09-10-2018, 13:37
Salve, due anni fa in una manovra errata ho toccato con l'elica in moto la catena di un corpo morto.
L'elica, una Max Prop bipala vecchio tipo, in linea d'asse,
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che per la verità aveva sempre vibrato un po', è ulteriormente peggiorata e, giudicata irrecuperabile dal meccanico, è stata sostituita con una Radice bipala fissa stesso diametro e apparentemente stesso passo, che essendo già in barca credo fosse la precedente. Sostituita anche la boccola.
( eventualmente questa è la vecchia discussione:
http://forum.amicidellavela.it/showthrea...tid=123104 ).
La bipala fissa Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI . Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
ha un comportamento molto diverso dalla Max Prop: in marcia avanti spinge di più, la barca tende ad appopparsi anche prima di raggiungere la velocità critica, (mare calmo) accelerando repentinamente il motore fa fumo e fuma un po' anche a 2800 giri che sono il limite previsto del motore
(Perkins 4.108 35cv. a 2800 rpm, invertitore ZF 10 N rapporto di riduzione A= 2.05 B= 1.86). Dislocamento 5000 kg.
Inoltre l'elica provoca una notevole vibrazione (come da turbolenza) sulla pala del timone (a skeg) chiaramente percepibile dalla barra, che alla lunga temo possa fare danni e mi preoccupa molto.
Probabilmente quest'ultimo problema scaturisce dal fatto che l'elica fissa si posiziona sull'asse più a prua rispetto alla max prop, avvicinandosi troppo con il bordo della pala superiore allo scafo da cui dista meno di due cm.
Mi è capitato di pensare che forse la turbolenza potrebbe essere dovuta anche al fatto che l'asse per poterlo sfilare è leggermente disallineato rispetto allo skeg e con l'elica fissa il flusso d'acqua che colpisce il timone in modo dissimmetrico è aumentato, però se così fosse in qualsiasi barca in linea d'asse si avrebbero vibrazioni del timone all'aumento dei giri o anche in accostata, perciò ipotesi inverosimile.
Adesso le domande:
se faccio accorciare il diametro della bipala fissa di 1,5 - 2 cm. circa riportando la distanza tra bordo pala e carena intorno al 10% del diametro dell'elica, che potrebbe accadere?
Finirebbero le vibrazioni sul timone?
Diminuendo la spinta il motore probabilmente smetterebbe di fumare ma
l'elica potrebbe risultare snaturata, insufficiente o avere comportamenti imprevedibili? In sintesi ha senso questa operazione?
Tutti questi dubbi mi hanno fatto venire voglia di verificare l'effettiva recuperabilità della vecchia Max Prop sulla quale, a detta di un'officina di Fiumicino specializzata in eliche, si può ridurre sensibilmente e forse annullare il gioco delle pale (con costo molto inferiore al restauro presso la Max Prop).
Ma essendo stata smontata e rimontata (da me..) in maniera avventata non sono più sicuro della giusta inclinazione delle pale: qualcuno conosce la corrispondenza tra le lettere per reimpostare il passo?
Io ho una tabella relativa ad una tripala, ma non so se vale anche per la bipala.
Grazie per le vostre risposte.
L'elica, una Max Prop bipala vecchio tipo, in linea d'asse,
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che per la verità aveva sempre vibrato un po', è ulteriormente peggiorata e, giudicata irrecuperabile dal meccanico, è stata sostituita con una Radice bipala fissa stesso diametro e apparentemente stesso passo, che essendo già in barca credo fosse la precedente. Sostituita anche la boccola.
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(Perkins 4.108 35cv. a 2800 rpm, invertitore ZF 10 N rapporto di riduzione A= 2.05 B= 1.86). Dislocamento 5000 kg.
Inoltre l'elica provoca una notevole vibrazione (come da turbolenza) sulla pala del timone (a skeg) chiaramente percepibile dalla barra, che alla lunga temo possa fare danni e mi preoccupa molto.
Probabilmente quest'ultimo problema scaturisce dal fatto che l'elica fissa si posiziona sull'asse più a prua rispetto alla max prop, avvicinandosi troppo con il bordo della pala superiore allo scafo da cui dista meno di due cm.
Mi è capitato di pensare che forse la turbolenza potrebbe essere dovuta anche al fatto che l'asse per poterlo sfilare è leggermente disallineato rispetto allo skeg e con l'elica fissa il flusso d'acqua che colpisce il timone in modo dissimmetrico è aumentato, però se così fosse in qualsiasi barca in linea d'asse si avrebbero vibrazioni del timone all'aumento dei giri o anche in accostata, perciò ipotesi inverosimile.
Adesso le domande:
se faccio accorciare il diametro della bipala fissa di 1,5 - 2 cm. circa riportando la distanza tra bordo pala e carena intorno al 10% del diametro dell'elica, che potrebbe accadere?
Finirebbero le vibrazioni sul timone?
Diminuendo la spinta il motore probabilmente smetterebbe di fumare ma
l'elica potrebbe risultare snaturata, insufficiente o avere comportamenti imprevedibili? In sintesi ha senso questa operazione?
Tutti questi dubbi mi hanno fatto venire voglia di verificare l'effettiva recuperabilità della vecchia Max Prop sulla quale, a detta di un'officina di Fiumicino specializzata in eliche, si può ridurre sensibilmente e forse annullare il gioco delle pale (con costo molto inferiore al restauro presso la Max Prop).
Ma essendo stata smontata e rimontata (da me..) in maniera avventata non sono più sicuro della giusta inclinazione delle pale: qualcuno conosce la corrispondenza tra le lettere per reimpostare il passo?
Io ho una tabella relativa ad una tripala, ma non so se vale anche per la bipala.
Grazie per le vostre risposte.