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Versione completa: Consigli utili per rigging ketch di 12.6 mt
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beh, con la premessa che non conosco Faggioni, non voglio nemmeno insistere, ti chiedo solo, visto che una risposta non la hai ricevuta, se sei sicuro che la tua richiesta gli sia arrivata sul tavolo. Mi verrebbe da dire di farti fare lo studio da Zerbinati ma non conosco neppure lui. Intanto comincia a fotografare la coperta da sotto e comincia a studiarci da lì.
Ho molta riverenza per il ketch che è l'armo che sceglierei anch'io per girare il mondo ma, personalmente, non so se mi autoprogetterei il layout di coperta da solo se non lo conoscessi alla perfezione; purtroppo, oggigiorno penso siano veramente pochi quelli che hanno esperienza di questo armo.
Un ketch, diceva Tabarly, ha almeno 15 (o erano 16, boh...) punti buoni dove fissare un punto di scotta, ricordo che mi ci sono arrovellato sopra per anni ma non li ho mai trovati e ormai forse è cosa che sa solo Grant Dalton. Ok, magari non serve arrivare a tanto, però spero che ti renda l'idea...
(01-09-2020 19:51)ZK Ha scritto: [ -> ]dalle foto non mi pare un ketch...

Pare, pare proprio...
Niente.. mi rivolgerò a qualche studio di progettazione.. grazie comunque.
Posso permettermi una curiosità? Questa tua bella barca viene da marina di Carrara. In un cantiere la avevo visto tempo addietro uno scafo d’alluminio vuoto. Con la prua a clipper come la tua.
A Le Grazie in provincia di La Spezia ho conosciuto, nel suo studio, il figlio di Faggioni, che aveva progettato questa barca. mi è parso molto disponibile. Probabilmente lo sai già.
Dalle foto non vedo nulla per tesare il paterazzo, non vedo le volanti che sono indispensabili per la trinchetta.
Per quanto riguarda la presa di terzaruoli o porti tutto in pozzetto, drizza e borosa unica, o lasci al piede albero e fai tutto da li.
Personalmente leverei la mezzana aumenterei il boma, la base della randa la E, ma sono mie manie.
La battagliola per navigazione impegnative la alzerei da 60 cm. a 80 cm. con 3 draglie, poi dei golfari sulla falchetta per poter armare una pastecca per navigare con le scotte dei fiocchi al di fuori delle draglie, questo perchè navigherai ad andature portanti, anche un bel tangone lungo per le andature a farfalla.
In bocca al lupo.-

Dimenticato di dirti che le vele in navigazione col brutto tempo non si legano sulle draglie ma si buttano di sotto.-
(02-09-2020 09:25)osef Ha scritto: [ -> ]Posso permettermi una curiosità? Questa tua bella barca viene da marina di Carrara. In un cantiere la avevo visto tempo addietro uno scafo d’alluminio vuoto. Con la prua a clipper come la tua.
A Le Grazie in provincia di La Spezia ho conosciuto, nel suo studio, il figlio di Faggioni, che aveva progettato questa barca. mi è parso molto disponibile. Probabilmente lo sai già.

Si è lei!

Ho provato a ricontattare Faggioni e mi ha risposto subito! Probabilmente avevo sbagliato qualcosa..
Ottimo! Personalmente come semplice considerazione pratico/estetica lascerei tutte le drizze e borose agli alberi, aggiungendo adeguati tientibene/passamani zona maestra. Per le scotte delle vele prua, rotaie.
never give up! sarà bellissima. Se te ne ricorderai metti una foto a lavoro finito.
Non e' di certo una barca per boline strette. Ritengo un trasto nn serva a nulla o quasi.
La randa lavorerà come quella di mezzana con due golfari. Il boma e' molto corto.
Per la poca esperienza che ho avuto su una barca simile, con tutto riportato all'albero, dato per scontato di avere un auto pilota e' tutto ben gestibile.
Le mani, con amantiglio, drizza, vang, scotta e borose a portata di mano sono facili da prendere.
Con ventone ho visto navigare i ketch con mezzana e trinchetta.
La cosa molto antipatica che ho rilevato e' che quando lavori all'albero, sei effetivamente molto alto sull'acqua. Questo soprattuto se di capitata di lavorare sottovento. Per me e' da predisporre un sistema che ti permetta di agganciarti e lavorare a mani libere.
Il Genoa immagino sia generoso , con punto di scotta e per lui + uno per il fiocco se ne e' munito hai risolto. Con tessile ed antal te la cavi anche con poco.
Hai i garrocci e penserei ad avere mani sul Genoa per ampliare il range senza sbattimenti.
Meno buchi, meno possibili via d'acqua.

La trovo molto bella col suo ponte sgombro da tutto !
Complimenti !
Proprio una bella signora, complimenti ! Thumbsupsmileyanim
****** cancellato****** messaggio partito per errore... non volevo scrivere nulla.
(03-09-2020 10:22)lord Ha scritto: [ -> ]Non e' di certo una barca per boline strette. Ritengo un trasto nn serva a nulla o quasi.
La randa lavorerà come quella di mezzana con due golfari. Il boma e' molto corto.
Per la poca esperienza che ho avuto su una barca simile, con tutto riportato all'albero, dato per scontato di avere un auto pilota e' tutto ben gestibile.
Le mani, con amantiglio, drizza, vang, scotta e borose a portata di mano sono facili da prendere.
Con ventone ho visto navigare i ketch con mezzana e trinchetta.
La cosa molto antipatica che ho rilevato e' che quando lavori all'albero, sei effetivamente molto alto sull'acqua. Questo soprattuto se di capitata di lavorare sottovento. Per me e' da predisporre un sistema che ti permetta di agganciarti e lavorare a mani libere.
Il Genoa immagino sia generoso , con punto di scotta e per lui + uno per il fiocco se ne e' munito hai risolto. Con tessile ed antal te la cavi anche con poco.
Hai i garrocci e penserei ad avere mani sul Genoa per ampliare il range senza sbattimenti.
Meno buchi, meno possibili via d'acqua.

La trovo molto bella col suo ponte sgombro da tutto !
Complimenti !
Condivido. Ai lati dell'albero due supporti a cui appoggiare le reni per
lavorare li ho trovati utilissimi.
sui vecchi swan erano anche bellissimi e facevano molto... swan.
Scusatemi, quel supporto dove appoggiare le reni l'ho sempre sentito chiamare "pazienza".
Hai pensato anche a qualche golfare per un'eventuale carbonera? In caso di poca aria.
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