I Forum di Amici della Vela

Versione completa: SailDrive bucato
Al momento stai visualizzando i contenuti in una versione ridotta. Visualizza la versione completa e formattata.
Pagine: 1 2
Esistono isolatori in linea fatti finiti con le prese un pò di spesa ma zero fatica.
Io stavo valutando di acquistarne uno col pulsante di check, ovviamente è il più caro, circa 170€ spedito, ha senso?
secondo me ti basta semplicemente un buon isolatore galvanico da inserire nel tratto finale della linea di terra generale prima che questa esca dalla barca. Lo installi e te lo ritrovi operante in qualsiasi momento ed in qualsiasi collegamento che farai in banchina senza ulteriori pensieri o cose da ricordare oltre che con una buona somma risparmiata ancora in tasca.
Generalmente un buon isolatore galvanico idoneo per i consumi da barca si aggira intorno ai 40/50 Euri; se te lo fai da solo invece intorno ai 10 Euro. IMHO
In Marina vedo numerosissime barche, quasi sempre a motore ma non solo, col cavo collegato e su ON, lasciate lì per mesi. Ce ne è una, a motore, che lascia tutta la settimana, oltre alla presa 220, anche una specie di neon acceso che retroillumina il nome della barca. Mi chiedo perchè la Marina non gli scrive due righe.
Premesso che sono assolutamente d'accordo sulle considerazione tecniche fatte e sulla validità di un ripartitore galvanico secondo me il danno non è imputabile agli ultimi 5 mesi ma è un processo iniziato da molto. Vivo in barca sempre e da 7 anni sono collegato 365 giorni l'anno al 220, ho avuto problemi di corrosione all'asse del timone (che per altro di anni ne aveva 18) ma il piede è assolutamente integro. Tenete anche conto che dove vivo io sono vicino a grosse barche a motore perennemente collegate.
Il solo fatto di essere collegati in banchina non è di per se un sinonimo di pericolo ma è solo un coefficiente certo dell'aumento del rischio. E' esattamente come andare in autostrada sempre a 200 Km/h e non è per questo che vi sia la certezza assoluta di incorrere in un'incidente ma di sicuro è certo che andando sempre a quella velocità vi è un rischio potenzialmente e notevolmente maggiore rispetto che andare a 130 Km/h.
Compreso questo, va detto o meglio ripetuto quello che ho sottolineato in precedenza: gli elementi elettrici di cui parliamo (interruttori differenziali, cavi elettrici, ecc) ovvero quelli delle barche, sono elementi che vivono e lavorano in un ambiente estremamente aggressivo (basta lasciare in pozzetto una pinza per un paio di settimane per trovarvi segni di ruggine) quindi per assurdo potremmo paragonare quegli elementi all'auto che va sempre a 200 km/h in autostrada.
In quel tipo di ambiente in cui si trovano, gli interruttori differenziali che sono quelli deputati ad intercettare le dispersioni ma anche i cavi stessi ed il resto degli altri elementi elettrici, tutto si inizia ad ossidare facilmente e questo già potrebbe causare le dispersioni di cui parlavamo in precedenza. Poi aggiungiamoci il fatto che spesso gli armatori si improvvisano elettricisti e senza averne vera competenza iniziano a fare piccole modifiche al proprio impianto elettrico aggiungendo una presa qui, una lampada li ecc.. Ecco che i pericoli aumentano in modo esponenziale nonostante il fatto di lasciare la presa collegata in banchina non sia sinonimo di dispersione certa.
Ovviamente vivendo a bordo si ha una percezione diversa delle potenziali situazioni pericolose che si potrebbero venire a creare rispetto a colui che lascia la barca collegata ma incustodita. Se la barca al suo interno cominciasse ad avere un vago e leggero odore di gomma bruciata, vivendoci dentro riusciamo a percepirlo immediatamente e sicuramente si comincia subito a ricercarne la causa; se la stessa cosa succede nella barca del vicino che non verrà a bordo prima dei prossimi due fine settimana, bhe.... forse qualcuno potrebbe percepire quell'odore di gomma bruciata ma sicuramente dopo aver visto le fiamme uscire dall'oblo.
Altra cosa poi son le grandi barche che, seppur restano attaccate anche loro tutto l'anno, quasi sempre hanno un marinaio fisso a bordo che fa manutenzione sostituendo periodicamente anche gli interruttori differenziali e se non hanno il marinaio a bordo fisso, hanno comunque qualcuno che frequentemente vigila facendo visite a bordo.
Insomma, lasciare la corrente attaccata in banchina non è sinonimo di problemi certi ma farlo con qualcuno che fa manutenzione per come va fatta e vigila frequentemente a bordo non è come lasciare tutto e del tutto incustodito.

P.S. Per quanto riguarda il saildrive forato e rovinato dalla corrente galvanica, a seconda delle dispersioni circostanti che non devono comunque essere stratosferiche, considerando che è alluminio può bastare anche una sola settimana per renderlo tale.
Pagine: 1 2
URL di riferimento