Buongiorno a tutti,
ho un problema che sembra di difficile risoluzione.
L'imbarcazione è un Oceanis 523, con randa avvolgibile nell'albero.
Il carrello che tende la randa e che corre sulla rotaia fissata al boma ha 'deragliato', uscendo dall'incavo della rotaia.
Sicuramente la problematica è stata aggravata da una riparazione o meglio sistemazione provvisoria che poi è rimasta definitiva nel tempo.
Pensavo di sostituire il solo carrello, ma mi hanno consigliato di cambiare anche la rotaia che nel tempo ha subito l'azione meccanica del carrello che non aveva le sfere per scorrere.
Risultato devo cambiare carrello e rotaia...e qui iniziano i vari problemi...non riesco a trovare qualcuno che mi riesca a fornire la rotaia ed il carrello simili all'originali.
Mi stanno proponendo varie soluzioni che mi sembrano degli 'accrocchi' e la beneteau non risponde e non mi indica soluzioni alternative.
Consigli? Idee??
Dovrebbe essere ZSpars, senti direttamente loro
utilizza il metodo maltese
mura il tesabase in varea poi attraverso un bozzello fissato all'occhiello della bugna di randa e poi di nuovo in varea fino al circuito originale.
io sulla mia ho tolto tutto e fatto così.
la randa si svolge mooolto più facilmente e si riavvolge mooolto più facilmente, e non si inceppa.
prova, e semplice e non costa, e poi mi saprai dire
correzione:
il bozzello sulla randa non ti serve perchè ce lo hai già
Chi tira verso il basso l'angolo di scotta quando riduci?
bullo,
se per "quando riduci" intendi "durante la procedura di riduzione", io non ho trovato nessuna differenza con la mia avvolgibile.
se per "quando riduci" intendi "nelle condizioni di navigazione in cui sei stato costretto a ridurre" allora:
se ho necessità di ridurre, approssimativamente c'è ventone,
se c'è ventone, io approssimativamente gradisco randa piatta (non ho quindi necessità di spostare grassi),
se voglio randa piatta, approssimativamente cazzo a ferro il tesa base,
se devo cazzare a ferro il tesa base, carrello o non carrello non mi fa grossissima differenza.
questa è solo la mia esperienza e per ora, nei casi in cui mi sono trovato ha funzionato.
non è il top, ma io parlo di crociera.
Mi sa che ha ragione Bullo.
A quanto ho capito nel metodo maltese si usa uno stroppo per fissare il carrello in varea per le varie operazioni, ma dopo aver ridotto si molla lo stroppo oppure l'angolo di scotta rimane troppo alto sul boma (e chissa' che altri casini...).
Su un Bav a noleggio facevo in questo modo...
non bisogna necessariamente avere ragione o, alternativamente, torto.
poichè non si narra di approcci scientifici ma di vela applicata, bisogna, magari sulla scorta di esperienze vissute in proprio o raccontate da altri, provare e verificare.
se va va se non va amen.
ps: siamo almeno in due
Luciano53 - Tutor AdV
Ho bloccato il carrello a fine corsa, in varea del boma.
Avevo messo un semplice stroppo, poi mi sono inventato una cima con moschettone che si aggancia ad un cavallotto sul boma vicino alla scotta, con l'intenzione di poter liberare il carrello in caso di riduzione tela.
Poi ho preso 25 nodi, ho ridotto tela, ho verificato che andava benissimo il carrello in varea perché la randa si svergolava un po' di più, svergolamento rimediabile col vang peraltro.
Penso che bloccherò il carrello definitivamente ... Carrello bloccato in varea, lato poppiero del boma, e non si torna più indietro
Infatti, nelle ultime due settimane ho provato un po' di tutto, anche ventone non necessità di ridurre. Avevo armato una cimetta che mi avrebbe consentito di sganciare il carrello per lasciarlo libero di avanzare, mai usata.
Almeno per riduzione diciamo di circa il 25/30% della base, cazzando la scotta di base la randa non stava poi così male e lo svergolamento, modesto, che si genera aiuta a controllare la randa, meglio che con il carrello libero. L'angolo di scotta non si alza poi così tanto.
Magari per riduzioni maggiori il carrello serve, ma le avvolgibili sono già piccole, più di tanto inutile ridurre.
E' come se nel prendere i terzaruoli con la borosa la brancarella dell'angolo di scotta tirasse solo verso la varea del boma, cioè solo verso poppa e non verso il basso e ho visto, purtroppo, che c'è gente che lo fa.
Io capisco che siete in crociera ma le vele si rovinano e si sformano. Fate come volete.
La vela è un'opppppppinione.-
(20-09-2019 19:18)bullo Ha scritto: [ -> ]Io capisco che siete in crociera ma le vele si rovinano e si sformano. Fate come volete.
In effetti...
Vada per il "maltese"...ma almeno una robusta fettuccia...
(20-09-2019 19:18)bullo Ha scritto: [ -> ]Io capisco che siete in crociera ma le vele si rovinano e si sformano. Fate come volete.-
Magari sono ricchi e cambiano una vela a crociera
Schersssso!
La randa è un'opppinione? io resto affezionata ai terzaruoli... sono all'antica?
(20-09-2019 21:17)Lucilla Ha scritto: [ -> ]Magari sono ricchi e cambiano una vela a crociera
Schersssso!
La randa è un'opppinione? io resto affezionata ai terzaruoli... sono all'antica?
Naturalmente sei affezionata anche ai fiocchi ingarrocciati, mai avvolgibili...
E adesso si riapre lo scontro
Tornando a noi, perchè la vela si sforma se si apre un po' verso l'alto? La vela avvolgibile per sua natura è piatta, mica fa male un leggero svergolamento, tenuto conto che in alto c'è più vento che in basso. Sarebbe peggio una tavola senza forma.
La randa causa onde non tenuta vicino al boma si apre in alto e fileggia.
Per non farla fileggiare devi tenerla oltre modo bordata e fa aumentare lo sbandamento e ridurre il rendimento conviene avvolgerla tutta e proseguire di solo genoa.
La vela è un'opppppinione.-
La vela è senz'altro un'oppppinione.
Inizio settembre, solo soletto stavo andando verso sud con bora poco sopra i 20 nodi, andatura bolina larga.
Ho ridotto di un mezzo metro (già, non si parla di mani...) e naturalmente cazzato qualcosa di più. Ovviamente anche il genoa ridotto. Ti assicuro che la barca filava alla grande, non fileggiava nulla e non sbandava oltre il giusto.
Peraltro mezzo metro è poco e non fa alzare di un granché il punto di scotta, forse un paio di centimetri.
Con riduzioni estreme, che so attorno al 50%, forse ne riparla, ma appunto la randa avvolgibile è piccola di suo.
PS anche cazzare un po' il vang aiuta
Rendere prossima la bugna al boma con una fettuccia di velcro (libera di scorrere, ma comunque facilmente riapribile e richiudibile) si fa dai...Laser in su...
Il sistema "fa le veci" del carrello rotto da Charly Alba, aiuta a regolare con precisione lo svergolamento tramite le manovre "preposte" (vang, rotaia di scotta, drizza, base...per citarne alcune...) e, forse ma dico forse, meglio ne sa chi usa avvolgiranda, preserva la vita del sistema, certamente la vita della base randa.
Poi è chic e non impegna...!
Ma nasce così in origine ?
(21-09-2019 08:59)marmar Ha scritto: [ -> ]Rendere prossima la bugna al boma con una fettuccia di velcro (libera di scorrere, ma comunque facilmente riapribile e richiudibile) si fa dai...Laser in su...
Il sistema "fa le veci" del carrello rotto da Charly Alba, aiuta a regolare con precisione lo svergolamento tramite le manovre "preposte" (vang, rotaia di scotta, drizza, base...per citarne alcune...) e, forse ma dico forse, meglio ne sa chi usa avvolgiranda, preserva la vita del sistema, certamente la vita della base randa.
Poi è chic e non impegna...!
si, non so se è utilissimo e se migliori moltissimo, ma è fattibile.
io ho provato con un anello fatto con uno stroppo di cima, che però può arrivare sino a +o- 1/3 del boma (calcolato dalla varea): non può andare oltre perchè ci sono i bozzelli del circuito scotta randa.
ma a 1/3 del boma la randa - avvolgibile - e ridotta di più del 60%, sicchè andava bene così.
poi l'ho tolto perchè la differenza in pratica era molto ma molto poca.
Alla randa avvolgibile manca solo l'allunamento, quelle con le stecche verticali ne hanno un pochino.
Ho lavorato una sola volta con una barca di 15 m., bavaria 49, con randa avvolgibile, non ho grandi esperienze, la randa era nuova ricordo che la cazzai in drizza, inferitura, e migliorò la forma.
Di bolina se la cazzavi troppo la barca diminuiva la velocità meglio lasciarla lasca al limite dello sventamento, altre andature andava bene.
Ovvio che vanno meglio le rande steccate con borosa unica e due soli mani, la II° al posto della III°, con le bugne, rinforzi, dove servono, molto più sicuro, con carelli e rotaia quando molli la drizza scende che ti cade in testa.-
Mi correggeranno i velai, ma una randa avvolgibile non manca solo di allunamento, che invece è negativo.
Anche il taglio è piatto per favorire l'avvolgimento. Come dice Bullo meglio lasciarla più libera, dare un po' di forma lascando la base. E, appunto, un po' di svergolamento a salire...male non fa.
Tornando a Charly Alba, vedrai che se chami ZSpars Italia ti risolvono il problema e comunque la rotaia è un pezzo abbastanza banale che può essere rimediato in tanti modi, a mio avviso.
(21-09-2019 09:56)santicuti Ha scritto: [ -> ]si, non so se è utilissimo e se migliori moltissimo, ma è fattibile.
io ho provato con un anello fatto con uno stroppo di cima...
poi l'ho tolto perchè la differenza in pratica era molto ma molto poca.
ok, se opterai per non rimettere la rotaia e quindi per il "maltese", con vento (e onda) uno stroppo o fettuccia lo metterei...
il carrello si è rotto quindi "tiro" ce ne è parecchio assai...