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Versione completa: piastra di massa
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Premessa la mia ignoranza in materia, ecco il problema.
Barca Ferretti altura 41 con deriva mobile tramite motore con pistone idraulico. Oltre a uno zinco sull'elica di prua e uno zinco sul piede dell'elica saildrive ha una coppia di zinchi sulla deriva (in ghisa). Prima questi due zinchi erano imbullonati sulla carena e collegati con cavetto (piccolo) al sistema motore deriva, però ho visto subito che si consumavano molto ed era un problema sostituirli in mare, per cui lo scorso anno li ho installati a sandwich sulla deriva dopo averla forata. Anche questi però vengono consumati in pochissimo tempo (circa due mesi, poco più), mentre gli altri zinchi hanno un consumo moderato (sostituzione una volta all'anno a circa metà consumo). La deriva è ben messa a massa con un cavo direttamente sul negativo batteria. Nei pontili (Marina di GR) non ci dovrebebro essere correnti vaganti, almeno i miei vicini non presentano tale consumo. Non ci sono dispersioni di corrente dalle mie batterie. Prima domanda: che ipotesi si possono fare? Seconda domanda: può valer la pena mettere una piastra di rame in carena a cui collegare le masse?
Riccardo
Una coppi di zinchi su una deriva in ghisa formano una perfetta pila Zinco-Ferro (la ghisa) e se la verniciatura della deriva non e' discretamente isolante e' normale che lo zinco faccia il suo lavoro consumandosi al posto del ferro della deriva. Fare strani collegamenti e aggiungere una piastra in rame potrebbe solo peggiorare la situazione. Le "correnti vaganti" lasciamole vagare per conto loro che non c'entrano per niente.
Per cui il tuo consiglio è di togliere gli zinchi dalla deriva e rimetterli sull'opera viva? Oppure lasciarli lì? E s einvece li lasciassi penzoloni su un cavo di rame collegato alla massa batterie ovvero al motore?
Se gli zinchi si consumano significa che lavorano e se lavorano significa che servono e non li toglierei (evitano a loro spese la corrosione della deriva). Piuttosto potrebbe essere utile verificare lo stato della verniciatura della deriva che forse non e' completo, forse poroso o forse troppo sottile.
è probabile che la causa sia dovuta ad uno scorretto montaggio sulla deriva, se prima si consumavano poco perché non rimetterli come erano?
No Gianni, forse non mi sono spiegato bene. Prima erano imbullonati sul lato della carena e collegati con un cavo al motore saliscendi della deriva. Io ho deciso di metetrli a sandwich sulla deriva per maggiore comodità di sostituzione (lo posso fare sott'acqua). Tieni presente che si consumavano molto anche nella precedente posizione. La deriva è molto porosa, effettivamente.
non è chiaro come è montato l'anodo e come è collegato alla massa della barca, puoi chiarire?

risposte:
- per poter fare della ipotesi bisogna prima sapere se sul cavo di collegamento della massa della barca all'ìmpianto di terra della banchina è inserito un isolatore
- alla seconda domanda è già stata data risposta: no
I due zinchi (rotondi e piatti) sono imbullonati (con bullone passante) ai due lati della deriva. La deriva a sua volta è collegata a un motore con pistone che la fa scendere e salire. Il supporto deriva-motore è collegato al negativo batterie con un cavo di rame abbastanza grosso.
bisogna andare per esclusioni, per prima cosa verificare il collegamento di terra alla banchina: se c'è l'isolatore sul conduttore di terra del cavo di alimentazione dalla banchina si possono escludere correnti dall'anodo della barca verso altri metalli collegati alla terra della banchina: strutture immerse od anche metalli sulle barche adiacenti non aventi tali isolatori sul conduttore di terra altre considerazioni:
- la deriva in ghisa non necessita di protezione catodica
- l'anodo montato sulla carena proteggeva altri metalli del sistema di sollevamento
- i bulloni attuali di fissaggio dell'anodo creano un corto circuito diretto con una forte corrente passante dall'anodo ai bulloni
- il notevole consumo degli anodi montati sulla carena era probabilmente dovuto alla mancanza dell'isolatore di terra: cioè che lo stesso fungeva da anodo sacrificale per altri metalli della banchina
- spostando l'anodo sulla deriva si sommerebbe anche la corrente detta più sopra e quindi il consumo dovrebbe essere superiore a prima
- il collegato al negativo batterie con un cavo di rame abbastanza grosso abilita la deriva a dispersore di terra della barca, che non deve però essere collegato alla terra della banchina: è necesario l'isolatore sul conduttore di terra verso la banchina.
Gianni, dici che la deriva di ghisa non necessita di protezione. Ma perchè? Secondo me si consuma anch'essa e se poi va a staccarsi e finsice in fondo al mare....?
Ripeto: il consumo c'era già prima che mettessi i dischi di zinco sulla deriva. Dalle Vs risposte non capisco bene se dovrei ripristinare gli zinchi NON sulla deriva ma sulla carena (cosa molto scomoda nei casi di sostituzione). A me sembra che sia lo stesso, alla peggio si consumeranno di più.
Il collegamento alla banchina lo faccio solo quando sto in barca, altrimenti tengo tutto staccato. Per cui non credo che sia una questione di collegamento a terra. Comunque, questo "isolatore" in che cosa consiste? Dove lo trovo? Come si monta?
dalle tue domande desumo che non c'è l'isolatore sul conduttore di massa verso la banchina
per semplificare la diagnosi, stacca detto conduttore di terra ed inserisci un milliamperometro cc e controlla se ed eventualmente misura quanta corrente passa
(29-02-2020 00:16)riccardo250154 Ha scritto: [ -> ]Gianni, dici che la deriva di ghisa non necessita di protezione. Ma perchè? Secondo me si consuma anch'essa e se poi va a staccarsi e finsice in fondo al mare....?
La protezione con anodo sacrificale non e' necessaria solo se la verniciatura della deriva e' sufficientemente buona da arrivare quasi ad isolare il metallo, in caso diverso la protezione e' utile ad evitare che le sempre presenti disuniformita' strutturali della fusione producano corrosioni locali non pericolose in se' ma pur sempre da evitare. Una deriva mobile (di questo qui si parla) e' difficile ricoprirla tanto bene da essere adeguatamente isolata.

(29-02-2020 00:16)riccardo250154 Ha scritto: [ -> ]Ripeto: il consumo c'era già prima che mettessi i dischi di zinco sulla deriva.
Questo va' notato, era gia' stato detto ed e' normale.

(29-02-2020 00:16)riccardo250154 Ha scritto: [ -> ]Dalle Vs risposte non capisco bene se dovrei ripristinare gli zinchi NON sulla deriva ma sulla carena (cosa molto scomoda nei casi di sostituzione). A me sembra che sia lo stesso, alla peggio si consumeranno di più.
Conclusione assolutamente condivisibile.

(29-02-2020 00:16)riccardo250154 Ha scritto: [ -> ]Il collegamento alla banchina lo faccio solo quando sto in barca, altrimenti tengo tutto staccato. Per cui non credo che sia una questione di collegamento a terra. Comunque, questo "isolatore" in che cosa consiste? Dove lo trovo? Come si monta?
Se il collegamento in banchina e' saltuario (e quindi molto limitato nel tempo) il problema non esiste e non c'e' alcuna necessita' di "complicare" l'impianto elettrico con componenti non strettamente necessari. E comunque da quanto descritto il consumo degli zinchi e' certamente di natura "galvanica" e non dovuto a "dispersioni", un isolatore non migliorerebbe la situazione.
(26-02-2020 04:02)riccardo250154 Ha scritto: [ -> ]No Gianni, forse non mi sono spiegato bene. Prima erano imbullonati sul lato della carena e collegati con un cavo al motore saliscendi della deriva. Io ho deciso di metetrli a sandwich sulla deriva per maggiore comodità di sostituzione (lo posso fare sott'acqua). Tieni presente che si consumavano molto anche nella precedente posizione. La deriva è molto porosa, effettivamente.

non c'è un motivo interno alla barca che giustificano un consumo elevato degli zinchi, perché non può essere causato dalle piccole imperfezioni della verniciatura della deriva, la presenza di queste imperfezioni non causano corrosioni galvaniche se non c'è un collegamento esterno dal quale fruoriesce corrente, giustificano una protezione catodica
ma anche se le imperfezioni della verniciatura fossero di notevole entità come potrebbero causare corrosione? verso quali materiali della barca? ed a che scopo continuare a cambiare gli zinchi? che vantaggio avrebbe la protezione catodica? è molto plausibile che gli zinchi si consumano per una corrente che va verso l'esterno risolvibile con un isolatore sul collegamento di terra,
continua..
continua
nei sistemi di protezione catodica, in particolare quelli ad anodi sacrificali, un ruolo importante lo gioca la geometria del sistema, perciò è migliore il posizionamento sulla carena della barca ad una certa distanza dalla deriva, come previsto dal costruttore, che ne garantisce una maggiore uniformità di protezione anche nei confronti di una supposta non uniformità del materiale della stessa, inoltre l'anodo è supportato su una superficie isolante e collegato con filo elettrico alla parte da proteggere evitando così anche short way sul supporo dell'anodo
continua
(29-02-2020 00:16)riccardo250154 Ha scritto: [ -> ]Gianni, dici che la deriva di ghisa non necessita di protezione. Ma perchè? Secondo me si consuma anch'essa e se poi va a staccarsi e finsice in fondo al mare....?
…...
non è spiegabile come una massa di centinaia di chili si consumi per corrosione, dove si disperderebbe tutta quella materia? verso quale altro metallo immerso della barca si dovrebbe corrodere in forma così imponente? un motivo per mettere gli anodi potrebbe essere, come detto, quello di contrastare le sia pur minime correnti dovute ad una ipotetica disomogeneità del materiale, ma siamo nel mondo delle pertiche lunghe
Intanto grazie a tutti per le pazienti risposte. A questo punto, mi sembra che...non dovrei preoccuparmi molto, giusto? (anche se quando vado sotto e vedo gli zinchi pressochè spariti, non è che son tranquillo). Sto collegato alla banchina solo quelle giornate in cui lavoro in barca senza uscire (diciamo 20 gg all'anno), gli altri zinchi (al piede elica, all'elica di prua e a quello che lascio immerso con un cavo metallico quando lascio la barca: è un di più solo per scrupolo) hanno un'usura normale....
Dimenticavo: le lande (a cui osn colegate le sartie) non sono messe a massa, tuttavia dovrebbero passare a massa attraverso il motore elettrico del rullafiocco. Conviene fare la classica treccia di rame a gabbia di faraday? Ho letto pareri discordi.
(01-03-2020 00:39)riccardo250154 Ha scritto: [ -> ]Intanto grazie a tutti per le pazienti risposte. A questo punto, mi sembra che...non dovrei preoccuparmi molto, giusto? (anche se quando vado sotto e vedo gli zinchi pressochè spariti,...….gli altri zinchi (al piede elica, all'elica di prua e a quello che lascio immerso con un cavo metallico quando lascio la barca: è un di più solo per scrupolo) hanno un'usura normale....
non è normale che lo zinco sulla carena si consumi così rapidamente, nelle barche, quando è presente di solito si incrostano per inattività
forse potrebbe esserci un contrasto con lo zinco che immergi nell'acqua per differenza di materiale, domanda: questo zinco è collegato alla massa della barca? di che materiale è fatto?, si consuma o resta immacolato?
potrebbe essere che lo zinco della carena si consuma verso questo zinco posticcio per via del materiale anche leggermente diverso?.
che scopo avrebbe questo zinco?
Scusa non ho capito le tue domande. Io non ho zinchi in carena (li avevo fino allo scorso anno e si consumavano parecchio. Dovendo sostituirli spesso, mi era più comodo metterli sulla deriva così andando sotto con le chiavi inglesi potevo infilarli sul bullone passante: vedi la frase che segue), ma due zinchi imbullonati con un bullone passante alla deriva in ghisa. Anche qui continuano a consumarsi. Ho anche messo, per quando lascio la barca in Marina, una campana di zinco a penzoloni su un cavo di rame collegato alla massa del motore a sua volta collegata alla massa generale e al negativo delle batterie.
PS: non ho capito la tua domanda sul materiale con cui è fatto lo zinco: penso sia di ...zinco.
questo è un esempio di composizione chimica della lega di anodi sacrificali, che NON sono totalmente di zinco puro
differenti composizioni hanno potenziali più o meno differenti che se collegati tra loro generano correnti corrosive di uno rispetto all'altro

COMPOSIZIONE CHIMICA - CHEMICAL COMPOSITION Elementi - Elements % in peso - % by weight

Al 0,10 - 0,50

Cd 0,025 - 0,07

Si 0,005 max.

Fe 0,005 max.

Cu 0,005 max.

Pb 0,006 max.

Zn Rimanente -

queste sono le caratteristiche dell'anodo di cui sopra_
Potenziale a Circuito Aperto (Rif. Elettrodo Ag/AgCl) - Open Circuit Potential (Vs. Ag/AgCl Ref. Electrode) -1050 mV

bisogna verificare se i due anodi, sulla deriva e quello posticcio, hanno lo stesso potenziale
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