oooh, il consumo è legato alla *potenza* erogata, non al numero dei giri.
Siamo d'accordo che se porto un motore a 3000rpm, il graficino costruttore magari mi dice 30hp, (e in genere dà anche il consumo specifico), ma se ci attacco un'elica da un centimetro di diametro col cavolo che mi dà 30hp, andrà sì a 3000rpm ma fornirà uno zero virgola qualcosa hp e avrà un consumo proporzionale a questi 0,qualcosa hp.
Il grafico del motore dà la potenza massima
erogabile a tot giri, ma a quel numero di giri il motore può dare una potenza anche molto più bassa: motore in folle, motore che fà girare alternatori/compressori e compagnia; anche/soprattutto motore con un'elica normalmente dimensionata.
partendo da questo esempio/constatazione
(31-08-2020 17:18)Neal Ha scritto: [ -> ]Annotando ore motore e litri di gasolio ad ogni pieno è facile verificare che, andando più o meno con lo stesso numero di giri e con la stessa velocità di crociera, nelle traversate a motore con le vele a riva il consumo diminuisce sensibilmente.
ecco, cercando di prendere da un altro angolo visuale:
motore/elica a X giri, consumo tot, la barca va a 5 nodi
tiro su le vele, motore sempre acceso, la barca va a 7 nodi, i giri rimangono gli stessi (regolazione marina, giri determinati dalla posizione della manetta).
Penso sia chiaro che pur rimanendo i giri costanti, il motore consumi di meno, se questo non convince bon si sconfina in fisiche immaginarie.
Quindi aggiunta di una componente forza di avanzamento esterna --> diminuzione dei consumi. Analogamente, riduzione di componente avanzamento esterna --> aumento dei consumi.
Una componente esterna di avanzamento è una resistenza esterna all'avanzamento con un segno meno davanti: aumento di componente propulsiva esterna stessi effetti di una diminuzione della resistenza esterna all'avanzamento.
Togliamo le vele, la barca torna a 5 nodi, il consumo ritorna al livello pre-vela. Riduco la componente propulsiva esterna, aumenta il consumo, l'opposto di quando ho issato le vele.
All'improvviso la barca si sporca o c'è onda e va a 3 nodi. Il regolatore tiene i giri costanti: è esattamente il caso opposto a sopra, aggiungo una componente di resistenza esterna (come se sottraessi una componente esterna di avanzamento), il regolatore aumenta la quantità di gasolio per mantenere gli stessi giri, il consumo aumenta.
Quindi: a parità di giri dell'elica, la potenza assorbita può essere diversa, il consumo sarà altrettanto diverso.
Poi, se uno mette il motore prevalentemente con mare piatto, manovre in porto eccetera, con occasionalmente una smotorata mezzo sbolinando controvento di un'ora per arrivare in porto, il consumo orario medio misurato a fine stagione per un dato numero di giri sarà sempre lì, più o meno un qualche percento.
Le variazioni di consumo puntuali però possono essere molto più significative.
Esempio, uscita da questo canale, vento e mare NE corto, la barca sbamm sbamm un supplizio andava a 3-4 nodi, motore a 2000rpm; con mare piatto stesso regime vado a 6-6.5 nodi consumo 2.5-2.7litri ora, lì dopo quelle tre quattro ore per rifare il pieno gli ho dovuto buttare dentro quasi una tanica (20l), consumo facile facile 4.5-5 litri/ora, non lontano dal doppio, stessi identici giri motore/elica.
(Per gli appassionati del "basta uscire a vela", il canale ha un segnalamento laterale da un lato solo ed è così stretto che le navi passano a raschioni in alternato).
Poi svariati altri casi in cui ho misurato, in genere in condizioni miserevoli di avanzamento, da me è relativamente facile trovarle.
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Insomma se con mare piatto carenaggio appena fatto e tot giri si va a X nodi, quando con gli stessi giri la velocità comincia ad abbassarsi causa vento, onde alghe di fine stagione e compagnia ricordarsi che i consumi salgono.
Se il motore viene portato tendenzialmente nelle stesse condizioni le differenze di consumo saranno ovviamente marginali.