(11-07-2019 11:19)enio.rossi Ha scritto: [ -> ]Quando l'ancora guanta e la catena tira forte sul gancio, come si fa per liberare la catena dal gancio e filarne ancòra? Avanti col motore?
Enio,
vari casi (si suppone sempre vento e/o corrente che fanno subito indietreggiare e traversare la barca, nel senso nessuno rischio di fare il malloppo sul fondo perché la barca é immobile, nel qual caso basta il verricello per far tutto senza ganci né niente)
1. Stai ancorando: almeno io filo subito 3-4 volte il fondo a frizione aperta, nel senso molto rapidamente, poi blocco un po' la frizione giusto per fermare la catena. La barca parte di traverso. Mentre la catena è ancora relativamente molla, metto il gancio e apro la frizione del verricello.
La catena si tende si tende si tende... viene tutto tenuto dal gancio (al quale comunque non è che tenga a stare a dieci cm). Strattone finale, bang la barca riparte in avanti.
Mentre riparte in avanti, la catena ridiventa relativamente meno tesa: tiro con il verricello un mezzo metro giusto per liberare il gancio, poi mollo la frizione per buttar giù tutta la catena che voglio, riaggancio il gancio per riprendere lo sforzo con il secondo movimento della barca all'indietro. Quando ho all'incirca la lunghezza di catena voluta, aggancio alla catena lo snubber/ammortizzatore vero e proprio, quello lungo e elastico: blocco questo snubber, sciolgo il nodo del gancio "corto", la tensione viene ripresa dallo snubber lungo, tolgo il gancio corto e filo quanto mi serve dello snubber lungo, tenendo sempre la catena solo con lo snubber, frizione del verricello appena puntata per non far cadere liberamente decine di metri di catena in mare.
Importante: si fa tutto da soli; non per fare gli eroi ma si toglie di mezzo ogni rischio dovuto a incomprensione fra uno a prua e uno a poppa.
In condizioni simili, non penso che avere qualcuno al timone+motore possa aiutare granché, la barca è in posizione instabile e l'idea di poter indietreggiare lentamente filo a vento perché uno governa da dietro mentre l'altro a prua dosa la frizione lascando la catena mi sembra pura illusione (libresca oserei dire), oppure non c'è tutto questo vento.
2.Con meno vento, per eventualmente dare la retro per fare agguantare l'ancora, idem calo con la frizione, la barca va lentamente indietro, al limite blocco la frizione, poi metto il gancio corto: essendoci poco vento, la catenaria è meno stesa, quando si mette la retro la barca va all'indietro e idem alla fine del movimento lo strappo viene sostenuto solo dal gancio corto. Poi snubber lungo finale per l'ancoraggio definitivo. Se si dà retro decisa con un'elica decente in retro, almeno per la mia barca è l'equivalente di un 25-30-35 nodi di vento, il che dà già qualche indicazione.
3. Salpare con molto vento ma soprattutto onda: recupero quel che viene di catena con il verricello fino a togliere lo snubber lungo, al limite con aiuto del motore. Metto il gancio corto. Se c'è qualcuno al motore, segni e botte di motore per avanzare, recuperare catena e mettere subito il gancio corto quando la prua comincia ad abbattere da un lato, a quel punto non c'è motore che tenga la prua abbatte. Poi quando si ristabilizza nuova botta di motore per avanzare: togli gancio, recupera catena, rimetti gancio. E così via.
Se si è soli si fa avanti e indietro, o altri metodi personali.
Con onda, quando la catena comincia ad essere vicina al picco, le sollecitazioni diventano brutali: lì è un po' abitudine, quando si sente che si riducono un po', recupero di mezzo metro di catena, gancio mezzo metro più in là, poi rilascare la catena dal verricello. Qui basta marcia avanti/indietro del verricello, senza frizione.
L'ancora sul fondo man mano ruota con il fuso verso l'alto, dai e dai, qualche decina di centimetri alla volta gancio e verricello, alla fine la barca si traversa un'ultima volta e parte di lato, segno che finalmente ha spedato.
In sostanza: la barca ha movimenti oscillanti, più o meno lunghi, si cerca di usare il verricello solo nei momenti di "stanca" e viceversa il gancio corto quando ci sono i picchi di energia.
riguardo all'esistenza di metodi alternativi, possibilissimo, per quanto mi riguarda ho testato con soddisfazione questo modo di procedere un numero sufficiente di volte da non darmi nessuna necessità di cercarne un altro, riporto solo queste constatazioni. A ognuno di far quel che crede come crede, nodi di bozza o tenere la catena coi denti.
Come le discussioni sulle ancore: ne ho una che mi ha soddisfatto e soddisfa pienamente, al punto che sapere che/se ce ne siano altre "migliori" sinceramente non me ne frega niente
bv r