(03-04-2020 10:19)polohc Ha scritto: [ -> ]Da qualche parte in rete avevo trovato questa soluzione che mi sembra valida, qualcuno ha provato ?
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Con quella catena?
@mzambo
Su una barca identica alla tua un mio vicino nel marina ha a bordo 75 metri di catena da 10 + 25 mt. di cima che però non ha mai utilizzato..
forse potresti fare altrettanto eliminando molto peso a prua del tuo 430
(08-04-2020 19:03)faber Ha scritto: [ -> ]@mzambo
Su una barca identica alla tua un mio vicino nel marina ha a bordo 75 metri di catena da 10 + 25 mt. di cima che però non ha mai utilizzato..
forse potresti fare altrettanto eliminando molto peso a prua del tuo 430
In effetti potrebbe essere una soluzione. Con magari la cima già impiombata e pronta col grillo adeguato ma riposta e a disposizione, dovesse servire, in un gavone a poppa
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Ho visto qualcuno che ha messo nel pozzetto, in cui cade la catena dal barbotin, una tavola in senso longitudinale alta una trentina di cm ( o più). La catena in questa situazione cade sul taglio della tavolona e (in dipendenza delle oscillazioni) si suddivide sul lato dx o su quello sinistro. Riducendo la necessità di fare mucchio. Io non ho ancora fatto questa prova, ma ho in mente di farla. Ho 75mt di catena da 10mm con un certo grado di arrugginimento. Ho pensato anch'io a quella di inox, ma costa davvero troppo.
Dopo tanto pensare suluzioni improbabili una mattina ho trovato un ramo di legno su una splendida spiaggetta corsa con due diramazioni piegate a doppio uncino. Portato in barca l' ho segato alla misura che ritenevo opportuna ed ora lo uso per abbisciare la catena e ci giro la Bruce quando (sempre!) viene su a rovescio.
Se dovessi perderlo mi dispererei non tanto perchè non sia in qualche modo replicabile ma non avrebbe più anima!
una soluzionz molto valida é la catena in inox, avevo lo stesso problema, solo che il mio gavone della ncora é nella cabina di prua, devi quindi scendere in cabina e arrangiare la catena, una pizza mostruosa e un problema quando sono da solo e devo levare un ormeggio.
avevo 70mt , che é un esagerazione per un 40 piedi, ne ho messi 50 in inox 8mm e un pezzetto di cima, una meraviglia! sale e scende che é un piacere!!
(03-04-2020 11:02)kavokcinque Ha scritto: [ -> ]Ho dato un occhiata ad una foto del mio Quick Hector, non mi sembra che si possa far tornare la catena in avanti, ma va solo in basso, penso che dipenda da salpa a salpa questa possibilità.
Alors, togliendo lo staccacatena si può far tornare la catena verso prua e rimandarla così alla puleggia.
Ho fatto un po' di prove e funziona fino a quando si crea il problema opposto ovvero si forma il mucchietto verso prua sotto la puleggia.
A questo punto la catena non viene più richiamata verso la puleggia e cade in verticale sotto al salpaancora.
La mia idea sarebbe quella di dividere con un paratia il gavone ancora come già suggerito in questo topic, così che la catena inizialmente si posizioni nella sezione anteriore del gavone guidata dalla puleggia e nel momento che arriva in cima e non viene più richiamata inizi a cadere nella sezione posteriore del gavone ovvero sotto al salpa. In teoria dovrebbe funzionare, in teoria....
risolsi la faccenda mettendo un barbotin sincronizzato col barbotin del salpaancore al posto della puleggia: funzionava benissimo, ma era troppo complicato.
Alla fine spostai in coperta un po' piu' avanti il salpaancore ( così da aumentare l'altezza di caduta) e misi nel pozzo un chain boy
quando usavo catena inox da 8 mm ,feci una piccola rulliera con rulletti di plastica da 25mm di diametro, un po' in discesa , che funziono' benissimo finche' non cambiai catena ( zincata da 10 mm)
PS : zincata per non fare un mutuo,10 mm per il peso della barca ( 11 T)
certo che con catena inox e' un'altra vita : silenziosa e scorrevole, non si incattiva ne' si ammonticchia mai.
il problema delle catene inox ( 316L) non e' la resistenza del metallo, ma la resistenza della saldatura dell'anello:bisogna comprarla da chi ha un processo di produzione controllato e certificato: dopo dicche la catena inox e' fantastica...
(22-05-2020 00:12)aries 3 Ha scritto: [ -> ]il problema delle catene inox ( 316L) non e' la resistenza del metallo, ma la resistenza della saldatura dell'anello:bisogna comprarla da chi ha un processo di produzione controllato e certificato: dopo dicche la catena inox e' fantastica...
Finalmente l’hai detto tu in persona Aries .
L’ho sostenuto in un sacco di discussioni riferendomi alla tua esperienza .
La scorrevolezza degli anelli inox fa la differenza.
Provate a fare una piramide con la sabbia bagnata ( non scorrevole ) ed una con la sabbia asciutta ( scorrevole ) .
La catena si comporta così !
Suggerisco ai sostenitori delle catene in inox di studiarsi meglio i fenomeni corrosivi di quel materiale prima di caldeggiare quella soluzione, la facilità di utilizzo non dovrebbe mai prevalere sulla sicurezza di un ancoraggio per se stessi e per gli altri.
La qualita della saldatura può essere un punto di innesco di corrosione, ma non è limitata a quel punto.
Anch'io sono stato in passato utilizzatore di inox, in tempi in cui le produzioni cinesi di bassa qualità non raggiungevano il nostro paese e sono rimasto sconvolto da situazioni di estremo pericolo che solo casualmente ho scoperto e che l'inox tipicamente cela senza mostrare in evidenza.
(03-04-2020 21:15)orteip Ha scritto: [ -> ]Premesso che, tanto per dirla terra terra, anche le piccole imbardate di una barca dal peso di una decina di tonnellate producono nell’acciaio della catena dell’ancora la stessa reazione di grosse martellate (F= M x a) con conseguente stress del materiale e relative criccature; tanto più carbonio è presente nell’acciaio 318 piuttosto che 316), tanto più si stressa e si cricca il materiale ma comunque, come ho già detto, tutto è relativo all’utilizzo che se ne fà. Se si frequentano maggiormente porti il rischio di prendere duri colpi di martello sono ridotti e benanche se ne verificasse qualcuno ogni tanto non credo vi siano problemi.
Peró non posso esimermi dal dire che nella catena di acciaio inox non hai modo di vedere cosa e quanto stress quei ripetuti piccoli colpetti hanno causato alla catena e non è il primo caso che vengono lamentati cedimenti improvvisi. La mia sicuramente è una deformazione professionale ma visto che faccio molte rade e mi capita sovente di prendere qualche sventolata io non monterei mai una catena inox sulla mia barca ma ripeto, le mie sono solo paranoie personali date da deformazione professionale...
non sarei completamente d'accordo. il 316 porta meno carbonio nel normale acciaio da costruzioni, ed è un acciaio austenitico, adatto a carichi dinamici per eccellenza. non è un caso che tutti i prodotti per la nautica di qualità siano fatti di questo acciaio, inclusi grilli, moschettoni tylasca etc, che sicuramente vivono di carichi dinamici.
detto questo puoi considerare che leghe austenitiche Ci-Ni vengono utilizzate anche per le valvole di scarico dei motori a scoppio, che ho il sospetto non lavorino prevalentemente a carico statico.
(02-04-2020 15:25)mizar45 Ha scritto: [ -> ]dobbiamo farcene una ragione non ci sono soluzioni valide
quando salpo mi metto a sedere con i piedi nel gavone dell'ancora e quando si fa la montagnetta con il piede gli do una spianata
stessa barca, gavone ampio e profondo ... ho un acconcio manico di scopa con cui distribuisco mentre salpo. Funziona ....
(03-04-2020 10:52)polohc Ha scritto: [ -> ]Sì infatti, secondo me se non facciamo passare la catena dal buco del supporto ma la rimandiamo direttamente verso la puleggia teoricamente dovrebbe funzionare, magari c'è da fare un po' di prove per trovare la giusta altezza della puleggia perchè cmq il peso della catena in verticale che cade nel pozzo dovrebbe fare da richiamo.
Il tizio aveva messo anche un video del funzionamento ma non l'ho salvato
Appena possibile andare alla barca (in Sardegna) proverò lo schema di polhoc
Tempo fa mi presi la briga di provare alla Galdabini alcune catene sia zincate che inox ( 316l): in nessun caso cedette la saldatura nella catena zincata, mentre sempre la rottura avvenne nella giunzione dell'anello della catena inox.
Chiaro che l'allungamento e' molto diverso per i due materialii.
Se un'imbardata provoca una mazzata sulla catena, mi domando se la lunghezza del calummo sia adeguata alle circostanze.
Alenia Spazio: immagino abbiano piu' dimestichezza con materiali piu' leggeri ; l'argomento mi sembra essere piu' familiare a chi ha a che fare con cloruri o con catename certificato da sollevamento: se qualcuno c'e' batta un colpo, sarebbe estremamente interessante.
Non intendo contraddire nessuno,ne' tantomeno dare suggerimenti, ma quanto esposto e' solo la mia limitata personale esperienza ( fino a questo momento...)
vorrei cortesemente chiedere a Megalodon di illustrare meglio la sua esperienza: certo che la corrosione non e' cosa da prendere sottogamba.
di che tipo di acciaio stiamo discorrendo? dopo quanto tempo si e' presentato l'inconveniente?di che tipo di corrosione si trattava ?come era manutenuta la catena ?hai visto casi di catena in cui ha ceduto l'anello e non la saldatura ?
anch'io concordo che la ruggine si vede bene e da' un allarme, mentre la corrosione su un acciaio inox e' molto subdola
(23-05-2020 00:51)aries 3 Ha scritto: [ -> ]vorrei cortesemente chiedere a Megalodon di illustrare meglio la sua esperienza: certo che la corrosione non e' cosa da prendere sottogamba.
di che tipo di acciaio stiamo discorrendo? dopo quanto tempo si e' presentato l'inconveniente?di che tipo di corrosione si trattava ?come era manutenuta la catena ?hai visto casi di catena in cui ha ceduto l'anello e non la saldatura ?
anch'io concordo che la ruggine si vede bene e da' un allarme, mentre la corrosione su un acciaio inox e' molto subdola
Come gia esposto, mi accadde una trentina di anni fa, quando non ero ancora diventato velista, avevo un "ferro da stiro", avevo preso una catena inox aisi316 da un paio di anni, era bella e stava bene, con la sua bella ancora tutta luccicante.
Uscivo spesso a pescare in apnea, un giorno mentre recuperavo da un fondale sabbioso, senza senza particolari sforzi, la catena si spezzo, era calmo, buttai la seconda ancora e con ancora la muta addosso mi tuffai per recuperare quanto caduto in mare.
Ritrovai rapidamente l'ancora e anche l'anello rotto, rimasi sorpreso da come l'anello apparisse perfettamente integro dall'esterno ma abbondantemente svuotato internamente, come fosse rosicchiato da un roditore.
Un anno dopo trovai il pistone di un flap sempre inox che si era spezzato nello stesso modo, svuotandosi dall'interno, ho poi evidentemente concluso che su quel pontile ci fossero correnti galvaniche dovute forse a qualche dispersione o altro, ma l'aspetto che mi preoccupò e che mi portò poi a non utilizare più quel materiale, fu la totale mancanza di avvisaglie, entrambi i pezzi fino alla rottura, apparivano integri come nuovi.
Megalodon,ti ringrazio, esperienza che fa meditare : ti ricordi se le rotture erano in corrispondenza delle saldature ( dell'anello catena e dell'occhio della testa dello stelo cilindrico )?
Secondo me, la catena è soggetta a fatica meccanica e può darsi che la rottura improvvisa avvenga per questo motivo, magari accompagnata da innesco cricca per non perfetta saldatura. Si sa che l'inox richiede una saldatura più accurata e probabilmente nel processo produttivo può capitare che non avvenga perfettamente. Poi, a una imbardata, la parte debole risulta soggetta a un carico a cui normalmente la catena resisterebbe, ma per via della riduzione della sezione resistente causa fatica, essa si rompe all'improvviso. Le rotture per fatica sono riscontrabili solo a rottura avvenuta o preventivamente con strumenti tipo ultrasuoni o controlli magnetoscopici, ad occhio nudo non si vede nulla. Non sono un esperto di catene inox o zincate, ma i miei studi, in base alle vostre esperienze, mi suggeriscono questo.