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Versione completa: WL sartiame
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Devo rimettere in tensione il mio sartiame spiroidale da 8, 7 e 5mm, Sun Odyssey 35, faccio anche regate, a quanto tensionare con strumento?
Grazie

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A me lo strumento non serve, le diagonali appena puntate, il resto lo vede in navigazione sotto carico.
Ciao Masa
Trovi qualcosa sul sito Seldén e su quello loos
Suggerisco prima di uscire centra la testa poi esci tira sottovento fino levare imbando poi a terra ragioni di tensioni. Buon anno ago


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Allora fatto peró stavolta, c'è qualcosa che non va...prima ho centrato l'albero, poi ho tesato alte medie e basse al valore indicato dagli esperti ovvero tra il 10 e il 15% del carico di rottuta del sartiame. Poi tesato paterazzo e babystay.
Sono uscito in mare, di bolina, con ca 7knt di vento e già avevo tutte le sartie sottovento completamente in bando....quindi ho "asciugato" sottovento, ripetendo dopo aver virato sulle altre mure, peró come sospettato, asciuga qua, asciuga lá, rimisurando la tensione sono arrivato quasi al 20% del carico si rottura, mi sembra troppo e c'era pure poco vento. Motivo? Possibile troppo paterazzo?

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(06-01-2019 22:42)masa66 Ha scritto: [ -> ]Allora fatto peró stavolta, c'è qualcosa che non va...prima ho centrato l'albero, poi ho tesato alte medie e basse al valore indicato dagli esperti ovvero tra il 10 e il 15% del carico di rottuta del sartiame. Poi tesato paterazzo e babystay.
Sono uscito in mare, di bolina, con ca 7knt di vento e già avevo tutte le sartie sottovento completamente in bando....quindi ho "asciugato" sottovento, ripetendo dopo aver virato sulle altre mure, peró come sospettato, asciuga qua, asciuga lá, rimisurando la tensione sono arrivato quasi al 20% del carico si rottura, mi sembra troppo e c'era pure poco vento. Motivo? Possibile troppo paterazzo?

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Forse si.
La regolazione a mio avviso andrebbe fatta in giornata di 8-12 nodi Max senza toccare il paterazzo. Ricontrollando rientrato non dovresti essere lontano dalle misure “della ditta”. Quanto sopra se ho capito bene....


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(06-01-2019 22:42)masa66 Ha scritto: [ -> ]Allora fatto peró stavolta, c'è qualcosa che non va...prima ho centrato l'albero, poi ho tesato alte medie e basse al valore indicato dagli esperti ovvero tra il 10 e il 15% del carico di rottuta del sartiame. Poi tesato paterazzo e babystay.
Sono uscito in mare, di bolina, con ca 7knt di vento e già avevo tutte le sartie sottovento completamente in bando....quindi ho "asciugato" sottovento, ripetendo dopo aver virato sulle altre mure, peró come sospettato, asciuga qua, asciuga lá, rimisurando la tensione sono arrivato quasi al 20% del carico si rottura, mi sembra troppo e c'era pure poco vento. Motivo? Possibile troppo paterazzo?

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non so la barca ma probabile sia lo scafo a cedere Smiley30
E' un testa d albero oppure un frazionato? Le considerazioni cambiano un po'
testa, 2 ordini crocette acquartierate. Alte, intermedie fino a coperta, basse, babystay. Jeanneau Sun Odyssey 35

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7 nodi, non si sa se di app. o di reale, comunque anche se fosse di reale di app. sarebbero poco più di 10.
Per regolare l'albero non si cazza il paterazzo appena puntato, lo stesso lo stralletto va appena puntato, le alte vanno puntate, Asciugate, bene, le diagonali, intermedie, e le sartiole appena puntate. Le sartie non devono avere lo stesso carico delle intermedie e delle sartiole.
Hai cazzato troppo il paterazzo!
Se si deforma lo scafo con quella intensità vuol dire che lo scafo è di gomma.
7knt reale...si ho idea anch'io che ho cazzato troppo il paterezzo e quindi compresso troppo l'albero che "scende"...peró che bella poca catenaria che avevo..

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Forse è un approccio troppo "tecnico" ma oltre ad asciugare etc etc, bisogna anche avere idea di come deve essere l'albero con 10-12 nodi di reale in bolina. E poi, in teoria, tanti giri recuperi di inbando a destra, tanti ne devi recuperare a sinistra; poi ricontrollare e fare le dovute correzioni.
Qualche appunto.

Regolare il sartiame "di fino" in base ad una percentuale del carico di lavoro delle funi è una leggenda metropolitana ... una cosa è se hai lo spiroidale, una se hai il dyform ed un altra se hai il tondino: più elastica è la fune, più il carico iniziale è alto.

Se in navigazione cazzi il paterazzo, avendo il sartiame acquartierato, sposti verso poppa la testa d'albero, si riduce il carico delle sartie e dunque in navigazione si lasca tutto e tu devi recuperare l'imbando: quando però rilaschi il paterazzo e vai a misurare trovi ovviamente un carico superiore a quello teorico che avresti voluto.

Con le crocette a quartiere le diagonali vanno regolate in base al giro della randa, dal momento che regolano anche il bend dell'albero, dunque non si può fare una regolazione a tensiometro.

Se fai una ricerca credo che troverai almeno una decina di discussioni in cui è spiegata tutta la procedura corretta: centratura, tensionamento statico in banchina e successiva regolazione in mare.

Se fai regate, comunque, e non hai l'arridatoio dello strallo di prua regolabile al volo, dunque per ridurre catenaria allo strallo devi cazzare solo paterazzo, per i motivi espressi sopra, parti già un po' "zoppo".
(05-01-2019 13:46)bullo Ha scritto: [ -> ]A me lo strumento non serve, le diagonali appena puntate, il resto lo vede in navigazione sotto carico.-

d'accordo con bullo anche se lo strumento può aiutare
Masa io non guardo la catenaria ma la forma della vela, genoa-fiocco, ovvio che se la vela secondo la mia oppppppinione, è grassa cerco di levare via la catenaria per smagrirla, ma se magra lascio la catenaria per ingrassarla.
Come ti dice Albert bisogna anche vedere se la randa è grassa o magra e per lo strallo il massimo sarebbe avere il pinciometro, martinetto idraulico.
(07-01-2019 14:16)sventola Ha scritto: [ -> ]d'accordo con bullo anche se lo strumento può aiutare

Lo strumento è senz'altro utile in almeno due casi:

- se si vogliono verificare le tensioni per avere delle informazioni su ciò che "succede" nell'attrezzatura

- se c'è a "portata" una barca gemella con le stesse vele (!) che va forte e si vuole riprodurre il suo setting (nei monotipo p.es.)

In tutti gli altri casi servono occhio, misure e prove in mare (con strumenti tarati).

Comunque, come già detto, le regolazioni vanno fatte in funzione delle vele e non possono prescindere le une dalle altre ....
L'occhio è il migliore strumento per regolare l'albero, però bisogna sapere come usarlo, dove guardare, come guardare e quando guardare Wink

Il tensiometro serve solo alla fine per verificare se hai dato lo stesso carico su entrambi i lati.

I carichi dipendo molto dal diametro delle sartie e barche simili ma costruite con filosofie diverse possono avere anche sartie di diametro diverso.
Io parto dal concetto che l'albero deve essere dritto, lavorando a compressione per cui una volta appuntato il tutto ,alte basse intermedie, esco con 10 12 kn e asciugo gli inbandi stando attento a mantenere l'albero dritto (in senso trasversale), poi passo al patrazzo in funzione della catenaria
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