questo generatore venne tirato giù dal genoa del vicino durante una libecciata circa 10 anni fa. Rimase in acqua (dolce) per 3 giorni.
Da quel giorno è stato in un armadio.
L'ho riaperto solo ieri e l'ho trovato così: avvolgimento (disco a sinistra) in parte brunito anche se ricoperto di una gomma adesiva e calamita (disco di destra) rotta.
Sotto l'avvolgimento c'è un'altra calamita
I carboncini sono buoni. Potrà mai rifunzionare?
Cioè, non l'ho provato perché le pale sono tutte rotte e dovrei rifarle ma se il motore non ha speranza non mi metto a perdere tempo
Ma.....la RC del vicino???
Ops, visto adesso, 10 anni fa!!!
Provalo....
Al posto delle pale lo fai girare provvisoriamente con un motorino elettrico, con la bicicletta, con un trapano, con quello che ti pare e verifichi.
Anntenzione però, non so se è il tuo caso ma per esempio, esistono degli alternatori automobilistici che non generano carica se prima non vengono eccitati con della corrente.
Quando provi, arrivato ad un certo numero di giri se non carica, prova a collegarci una batteria e vedi se poi inizia a caricare.
Sarebbe stato bene sciacquarlo ed asciugarlo subito.
Secondo me ci sono buone possibilità che funzioni. Con l'alluvione di Genova alcuni apparati elettronici (nella fattispecie dei router), ripescati da sott'acqua, lavati ed han ripreso a funzionare.qualcuno ha tirato le cuoio poco dopo mentre altri funzionano tuttora.
Il problema che ci vedo io, non è tanto quello elettrico, ma quello meccanico.
Se non vedo errato, è il magnete che ruota assieme alle pale, e se così fosse, un magnete rotto, e con pezzi mancanti, manda il sistema completamente fuori equilibratura.
Rischi che, con vento forte, ti vada talmente in oscillazione da ritrovarti con qualche "pezzo a volo radente"!
---
Mi è stato detto che il destino ha qualcosa di bello in serbo per me. Il problema è che non saprò che farmene, visto che non capisco una parola di serbo!
Hai ragione Beppe. Quel dettaglio non l'avevo proprio visto
Condivido l'opinione di Beppe222, non credo sia facile (possibile) riequilibrare la parte rotta. Unica possibilita' e' sentire il produttore se vende i ricambi.
gli eolici in barca non servono a nulla
Probabilmente per quelli che viaggiano in aereo, per quelli che escono a fare due bordi per l' aperitivo o per i regatanti che si rasano anche la barba per avere piu' aereodinamica, questa affermazione e' vera....per il resto dei poveri peones che il mondo se lo girano in barca a vela ...servono ...oh se servono
BV Angelo
ci sono stati degli aggiornamenti tecnologici e commerciali negli ultimi dieci anni.
il costo a watt dei pannelli solari e' diminuito in modo importante e' cresciuta l' affidabilita e pure la resa, poi si tratta di capire la destinazione d' uso.
se bazzichi le alte latitudini il generatore eolico rimane insieme all' idrogeneratore la soluzione, ma se la barca la usi nel mare nostrum con la bella stagione..oltre a spendere parecchio di meno coi pannelli godi molto di piu.
sono tanti i distintivi che un velista puo usare, scalette sull' albero, pale rotanti e barbetta da lupo di mare.. alla fine e' solo un problema di stile e moda, ognuno sceglie se sia meglio il calzone coi buchi o la camicia.. il prezzo se fai il fichetto non e' diverso.. dipende dal distintivo.
l' anno scorso nei primi 15 gg di agosto ho avuto vento due giorni, gli altri e' stata patana totale.. col generatore eolico la birretta fresca non ti toccava.. parlo per altri, pero che tu sia un oceanico o un lacustre riconosci mi par di capire che il frigo fa comodo anche per altro.
io credo che sia riparabile, che e' diverso da efficiente.
come generatore preferirei un alternatore, quella e' una dinamo, efficienza a parte la gestione della potenza la vedo un po macchinosa, magari funziona ma poi usare quella corrente puo diventare un problema costoso.
ZK, in realta' quello (come praticamente tutti i generatori eolici di piccola potenza) non e' una dinamo, che produce direttamente corrente continua, ma un alternatore a magneti permanenti, il rendimento di tali apparecchi non e' tanto male e non necessitano di alimentazione per iniziare l'eccitazione e non sprecano energia per mantenerla (il magnetismo del rotore e' sempre presente), hanno il difetto che la tensione prodotta e' fortemente variabile con la velocita' di rotazione e devono venir frenati al salire del numero di giri per non danneggiare i diodi e il regolatore di tensione che, a differenza dell'alternatore autoeccitante, opera come un tradizionale caricabatterie switching salvo un circuito addizionale per frenare.
La frenata all'aumentare dei giri viene solitamente ottenuta cortocircuitando i terminali d'uscita o collegandoli ad un carico fittizio il che si traduce in una discreta dissipazione di calore, solo nei prodotti di piu' alto costo c'e' un freno magnetico o un sistema per angolare il generatore rispetto al vento.
@Ian, e' sempre un piacere leggerti, mi rendo conto che sai divulgare, cosa che a me proprio non riesce.
se ha i carboncini (ancora buoni) come leggo nel primo post, e il magnete permanente.. dalle mie parti si chiama dinamo. come costruzione pare pure un po raffazzonato.. un brushless usato da fotocopiatrici credo sia piu efficiente, pur non essendo nato per generare corrente.
Allora devo spiegare meglio. Questo generatore non era mio. Mi venne regalato dal proprietario che a causa dell'incidente se l'era fatto ricomprare dall'assicurazione.
So che adesso la tecnologia si è evoluta ma questo, se funzionasse, è a costo zero. Se non funziona lo butto via. Non ho speso niente e non ci perdo niente.
Per quanto riguarda la protezione delle batterie lui fermava semplicemente le pale con una sagola
I miei dubbi erano sull'avvolgimento scuro. Ossidato?
E sul magnete rotto
@ZK,
quel generatore e' probabilmente un AERO2GEN di cui questa e' la descrizione:
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
in cui a pag.11 si puo' notare nella figura a destra che l'avvolgimento dello statore va' ad un ponte di diodi per il raddrizzamento della tensione alternata prodotta e nella figura a sinistra che i "carboncini" NON operano su un collettore a lamelle come in una dinamo ma servono a garantire la continuita' elettrica quando il generatore cambia angolazione orientandosi al vento: NON si tratta quindi di una dinamo, bensi' di un alternatore a magneti permanenti rotanti e statore fisso.
A pag.14 si osserva fra le varie configurazioni circuitali la presenza di un elemento definito "2TB UNIT" o "2SB UNIT" che e' il regolatore il quale e' a sua volta collegato al resistore di carico "DUMP RESISTOR" che ha lo scopo di smaltire l'energia eccedente a batterie cariche (il generatore non puo' essere fermato se non intervenendo meccanicamente) o quando il vento e' troppo forte.
@Francesco,
poiche' il generatore e' a magneti rotanti e' indispensabile che questi siano integri per mantenere il bilanciamento e non produrre danno, non credo sia possibile un semplice rattoppo, comunque a pag.9 sono indicati i codici di ciascuna parte e se il generatore e' proprio quello indicato non dovrebbe essere difficile ottenere il ricambio dal produttore. Va comunque considerato che il generatore deve essere completato con regolatore e resistore di carico.
Ti ringrazio della preziosa consulenza.
Escono due fili. Il tipo da cui l'ho preso mi sembra che lo tenesse attaccato direttamente alle batterie. È possibile? E l'avvolgimento scuro è un problema?
purtroppo per te.. nel link che ha trovato iansolo.. ci sono le osservazioni del caso, ammesso che il ponte a diodi ci sia ancora e ammesso che tutto funzioni non e' il caso di lasciarlo lavorare sulle batterie senza un controllo elettronico o umano che sia. c'e' un fusibile nello schema ma io non mi fiderei di quello, come non mi fiderei di lasciarlo attivo se non c' e' qualcuno in barca.. come minimo va bloccato.
le eliche a giudicare dal disegno banali da fare non sono