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Come nell'oggetto: devo dare del primer epossidico sul bulbo in piombo e non mi è chiaro quali sono garantiti di aderire su questo materiale.

Una operazione che sembra funzionare ma piuttosto laboriosa consiste nel imbibire di resina delle pagliette metalliche e poi strofinare la superficie con esse. La spiegazione è chiara: il problema del piombo è che non appena esposto all'aria sviluppa quasi immediatamente uno strato superficiale di ossido che impedisce alla resina di aderire bene; strofinando con le pagliette, al contrario, la superficie abrasa viene immediatamente a contatto con la resina e non fa a tempo ad ossidarsi.
Con questa operazione è possibile di fatto utilizzare qualsiasi resina epossidica adatta all'ambiente marino e non un primer specifico; lo strato così formato poi farà da base per eventuali successive mani di epossidica senza problemi particolari.
Ovviamente sembrerebbe essere più semplice utilizzare un primer specifico.

Qualcuno ha esperienze passate da descrivere?

Daniele

Grattare con una mano e spennellare subito con l'altra?
Anche la ghisa ha questo problema, ma più per il primer, per la possibilità che rifiorisca nel tempo.

(05-07-2018 17:19)Edolo Ha scritto: [ -> ]Grattare con una mano e spennellare subito con l'altra?
Anche la ghisa ha questo problema, ma più per il primer, per la possibilità che rifiorisca nel tempo.

Più o meno come la storia delle pagliette! Ma non esiste un metodo più semplice che non richiede di essere un Karate Kid????

Daniele

Far fare al cantiere

la ghisa ha un grave difetto:le soffiature.
in presenza delle quali non c'è trattamento che tenga;lì dove c'è la soffiatura c'è del sale e prima o poi ripartirà la bolla.
che fare?
io ho fatto così:mola smeriglio lamellare a pulire il più possibile-lavaggi ripetuti con acqua e relative asciugature.
acido fosforico e asciugatura- osservazione se restano zone "umide"più scure.lì c'è la soffiatura.
mola smeriglio o trapano a scavare.
scartavetratura generale e ri-acido-asciugatura-osservazione.intervento di apertura (ne ho osservate in varie fasi 5)
acido e asciugatura.nessuna macchia scura.
scartavetratura superficiale con 40 a togliere la polvere e ossido instabile.
mano leggera di primer epoxi.
perchè leggera?mi hanno spiegato che c'è una aderenza chimica più che meccanica nella prima mano e lo spessore influisce negativamente all'adesione.
stuccatura ben rasata così non scartavetri.
a questo punto le mani si susseguono con i tempi previsti e più ne dai meglio proteggi.
meglio due mani leggere che una pesante.
se il lavoro viene bene e non c'è bisogno di stuccature finali l'avegeto si può dare bagnato su bagnato senza aggrappanti.
io spero che me la cavo...(non mi prendo nessuna responsabilità di risultati deludenti qualora qualcuno volesse imitarmi)

Ghisa o piombo che sia il sistema per primerizzare evitando ossidazioni è sempre lo stesso, si tratta di discare/spazzolare una piccola superficie e avere il barattolo e pennello del primer vicino e ricoprire, si va avanti così alternando la discatura/spazzolatura alla spennellatura.
Il metodo è lo stesso di chi fa restauri di moto macchine d'epoca, si primerizza tutto a fasi alterne anche le parti ammalorate per poi tornarci in seguito con stuccatura ecc. l'importante è non lasciare parte scoperte del metallo che ossida in poco tempo.
E' un lavoro che se ben affrontato da soddisfazione.

Come dice Andros meglio più passate leggere che una pesante e aggrappata male.