Quest'estate, dopo aver preso un po' di mare, ci siamo accorti che c'era un'infiltrazione di acqua dalla coperta.
Portata la barca in cantiere dopo l'estate, ci hanno detto che passa acqua dalle viti del teak della coperta.
Si tratta di un Genesi 43 (Comar) del 2001.
Ora per rifare la coperta ci hanno fatto due preventivi:
- teak sintetico 24.000 euro (12.000 circa per le dime di teak e 12.000 di cantiere per smontaggio attrezzature coperta, incollare le dime etc.)
- anti-sdrucciolo 14.000 euro tutto incluso.
Considerando che sono tanti soldi, mi chiedevo se non fosse possibile fare un intervento "conservativo" ovvero sigillare quello che si puo' ed aspettare qualche anno (cosi' mettiamo da parte i soldini) per poi fare un intervento piu' radicale.
Nel caso questa fosse un'opzione possibile, cosa dovrei proporre al cantiere? Che metodo usereste?
L'infiltrazione c'e' (per il momento solo da un lato) e non e' drammatica ma ovviamente voglio sistemarla in qualche modo.
Io ho ricevuto una quotazione di €12.000 per ca.15mq di teak burma naturale fiammato spess.12mm in pannelli prefiniti costruiti a partire da dime. In pratica il teak sintetico e quello naturale costa uguale. Il resto è il lavoro di montaggio, smontaggio, cantiere, etc.
Sei sicuro che l'acqua non passi da qualche ferramenta di coperta, che è generalmente fissata con bulloni passanti (lande, rotaie genova, gallocce, etc. ) ? Una volta individuata l'infiltrazione sarebbe semplice risigillare.
Le viti del teak non sono passanti e, se ci fossero infiltrazioni da esse, si impregnerebbe il sandwich della coperta. In questo caso sarebbe urgente rimediare.
Se il sandwich è composto con balsa e se quest'ultima si bagna, prima della nuova copertura occorre sistemare il sandwich che è un lavoraccio pazzesco, io l'ho dovuto fare 3 inverno fa.
Per i costi non metto parola ma affidati a persone estremamente serie.
Informati sulla coperta in sughero (cerca Marine Corck su internet); non può costare più del sintetico, ma il risultato....
Ciao, avevo anche io infiltrazioni sul mio genesi del 2002, ho fatto il lavoro di smontaggio del teak nell'inverno 2018/19 e ti posso dire quello che ho capito: le viti sono centinaia perché il teak è sia incollato che avvitato e come ti hanno giustamente detto le viti non sono passanti ma fanno presa sulla fibra di vetro della coperta sottostante e entrano nel termanto del sandwich per qualche millimetro per cui non puoi avere infiltrazioni sotto coperta da quelle, non sono passanti. Mi pare più probabile pensare (o almeno quello era il mio caso) che in alcuni punti, se la gomma dei comenti è consumata, l'acqua possa infiltrarsi da questi punti e correndo fra la coperta e la faccia inferiore del teack dove non è incollato, trovare i fori delle attrezzature tipo lande e i rinvii del genoa a poppa e da li giungere sotto coperta. Hai provato a smontare i cielini per vedere da dove entri il bagnato? Sono tutti fermati con delle viti e lo smontaggio non è difficile. Se cerchi nel forum ho aperto un post con foto e lavori fatti e se ti servono altre info sono a disposizione.
Butta il teak che ti scotti i piedi, è lo stesso un lavoraccio, bisogna allargare i fori delle viti una per una e colorci la resina.
(26-11-2019 13:17)Gugli Ha scritto: [ -> ]Ciao, avevo anche io infiltrazioni sul mio genesi del 2002, ho fatto il lavoro di smontaggio del teak nell'inverno 2018/19 e ti posso dire quello che ho capito: le viti sono centinaia perché il teak è sia incollato che avvitato e come ti hanno giustamente detto le viti non sono passanti ma fanno presa sulla fibra di vetro della coperta sottostante e entrano nel termanto del sandwich per qualche millimetro per cui non puoi avere infiltrazioni sotto coperta da quelle, non sono passanti. Mi pare più probabile pensare (o almeno quello era il mio caso) che in alcuni punti, se la gomma dei comenti è consumata, l'acqua possa infiltrarsi da questi punti e correndo fra la coperta e la faccia inferiore del teack dove non è incollato, trovare i fori delle attrezzature tipo lande e i rinvii del genoa a poppa e da li giungere sotto coperta. Hai provato a smontare i cielini per vedere da dove entri il bagnato? Sono tutti fermati con delle viti e lo smontaggio non è difficile. Se cerchi nel forum ho aperto un post con foto e lavori fatti e se ti servono altre info sono a disposizione.
Grazie. Io penso proprio che venga dai comenti infatti e non dalle viti della coperta in teak che non sono passanti. Smontando i cielini avevo avuto questa impressione.
Che intervento dovrebbe quindi fare il cantiere? Rifare i comenti? Ne vale la pena o sono soldi buttati?
Certo che idea balzana la coperta in teak comunque, costa tantissimo rifarla e sai che la dovrai rifare prima o poi (la barca l'ho comprata usata).
(26-11-2019 13:32)bullo Ha scritto: [ -> ]Butta il teak che ti scotti i piedi, è lo stesso un lavoraccio, bisogna allargare i fori delle viti una per una e colorci la resina.
Vorrei tanto ma i costi sono elevati. Lo faro' prima o poi e mai piu' coperta in teak.
Molti usano il sughero, se piace è più economico.
Mah sinceramente così da dietro una tastiera non saprei o meglio sarei per dire che pulire tutti i comenti e rifare la sigillatura mi pare un lavoro e una spesa da sostenere se il teak ha ancora uno spessore accettabile e con questo intervento ti assicuri anni e anni di utilizzo. Pulire e rifare la sigillatura nei punti in cui ti appare più usurata mi pare un palliativo che non è detto che funzioni perché basta un'altra infiltrazione da un'altra parte e sei punto e a capo. Concordo al 100 % che la coperta in teak su una barca in plastica sia un'assurdità; io ho tolto tutto il teack e fatto l'antisdrucciolo con kiwi grip e nel forum c'è un post in cui ho inserito foto e step dei lavori fatti. Sempre andando a sentimento il preventivo di 14.000 € (IVA compresa?) chiuso per riconsegnarti la barca finita tolto il teak e messo l'antisdrucciolo non mi pare terribile. A me quotavano a corpo smontaggio e rimontaggio dell'attrezzatura, demolizione del teak, verniciatura ma si rifiutavano di quotarmi la preparazione del fondo perché era impossibile dire in che condizioni sarebbe stata la coperta una volta smontato il teack ( centinaia di fori di viti più o meno grandi da stuccare, rasare e carteggiare, gelcoat che magari si staccava assieme alla faccia inferiore del teak causa la colla, finitura della giunzione coperta tuga, ecc. ecc.) e di conseguenza preventivare quante ore ci sarebbero volute per portare il fondo a regola d'arte in preparazione alla verniciatura.
(26-11-2019 14:32)corir Ha scritto: [ -> ]Molti usano il sughero, se piace è più economico.
Si mi piacerebbe anche ma dopo un po' di anni sei punto e daccapo a rifare la coperta
Ho visto il lavoro che hai fatto. Io purtroppo abito a 1.400 km dalla barca e quindi lo deve fare il cantiere. Chiedero' al cantiere di rifare tutti i comenti. Spero sia piu' economico del rifare tutta la coperta. Altri suggerimenti? Grazie
(26-11-2019 15:56)Nicamen Ha scritto: [ -> ]Si mi piacerebbe anche ma dopo un po' di anni sei punto e daccapo a rifare la coperta
Non sono d'accordo. La durata sarà simie a quella del teak sintetico che vuole montare l'amico Nicamen; e non ti scotti i piedi.
Togliere il teak è il costo maggiore, seguito, poi, dal rifacimento della coperta che deve essere preparata per la nuova soluzione, vernice , sughero, o teak sintetico.
Io avevo solo il pozzetto in teak, feci rimuovere tutto, con smontaggio del teak che era incollato ed avvitato, e con conseguente smontaggio della attrezzatura. Rimontai teak da 12 solo incollato. Dopo sette anni era ancora come nuovo. Oggi non rimonterei il teak, probabilmente teak sintetico o sughero. Per la coperta solo vernice. Ma, ripeto, a mio avviso il costo che incide maggiormente è quello della rimozione del vecchio teak e della preparazione successiva, che comporta la stuccatura e la preparazione per la nuova soluzione, con rimontaggio dell'attrezzatura nel rispetto delle quote tenuto conto del teak che viene meno.
Ovviamente la rigommatura costa meno e dura meno. Il tutto dipende dalle condizioni del teak.
Buon lavoro!
Anche questo post mi consolida l'idea che una barca con:
- ponte in teak
- scafo colorato
- randa avvolgibile
non va neppure presa in vaga considerazione per l'acquisto, a meno di forte attitudine al masochismo.
Ti consiglio di sistemarla,leggendo i vari interventi credo che se non èrro chi consiglia di rifare tutto a prezzi da "prima repubblica"
(27-11-2019 14:20)Carlo Campagnoli Ha scritto: [ -> ]Anche questo post mi consolida l'idea che una barca con:
- ponte in teak
- scafo colorato
- randa avvolgibile
non va neppure presa in vaga considerazione per l'acquisto, a meno di forte attitudine al masochismo.
Le ho tutte...
il ponte in teack conferisce eleganza alla barca. Io non mi scotto i piedi perchè in navigazione uso le scarpe, sempre.
L'anno scorso ho rifatto i comenti ed è sparita anche la piccola fastidiosa infiltrazione che avevo rilevato a poppa. Adesso la coperta è una bellezza.
Gli inglesi hanno spesso barche colorate. Certi colori soft sono elegantissimi. Le barche blu o nere in Mediterraneo sono un suicidio.
Dopo quattro barche con la randa steccata ho un avvolgiranda Selden e mi trovo daddio. Provate, provate....
Il legno è bello da vedere ma la sicurezza che da nel camminare una coperta con anti sdrucciolo fatto con sabbia al quarzo e pittura epossidica è incomparabile.
Lo so brutta da vedere ma non fa scivolare, ti senti sicuro nel muoverti anche con sbandamenti notevoli 30°, poi ci vogliono delle belle falchette dove apòpoggiare i piedi.
Con barca ferma va bene tutto.-
Per carità, indiscutibile affermare che ponte in teak e scafo colorato conferiscono eleganza e bellezza, va però tenuto ben presente che tale dotazione impone costose manutenzioni nel tempo.
Diciamo almeno 200 Euro/anno per metro lineare da accantonare? Non sono pochi, poi per carità, tutto relativo, se uno può permetterselo fa benissimo, bisogna però averlo ben presente quando si acquista.
Quanto è bella la barca appena uscita dal cantiere, quanto da feroce senso di fatiscenza se tali dotazioni non vengono curate e mantenute nel tempo
X la randa avvolgibile sull'albero i miei timori sono più legati al rischio problemi al sistema che, in condizioni sfavorevoli potrebbe rendere la cosa molto pericolosa. Per questo io lo eviterei.