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Versione completa: Corretto uso vele con meteo estremo.
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Io sto parlando anche di barche da regata.
Ho una randa da lunghe con due mani, la prima equivale ad una seconda normale e la seconda ad una terza.
quattro fiocchi, 1 2 3 e 4, 1 e 2 stessa superficie, 3 leggermente più piccolo 4 sensibilmente più piccolo, bugna più alta. ovviamente più magri più sale il numero. Frullone A0.
genny di testa A1 e A2, poi un A2 frazionato e mi manca (a volte mi è mancato tanto) un A5.

Andare nelle lunghe senza randa terzaruolabile è una cazzata, se devi fare un traverso o un lasco con 30 o più nodi come lo gestisci?
(26-03-2020 19:49)bludiprua Ha scritto: [ -> ]Infatti è esattamente questo che non sta in piedi.
Immagina una barca da crociera diciamo con 2 adulti che tolgono un bel genoa da 40-50 mq con anche solo 20 kn, la prima battaglia è tirarlo giù, poi lo devi portare in pozzetto e poi...dove diavolo lo metti magari bello bagnato? In quadrato? Sulla cuccetta di prua, con le lenzuola stese?
Poi, appena hai finito, hai la trinchetta da tirare su perché la barca nel frattempo è rimasta senza vela a prua in mezzo alle onde....
Non fa per me.
Io, che vado in giro con mia moglie (60) faccio così, se debbo bolinare (già la cosa mi sta sul c***) quando il reale arriva a 15 nodi do una mano, monto lo stralletto, porto su la trinchetta la ingarroccio monto le scotte, la drizza, la lascio nel sacco (ho un sacco lungo apribile alle estremità) ed assicuro il sacco alle draglie. Quando il reale passa i 20-22 rullo il genoa (ho un 109%) e tiro su la trinchetta (28 mq per 14 ton di barca), con una mano e trinchetta arrivo fino quasi a 30 di reale (lavorando la randa), poi do la seconda mano fin verso 35 e dopo vado solo di trinchetta (ho provato fino a 43 di reale circa). Non è piacevole bolinare con un apparente vicino a 50 nodi …. ma se sa da fa se fa !! Reputo questo assetto ottimo per l'Egeo dove rischi spesso di dover risalire 30 nodi di vento nella stagione del Meltemi.
(26-03-2020 20:05)LiberaMente Ha scritto: [ -> ]Andare nelle lunghe senza randa terzaruolabile è una cazzata, se devi fare un traverso o un lasco con 30 o più nodi come lo gestisci?

Concordo pienamente. Estenderei il concetto non solo alle lunghe ma a qualsiasi tipo di navigazione, avere la possibilità di armare le mani all'occorrenza è un discorso, privarsene dal principio utilizzando una randa non terzarolabile significa invece far crollare drasticamente il fattore sicurezza a bordo anche con equipaggio esperto. Anzi, è proprio l'esperienza che dovrebbe suggerirlo.
E' mattina riprendiamo la discussione: innanzitutto partiamo dalla definizione di lunga: la regata più lunga a cui io partecipo è la Giraglia, per cui parliamo di circa 250 mg quindi si può affrontare con una buona certezza meteo e preparare la barca di consenguenza. Randa senza terzaroli: come dice Bullo in regata cominci a ridurre le vele di prua e, fino a circa 25 nodi con un buon randista in pozzetto (la randa è fatica) non senti la necessità di ridurre dopo, diventa veramente difficile (le barche da regata non hanno rotaia e carrelli sull'albero) poi, al massimo, ho visto una borosa armata ma tre non saprei neanche dove metterle. Inoltre, la randa terzarolata perde la sua forma e rende meno di una randa sventata, per cui, ripeto, parliamo di barche con equipaggio, conviene lavorare di carrello. Inoltre parliamo di barche che mettono in falchetta almeno 8 persone e i sacchi delle vele vengono portati sopravento e la gestione dei pesi fà molto.
Poi è giusto che ognuno segua le sue idee e gestica la propria barca in relazione alle condizioni di uso ma, non era questo il tema che volevo affrontare che era relativo all'installazione della trinchetta dove non prevista dal piano velico originale. Le obiezzioni riguardano essenzialmente la difficoltà di armare un fiocco e, francamente non mi trovano daccordo. Quando non esistevano gli avvolgitori e gli armi erano in testa con Genoa al 150% cambiare era una cosa normalissima, adesso con i frazionati i fiocchi sono molto più piccoli e cambiare diventa una tragedia . Quando si prende mare i cuscini della cabina di prua si tolgono e le vele passano attraverso il boccaporto che, tra parentesi, serve per quello. Dove sta la difficoltà?
Penven la tua barca ha crocette con quartiere?
La mia sì, e oltre i 100 gradi sul reale se c'è ventone (dai 30 in su) posso avere il miglior randista del mondo, ma oltre le crocette la randa non ci va. Senza contare il fatto che se la lascio due giorni sulle crocette la faccio a pezzi.
Inoltre con vento forte, nella mia esperienza, meglio una vela di prua grandina (parlo sempre di laschi, di bolina si può anche sventare, basta che le vele te le regalino) e randa ridotta, piuttosto che randa piena e veletta di prua. Barca più controllabile, velocità media più alta, meno fatica per la barca e l'equipaggio.
Certo se devi fare tre ore di ventone in qualche modo sopravvivi anche se non hai i terzaroli, ma non è certo il modo migliore di navigare.
Io per lunghe intendo le regate dove passi almeno due tre notti in mare, se devi fare la 151 e sono previsti 40 nodi non ti fanno partire....
(26-03-2020 20:31)Najapico Ha scritto: [ -> ]Io, che vado in giro con mia moglie (60) faccio così, se debbo bolinare (già la cosa mi sta sul c***) quando il reale arriva a 15 nodi do una mano, monto lo stralletto, porto su la trinchetta la ingarroccio monto le scotte, la drizza, la lascio nel sacco (ho un sacco lungo apribile alle estremità) ed assicuro il sacco alle draglie. Quando il reale passa i 20-22 rullo il genoa (ho un 109%) e tiro su la trinchetta (28 mq per 14 ton di barca), con una mano e trinchetta arrivo fino quasi a 30 di reale (lavorando la randa), poi do la seconda mano fin verso 35 e dopo vado solo di trinchetta (ho provato fino a 43 di reale circa). Non è piacevole bolinare con un apparente vicino a 50 nodi …. ma se sa da fa se fa !! Reputo questo assetto ottimo per l'Egeo dove rischi spesso di dover risalire 30 nodi di vento nella stagione del Meltemi.

l'hai spiegato meglio di me
concordo pienamente
santa trinchetta
in egeo in estate sono piu le giornate che navigo con la trinchetta che con il genoa
(26-03-2020 18:14)penven Ha scritto: [ -> ]...
Tenete presente che la mia barca è 44 piedi per 6800 Kg (e forse qualcuno di meno) ...

da certificato pesa qualcosa di piu di 8000, sono comunque veramente pochi per un 44.. pero forse il tuo approccio alla fisica della vela parte da presupposti falsati dalle informazioni di base.
per le lunghe le mani servono.. anche una sola "oceanica" ma ci vuole.
non per sicurezza o per ridurre le sollecitazioni ... solo per andare piu forte.
Smiley26Smiley26
Peven perchè dici che la randa terzaruolata perde la sua forma, ma se non hai le mani come fai a vedere la forma della vela?
Liberamente basta aver "Schei" soldi, una volta ci sono stato anch'io, 150 ml. di bolina poi la randa l'hanno buttata via, ogni raffica costretti a farla sbattere, io lo dissi anche, la risposta: tanto paga l'armatore.
Avevo una barca che dopo un certo angolo di sbandamento diminuiva la velocità, perchè diminuiva la lunghezza al galleggio, conveniva ridurre subito.
Il certificato è in fase di studio se guardi cè la zavorra mobile che recentemente è stata praticamente portata a zero, poi quest inverno abbiamo lavorato sulle appendici e rifatto la pala in carbonio, ridotti gli interni e i serbatoi di acqua e gasolio, batterie pagliolato interno ecc, con il nuovo certificato cerchiamo di scendere appunto sui 6800 7. Le crocette sono in linea.
Per le lunghe con previsione di vento armo direttamente un altra randa. Portare 2 rande penso sia vietato.
Mi sembra intuitivo che una randa terzarolata non abbia le stesse performances di una piena, poi la configurazione non è una mia personaler iniziativa ma è stata studiata dal velaio e da professionisti.
Concordo che vedere il boma in acqua e la randa che sbatte all'inizio faccia temere il peggio anche perchè il rumore è veramente importante però non ho mai avuto problemi di delaminazione.
Tra l'altro per quest'anno si parlava della Palermo Montecarlo e, per le varie ottimizzazioni del caso nessuno ha mai parlato di modifiche in questo senso.
(27-03-2020 10:59)penven Ha scritto: [ -> ]Il certificato è in fase di studio se guardi cè la zavorra mobile che recentemente è stata praticamente portata a zero, poi quest inverno abbiamo lavorato sulle appendici e rifatto la pala in carbonio, ridotti gli interni e i serbatoi di acqua e gasolio, batterie pagliolato interno ecc, con il nuovo certificato cerchiamo di scendere appunto sui 6800 7. Le crocette sono in linea.

Penven,
argomento questo che mi piacerebbe approfondire, per non inquinare il 3d ti sarei grato se potessi spendere due parole in più sui vari lavori che elenchi, magari in mp !! Smiley2
Grazie
(27-03-2020 11:11)penven Ha scritto: [ -> ]Per le lunghe con previsione di vento armo direttamente un altra randa. Portare 2 rande penso sia vietato.

Ok posso comprenderlo per i bastoni ma nelle lunghe il meteo può cambiare notevolmente sull'arco di più giorni. Se prevedono brezze i primi due giorni e venti da moderati a forti nei giorni seguenti, come vi organizzate con la scelta della randa? (Vale anche il discorso opposto, primo giorno con vento forte o burrasca che poi cala sino a brezza).
Per chi fa regate lunghe:quante barche percentualmente non hanno rande terzarolabili?
Ripeto per ora la più lunga è stata la Giraglia dove tolto l'anno terribile dove, peraltro, ripeto non si è rotto niente, non ci sono mai stati problemi. Il discorso si sarebbe complicato quest anno per la Palermo Montecarlo (uso il condizionale perchè non so se si farà), che, ad onor del vero, per la mia impostazione potrebbe essere un problema per la gestione del peso (acqua e cibo per 10 persone per 5/6 giorni). Per quanto riguarda la la configurazione del piano velico studiamo le simulazioni meteo e decidiamo cosa armare su base probabilistica. Comunque la randa di cappa è sempre a bordo. Poi può andare bene o male ma questo è lo spirito delle regate.
1,5 litri a testa al gg. La randa deve essere robusta che non si rompa prendendo le mani, le borose già inferite o al limite ci siano dei messaggeri. In altura non si fa la bolina come nei bastoni, sempre piena, far camminare la barca, il bordo al contrario che nel bastone quello che avvicina di più alla meta, fare le monovre veloci serve poco, più importante la scelta della rotta.
Fare le guardie in cinque alla volta non so a cosa serva, basta in tre, se serve vengono fuori tutti a dare una mano, esempio prendere i terzaruoli in poppa piena. Le scelte tutti presenti alla fine poi decide uno solo.
Il momento più pesante delle guardie è l'alba, quando ci si rilassa, fare in modo che un giono tocchi ad un'armo e l'altro il giorno dopo.
Tener presente al mal di mare, cinetosi, ne soffrono tutti chi più chi meno, chi rigetta chi no, l'unico che non lo soffre è perchè ha la labirintosi.
Volevo anche dire che le vele si gettano giù per l'osteriggio di prua dopve non ci sono ne lenzuola ne materassini anche perchè dormire a prua è come volare, le altre cuccette devono avere le spondine anti-rollio.
In bocca al lupo,.-
(27-03-2020 13:14)bullo Ha scritto: [ -> ]1,5 litri a testa al gg. La randa deve essere robusta che non si rompa prendendo le mani, le borose già inferite o al limite ci siano dei messaggeri. In altura non si fa la bolina come nei bastoni, sempre piena, far camminare la barca, il bordo al contrario che nel bastone quello che avvicina di più alla meta, fare le monovre veloci serve poco, più importante la scelta della rotta.
Fare le guardie in cinque alla volta non so a cosa serva, basta in tre, se serve vengono fuori tutti a dare una mano, esempio prendere i terzaruoli in poppa piena. Le scelte tutti presenti alla fine poi decide uno solo.
Il momento più pesante delle guardie è l'alba, quando ci si rilassa, fare in modo che un giono tocchi ad un'armo e l'altro il giorno dopo.
Tener presente al mal di mare, cinetosi, ne soffrono tutti chi più chi meno, chi rigetta chi no, l'unico che non lo soffre è perchè ha la labirintosi.
Volevo anche dire che le vele si gettano giù per l'osteriggio di prua dopve non ci sono ne lenzuola ne materassini anche perchè dormire a prua è come volare, le altre cuccette devono avere le spondine anti-rollio.
In bocca al lupo,.-

Bravo Bullo siamo d’accordo.
anche se (per ora) non ho mai sofferto il mal di mare e non ho la labirintite
(27-03-2020 13:14)bullo Ha scritto: [ -> ]1,5 litri a testa al gg. La randa deve essere robusta che non si rompa prendendo le mani, le borose già inferite o al limite ci siano dei messaggeri. In altura non si fa la bolina come nei bastoni, sempre piena, far camminare la barca, il bordo al contrario che nel bastone quello che avvicina di più alla meta, fare le monovre veloci serve poco, più importante la scelta della rotta.
Fare le guardie in cinque alla volta non so a cosa serva, basta in tre, se serve vengono fuori tutti a dare una mano, esempio prendere i terzaruoli in poppa piena. Le scelte tutti presenti alla fine poi decide uno solo.
Il momento più pesante delle guardie è l'alba, quando ci si rilassa, fare in modo che un giono tocchi ad un'armo e l'altro il giorno dopo.
Tener presente al mal di mare, cinetosi, ne soffrono tutti chi più chi meno, chi rigetta chi no, l'unico che non lo soffre è perchè ha la labirintosi.
Volevo anche dire che le vele si gettano giù per l'osteriggio di prua dopve non ci sono ne lenzuola ne materassini anche perchè dormire a prua è come volare, le altre cuccette devono avere le spondine anti-rollio.
In bocca al lupo,.-

grande @bullo ThumbsupsmileyanimThumbsupsmileyanimThumbsupsmileyanim
In agosto non si può scendere sotto i 2 litri d'acqua al giorno . L'equipaggio DEVE bere.
Alcol bandito ! si fa poi il pieno all'arrivo !
Si Lord se fa caldo si beve anche di più ma l'equipaggio mio senza vino e alcoolici non saliva a bordo, vino e birra, l'armatore con i prosecchi io con il cabernet souvignon.
Una volta abbiamo battuto tutti i record partiti da Rimini a Cattolica siamo rimasti senza grappa, 10 miglia. Una disperazione, io no ma qualcuno si è degnato anche del tre stelle brendi.-
Per cui il litro e mezzo consigliato da Bullo è da intendersi di alcolici, mentre acqua quanto basta. 89
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