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Versione completa: Riflessione su impianto elettrico...
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Ciao a tutti, nel 2014 ho preso un fantastico scafo vuoto in alluminio e ho dovuto allestirlo internamente da zero.. Volevo fornire uno spunto di riflessione sull'impianto elettrico e nel contempo capire se vi fossero controindicazioni circa la mia scelta.. Ho deciso di installare un inverter ibrido ups, che sarebbe quello che usano per gli impianti nelle baite ecc. Un solo aggeggio, anche di dimensioni contenute, comprende un inverter ad onda sinusoidale pura da 2400w, un caricabatterie 3 stadi da 30A e un regolatore di carica per pannelli solari da 50 A mttp. Ormai ce l ho su da due anni e per me è perfetto! L aggeggio di cui sopra mi è costato 250 euro, a fronte dei 1000 o più se si propende per caricabatt inverter e regolatore ad uso nautico. Mi chiedo e vi chiedo per quale motivo nessuno monta inverter ibridi??
Interessante, qualche riferimento per studiare meglio?
Grazie
(01-12-2018 20:32)cla4lenza Ha scritto: [ -> ]che sarebbe quello che usano per gli impianti nelle baite ecc.

Mi chiedo e vi chiedo per quale motivo nessuno monta inverter ibridi??

Perché le barche non sono baite
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Proprio così dicono i rivenditori di materiale "nautico"...?
Comunque prima avevo un caricabatterie /inverter victron energy ,nuovo costa 1600 euro, che non aveva nulla in più di quello che ho adesso.. Anzi.. Non aveva il regolatore di carica per i pannelli e in standby consumava di più...



(01-12-2018 23:52)dapnia Ha scritto: [ -> ]Perché le barche non sono baite
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ricordo le foto della tua barca da un altro thread, @cla4lenza sei un mito, a prescindere dal caricabatteria di cui, oggettivamente, non mi interessa granché
ciao
(02-12-2018 08:58)marcofailla Ha scritto: [ -> ]ricordo le foto della tua barca da un altro thread, @cla4lenza sei un mito, a prescindere dal caricabatteria di cui, oggettivamente, non mi interessa granché
ciao

Grazie! dopo un paio d anni di lavoro hard e uno soft, adesso stiamo inizianzo a godercela...
l'elettronica per per il mondo nautico/navale "dovrebbe" avere
accorgimenti idonei a tale ambiente; ad esempio:
Tropicalizzazione dei circuiti, sistemi anti-vibranti, idoneo IP, range temperatura
di funzionamento esteso (normalmente in ambiente industriale/civile l'elettronica
ha una temperatura massima ambientale di funzionamento pari a 40°C mentre in ambiente
nautico/navale sono 45-50 °C)
Inoltre, nel mondo navale, devono sottostare a determinate
norme dettate dai vari registri di appartenenza.
Hai perfettamente ragione. Sicuramente a livello normativo e di costruzione ci saranno delle differenze. . a livello pratico posso dire che il victron energy è ip 21 e temp max 55 gradi, quello da baita ip20 e temp max 55 gradi. Entrambi sono da interno e umidità max 95% . per quanto riguarda il funzionamento quello da baita è molto più funzionale perché gestisce da solo la carica delle batterie tramite pannelli e caricabatt.. Possibile che sono l'unico ad aver osato montare questo aggeggio "non nautico" in barca???
(02-12-2018 12:57)cla4lenza Ha scritto: [ -> ]Hai perfettamente ragione. Sicuramente a livello normativo e di costruzione ci saranno delle differenze. . a livello pratico posso dire che il victron energy è ip 21 e temp max 55 gradi, quello da baita ip20 e temp max 55 gradi. Entrambi sono da interno e umidità max 95% . per quanto riguarda il funzionamento quello da baita è molto più funzionale perché gestisce da solo la carica delle batterie tramite pannelli e caricabatt.. Possibile che sono l'unico ad aver osato montare questo aggeggio "non nautico" in barca???

Sono d'accordo con te, sulla funzionalità;
il mio pannello solare è "da baita" l'elettronica è Votronic .
Se devo risponderti dal punto di vista tecnico, ad esempio, la tropicalizzazione
delle schede elettroniche ha un suo perché, considerato l'utilizzo in ambiente salino.
Complimenti per il tuo progetto in fase esecutiva!
Grazie! Sto testando l'intero impianto in questi mesi di navigazione nel dodecaneso dove trovare una colonnina attiva è un miracolo... Devo dire che funziona tutto alla grande e senza farsi mancare nulla!
Dai, qualche foto della barca please!
Barca di alluminio da viaggio sempre interessante rispetto ai ns ultaconosciuti plasticoni.
Questo lo scafo...
La coperta...
Questi gli interni... Tranne le porte il resto lo abbiamo costruito io e la mia ragazza.
Cucina.
Un bel classico, complimenti!
Spettacolare dentro e fuori !Smiley34
Bella, proprio bella, allestita da signori e sono sicuro navighi alla grande.
Vado a memoria, potrei sbagliare, ma ricordo di un caricabatterie terrestre che dava problemi perché il neutro della 230 vac era in connessione diretta col meno di bordo 12vcc . I caricabatterie navali buoni hanno i circuiti terra e barca perfettamente separati. Con le barche di alluminio l'impianto deve essere perfettamente isolato dallo scafo, impianti con interruttori bipolari, le antenne vhf non devono avere la calza a massa sull'albero, relais anche sul negativo del motore, etc etc come ben saprai. Meglio non improvvisare con aggeggi terrestri.
(02-12-2018 17:23)oudeis Ha scritto: [ -> ]Spettacolare dentro e fuori !Smiley34
Bella, proprio bella, allestita da signori e sono sicuro navighi alla grande.

È dolcissima sull'onda..
(02-12-2018 17:47)giulianotofani Ha scritto: [ -> ]Vado a memoria, potrei sbagliare, ma ricordo di un caricabatterie terrestre che dava problemi perché il neutro della 230 vac era in connessione diretta col meno di bordo 12vcc . I caricabatterie navali buoni hanno i circuiti terra e barca perfettamente separati. Con le barche di alluminio l'impianto deve essere perfettamente isolato dallo scafo, impianti con interruttori bipolari, le antenne vhf non devono avere la calza a massa sull'albero, relais anche sul negativo del motore, etc etc come ben saprai. Meglio non improvvisare con aggeggi terrestri.

Infatti l'impianto elettrico sulle barche in alluminio deve essere fatto a regola d'arte. Io da perito elettronico ho dovuto studiare a fondo la materia per farlo bene. Questo inverter caricabatterie infatti è fatto come il victron. Isolato con trasformatore toroidale.
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