(10-02-2019 00:35)kavokcinque Ha scritto: [ -> ]Mi riallaccio a questa vecchia discussione con una nota: studiando diverse schede sia Raymarine che Jefa e !ewmar, ho verificato che che l'accoppiamento corretto computer attuatore richiede che il computer sia in grado di erogare almeno 5 volte i watt consumati mediamente dall' attuatore.
Quel "5 volte" è una quantità che alcuni chiamano "spannometrica" e quindi potrebbe dare un'indicazione vaga ma, alla fine, lascia il tempo che trova.
Quello che conta veramente è che l'amplificatore finale del computer (in genere un circuito ad H con FET), sia in grado di erogare tutti, ma tutti fino all'ultimo, gli ampere che l'attuatore richiede in tutte le situazioni senza bruciare: in particolare in spunto e sotto sforzo. Per sicurezza a questo valore si moltiplica un fattore di confidenza ma forse 5 è eccessivo.
I watt dissipati mediamente vanno solo a influire sul riscaldamento a tempi lunghi dei finali e per questo scopo bastano alette di raffreddamento ben dimensionate e buona ventilazione; in questo caso, dove l'intervento dell'attuatore ha un duty cycle estremamente variabile e assumere che sia 5 secondo me è azzardato, mettere in relazione la potenza media con la potenza istantanea paragona mele a mandarini...
Daniele
Grazie per i chiarimenti sempre utili. Io questi dati li avrei dedotti dal listino Raymarine per i piloti EV 200 e EV 400 e i rispettivi attuatori
Per fare un esempio: mi è stato detto che il mio computer S2 Ray che eroga 15 amp massimi é sottodimensionato per l attuatore rotativo Lewmar Mamba che consuma mediamente 4 amp.
(10-02-2019 16:02)kavokcinque Ha scritto: [ -> ]Per fare un esempio: mi è stato detto che il mio computer S2 Ray che eroga 15 amp massimi é sottodimensionato per l attuatore rotativo Lewmar Mamba che consuma mediamente 4 amp.
Come ho scritto, a priori il consumo medio non ha molto senso.
Guardando le specifiche sul sito Lewmar, quelle complete non quelle scritte qua e la, scrivono che il fusibile (circuit breaker) di alcune unità a 12V è di 16A. Guardando meglio si vede che, effettivamente, i fusibili di tutte le unità sono sempre circa 4 volte quello che loro definiscono il consumo medio; in qualche modo hanno definito il consumo medio in modo che faccia quadrare i conti ma potevano anche risparmiarselo. Il valore del "circuit breaker" che loro specificano è, invece, quello che da indicazioni sul consumo istantaneo, il parametro importante.
Concludendo: la prima grandezza significativa è il consumo istantaneo dell'attuatore che deve essere sempre minore di quello che il finale del computer è in grado di fornire. Se il pilota che pensi di acquistare non eroga più di 15A, è sottodimensionato rispetto ai 16A del Mamba.
Anche il consumo medio va considerato, ma per altre ragioni.
Per fare un discorso completo devo aggiungere un'ipotesi. Se l'attuatore è sicuramente sovradimensionato rispetto all'uso - purché non lo sia esageratamente - e quindi non gli sarà mai richiesto di erogare tutta la sua potenza meccanica, la situazione potrebbe essere diversa. Il sistema non sarebbe ben equilibrato/disegnato ma potrebbe funzionare ugualmente anche con un computer leggermente meno potente purché ci siano sempre i fusibili appropriati a proteggerlo.
Daniele
Analisi ottima sotto tutti gli aspetti.
Infatti al momento funziona con i 15 amp del computer Raymarine S2 .
Dovendo in futuro cambiarlo con un Raymarine Evo, che vanno bene anche a vela al lasco con onda, a differenza dell S2 che a vela non è gran che, mi si pone il problema che l'Evo 200 ha 15 amp di uscita e l'Evo 400 30 amp. Manca un modello con 20 amp che sarebbe il giusto. Tra il 200 e il 400 ci corrono quasi mille euro!
Però capisco che se voglio prestazioni a vela in condizioni impegnative, per lasciare me libero di mettere mano su tutto il resto, la potenza ci vuole.
Vedo anche che, se volessi cambiare l'attuatore con un Jefa rotativo da 200 nm, le tabelle della ditta ritengono l'Evo 200 "too small"
Scusate, ma la prima cosa che deve essere dimensionata per la barca è l’attuatore. Banalizzando se l’attuatore giusto è un tipo 1, tanto per parlare in Raymarinese, potete mettere sia un tipo 1 sia uno superiore (tipo 2 o 3) tanto quest’ultimo non richiederà mai all’ACU 200 (acronimo di Actuator Control Unit) una potenza superiore a quella che richiederebbe un tipo 1.
BV!
concordo con pepe, la corrente assorbita dipende dal carico applicato prima che dal modello di attuatore montato
comunque sia, io ho poi risolto con un attuatore lineare elettromeccanico tipo 1 raymarine che lavora con un spx10 dotato anche di sensore angolo di barra. sono tranquillo
costosegtto l'aggeggio, anche se devo ammettere é un affare di un certo "peso". ho trovato una occasione su ebay in Inghilterra e con 600€ ho trovato un pezzo poco usurato e anche manutenuto dal negozio
purtroppo lotto ancora per far dialogare l'anemometro b&g con l'autopilota raymarine, parlano un differente nmea mannaggia a loro, anzi mannaggia a b&g :-(
(11-02-2019 16:01)pepe1395 Ha scritto: [ -> ]Scusate, ma la prima cosa che deve essere dimensionata per la barca è l’attuatore. Banalizzando se l’attuatore giusto è un tipo 1, tanto per parlare in Raymarinese, potete mettere sia un tipo 1 sia uno superiore (tipo 2 o 3) tanto quest’ultimo non richiederà mai all’ACU 200 (acronimo di Actuator Control Unit) una potenza superiore a quella che richiederebbe un tipo 1.
BV!
Giusto se parti da 0.
Sul Bavaria 40 doppia ruota del 2008 è montato di serie un attuatore rotativo Lewmar adatto per barche da 30 a 60 ft, chiaramente surdimensionato. Dovendo in futuro aggiornare il computer mantenendo l attuatore, mi pongo il dubbio se montare un evo 200 o un evo 400.
La barca pesa vuoto 8500 kg, carica da crociera non penso vada molto lontana dagli 11.000 kg., peso limite per il 200.
(11-02-2019 16:01)pepe1395 Ha scritto: [ -> ]Scusate, ma la prima cosa che deve essere dimensionata per la barca è l’attuatore. Banalizzando se l’attuatore giusto è un tipo 1, tanto per parlare in Raymarinese, potete mettere sia un tipo 1 sia uno superiore (tipo 2 o 3) tanto quest’ultimo non richiederà mai all’ACU 200 (acronimo di Actuator Control Unit) una potenza superiore a quella che richiederebbe un tipo 1.
BV!
Su questo non metterei mai le mani sul fuoco e, come ho scritto in precedenza, consiglierei dei fusibili appropriati per evitare di bruciare i finali dell'ACU (o quello che è) che non sono all'altezza di fornire gli ampere che l'attuatore - per cavoli suoi non sempre sotto controllo! -potrebbe richiedere.
In genere è buona norma fare il contrario: sovradimensionare il "fornitore" di potenza rispetto all'utilizzatore in tutti i singoli nodi della catena.
...poi fate voi!
Daniele
I fusibili sono già presenti sull’ACU che ha pure un limitatore di corrente in uscita a protezione dei transistor finali, quest’ultimo molto più utile del fusibile.
BV!
(11-02-2019 16:17)marcofailla Ha scritto: [ -> ]concordo con pepe, la corrente assorbita dipende dal carico applicato prima che dal modello di attuatore montato
comunque sia, io ho poi risolto con un attuatore lineare elettromeccanico tipo 1 raymarine che lavora con un spx10 dotato anche di sensore angolo di barra. sono tranquillo
costosegtto l'aggeggio, anche se devo ammettere é un affare di un certo "peso". ho trovato una occasione su ebay in Inghilterra e con 600€ ho trovato un pezzo poco usurato e anche manutenuto dal negozio
purtroppo lotto ancora per far dialogare l'anemometro b&g con l'autopilota raymarine, parlano un differente nmea mannaggia a loro, anzi mannaggia a b&g :-(
Perché non converti l’nmea 0183 in uscita da B&G in nmea2000 e poi entri diretto nell’spx10 che è “trifido” NMEA 0183, Seatalk I e NMEA 2000?
BV!
se ho capito bene tu dici di far entrare b&g fastnet in raymarine nmea2000? ma saranno compatibili?
sarebbe una genialata
ma più facilmente ho capito male
comunque é l'uscita b&g nmea0183 che é definitivamente non standard, ci vuole una if then e una sottrazione. in quanto tale non è convertibile con niente se non con un dispositivo programmato all'uopo
(13-02-2019 17:20)marcofailla Ha scritto: [ -> ]se ho capito bene tu dici di far entrare b&g fastnet in raymarine nmea2000? ma saranno compatibili?
sarebbe una genialata
ma più facilmente ho capito male
comunque é l'uscita b&g nmea0183 che é definitivamente non standard, ci vuole una if then e una sottrazione. in quanto tale non è convertibile con niente se non con un dispositivo programmato all'uopo
Ho lo stesso problema visto che sto montando un EV 2 ACU 400 cercando di mantenere i transduttori B&G.
Dopo un pomeriggio passato dentro il gavone di poppa non sono ancora riuscito a far vedere l'angolo di barra del B&G al ACU 400 e sto cercando il modo di buttare dentro NMEA0183 nel NMEA2000.
Ho un multidisplay Garmin GMI20 a cui sono collegati i dati di vento, profondità e log tramite 0183 e sullo stesso strumento entra una antenna GPS in NMEA2000.
Pensavo che il cavo NMEA2000 portasse dentro i dati GPS e facesse uscire in NMEA2000 i dati che portava dentro lo 0183.
Il display dell'autopilota vede i dati GPS ma non il vento.
Qualcuno ha risolto?