Oggi, dopo circa due anni dall'ultimo smontaggio, ho proceduto a togliere la randa avvolgibile dal mio Oceanis 440 del 1992. Contrariamente alle altre volte ho faticato un bel po ha far scendere la randa che è scesa abbastanza dura. Ho pensato a qualche problema di beltrope, ma una volta tolta la randa anche la girella libera di randa scende con difficoltà. In passato scorreva con facilità. E' mia intenzione tornare in barca e cercare di capire qualcosa di più riguardo alla problematica, ma ho il dubbio che il tutto possa dipendere dalle pulegge di testa. Purtroppo pur essendo più volte salito in testa d'albero non ho nessuna foto della stessa sulla quale fare qualche riflessione. Chiedo agli esperti o a chiunque abbia avuto lo stesso problema quale è stata poi l'origine appurata. Inoltre, qualora fossero le pulegge, è possibile accedere alle stesse per dare, ad esempio, una spruzzata di CRC o WD40 o grasso spray al teflon? E' possibile sostituirle senza procedere allo smontaggio dell'albero? L'albero è uno Z-Spars, ma non conosco il modello. Sulla targhetta è scritto Oceanis 440 E 2403A n° 19-05-92, ma cercando o digitando sul web questi dati non sono riuscito a trovare nulla. Un ringraziamento anticipato a chiunque mi dia una mano
(03-06-2019 22:38)max440 Ha scritto: [ -> ]Ho pensato a qualche problema di beltrope, ma una volta tolta la randa anche la girella libera di randa scende con difficoltà. In passato scorreva con facilità.
Allora, se dipende dalle pulegge in testa è chiaramente un problema di drizza, stacchi la girella e provi a sentire se la drizza libera fa fatica oppure se scorre bene. Nel contempo, controlla anche la girella, può capitare forzando l'avvolgimento che si deformi proprio la girella, andando ad interferire con la canaletta della vela. Prova a vedere se sale e scende liberamente, se non fosse così devi raddrizzare in qualche modo il dentino della girella che si infila nella canaletta...
Facci sapere e buon lavoro!
Io ho u
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Grazie Tatone dei suggerimenti. Le prove che dici sono proprio quelle che intendo fare, forse oggi stesso. Al momento che ho tolto la randa non le ho potute fare per problemi di tempo a disposizione. Tu forse hai un albero simile al mio vista la barca, secondo te si può arrivare a spruzzare qualcosa sulle pulegge? Visto che ho la randa a terra se fosse possibile penso che potrebbe solo che aiutare. Sto cercando di contattare il rigger del porto per avere qualche consiglio in merito, ma in questo momento è super impegnato ed è un problema contattarlo, ma sono fiducioso
ciao Max, io lubrifico le pulegge ed i meccanismi interni tutti gli anni con WD40 e grasso al litio spry.
ciao
(04-06-2019 12:48)max440 Ha scritto: [ -> ]Grazie Tatone dei suggerimenti. Le prove che dici sono proprio quelle che intendo fare, forse oggi stesso. Al momento che ho tolto la randa non le ho potute fare per problemi di tempo a disposizione. Tu forse hai un albero simile al mio vista la barca, secondo te si può arrivare a spruzzare qualcosa sulle pulegge? Visto che ho la randa a terra se fosse possibile penso che potrebbe solo che aiutare. Sto cercando di contattare il rigger del porto per avere qualche consiglio in merito, ma in questo momento è super impegnato ed è un problema contattarlo, ma sono fiducioso
Nessun problema a raggiungere le pulegge, basta che ti arrampichi in testa, ma quasi quasi scommetterei che il problema non è quello. Quasi certamente una volta ti è capitato di avvolgere tirando troppo o con vento troppo forte senza mollare bene la scotta, questo fa lavorare in modo tragico lo swivel in testa e spesso porta a una deformazione del dentino di acciaio che vedi infilato proprio nella stessa canaletta. Accade anche se tiri troppo di drizza o cazzi troppo di balumina con una randa un po' bella (non in dacron, la mia ad esempio in dyneema è in grado di polverizzare qualsiasi sistema avvolgibile...:42
Quel dentino, stortandosi, fa freno sulla canaletta e te ne impedisce l'ammainata. Per fortuna, dovrebbe essere in acciaio relativamente dolce e con qualche martellata si rimette a posto...
Tanto e ha ragione, successo anche a me
A me si è rotta la puleggia della drizza randa. Se è come sul mio albero z-spars, per sostituirla basta un piccolo giraviti, poiché il perno è semplicemente appoggiato nella sede. Lo stesso perno regge anche la puleggia dell’amantiglio, sicché quando sei su devi mollare drizza randa e amantiglio per cambiarla (la prima volta per prendere le misure per rifarla e la seconda volta per sostituirla. Non proprio banale se, come me, sei abituato a salire con quelle cime!)
Grazie a tutti per i suggerimenti. Oggi sono riuscito a controllare tutto con calma. La girella è libera, non ha problemi, la drizza va su un po dura, penso che se si riesce a lubrificare la puleggia si dovrebbe risolvere il problema. Sono andato in testa d'albero diverse volte, ma non ho mai lubrificato le pulegge che mi sembrano interne. Mi incoraggia quanto scritto da gutta, io temevo che in caso di rottura si dovesse disalberare. Questo in base ai disegni che sono riuscito a trovare sul web, ma nessuno corrisponde alla mia testa d'albero. Forse nel fine settimana avrò a disposizione uno "schiavo" (mio figlio) per farmi issare in testa d'albero. E' mia intenzione portarmi una bomboletta di PTFE spray che dovrebbe lubrificare senza lasciare residui che potrebbero impastarsi con sporcizia varia. Mi porterò su anche un tubicino di prolunga sperando di poter arrivare alla puleggia. Non riesco a sapere la sigla della testa, il rigger del porto che la conosce benissimo in questo periodo non risponde neppure alle chiamate dell'ufficio, ma nel fine settimana dovrei riuscire a contattarlo. Non so neppure se la puleggia è di materiale plastico o metallico. Qualcuno conosce qualche sito in cui si possono trovare i disegni delle teste Z-Spars del 1992?
Aggiornamento. Dopo sopralluogo del rigging del porto che mi ha detto che per un avvolgiranda di quel periodo la resistenza sentita era pressoché normale, ho inserita la randa e sono uscito per una veleggiata. Vediamo alla prossima operazione. Un ringraziamento a tutti quelli che hanno contribuito a risolvere il (forse falso) problema