Visto che sono tornato, vi metto al corrente del attuale restauro. Da circa tre anni un variegato gruppo di amici, si è ritrovato per far tornare a navigare un julle 14mq del 1943; la decima barca costruita sui disegni di Tage Hellmans per un farmacista di Göteborg, tale Heüman. La barca è la più antica vela J14 che si conosca. "Ros-Marjna" è il nome originale della barca secondo Anders Heüman, figlio del primo proprietario.
Era stata rimessata in un piazzale della fabbrica di un amico della splendida Associazione Barche In Legno di Lecco (ABIL)
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
A prima vista non dava molta speranza: albero spezzato malamente, chiglia a scolapasta, vele ammuffite.
La squadra non si è persa d'animo, anche se ultimamente si è un pò persa per strada, ma da settembre riprenderanno i lavori. Come si può vedere dalle foto caricate sul sito del registro svedese
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI . abbiamo dovuto sostituire parte della chiglia ed effettuare una copiosa colata di resina epossidica per consolidarla. Purtroppo è impensabile fare un restauro filologico e comunque sarebbe economicamente insostenibile.
Per chi volesse fare pratica o solamente assistere e farsi una cultura di restauro conservativo, vi terro informati delle giornate che dedicheremo ai lavori. Si tratta sempre di fine settimana, a Lecco, con bevute e mangiate a seguire per rifocillarci delle fatiche, in verità un pò pochine.
I lavori proseguono: abbiamo demolito la coperta e predisposto i listelli di Iroko per ricostruirla. Alcuni bagli e molti baglietti sono da sostituire. Con un pezzo di quercia ben stagionato li faremo nuovi.
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Altre foto
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
... e ancora
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Forza e coraggio! Se siete abbastanza e determinati l'impresa sarà impegnativa ma non impossibile,
le soddisfazioni alla fine impagabili.
Un maestro d'ascia sarebbe la mano magica, ma anche un falegname paziente e ricettivo può ricostruire con
la dovuta precisione bagli, madieri e quant'altro. Dalle foto sembra abbia il fasciame a klinker, cosa che può creare difficoltà nel restauro: per questo avete dato epossidica?
Aspettiamo gli sviluppi.
Grazie delle foto, il lavoro è immane ma la barca è bellissima!
Queste iniziative dovrebbero essere incentivate in ogni modo e, dove possibile, sostenute con fondi pubblici.
E' bello vedere il legno rinascere... sarà un lavoro decisamente lungo e magari un salto a trovarvi lo farò volentieri buon lavoro...
(07-03-2020 10:01)oudeis Ha scritto: [ -> ]Forza e coraggio! Se siete abbastanza e determinati l'impresa sarà impegnativa ma non impossibile,
le soddisfazioni alla fine impagabili.
Un maestro d'ascia sarebbe la mano magica, ma anche un falegname paziente e ricettivo può ricostruire con
la dovuta precisione bagli, madieri e quant'altro. Dalle foto sembra abbia il fasciame a klinker, cosa che può creare difficoltà nel restauro: per questo avete dato epossidica?
Aspettiamo gli sviluppi.
Il fasciame è a clinker (larice 20mm). Era impensabile sostituire le tavole che, com'è usuale col larice, si sono fessurate. Quindi ho deciso di saturare con "frammenti" di larice e colla fenolica caricata con segatura le fessure ed applicato un tessuto biassiale con epoxy strutturale all'opera viva. Non si può investire su barche di 6 metri i capitali che servono a renderle nuovamente omologhe. La chiodatura in rame per un gozzetto è abbastanza agevole ma su di uno scafo che ha murate da un metro e mezzo sarebbe un terno al lotto ;-). Non è indispensabile un mastro d'ascia per restaurare il naviglio minore: piuttosto un certa pratica.
ciao , l'epossidica su una barca in legno antica lasciatela perdere è solo una finta soluzione
(12-03-2020 19:51)cormax66 Ha scritto: [ -> ]ciao , l'epossidica su una barca in legno antica lasciatela perdere è solo una finta soluzione
Be, dipende: io la uso da parecchi anni ma bisogna vedere di cosa parliamo. Diresti lo stesso se stessimo parlando di incollare a palella, se stessimo facendo una colata in chiglia? Ogni prodotto ha i suoi pro e contro, basta sapere come applicarlo e dove. Molti in barca usano il silicone per sigillare ... io no! Uso il polimero: c'è delle tonalità che serve e, dopo diversi anni (se posato su di una superficie grassata, asciutta e pulita), svolge il suo ruolo. Abbiamo ricevuto il TAR dalla Svezia e lo useremo per l'opera morta e la coperta ma in opera viva, viste le fessurazioni, ho rinforzato con biassiale ed epossidica strutturale. E' comunque una formulazione studiata per le barche.
spiego la mia teoria:
una barca classica a fasciame viene resa stagna dai comenti che dilatandosi la rendono ermetica , questo è il motivo per cui c'è sempre un po di acqua nelle barche antiche .
l'epossidica funziona se la barca nasce per essere incollata con epossidica , il legno deve essere completamente bagnato di epossidica e reso stagno , cosa che in una barca di quel genere è impossibile .
Ti troverai una barca che esternamente è perfetta ma all'interno il legno piano piano negli anni si deteriorerà perche è sempre bagnato e non si può asciugare .
ho restaurato un gozzo che avevano reso giovane con l'epossidica , quando ho tolto il tessuto dall'opera viva ha gocciolato per settimane .
la soluzione è stata sostituzione dele tavole di mogano rovinate e rifatto i comenti con canapa e minio , vari strati di minio e poi un ciclo di vernici monocomponenti .
Lavori meno , la barca rimane fedele alla sua originale costruzione.
per quanto rigurarda le palelle sono d'accordo con te l'epossidica è ottima come qualsiasi altro collante adatto allo scopo ,cosi come la colata in chiglia immagino con il piombo .
Sono un fautore dell'epossidica , ho realizzato il mio contender in lamellare di mogano completamente in epossidica ed è immortale , come spero sarà il trimarano che sto costruendo in composito ,ma sono barche nate per quella resina.
questo è il mio modesto parere, comunque state facendo un lavoro enorme complimenti, se fossi più vicino mi unirei a voi