Salve, dopo aver rifatto entrambe le chiglie del mio catamarano visto un ingresso d'acqua fastidioso, a mio malgrado ho trovato ancora la sentina bagnata di acqua di mare. I liquidi penetranti non sono riusciti a trovarmi la falla e quindi la decisione di una poderosa scartavetrata fino al gelcoat per poi darne una mano a pennello è diventata imperativa. Non ho esperienza ne mezzi per farlo a spruzzo quindi opto per il pennello e tanta santa pazienza per la levigatura. Mi consigliereste un buon gelcoat che abbia un buon rapporto qualità prezzo?
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Perché non ti rivolgi a un cantiere serio e gli esponi il problema? Avresti un lavoro fatto ad arte e garantito.
Dacci più informazioni sul catamarano
ha la giunzione tra scafo e coperta o la giunzione é tra semiguscio destro e sinistro?
in quest'ultimo caso, data la lunga fascettatura sull'opera viva, é facile che l'infiltrazione sia poco visibile
é in sandwich? che tipo di anima? hai visto come sta l'anima del sandwich?
comunque mi pare difficile risolvere il problema con del il gelcoat o vernice epossidica
(14-06-2019 21:58)marcofailla Ha scritto: [ -> ]Dacci più informazioni sul catamarano
ha la giunzione tra scafo e coperta o la giunzione é tra semiguscio destro e sinistro?
in quest'ultimo caso, data la lunga fascettatura sull'opera viva, é facile che l'infiltrazione sia poco visibile
é in sandwich? che tipo di anima? hai visto come sta l'anima del sandwich?
comunque mi pare difficile risolvere il problema con del il gelcoat o vernice epossidica
vero.
Se fosse possibile il contrario? Cioè riempire di acqua lo scafo e vedere da dove esce?
Poi, come dice EC (ma è il suo mantra) magari un cantiere... Ma altrimenti non saresti qui a chiedere...
Un mio amico che ha un nautitech 46 stesso problema, e aveva la giunzione in chiglia completamente scollata !!!! Evidentemente incollano senza fascettare! Msh
Fatti assistere per cercare la causa.
L'acqua filtra da una parte indefinita. Non supera la sentina anche senza pompa. È un normalissimo scafo in pura vetroresina senza anima. Le due conchiglie sono saldate assieme da svariati strati di vetroresina in tessuto. Ho tirato fuori la barca a ottobre senza svuotare la sentina e l'acqua era ancora lì. Mi sta balenando l'idea che entri dal vano delle ancore visto che oltre un certo livello non sale. Comunque tolgo tutta l'antivegetativa gelcoat a nudo e poi ne do svariate mani sempre dell'ultimo. Le chiglie sono entrambe rifatte da un cantiere e a sto punto mi fido più di me stesso che di un cantiere per fare questi lavori visto che nonostante tutto continua a entrare dopo tutti i soldi spesi.
Stavo altresì pensando di verniciarci sopra a spatola e pennello uno strato di vetroresina premiscelata per poi scartravetrare e dare il gelcoat nuovo.
Comunque un buon gelcoat sareste in grado di consgliarmelo? Osculati ha solo quello a spatola.
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Con il gelcoat non vado d'accordo forse perché odio (con moderazione :smiley2
lavorarlo.
Non conosco il cat ma a pensarla così dietro la tastiera del PC, dovessi farlo io, scartavetrerei tutto fino a vtr, stucco con resina epossidica caricato con microsfere dove serve e poi giù con varie (dipende dal produttore) mani di resina epossidica anche con solvente che è più facile da dare.
In teoria, se il problema sono effettivamente le micro crepe, si impermeabilizza tutto e avrei anche un trattamento antiosmosi che alla vtr male non fa.
BV
ci sono barche affondate a causa dell'acqua entrata dal gavone dell'ancora. é giusto prendere in considerazione questa ipotesi, che forse è la più semplice
da qualche parte qui sul forum venne consigliato di pulire tutto per bene e cospargere di borotalco la sentina per vedere da dove venisse l'acqua
delle volte è difficile individuare una via. ad esempio dall'interno del mio albero passante, l'acqua piovana esce e corre sulla faccia inferiore di un pagliolato andando infine ad accumularsi a distanza
Ho trovato la falla. È scassa della deriva che è basculante. A furia di botte ha fatto una crepa. Aggiungerò il tutto e poi sto pensando a una striscia di camera d'aria per ammortizzare gli urti. Comunque bella l'idea della resina con solvente. Riporto tutto a gelcoat poi primer, resina a pennello poi gelcoat ed infine antivegetativa.
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...Comunque bella l'idea della resina con solvente.
Fantastica idea ! . Considera che un vantaggio dell'epxy rispetto alla polistere e che NON ha solvente, che è qualcosa che polimerizza male, altera il composto chimico e è causa del ritiro della resina. Per cui mettere un solvente nell'epoxy usata strutturalmente è una sciocchezza, così come usare resine caricate a microsfere o fibre senza sapere cosa si sta facendo.
Tappare una crepa col gelcoat a pennello è un altra idea fantastica.
Consiglio vivamente la lettura di qualche testo, ma basta un depliant fatto bene. Rischi di fare solo paciughi
Che dire.. in teoria si possono usare solventi specifici per alcune resine, parlo di poliestere, non ho parlato di tappare buchi con il gelcoat. Lo scafo è intatto non vado a ricostruire strutture. Voglio fargli solo un rivestimento senza andare ad appesantire la barca. Microsfere non mi passano neanche per l'anticamera. Ma un solvente (adesso non ricordo se fosse l'acquaragia ma di certo non acetone) per allungare un Po la resina si può fare. Ripeto non è una struttura portante spessa. Si parla di uno strato che sarà mezzo millimetro in aggiunta alla vetroresina bella e pura che andrò ad ancorare in quel punto di contatto tra scassa e deriva. Poi dare una mano di gelcoat per livellare e rendere stabile il tutto dopo il primer e poi semplice antivegetativa. È già la seconda volta che un dottore del mare parla deride e consiglia segatura per tappare falle su acciaio. Questa è l'ultima volta che mi vedete sul forum.
Saluti.
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