una domanda per chi sa ...
la settimana scorsa veleggiavo da Parenzo a Veruda con gennacher, vento al giardinetto, mare calmo e vento reale a 8 -10 nodi; una goduria...
piano piano il vento reale aumenta a 10-12 poi a 12-14 e all'altezza di Pola il vento sale16-18 ed il mare inizia a fare più onda.
decido per ammainare il gennaker e andare di fiocco e randa; passo il timone al mio amico ricordandogli di stare attento ( proprietario di barca a vela ma con timone a barra ... ), ordino a sua moglie di lascare scotta del gennaker al mio segnale e mi porto a prua per ammainare la vela e calare la calza ...
ERRORI MIEI
1- non lascio il tempo al mio amico di adattarsi al timone a ruota, lui abituato alla barra ...
2- non metto il giubbino di salvataggio
3- reputo tutto semplice
4- valuto sufficiente la distanza tra la mia barca e due barche a vela che risalgono a motore a corca 50 metri da noi ...
sono all'albero per prendere la cimetta della calza e all'improvviso il mio amico per distrazione perde il timone e va all' orza ...
PANICO ; per fortuna mi aggrappo all'albero con tutte le forze, falchetta in acqua e la barca punta dritta sulle 2 barche che risalivano.
sua moglie cade in pozzetto e non riesce a lascare la scotta, valuto impossibile poggiare ( saremmo andati a sbattere su una delle barche ) e ordino di straorzare
mia moglie riesce a lascare la scotta e la barca finisce col fare 360° e riportarsi con la poppa al vento , riesco a calare la calza , gennaker strappato e finita la paura...
quali e quanti errori ho fatto oltre a quelli già elencati ?
(16-07-2018 09:28)lorenzo.picco Ha scritto: [ -> ]una domanda per chi sa ...
......
quali e quanti errori ho fatto oltre a quelli già elencati ?
Almeno 10-12 pagine, adesso arrivano e te li elencano
La risposta che definirei pleonastica è oltremodo semplice: TROPPO TARDI!!!
Avevi già aperto il fiocco? Immagino che l'andatura fosse prossima alla poppa (sui 170°)? Questa sarebbe stata la condizione ideale per ammainare il gennaker. Da valutare poi come si comportava il pilota automatico in quella circostanza (il mio non ce l'avrebbe fatta, ma sono stato in barche dai piloti automatici molto efficienti), non tanto per esautorare l'amico, ma con la scusa di aver bisogno di una mano a prua poteva essere una buona idea.
Altra idea che mi viene in mente è che la drizza va preparata prima, che sia in chiaro giù in quadrato, avvolta senza spire e libera di poter scorrere (nella straorza peggiore come ultima chance hai quella di aprire la drizza gennaker, no diciamo la penultima, l'ultima è quella di tagliarla se la drizza non arriva in chiaro allo stopper e si strozza).
Per il resto l'hai comunque risolta, un imprevisto succede sempre ed aver riportato la barca verticale nonostante i 16/18 nodi di vento non sono da tutti!!
Sintetizzo:
"La prima volta che lo pensi è il momento giusto per farlo"
Probabilmente ci avevi pensato quando ha rinforzato e la goduria ti ha fatto rinviare l'attimo buono.
Poi, parlo per me, mi sono sempre allenato a fare ogni manovra da solo.
Se poi c'è a bordo qualcuno di valido molto meglio, ma se ho amici freschi di vela o non affidabili, preferisco il collaudato "chi fa da se..."
Per il resto, è andata bene.
Con la situazione da te descritta ( vento, moglie, amico etc, ) prima di uscire la pozzetto avrei fatto lascare piano piano la scotta facendo sventare il genny e far rallentare la barca, rendendola più docile. Successivamente, dotato di giubbetto, sarei andato all' albero per gestire la calza ed imbrigliare così il genny.
Comunque non è successo niente e va bene così...
Chi timona poco con vele di poppa tende ad orzare istintivamente. Orzando si aumenta il vento apparente e ci si mette nei guai. Meglio fa r prendere a tutti confidenza col timone prima che ve ne sia la necessita'.
L'ammainata del gennaker con calza funziona in modo un po' diverso soprattuto quando hai il rollafiocco.
Comunque prima di iniziare qualsiasi manovra, meglio spiegare chi fa cosa e gli eventuali rischi.
Le cimette di comando devono sempre stare sottovento allo strallo, cioè sopravvento alla vela. Se strambi va ricordato di passare le cimetta davanti allo strallo.
Meglio evitare di svolgere il genova con la calza aperta onde evitare il rischio di ingarbugliare in testa.
Ci si mette di gran lasco, lascando bene la randa a copertura gennaker, ricordando al timoniere se poco esperto di non di strambare.
A prua ci si va ( col salvagente e' meglio ), passando sottovento e ci si mette seduti per evitare di volare fuori.
Se non ti lascano la scotta, non riesci a chiudere la calza.
Chiusa la calza, si ammaina. Con la drizza gennaker in chiaro si apre il genoa il giusto Se ci fosse aria, meglio tenere la scottina del rollafiocco sul winch e non aprire tutto.
Si possono impartire questi ordini nel giusto modo all'equipaggio. Parla uno e gli altri eseguono.
Per ammainare il gennaker la cosa più semplice è poggiare in modo da coprirlo con la randa, lui si sventa, praticamente floscio dietro l'albero lo si ammaina con la discesa controllata della drizza.
Una volta in straorza certo che questa manovra non è più possibile, bisogna quindi sventarlo lascando la scotta o, al limite, la drizza.
matteo
P.S. quanto sopra per gennaker senza calza; mi accorgo ora che tu ce l'hai ma poggiare per coprirlo bene è consiglio valido
Il primo errore dare il timone ad uno che non sa starci.
Tutto il resto è la dimostrazione che senza calza non sarebbe neccessario andare a prua e la manovra molto più sicura, aperto il genoa mollata la mura genn dietro randa e genoa, recupero dalla scotta, mollata la drizza, recuperato e ficcato il tutto dentro il quadrato, senza uscire dal pozzetto. La calza la usava anche Tabarly ma parliamo di 450 mq. da solo non di 65 mq.
Ma, ammainare una vela è un'opppppinione, ognuno fa come crede meglio.-
(16-07-2018 12:57)bullo Ha scritto: [ -> ]Il primo errore dare il timone ad uno che non sa starci.
Tutto il resto è la dimostrazione che senza calza non sarebbe neccessario andare a prua e la manovra molto più sicura, aperto il genoa mollata la mura genn dietro randa e genoa, recupero dalla scotta, mollata la drizza, recuperato e ficcato il tutto dentro il quadrato, senza uscire dal pozzetto. La calza la usava anche Tabarly ma parliamo di 450 mq. da solo non di 65 mq.
Ma, ammainare una vela è un'opppppinione, ognuno fa come crede meglio.-
Straquoto,
Bullo for President la calza non serve ad un fico secco.... imparate ad ammainare senza calza e fare sempre il peeling delle vele
(16-07-2018 11:54)Frappettini Ha scritto: [ -> ]Con la situazione da te descritta ( vento, moglie, amico etc, ) prima di uscire la pozzetto avrei fatto lascare piano piano la scotta facendo sventare il genny e far rallentare la barca, rendendola più docile. Successivamente, dotato di giubbetto, sarei andato all' albero per gestire la calza ed imbrigliare così il genny.
Comunque non è successo niente e va bene così...
grazie a tutti ...
+1000
grazie a tutti
Solo una cosa mi domando. Ma l'amico sarebbe andato in straorza a prescindere?! Allora, il fatto di essere all'albero è stata solo una casualità. Strano che uno che ha la barca, non riesca a portarla propriamente, anche se barra/ruota.
... o mettere il frullino
(16-07-2018 14:00)mlipizer Ha scritto: [ -> ]Solo una cosa mi domando. Ma l'amico sarebbe andato in straorza a prescindere?! Allora, il fatto di essere all'albero è stata solo una casualità. Strano che uno che ha la barca, non riesca a portarla propriamente, anche se barra/ruota.
È andato all'orza non voluta ovviamente ed ero all'albero per calare la calza...
Mi sono aggrappato con unghie e denti e vedendo che andavamo in collisione ho chiamato la straorza visto che ormai credo fosse difficile poggiare...
(16-07-2018 16:27)lorenzo.picco Ha scritto: [ -> ]È andato all'orza non voluta ovviamente ed ero all'albero per calare la calza...
Il timoniere poco avvezzo alle vele da poppa, istintivamente va all'orza per tentare di contrastare lo sbandamento della barca.
Quando si è nei problemi, è sempre meglio che al timone ci stia quello con le idee chiare ....
Nell'ammainata con la calza e vento forte, la scotta non va mai lascata, anzi, la vela va stallata dietro alla randa e, quando l'imbuto della calza è a metà altezza, si lasca la mura, in modo che il gennaker continui a stare al riparo dietro e vicino alla randa.
Uno degli errori più comuni è infatti quello di lascare la scotta, così il gennaker si proietta sopravvento, si espone, diventa instabile e innesca una sbandata sopravvento, il timoniere inesperto contrasta e straorza. Poi, se a scotta lasca il gennaker sbatte tutto aperto nel vento, non si riuscirà più ad ammainare l'imbuto ....
Da tener presente anche che ogni manovra per rallentare la barca fa aumentare l'apparente e dunque rende più fisiche e difficoltose tutte le manovre ...
Vabbè ... i gennaker si aggiustano
Da regatante aborro la calza, ma tutto sommato imparandola ad usare, con qualche piccolo accorgimento , mi sembra facile per chi va in crociera. Come suggerito da Zankipal, oggi prima di acquistare si possono valutare altri altri sistemi. Comunque se un armatore ha calza e gennaker, meglio la usi invece di tenerla al chiuso sotto il materasso di prua.
(16-07-2018 09:28)lorenzo.picco Ha scritto: [ -> ]ordino a sua moglie di lascare scotta del gennaker al mio segnale e mi porto a prua per ammainare la vela e calare la calza ...
Per ammainare il gennaker in serenità devi cazzare (per alcuni over-trimmare) la scotta così si ripara dietro la randa. Se la laschi quello o si gonfia e tira o, se la laschi troppo, sbatte, si rompe e frusta con le scotte.
(16-07-2018 09:28)lorenzo.picco Ha scritto: [ -> ]1- non lascio il tempo al mio amico di adattarsi al timone a ruota, lui abituato alla barra ...
Barra o non barra non sa timonare.
(16-07-2018 09:28)lorenzo.picco Ha scritto: [ -> ]sono all'albero per prendere la cimetta della calza e all'improvviso il mio amico per distrazione perde il timone e va all' orza ...
Questa è già di per sé una straorza; se ad ogni orzata col gennaker si cappottasse la barca cambierei sport.
(16-07-2018 09:28)lorenzo.picco Ha scritto: [ -> ]quali e quanti errori ho fatto oltre a quelli già elencati ?
Di solito se apri tutto il vang riesci a ripoggiare addrizzando la barca, senza fare una inutile virata con una vela che va a collo e che per fortuna non ti si è incaramellata di brutto sullo strallo.
In ogni caso, quando si è in pochi, sventare il gennaker mollando la mura è un sistema che permette un recupero meno selvaggio.
x sebastian ...
grazie delle tue precise considerazioni ma ...
1- stavo andando solo di gennaker, senza randa godendomi il mare ...
2- ho usato il termine " ... perde timone e va all'orza ... " intendendo straorzare
3- concordo che è preferibile mollare la mura ma non avendo bompresso avevo la mura regolata fissa ... ( cazzata mia )
comunque quando sono solo con mia moglie non aspetto mai di trovarmi in difficoltà ma anticipo sempre ; questa volta volevo godermi la veleggiata essendo con una coppia che naviga da 30 anni e potevo godermela di più ...
ma così non è stato è farò tesoro di questa lezione ...
(17-07-2018 13:29)lorenzo.picco Ha scritto: [ -> ]x sebastian ...
grazie delle tue precise considerazioni ma ...
1- stavo andando solo di gennaker, senza randa godendomi il mare ...
2- ho usato il termine " ... perde timone e va all'orza ... " intendendo straorzare
3- concordo che è preferibile mollare la mura ma non avendo bompresso avevo la mura regolata fissa ... ( cazzata mia )
comunque quando sono solo con mia moglie non aspetto mai di trovarmi in difficoltà ma anticipo sempre ; questa volta volevo godermi la veleggiata essendo con una coppia che naviga da 30 anni e potevo godermela di più ...
ma così non è stato è farò tesoro di questa lezione ...
Te la sei un po' cercata allora
In ogni caso, se armi il rollafiocco, conviene comunque aprirlo. O randa, o genoa, in qualche modo devi trovare una copertura per sgonfiarlo.