(12-12-2019 12:42)Utente non piu attivo Ha scritto: [ -> ]Premesso che non ci vedo alcuna controindicazione (ad avercene di barche così ) scusate ma io ho sempre letto dappertutto che le sartie in tondino durano di più di quelle spiroidali. A prescindere da tutto. Perchè affermate il contrario? Ne siete sicuri?
Questo allora non l'hai letto
Per una volta che fanno parlare uno che sa ....
https://www.giornaledellavela.com/2015/0...a-puntata/
si, vabbè, Cicero pro domo sua... secondo me ne sa fin troppo.
Il mio primo giro di Nitronic 50 lo ho dato giù preventivamente dopo vent'anni senza mai avergli fatto alcun intervento nè averlo smontato dall'albero. Il secondo è durato poco (l'albero, non il sartiame) ed il terzo sta ancora lì e probabilmente mi sopravviverà. Però me li sono sempre curati col CRC. In compenso lo strallo di prua che, per mia distrazione, l'alberaio mi ha fatto in spiroidale, a vedergli il terminale sempre costantemente giallccio-ossidato mi fa venire male ogni volta che salgo a bordo e mi sa che a breve metterò il tondino anche sullo strallo di prua.
(12-12-2019 14:45)nape Ha scritto: [ -> ]si, vabbè, Cicero pro domo sua... secondo me ne sa fin troppo.
Il mio primo giro di Nitronic 50 lo ho dato giù preventivamente dopo vent'anni senza mai avergli fatto alcun intervento nè averlo smontato dall'albero. Il secondo è durato poco (l'albero, non il sartiame) ed il terzo sta ancora lì e probabilmente mi sopravviverà. Però me li sono sempre curati col CRC. In compenso lo strallo di prua che, per mia distrazione, l'alberaio mi ha fatto in spiroidale, a vedergli il terminale sempre costantemente giallccio-ossidato mi fa venire male ogni volta che salgo a bordo e mi sa che a breve metterò il tondino anche sullo strallo di prua.
Vabbè, le ricalcature a freddo del tondino che sono il punto critico della faccenda andrebbero comunque controllate ogni 5 anni ... e per controllarle vanno comunque smontati i terminali.
Poi, è vero, ci sono barche che navigano con sartie ultratrentenni non controllate apparentemente senza problemi ... ma è una sfida al buonsenso ...
(12-12-2019 13:06)albert Ha scritto: [ -> ]Questo allora non l'hai letto
No in effetti mi era sfuggito. Interessante, anche se inquietante. A me sembra che, in genere nel sartiame, si tenda a dargli una scadenza nettamente inferiore di quanto non possa reggere realmente. Non è proprio frequentissimo vedere sartiame che salta.
Ok, a me è capitato anche questo, ma era una 11 trefoli piccolina...
http://forum.amicidellavela.it/showthrea...tid=135651
il Nitronic 50, a detta dei produttori di acciai, ha sempre mostrato maggior resistenza alla corrosione dell' AISI 316; quando cedetti la barca il sartiame vecchio di ventitre anni venne smontato tutto e verificato giusto per curiosità, visto che l'albero nuovo era già a budget, con i liquidi di contrasto e lo stato pareva essere ancora buono. Come dice Albert, oltre certi limiti e per quanto possa ancora reggere, rimane questione di buon senso e forse io ero già oltre. Il regime manutentivo penso che comunque valga la sua parte.
come dice @bullo:
"le cose si dicono perchè non si facciano malanni, per esperienza vissuta."
le sartie si cambiano sulla base di una "scadenza" stocastica.
e certo che possono campare il doppio, a volte campano pure la meta o.. da natale a santo stefano... quando si ragiona di principi tutto e' possibile.
Per certe componenti basilari secondo me bisogna ragionare un pò alla "manutenzione di elicottero". Stabilito un limite certo, quando lo si raggiunge si cambia il componente. Il portafoglio soffre, è vero, ed in più non si sa se e quanto avremmo sofferto a lasciare tutto come era.
vero, però 5 anni per un sartiame mi sembra un limite decisamente troppo basso. fosse anche un sartiame di pessima qualità, non dico di farne 30 di anni (come spesso accade), ma magari 10 ci sta tutto.
Ragionando un po' da disilluso, il mondo è pieno di "scadenze strane". Provate a prendere un pacco di pasta, guardate la scadenza. Qualche anno fa la stessa confezione avrebbe riportato il doppio o il triplo del tempo. Fate la stessa cosa con i farmaci, prodotti che non hanno subìto alcun cambiamento ora scadono dopo 1 anno, prima scadevano dopo 10. Insomma... a mio avviso tutto va un attimo ponderato con un minimo di raziocinio. Un sartiame che inizia ad essere stanco, qualche segnale (nella stragrande maggioranza dei casi) te lo da. Può anche cedere di colpo, ma è obiettivamente un'evenienza statisticamente abbastanza rara. Una colata di ruggine, un trefolo che si rompe, una crepa sul terminale... io penso che sia più efficace prevedere un'analisi visiva ogni tot mesi e farsi delle considerazioni incrociando le scadenze canoniche con delle riflessioni personali.
IMHO eh.
(13-12-2019 08:52)Utente non piu attivo Ha scritto: [ -> ]vero, però 5 anni per un sartiame mi sembra un limite decisamente troppo basso. fosse anche un sartiame di pessima qualità, non dico di farne 30 di anni (come spesso accade), ma magari 10 ci sta tutto.
Un sartiame che inizia ad essere stanco, qualche segnale (nella stragrande maggioranza dei casi) te lo da. Può anche cedere di colpo, ma è obiettivamente un'evenienza statisticamente abbastanza rara. Una colata di ruggine, un trefolo che si rompe, una crepa sul terminale... io penso che sia più efficace prevedere un'analisi visiva ogni tot mesi e farsi delle considerazioni incrociando le scadenze canoniche con delle riflessioni personali.
IMHO eh.
Il ragionamento che fai vale senz'altro per lo spiroidale la cui fune di solito dà delle avvisaglie prima di cedere; nel 90 % dei casi cedono però le piombe o i martelletti o i gambi degli arridatoi.
Nel tondino ricalcato, inox o Nitronic, il punto critico non è a vista ma all'interno dei terminali. Il consiglio di Giovannelli (che, a mio avviso non è proprio il Caesar pro domo sua che si dipinge qui) è quello di smontare le sartie ogni 5 anni e di verificare le ricalcature; se qualcuna di queste non è "convincente" può essere tagliata e rifatta perdendo qualche mm. di lunghezza della sartia (credo ciò fosse scritto anche su un FareVela).
Forse mi sono perso un passaggio, ma questo "smontaggio" in cosa consiste? Bisogna cambiare pezzi o avere particolari macchine?
Perché IMHO nella manutenzione della barca se fosse solo "smonta, analizza/fototgrafa e rimonta" ci sta anche una volta all'anno e/o prima di navigazioni impegnative, no?
Il problema può essere anche che tra smontare, controllare e rimontare, sostituendo ciò che non va, spendi comunque tanti soldi e ciò che non cambi resta vecchio, quindi potenzialmente inaffidabile. Parlo soprattutto del Nitronic.
Può essere, eh, è una domanda......
(13-12-2019 12:12)clavy Ha scritto: [ -> ]Forse mi sono perso un passaggio, ma questo "smontaggio" in cosa consiste? Bisogna cambiare pezzi o avere particolari macchine?
Perché IMHO nella manutenzione della barca se fosse solo "smonta, analizza/fototgrafa e rimonta" ci sta anche una volta all'anno e/o prima di navigazioni impegnative, no?
E' un'operazione da fare con l'albero a terra, dunque non è così agevole.
Dal sito della G&G Rigging:
Manutenzione sartiame
Il sartiame deve essere costantemente controllato e mantenuto pulito. Normalmente gli armatori pensano che il sartiame sia una di quelle cose eterne che fanno parte della struttura della barca e di conseguenza, dal momento che se non prendono un colpo sullo scafo non si sognerebbero mai di controllare un madiere, perché mai prendersi la briga di controllare il sartiame ?
Questo è un atteggiamento mentale scorretto nei confronti di un equipaggiamento che è, per così dire, parte essenziale del “motore” dell’imbarcazione. Un sartiame poco curato può essere pericoloso e la perdita dell’albero può avere conseguenze tragiche se avviene nel momento sbagliato. Bisogna partire dal presupposto che almeno due volte all’anno i tenditori devono essere smontati, i filetti devono essere lavati accuratamente con acqua dolce e sapone neutro, magari con l’aiuto di una spazzolina morbida e ingrassati a dovere. I perni degli snodi e i fori relativi devono essere visionati per identificare eventuali ovalizzazioni o piegature e i terminali vanno puliti e visionati alla ricerca di crepe o cricche dovute all’affaticamento o a principi di corrosione. Inoltre la vita del sartiame ha una durata ben determinata.
Come già detto, si è soliti pensare che il sartiame sia eterno, e non è così!
Il sartiame spiroidale ad esempio ha una vita media tra i 10 e i 15 anni, a seconda di come ha lavorato. Oltre questo periodo sarebbe buona cosa un controllo accurato a mezzo liquidi penetranti o ultrasuoni, ma i costi di queste indagini sono talmente elevati rispetto al valore medio di un sartiame che possiamo tranquillamente affermare che sia più conveniente decidere di rifare il sartiame. Ci metteremo così al riparo da ogni possibile sorpresa per un altro decennio.
Il sartiame in tondino invece ha problematiche diverse e di conseguenza una vita più ridotta. Il tondino ha poca elasticità e, se da una parte è la sua caratteristica più ricercata, dall’altra è quella che per la durata della sua vita lo penalizza maggiormente. Le sartie in tondino (soprattutto diagonali e stralli) dopo circa 4 o 5 anni andrebbero reintestate, essendo la testa ricalcata a freddo il punto di maggior affaticamento della sartia. Dopo 8 anni tutto il rigging andrebbe smontato e i terminali controllati agli ultrasuoni. I pezzi che presentano cricche dovranno essere cambiati, gli altri, dopo essere stati ricondizionati, possono essere riutilizzati. Il tondino invece, a questa scadenza, deve essere cambiato totalmente. Questi tempi naturalmente sono solo indicativi, tutto dipende da come un sartiame ha lavorato negli anni. Sarebbe comunque buona cosa non procrastinare oltre i 12 anni le operazioni descritte.