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Versione completa: Telecamera di prua
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(29-01-2019 19:56)dapnia Ha scritto: [ -> ]Banalmente: perché gli occhi, anche col binocolo, girano su 360° le telecamere no
Se poi parliamo delle DOM 91

Anche la termocamera.
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Due telecamere (sistemate a poppa), coprono 300°.
(29-01-2019 19:44)falanghina Ha scritto: [ -> ]Perché spaccarsi gli occhi (e i maroni) quando le soluzioni che danno sicurezza (e a costo più che abbordabile) ci sono?

Perché il binocolo va bene ma la termo invece no??

Perchè come ha detto Dapnia il mondo è bello perchè è vario; perchè uscendo dal quadrato inluminato c'è chi ha bisogno di un quarto d'ora per abituare l'occhio a cogliere tutti i contrasti e chi invece ha bisogno di tempi decine di volte inferiori; perchè c'è chi accetta il progresso ed impara ad usarlo e chi invece resta radicato alle proprie abitudini e convinzioni.
Insomma chi per un verso e chi per l'altro sono tutti motivi che giustificano validamente a ciascuno il suo comportamento che sicuramente è dettato dalle proprie esperienze fatte nel corso degli anni.
Mah...concordo con tutto meno che sulla conclusione.
A mio modo di vedere nessuna abitudine, consuetudine, uso dovrebbe limitare cose che potenzialmente aumentano la sicurezza.
Credo che la termocamera sia una cosa da tenere a bordo.
Credo che poter vedere fuori come fai tu sia importante in particolari casi.

Concludo con le mie considerazioni, poi per me liberi tutti.
Un utente chiede spiegazioni sulla opportunità di mettere una telecamera a prua.
Tre Utenti che le hanno (io, te , RVMXX) dicono la loro esperienza e ne escono altre considerazioni, alcune effettivamente apprezzabili.

Punto un po' i piedi poiché non è accettabile che l'informazione che l'occhio umano sia imbattibile in navigazione notturna o che un corpo immerso in acqua non venga rilevato da una termo.
Sono info fuorvianti che non aiutano chi legge.
Se ho interpretato bene nessuno sta dicendo che la termocamera sia totalmente inutile bensì che il suo utilizzo non debba sostituire la buona abitudine a mantenere il più possibile una guardia costante a 360 gradi in coperta. Qualche anno fa ho avuto un armatore con l'abitudine ad usare il visore notturno per gli atterraggi notturni, anche se secondo me lo utilizzava in modo sconsiderato, posso affermare che in alcune circostanze possa servire, ma secondo me deve essere un'integrazione, un elemento in più per valutare ed aiutare in circostanze difficili. Dico questo perchè all'inizio della discussione sembrava che bastasse avere una telecamera a prua per potersi permettere di giocare a risiko sottocoperta sbirciando il monitor tra un lancio di dadi e l'altro.

@falanghina
Quella zona la frequento spesso e la conosco molto bene, non ho mai avuto difficoltà a localizzare le luci delle piattaforme di notte, dopo 30 anni conosco la loro posizione quasi a memoria, ammetto però che chi non è pratico ad atterraggi con molto inquinamento luminoso in background possa rimanere in un primo momento spiazzato. Se non c'è scirocco con nuvole basse che ne oscurano la vista, un ottimo punto di riferimento di notte è la luce del Santuario della Madonna del Gazzo, inconfondibile, che rimane in alto e non si confonde col resto; allineandola con il fanale della diga foranea è un altro ottimo metodo per evitare le piattaforme. Smiley2
@plasson
Grazie.
Dopo una decina d'anni, riesco a individuare mede spente e piattaforme male illuminate Smiley4


@393riccardo

Come avrai visto, ci sono idee contrastanti,
Io metterei 2 telecamere e in zona arretrata.
Ti consiglio vivamente una termocamera manuale.
@@ Dico questo perchè all'inizio della discussione sembrava che bastasse avere una telecamera a prua per potersi permettere di giocare a risiko sottocoperta sbirciando il monitor tra un lancio di dadi e l'altro. @@

Ed era questa la mia considerazione di base
E' come per il GPS (che uso sistematicamente insieme al radar e se sono su barche foreste senza mi manca un po' ): utilissimo e comodo, ma falsa e pericolosa sicurezza se non si sa già carteggiare se non si hanno le carte e il libro dei fari e, magari, se serve non si sa usare anche solo in qualche modo un sestante, perché se ci affida solo alla tecnologia e non si hanno i rudimenti di navigazione, quando viene a mancare (e può succedere nei momenti peggiori) si resta spiazzati
Tutto qui
no fal.. l' idea e' una sola, le telecamere non sostituiscono la guardia, se per te la migliorano io non ho nulla in contrario.. se poi per caso ti capita un incidente mentre sei giu e l' assicurazione ti ride dietro.. io non sapro trattenermi dal citare questo post.
(29-01-2019 22:52)falanghina Ha scritto: [ -> ]@plasson
Grazie.
Dopo una decina d'anni, riesco a individuare mede spente e piattaforme male illuminate Smiley4

Ti auguro di continuare così dato che potremmo incrociarci. Smiley4
@ Plasson:
Tranquillo: con la nebbia e senza luna ti vedo a 800 metri.
Vedo anche quello che galleggia ...e questo mi da la serenità di entrare in ogni porto, anche senza conoscere punti cospicui noti ai soli locali.
Dai una occhiata al programma del corso LRC che faremo ad aprile (a Dio piacendo).
Sono certo che apprezzerai tante belle innovazioni introdotte negli ultimi 20 anni ed ora a disposizione del grande pubblico.Smiley59



@dapnia.
La paura è lo strumento principe di autotutela che la natura mette a disposizione delle forme di vita intelligenti.
E' purtroppo, come tutti i segnali di pericolo fisici e psicologici, una sensazione sgradevole, dolorosa.
Le forme di vita evolute tendono in vari modi ad esorcizzare la paura per il malessere che reca.

La paura di morire viene superata dalla religione e dalla speranza di una seconda vita.
La paura (spesso inconscia) dei navigatori di perdersi, di sbagliare, viene spesso esorcizzata con la fede nelle proprie conoscenze.
Affrontare un ambiente di fatto innaturale ed ostile come il mare (senza la barca saremo morti in poche ore) è qualcosa che correttamente (e forse utilmente) ingenera paura.

Non a caso il nostro mondo è ricco di superstizioni e riti : basti pensare al colore da non usare, all'animale che non si nomina neppure, al nome della barca che non va cambiato (se lo si fa lo si deve fare con un certo rito).

Conoscenze e protocolli, oltre alla loro oggettiva utilità diventano un feticcio, la religione della sopravvivenza.
Quindi quei protocolli, i nostri protocolli, DEVONO essere per forza i migliori in assoluto: la VERITA'.

Sono Valori, è anche questa cultura: tutti hanno diritto di difendere le proprie credenze ( e anche le dispense :smiley4Smile ma io mi tengo ben lontano dalle guerre di religione.
Se una persona è convinta che la tecnica marinara vada dall'anno 0 al 1999 e quello che vien possa avere solo un apporto marginale, a me va bene.
Considerando che prima del 1999 si è sempre navigato perché infastidire l'interlocutore?


Ho due sestanti, uno ereditato e uno di plastica.
Li so anche usare, direi 20 miglia in + o in -.
Li tengo in armeria perché hanno due belle scatole.
Trovo molto innaturale che chi fa le leggi, conscio del ritardo causato da un problema culturale, non metta mano alla questione, anzi: l'AIS in Italia quasi era fuori legge.
Tant'è...

@zk
Marco, si dice che Carlomagno fosse analfabeta ma non perse mai la speranza: usava mettere un libro sotto il cuscino ogni sera. Smiley2

I monitor sono appesi, guardingo li guardo e all'erta stò. Il signore è il mio pastore, mi gratto le palle e nella mia polizza e nulla mi manca 26
E pensare che in alcuni interventi al cuore ci si affida esclusivamente all’occhio di microcamere che secondo queste teorie non possono sostituire l’occhio umano... bha...
Vorrei essere una mosca per vedere la reazione ed il pensiero di qualcuno che sostiene queste teorie quando poi un dottore gli dovesse dire che, per inserire un semplice Stent, lui preferisce aprirlo come un capretto perchè non si fida di una telecamera.

Eppure a quella telecamera è appesa una vita in modo molto più rischioso di quella che potremmo avere in barca e dalle mie esperienze dirette, vi assicuro che lei vede molto di più e molto meglio dell’occhio umano specialmente se è una termocamera con la quale si riescono a vedere anche bombole e tronchi affioranti.
si chiama guardia, e si fa stando fuori e svegli.


lo so che ci sono persone in grado di reagire razionalmente in pochi decimi di secondo dalla sveglia, ed altre che in un minuto aggiustano la visione notturna e anche strumenti cosi precisi che individuano una zanzara in una cattedrale.

andare a vela in quel modo? per me sarebbe come fare la passeggiata nel bosco dentro a uno scafandro bionico, meglio un documentario di Folco sul divano di casa... per tutto il resto c'e' virtual skipper
Credo sia necessario fare qualche distinzione: barche grandi, barche piccole, condizioni meteo.
Ogni cosa in più che aumenti la sicurezza (o la sensazione di sicurezza) può essere utile.
Ognuno è libero di installare ciò che vuole, al di là delle dotazioni di legge.
Come ho detto però, un conto è stare sul ponte di un traghetto, su una poltrona in pelle a leggere monitor, un conto stare sottocoperta in un dieci metri che balla anche con mare quasi piatto. Non ho il visore notturno, forse dovrei metterne uno in barca, per essere aiutato negli atterraggi notturni o in alcune situazioni in cui può essere utile.
Una telecamera fissa che balla (perchè balla la barca) è una roba che vedo utile al crescere delle dimensioni. Nella normale navigazione è utile e opportuno, a mio modesto avviso, avere una percezione diretta di quello che avviene fuori. Il paragone con le sonde e gli stent a mio avviso non tiene, qui è proprio il contrario: c'è bisogno di uno strumento adattivo che reagisca rapidamente al rollio al beccheggio, agli odori, alla temperatura e all'umidità dell'aria e che permetta ad un elaboratore centrale di trarre le sue considerazioni e prendere decisioni in tempo reale, e mettere conseguentemente la prua dove deve essere messa. Su una barchetta come le nostre questo strumento si chiama essere umano. Il resto può essere un aiuto, ma non più di un aiuto. Detto in altri termini, se pure avessi una telecamera e uno schermo sottocoperta, uscirei lo stesso a guardare cosa succede fuori.
Inoltre: altra strumentazione, fili, connessioni, manutenzioni, in ambiente umido ed instabile. Tutta roba che si può rompere e che deciderà di farlo senza preavviso. A tale scopo ho smesso di incrementare le complicazioni elettriche ed elettroniche, e viaggio con strumentazione wireless da almeno dieci anni, fino ad ora con soddisfazione. Non ho voluto nemmeno le casse interne per sentire lo stereo.... anche lì basta una buona cassa wireless....
Il tutto, sempre secondo la mia modestissima opinione.
@orteip
Il paragone secondo me non centra con il tema qui trattato.

Non cerchiamo di portare la discussione sempre sul piano della lotta tra il bianco ed il nero, abbiamo già chiarito in più di un intervento che nessuno di noi sostiene che la tecnologia e l'innovazione sviluppata per aumentare la sicurezza in mare sia da scartare per questioni di principio. Ripetendomi per l'ultima volta siamo dell'avviso che va fatta distinzione tra l'integrazione dell'uso di apparecchiature elettroniche per servirsene in caso di necessità o condizioni particolari e la delega completa del governo della barca a questi sistemi, che se sono in grado di trasmettere a chi governa un aiuto ulteriore per prendere decisioni con giudizio e raziocinio ai fini della sicurezza sono i benvenuti a bordo.
Di fatto tutti i sistemi elettronici installati a bordo vengono definiti "sistemi di ausilio alla navigazione" e non sono dispensatori di perfezione in grado di sostituirsi in modo autonomo alla regia di chi governa in modo responsabile.
(30-01-2019 09:17)ZK Ha scritto: [ -> ]si chiama guardia, e si fa stando fuori e svegli.


lo so che ci sono persone in grado di reagire razionalmente in pochi decimi di secondo dalla sveglia, ed altre che in un minuto aggiustano la visione notturna e anche strumenti cosi precisi che individuano una zanzara in una cattedrale.

andare a vela in quel modo? per me sarebbe come fare la passeggiata nel bosco dentro a uno scafandro bionico, meglio un documentario di Folco sul divano di casa... per tutto il resto c'e' virtual skipper

OOOOOOOOOOOOOoooooooooohhhhhhhhhhhhhhhhhhhh.....così si che mi piaci: onesto!!

A me va bene che si parli del proprio modo di sentire la vela o dell'arte di navigare.

L'importante è che non si voglia tecnicamente mettere in dubbio quello che in dubbio non può essere messo (in fondo siamo in tecnica).
Nessun uomo a occhio nudo o con un cannocchiale può competere con uno dotato di termocamera.
Posso dire che anche semplici telecamere di ultima generazione telecamera (4 megapixel infra) ripetute nel plotter esterno aumentano di notte la profondità visiva di almeno 100 metri.
(30-01-2019 10:50)Plasson Ha scritto: [ -> ]@orteip
Il paragone secondo me non centra con il tema qui trattato.

Non cerchiamo di portare la discussione sempre sul piano della lotta tra il bianco ed il nero, abbiamo già chiarito in più di un intervento che nessuno di noi sostiene che la tecnologia e l'innovazione sviluppata per aumentare la sicurezza in mare sia da scartare per questioni di principio. Ripetendomi per l'ultima volta siamo dell'avviso che va fatta distinzione tra l'integrazione dell'uso di apparecchiature elettroniche per servirsene in caso di necessità o condizioni particolari e la delega completa del governo della barca a questi sistemi, che se sono in grado di trasmettere a chi governa un aiuto ulteriore per prendere decisioni con giudizio e raziocinio ai fini della sicurezza sono i benvenuti a bordo.
Di fatto tutti i sistemi elettronici installati a bordo vengono definiti "sistemi di ausilio alla navigazione" e non sono dispensatori di perfezione in grado di sostituirsi in modo autonomo alla regia di chi governa in modo responsabile.

certo, certo: tutte le definizioni che vuoi.

Solo che io a 800 metri ti vedo, tu mi senti (se suono ).

https://www.nauticando.net/lezioni-di-na...ti-sonori/


Comunque, a parte che il tema era un altro, io ti restituisco la domanda.

Se ho una cosa che è più sicura di un'altra, perchè devo usare ogni tanto la più sicura e sempre l'altra?

La mia opinione è che vada usata sempre la opzione di maggior sicurezza.

Per questo non ho problemi a dirti che se ci sono 2 metri d'onda e navigo, se sto sotto coperta oltre che masochista sono un demente.
Tutto bello, tutto utile, resta il fatto che se chi nel tempo mi ha affidato robette da sei zeri da portare a passeggio per il Mediterraneo (in oceano le cose sono diverse), in fetta e a volte da solo, avesse avuto il dubbio che io mi sarei affidato per la navigazione solo (e questo è il punto) alla tecnologia, peraltro abbondate e ridondante su quegli affari, o avesse pensato che potessi aver paura in qualche frangente, credo avrebbe scelto un altro comandante
Tutto bello tutto anche molto utile, a volte
E' sbagliato il paragone degli stent, della laparoscopia e delle tecniche mini invasive, proprio perché vene, arterie e budella stanno fermi e non ballano sulle onde, si sa dove e cosa sono, e chi ce li ha in mano è altamente specializzato e fa solo una cosa per volta
Poi, ora che ho appeso il sestante al chiodo posso vantarmi di aver avuto sulle mie barche ombrelli verdi, specchi, aver calzato sempre le scarpe sul ponte, fischiettando spesso e cose simili. Ah: siamo stati anche in tredici a tavola giù in quadrato; questo tanto per dire delle superstizioni Smiley4[/i]
Dimenticavo: è già qualche anno che ho sulle auto la dashcam, sia dietro che davanti, ma per altri motivi, non certo come ausilio alla guida
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Le superstizioni sono come le mutande: ciascuno ha le sue.
Io non sono mai stato superstizioso: porta sfiga.
(30-01-2019 11:02)falanghina Ha scritto: [ -> ]1) Solo che io a 800 metri ti vedo, tu mi senti (se suono).

2) Se ho una cosa che è più sicura di un'altra, perchè devo usare ogni tanto la più sicura e sempre l'altra?
La mia opinione è che vada usata sempre la opzione di maggior sicurezza.

1) Non nego l'utilizzo di una termocamera in caso di necessità, se non vedo una cippa ad occhio nudo il suo utilizzo è senz'altro un'opzione che considero.

2) Hai detto bene: va usata sempre l'opzione di maggior sicurezza e secondo me osservare sempre per via indiretta attraverso un monitor non lo è. Reputo che di notte la prima opzione sia una persona di guardia in pozzetto che all'occorrenza si serva di qualsiasi aiuto per garantire la sicurezza della barca e dell'equipaggio, quindi termocamere, gps, ais, radar e compagnia bella. Da qui a dire però che grazie a questi sistemi posso rilassarmi sottocoperta lanciando di tanto in tanto uno sguardo al monitor ce ne passa, o almeno io non la considero l'opzione migliore. Ma credo che su questo punto ci siamo chiariti...e concordo anche sulle mutande. Smiley4
(30-01-2019 11:23)falanghina Ha scritto: [ -> ]Le superstizioni sono come le mutande: ciascuno ha le sue.

Mica sempre è vero.
A volte "si hanno" mutande non nostre.
Fatto che può determinare ingenti danni (anche economici), on special modo se vengono "rinvenute" dal proprio coniuge.



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