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Versione completa: First 51 "Reder Mor": grave incidente e spunti
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Esprimo il mio parere:La madre degli imbecilli è sempre incinta.
Lo skipper andrebbe perseguito per omicidio colposo con una barca di 50 piedi in panne elettrica di notte in inverno non decidi di ridossarti in un posto sicuro,ma di continuare,non ci sono parole.
una sacca stagna con un gps portatile e vhf (oltre il resto) non l'avevano?
...leggo con interesse...ROB su tutti, non me ne vogliano gli altri ....in questo periodaccio, sto rileggendo anche libri di navigatori più o meno famosi, e mi è venuta questa idea. Il vincolo di tempo in mare, intesa come fretta. Lo skipper che lavora e aspetta nuovi ospiti, la gente a bordo con impegni improrogabili, oltre la propria stessa vita mi vien da dire.
La fretta...ciò da fare, presto ...unito a qualche altro ingrediente, et voilà. Il dramma è servito...pazzesco, con la mia poca esperienza leggevo e immaginavo a fatica la situazione...mi è venuto lo stesso un brivido lungo la schiena.
A quando potremo Buon Vento marinai
La capacità di stima delle possibilità dell'equipaggio e del mezzo a disposizione non sono meno importanti. Io sono più dell'idea che si debba ragionare prima nei termini che "non ci sia buono o cattivo tempo ma buono o cattivo equipaggiamento" e, in mancanza dei requisiti che ritenevo idonei, più di una volta e anche per regate, sono rimasto a casa o ho tenuto la barca ferma. Spesso la gente tende ad essere indulgente con le proprie capacità e barche ma, in fondo, non è che per navigare abbiamo a disposizione l'Abeille Flandre ed il suo comandante. Sull'inconsapevolezza nei rischi dell'andar per mare non c'è rimedio ma neanche stupore a tragedia avverata, solo dispiacere.
Solo una parentesi rispetto alla tua osservazione, ma non centra con il Reder Mor. Forse una delle circostanze in cui vediamo dispiegata la potenza della tecnica, delle macchine e del calcolo è nell'aver saputo "avvolgere" completamente la terra in una nuvola di informazioni e calcoli climatici e meteo. Che magari non vanno molto in là ma ci sono. E per certi tipi di navigazione - non tutte - hanno esteso di molto la possibilità di muoversi con mezzi più "light" di un tempo.
Non so, marmar, ci sono dei rovesci di medaglia: per chi sa qual'è il modo di rispettare le cose sono tutti ausili formidabili, per chi no, invece, infondono la sicurezza di essere in grado di fare tutto con un bonifico, spesso speso anche nella direzione sbagliata, pur senza aver mai messo il piede su una barca.
Il mare è sempre lo stesso dalla notte dei tempi, si ha solo qualche elemento conoscitivo in più che può rientrare in una valutazione. Cosa che uno strumento non riesce a fare. Molti accadimenti, anche di sfortunato epilogo, li si potrebbero considerare fisiologici della cultura nautica di oggi.
Aggiornamento.
Il Tribunale marittimo di Brest ha condannato lo skipper a 18 mesi di reclusione, di cui 9 in sospensione condizionale.
Vedo se trovo le motivazioni della sentenza, per ora tutti articoli "solo per abbonati".
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