@kavokcinque Ho letto Albert, ha parlato di drizza "compensata"...ho chiesto ad un rigger e mi ha risposto che non sa cosa sia...si informava. Continuo le ricerche...la barca è una ggggioia...
Jaques io la vedrei cosi: Sei in testa e Sparcraft dice che è sbagliato, hai la dead end troppo vicino alla scatola di drizza e pure sporgente, hai un avvolgitore per barca max 35 ft e 65 mq di vela sul quale non puoi mettere la corretta ed efficace girella per la 2:1, hai due vele abbondanti in lunghezza di cavo a.t.,hai una drizza 2:1 della quale non si sa se ha i requisiti tecnici di manifattura citati da Albert. In pratica niente è corretto. Però dici che fai un utilizzo "leggero"poggiando o rollando appena AWS aumenta. A questo punto dato l'utilizzo "leggero" perché non rimetti la diretta magari con l'accorgimento di un guida drizza più in basso possibile compatibilmente alla lunghezza delle vele che hai?
Kavok sicuramente altra barca; altri tempi; altra tecnologia che funzionava meglio mai problemi, siamo andati peggiorando, in testa si tiravano su spi da 265 mq. e uno da 320 con tangone di 8 m.
@kavokcinque Sì, ma questa è l'ultima ratio, perchè il carico sulle puleggia raddoppia e avrò catenaria. Quando sposterò la dead-end farò mettere anche un guidadrizza. Se tutto questo ambaradan non va ancora (ma non credo), allora sfilo la 2:1.
@jacques-2 Trovata la drizza compensata? Chi la vende? L'attuale 2:1 tagliata al rientro in porto, A0 a mezz'aria in Regata... Bloccata in issata e mai più scesa... Legata all'albero Torniamo 1:1 in attesa di una drizza adatta
Attrezzista mai sentita nominare; concessionario Del Pardo mai sentita nominare...cercherò di parlare con un produttore...
Secondo me c'è un incomprensione di base. I produttori non è che commercializzano cime compensate e non compensate scrivendolo sulla bobina. Ma il tipo di costruzione può dare luogo o meno a una cima compensata. Se disassemblate una cima nei singoli trefoli che la compongono dovreste osservare in che modo sono avvolti e intrecciati. Se vi è una completa simmetria di tutti i trefoli sia a livello di calza e anima la cima è compensata. L' esempio estremo di una cima non compensata è la classica 3 legnoli.
Trefoli? Boh, è una drizza in dyneema, anima interna e calza esterna.
Se apri l'anima in Dyneema vedrai che alcuni trefoli sono avvolti in senso orario e altri in senso antiorario. Stessa cosa per la calza.
Grazie dell'informazione, non lo sapevo. Quindi ci vuole un negozio fisico e comprare spezzoni da tagliare per verificare (sperando di poterlo capire)
Comunque secondo me al giorno d'oggi praticamente tutte le cime sono compensate ad esclusione di rarissime eccezioni. Mi chiedo piuttosto se la tendenza attuale dei produttori di progettare le nuove cime per renderle facilmente impiombabili non favorisca i fenomeni indesiderati citati in questo post. Non mi sorprenderebbe se si trovasse una correlazione tra il gioco tra calza e anima e i problemi riscontrati. Personalmente, se dopo aver fatto tutte le modifiche che ti sono state consigliate riscontrassi ancora problemi farei un tentativo scalzando una drizza in Dyneema (con anima cerata a passo corto, di diametro abbastanza grande da non finire tra le pulegge e le guance) per una lunghezza pari all' altezza dell' albero. Andando a proteggere la parte finale (che lavora a contatto della puleggia di TA, girella, e dead end) con una sovraguaina in Dyneema.
Allora, dopo un indagine su questa "compensazione" delle cime, sono riuscito a capire in cosa consiste. Ovviamente, trattandosi di una fase della lavorazione, non compare nessuna indicazione nei cataloghi per il pubblico. Come dice giustamente cmv88 le trecce di anima e calza sono composte da trefoli incrociati destri e sinistri, ma questo necessariamente vale per tutte le trecce. I trefoli per rimanere compatti vengono realizzati dando alle fibre una torsione: questa può essere destra o sinistra. La differenza sta nell'alternare trefoli destri e sinistri nell'intreccio di calza ed anima oppure usare tutte rocche con lo stesso verso di torsione. Ovviamente non sono a conoscenza di chi lo faccia oppure no (con l'eccezione del produttore che ho consultato).
P.S. il fatto che la drizza sia "compensata" non garantisce però che non vada in torsione per altri motivi già citati. Bisogna issare a mano fino a quando non sia necessario il winch per dare tensione. Le pulegge di rinvio e quella di uscita devono essere perfettamente allineate in modo che la drizza scorra nel centro e non rotoli dai bordi al centro mentre passa. Uscita ed attacco della dead end devono essere sufficientemente distanti in modo che la drizza quando arriva in testa se ha preso qualche collo riesca a srotolarsi.
---- Un "trucco": il prodiere da un giro di scotch di carta alla girella, in modo che questa resti bloccata e la drizza non possa prendere dei colli mentre si issa, e poi lo scotch si rompe solo quando si va a sfrullare la vela (ma deve restare là appiccicato senza cadere in acqua (RR 47 ;-)).
Tutto molto critico, queste drizze 2:1 sono una innovazione che funziona o una grossa fonte di problemi?
Sono indispensabili (se ben fatte) sui code 0 e i Jib top che devono avere una ghinda più rettilinea possibile per fare bolina, mentre sui furling reacher o i cableless sono facoltative perchè sono vele da andature più larghe e non richiedono questa gran tensione di ghinda. L'alternativa su barche oltre i 40-45' è installare una hook esterna o ancora meglio interna in testa e regolare la tensione da sotto il tamburo con un paranco 2:1 o anche un 3:1.