26-08-2019, 17:03
Ciao a tutti,
in questi giorni sto valutando la lista della spesa per quest’autunno. Tra i lavori ci sarebbe, ahimè, il rifacimento della coperta (compreso l'antisdrucciolo), in quanto un proprietario precedente della barca a suo tempo ha verniciato il gealcoat e ora la vernice inizia a slaminarsi, lasciando alla vista antiestetiche zone più o meno ampie del gealcoat originale (es. sulle sedute).
Immagino di aver a disposizione 3 opzioni, di cui due più o meno classiche ed una terza un po’ “osè”, se mi permettete:
1) carteggiare e riverniciare con la bicomponente (rifacendo anche l'antisdrucciolo). Sicuramente la soluzione più economica (anche se parliamo di circa 2,5 k da preventivo), ma anche se quella che tenderà a deteriorarsi di più nel tempo. Inoltre la vernice maschererebbe eventuali lavori futuri da fare - es se ci fosse una zampa di gallina vicino al candeliere rischio di non vederla per troppo tempo in quanto coperta dalla vernice, e quindi anche pericolosa, nell'ottica di avere una manutenzione continua della barca;
2) carteggiare e far riapplicare il gealcoat: (non ancora preventivato) immagino il sistema più costoso soprattutto in termini di manodopera (cantiere, sottovuoto?), ma più duraturo e senza i tali negativi di cui sopra;
3) carteggiare e applicare il teak sintetico (quelli di ultima generazione) opportunamente sagomate: a guardare i listini delle versioni di ultima generazione (es. PlasDeak, MarineCork) si parla di circa 400 euro al mq (con la posa), e quindi – ipotizzando circa 8 mq di materiale necessario - una soluzione economicamente a metà tra la bicomponente e il gealcoat, con un intervento vagamente meno invasivo dell’opzione 2.
Il grande vantaggio è che - se il lavoro è fatto bene - la sua durata pare quasi infinita e sicuramente più resistente di bicomponente e anche del gelcoat. Il grande dilemma invece è quello se abbia senso attuare una soluzione così lontana dal disegno originale (non credo di aver mai visto uno stag - e tantomeno non un 24 - col teak).
Ovviamente non ho alcun obiettivo di prestazione per cui l'aumento di peso corrispondente non mi interessa, ma non vorrei che l’aumento di calore della coperta dovuto al teak avesse effetti negativi sulla vetroresina esistente (che pare solida, non ha rigonfiamenti o zone deboli, e non fa una goccia d’acqua sotto coperta).
Ogni vs. opinione in merito è molto ben accetta. Ahimè sono anche ampiamente pronto a sentirmi dire “spendi più del valore della barca”.
Vi ringrazio fin da subito per la disponibilità e pazienza.
in questi giorni sto valutando la lista della spesa per quest’autunno. Tra i lavori ci sarebbe, ahimè, il rifacimento della coperta (compreso l'antisdrucciolo), in quanto un proprietario precedente della barca a suo tempo ha verniciato il gealcoat e ora la vernice inizia a slaminarsi, lasciando alla vista antiestetiche zone più o meno ampie del gealcoat originale (es. sulle sedute).
Immagino di aver a disposizione 3 opzioni, di cui due più o meno classiche ed una terza un po’ “osè”, se mi permettete:
1) carteggiare e riverniciare con la bicomponente (rifacendo anche l'antisdrucciolo). Sicuramente la soluzione più economica (anche se parliamo di circa 2,5 k da preventivo), ma anche se quella che tenderà a deteriorarsi di più nel tempo. Inoltre la vernice maschererebbe eventuali lavori futuri da fare - es se ci fosse una zampa di gallina vicino al candeliere rischio di non vederla per troppo tempo in quanto coperta dalla vernice, e quindi anche pericolosa, nell'ottica di avere una manutenzione continua della barca;
2) carteggiare e far riapplicare il gealcoat: (non ancora preventivato) immagino il sistema più costoso soprattutto in termini di manodopera (cantiere, sottovuoto?), ma più duraturo e senza i tali negativi di cui sopra;
3) carteggiare e applicare il teak sintetico (quelli di ultima generazione) opportunamente sagomate: a guardare i listini delle versioni di ultima generazione (es. PlasDeak, MarineCork) si parla di circa 400 euro al mq (con la posa), e quindi – ipotizzando circa 8 mq di materiale necessario - una soluzione economicamente a metà tra la bicomponente e il gealcoat, con un intervento vagamente meno invasivo dell’opzione 2.
Il grande vantaggio è che - se il lavoro è fatto bene - la sua durata pare quasi infinita e sicuramente più resistente di bicomponente e anche del gelcoat. Il grande dilemma invece è quello se abbia senso attuare una soluzione così lontana dal disegno originale (non credo di aver mai visto uno stag - e tantomeno non un 24 - col teak).
Ovviamente non ho alcun obiettivo di prestazione per cui l'aumento di peso corrispondente non mi interessa, ma non vorrei che l’aumento di calore della coperta dovuto al teak avesse effetti negativi sulla vetroresina esistente (che pare solida, non ha rigonfiamenti o zone deboli, e non fa una goccia d’acqua sotto coperta).
Ogni vs. opinione in merito è molto ben accetta. Ahimè sono anche ampiamente pronto a sentirmi dire “spendi più del valore della barca”.
Vi ringrazio fin da subito per la disponibilità e pazienza.