Salve.
Suddetta marmitta corre a 10 o 15mm dalla fiancata e sebbene incamiciata nell apposita manica e abbia interposto uno strato di lana di roccia tende a scaldare la fiancata. Esternamente si tiene il palmo appoggiato alla che ma é caldina.
Qualche suggerimento per un materiale isolante disperdere da interprete?
Grazie
(03-01-2019 13:24)scud Ha scritto: [ -> ]Salve.
Suddetta marmitta corre a 10 o 15mm dalla fiancata e sebbene incamiciata nell apposita manica e abbia interposto uno strato di lana di roccia tende a scaldare la fiancata. Esternamente si tiene il palmo appoggiato alla che ma é caldina.
Qualche suggerimento per un materiale isolante disperdere da interprete?
Grazie
Anche fasciandola con la apposita benda si scalda comunque un po’, l’importante è che non tocchi nulla...
È un po’ il “problema “ o timore di tutti..
BV
La lana di vetro, o qualsiasi altro materiale isolante, non fa circolare aria per cui, alla fine, assorbe comunque calore che cede poi alla fiancata.
Potrebbe forse essere più utile creare una intercapedine dove possa circolare aria, magari mettendo un sottile strato di materiale isolante a contatto con la vetroresina su cui appoggiare uno spessore metallico (che ne so, tipo un'aletta di raffreddamento della CPU del PC), con la parte piatta a contatto del materiale isolante (così lo tiene compresso contro la parete) e le punte a contatto del tubo di scarico.
Non so se sono riuscito a rendere l'idea.
Forse potrebbe anche funzionare, chi sa!
E isolare internamente la fiancata con una striscia di prodotto adesivo, termicamente isolante, e provvisto di pellicola in alluminio riflettente tipo quello da sala macchine?
Si il nastro benda l ho usato pe fasciare i tubi ma si scalda pure lui. Usando un sottopentola in gomma siliconica qualcosa é migliorato. Servirebbe un pannello semiflessibile lana di roccia e amianto ma temo che l amianto sia un po bandito
(03-01-2019 19:10)scud Ha scritto: [ -> ]Servirebbe un pannello semiflessibile lana di roccia e amianto ma temo che l amianto sia un po bandito
Se vai in qualche rivenditore di stufe et similia, trovi dei pannelli di lana di roccia ignifuga con una faccia metallica come schermo radiante, non mi avventurerei in nulla di più complicato.
L'amianto è per fortuna bandito da un bel po'...
(03-01-2019 19:10)scud Ha scritto: [ -> ]Si il nastro benda l ho usato pe fasciare i tubi ma si scalda pure lui. Usando un sottopentola in gomma siliconica qualcosa é migliorato. Servirebbe un pannello semiflessibile lana di roccia e amianto ma temo che l amianto sia un po bandito
Forse non mi sono espresso bene. Intendevo di applicare (se si può) alla fiancata stessa interessata dal caldo, la fascia isolante e riflettente, e non attorno al tubo.
Credo che, così facendo, si possa ottenere un discreto risultato in termine di isolamento fisico della fiancata anche per la riflessione dei raggi infrarossi prodotti dal caldo del tubo di scarico.
(03-01-2019 21:26)Franc Ha scritto: [ -> ]Forse non mi sono espresso bene. Intendevo di applicare (se si può) alla fiancata stessa interessata dal caldo, la fascia isolante e riflettente, e non attorno al tubo.
Credo che, così facendo, si possa ottenere un discreto risultato in termine di isolamento fisico della fiancata anche per la riflessione dei raggi infrarossi prodotti dal caldo del tubo di scarico.
Dici bene ! Io la metterei sia sul tubo che su fiancata.Mi sbaglio?
Uno bel pannello di sughero? Del spessore adeguato, non tossico non prude sagomabile, oppure in pannelli più fini per creare con opportuno stampo la sagoma che ti serve con semplice colla.
Anni addietro aiutai un socio a rivestire internamente un motoscafo Gobbi. E poi verniciato di bianco.
Nella precedente barca (purtroppo non ho conservato i disegni) avevo realizzato lo scarico utilizzando un passascafo al cui interno avevo inserito un tubo inox tenuto centrato da due serie di 3 grani inox filettati con testa a brugola e molto appuntiti posti (in ciascuna serie) a 120 gradi fra loro, le due serie si trovavano a 4cm una dall'altra e la prima era a 4cm dal bordo esterno. Il trasferimento di calore era minimo poiche' poteva avvenire solo attraverso le aguzze punte dei grani e l'isolamento era praticamente in aria. Il tutto era reso stagno all'interno da una breve fasciatura realizzata solo all'estremita' interna con una "benda ripara marmitte" che si trova da ogni ricambista per auto (una benda in tela di vetro impregnata di collante che indurisce fortemente con il calore e resiste fino a molte centinaia di gradi). Il passascafo era montato con un anello e due "ranellone" in teflon per non farlo poggiare direttamente sulla vetroresina nonostante dalle prove fatte avesse dimostrato di non scaldarsi molto tanto da poterlo toccare senza scottarsi. Per impedire l'allentamento dei grani montandoli li avevo bagnati con lo stesso prodotto collante del kit "ripara marmitte". Quando vendetti la barca lo scarico era ancora in buone condizioni dopo 10 anni di uso. Per il tubo di scarico l'unica soluzione fu un pannello di alluminio "isolante" che e' una lastra realizzata come il cartone ondulato, trasmette poco il calore fra le facce ed essendo buon conduttore quel poco che riceve facilmente lo dissipa se di superficie sufficientemente ampia, esiste anche di tipo lucido che migliora la situazione riflettendo il calore, l'azienda da cui lo acquistai era americana e oggi non esiste piu' ma cercando in rete di sicuro il prodotto si trova.
Naturalmente nella situazione descritta da Scud puo' bastare una larga piastra di alluminio (a naso almeno una ventina di centimetri) da porre a contatto con la vetroresina, non servono isolamenti in mezzo, basta l'aria, il calore raccolto dalla piastra viene da questa dissipato dalla sua superficie piu' lontana grazie alla sua alta conduzione termica e la temperatura media si abbassa di molto. Non monterei isolamenti in materiale infiammabile (es. il citato sughero).
Veramente il sughero non è infiammabile provare per credere, stappa una buona bottiglia di vino tappata con del vero sughero e mentri ti degusti il vino passa il tappo di sughero sui fornelli e vedrai.
La soluzione ideale è il rivestimento con benda in fibra di basalto, è quella che si usa per capirci sui collettori di scarico delle moto. La fibra di basalto ha una resistenza altissima al calore. Fatti due-tre giri con la benda abbassi notevolmente il calore e puoi eventualmente metterci sopra un altro materiale isolante (tipo coppella da idraulico per tubi) ed il gioco è fatto.
Per capirci lo trovi anche su ebay una cosa del genere:
https://www.ebay.it/itm/1-Roll-Durable-B...aLh1b:rk:1f:0
(04-01-2019 10:45)kermit Ha scritto: [ -> ]La soluzione ideale è il rivestimento con benda in fibra di basalto, è quella che si usa per capirci sui collettori di scarico delle moto. La fibra di basalto ha una resistenza altissima al calore. Fatti due-tre giri con la benda abbassi notevolmente il calore e puoi eventualmente metterci sopra un altro materiale isolante (tipo coppella da idraulico per tubi) ed il gioco è fatto.
Per capirci lo trovi anche su ebay una cosa del genere:
https://www.ebay.it/itm/1-Roll-Durable-B...aLh1b:rk:1f:0
Verissimo, io ho usato 2 giri di benda ma il calore era sempre notevole, ho aggiunto la coppella e risolto definitivamente, in alternativa intubalo con un tubo flessibile.
Se hai spazio come dice Kermit benda + coppella e dormi sereno (a parte un po di puzza le prime ore che si cucina il tutto)
BV
(04-01-2019 10:16)Wally Ha scritto: [ -> ]Veramente il sughero non è infiammabile provare per credere, stappa una buona bottiglia di vino tappata con del vero sughero e mentri ti degusti il vino passa il tappo di sughero sui fornelli e vedrai.
Concordo che sia difficilmente infiammabile ma e' pur sempre un materiale organico vegetale e, come opinione personale, preferisco qualcosa che sia sicuramente non infiammabile in qualsiasi condizione a qualsiasi temperatura.
C'è un dato iniziale che mi lascia perplesso: quel centimetro, centimetro e mezzo tra la parte rovente e la VTR interna dello scafo, che a me sembra veramente molto poco.
Non c'è proprio modo di distanziare leggermente di più l'elemento caldo dalla VTR?
Tenendo conto che per il calore radiante, aumentare la distanza genera un peggioramento della trasmissione del calore che va con il cubo della distanza (e che quindi migliora rapidamente la tua situazione), e che per il calore trasmesso con moti convettivi di aria in quella intercapedine anche un piccolo aumento della distanza gioca molto a favore e consente l'inserimento di materiale isolante con effetto ancora di molto maggiore, non si riuscirebbe proprio a spostare la parte calda di qualche ulteriore mm? Se riesci a metterci mezzo centimetro in più, già sarebbe parecchio in termini di dispersione del calore e di possibilità di isolamento.
Per il materiale isolante, scegliere un prodotto con una faccia ben riflettente rivolta verso la fonte di calore e la parte "morbida" assorbente (e ignifuga) verso la VTR, dovrebbe esaurire il problema.
Qualche foto?
Questa è ideale, resiste oltre 1000 gradi, avendo le fibre c'è anche un po' di aria dentro, sempre messa questa qua negli scarichi web/eber....
Tenuta ferma con fil di ferro o nastro alluminato.
Ho provato il nastro di fibra di vetro, ma effettivamente esternamente scalda.
https://www.ebay.it/itm/FIBRA-CERAMICA-E...bfcNV:rk:2f:0
Il problema mi interessa perchè anch'io ho intenzione di installare un planar o similplanar (da decidere).
Non ho ancora capito se qualcuno ha rilevato con un pirometro la temperatura o se si sta andando a sensazione; prima di leggere questa discussione pensavo di isolare il tubo di scarico con il suo coibente e poi di fissarlo con dei cavallotti su degli spessori di legno resinati a paratia.
Ora sentir parlare di materiali che resistono a centinaie e centinaia di gradi mi sembra esagerato, non credo che si possano raggiungere le temperature di innesco dei materiali (per quello chiedevo all'inizio se qualcuno ha rilevato le temperature). Dal mio punto di vista le bende isolanti et similia servono per evitare che inavvertitamente qualcuno possa toccare per un attimo con la pelle il tubo di scappamento e di ustionarsi, i tubi di scappamento poi sono ventilati e si raffreddano; qua invece serve qualcosa che mantenga costantemente la temperatura ad un valore accettabile per la paratia in un ambiente non ventilato. Il coibente fa il suo lavoro se ha la possibilità di disperdere altrimenti alla lunga non potrà che scaldarsi sempre più. Ora se avessimo qualche dato oggettivo sulle temperature rilevate potremmo ragionarci sopra meglio