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Versione completa: Notte, onda, vento di poppa che fare?
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Ciao al ritorno dalla sardegna scorsa settimana, mi si è presentata durante la notte, un onda di poppa o meglio al giardinetto da circa 300 gradi di 1,5- 1,8, vento da 275 di 18-20 nodi, rotta 85.
Tenere la rotta era molto difficoltoso, a rischio strambata, sia per me che non avevo riferimenti che per il pilota.
Considerando che avevo molte ore davanti a me alla fine, ho ridotto la randa, aperto tutto il genoa, messo il pilota in modalità vento 150 gradi reale e sorvegliavo che non andasse oltre i 170-175. Ho perso prua andando verso i 65-75.
Voi cosa avreste fatto ?
Qualcuno ha la bussola giro ? Che mi dicono aiuti
Grazie
Bv


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nottata di vento fresco in poppa e lunga navigazione davanti: spettacolo puro!! Avrai goduto.. buon per te!
Tenerla ore ed ore al timone non è facile, ci si stanca facilmente, allora meglio affidarla al pilota automatico, in quel caso meglio ammainare randa ed andare di solo fiocco, dovesse mai strapoggiare non fai danno e non rischia l'osso del collo nessuno
Il pilota con gyro aiuta ma non è magico.
Se ho acqua, io mi metto su un angolo comodo che non ti metta a rischio di strambata (intorno ai 160 apparente) e programmo un'abbattuta.

In pratica avrei fatto come te ma mi sarei messo l'animo in pace sul fatto di fare un bordo.

(31-08-2020 13:35)frinky Ha scritto: [ -> ]Ciao al ritorno dalla sardegna scorsa settimana, mi si è presentata durante la notte, un onda di poppa o meglio al giardinetto da circa 300 gradi di 1,5- 1,8, vento da 275 di 18-20 nodi, rotta 85.
Tenere la rotta era molto difficoltoso, a rischio strambata, sia per me che non avevo riferimenti che per il pilota.
Considerando che avevo molte ore davanti a me alla fine, ho ridotto la randa, aperto tutto il genoa, messo il pilota in modalità vento 150 gradi reale e sorvegliavo che non andasse oltre i 170-175. Ho perso prua andando verso i 65-75.
Voi cosa avreste fatto ?
Qualcuno ha la bussola giro ? Che mi dicono aiuti
Grazie
Bv


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A vela si va dove si può andare per poi andare dove si voleva andare ... E se una strambata in notturna ti stressa, chiudi un po' il Genova, e vira di prua, anche col motore che aiuta. Contano solo il risultato e la sicurezza
Nelle condizioni che hai descritto, se sono con amici velisti, spengo il pilota e mi godo la veleggiata alternandomi al timone con turni di massimo due ore. Magari prendo una mano di terzaroli (la mia randa è più grande del genoa) e metto qualcuno vicino alla scotta del vang.

In crociera con la famiglia, soprattutto durante un trasferimento notturno e manovrando praticamente da solo, chiudo la randa, lascio solo il genoa, se la velocità scende troppo mi aiuto con un filo di motore e lascio al pilota il compito di portarmi a casa.
Hai perso prua ma guadagnato in velocità facendo portare, orzando, anche il genoa.
Spostandoti di 15° dalla rotta diretta per 80% del percorso lo aumenti solo del 10%, perciò se orzando aumentavi la velocità del 10 % ti conviene orzare col vento reale a 160°.
Ecco a cosa servono le regate d'altura, ad imparare queste cose.
Io avrei tangonato il genoa, messo una ritenuta alla randa e mi sarei divertito al timone orzando il più possibile anche col genoa tangonato.-
Mi sono trovato più o meno nella tua stessa situazione seppur per solo 2 ore 2 settimane or sono nella tratta Centuri- Macinaggio da 1/2 notte alle 2 circa. Ho messo una ritenuta al boma, ridotto la randa e tutto genoa; mi sono divertito molto.
(31-08-2020 16:39)bullo Ha scritto: [ -> ]Ecco a cosa servono le regate d'altura, ad imparare queste cose.

hmmm, farsi bene le proprie riflessioni su cosa sia importante.
Se uno deve passare una nottata potenzialmente bellissima se riesce a mettere e far andare la barca in assetto corretto/comodo e via così, chi cavolo se ne frega di fare i conti dei tempi di arrivo, percentuali di allungamento, star lì concentrati a tenere una rotta a 10° di errore?
Farsi sballottare come dannati per ore magari appiccicati al timone per minimizzare il tempo all'arrivo? o prendere un'andatura dove va tutto più comodo, uno si diverte al timone quando vuole e sennò è il pilota che fà tutto per arrivare magari una due ore dopo? Fra l'altro, esperienza insegna, ogni tanto si arriva e si ha il rimpianto che anche avendoci messo ore in più sia durato troppo poco da quanto è stato bello.
Comunque sì, nelle regate si impara anche cosa *non* sia il caso di fare Smile
Io penso che le cose le si debbano sapere valutare e fare, tutte. Poi si sceglie cosa fare in base all'equipaggio, alla serata, al meteo, a quello che ti viene voglia al momento. Altrimenti non è un scegliere, è solo un accomodarsi senza alternativa. Oltre alle molte situazioni in cui il guadagnare qualche ora sull'arrivo ore ti ruba piacevole tranquillità, ce ne sono altre di necessità in cui ti evita del peggio. E' Il ricordo dell'insegnamento di un amico di rientro dal fastnet del '79 in cui a pagare furono difatti solo i più piccoli ed i più lenti, mica quelli dell' Admiral...
La mia è una provocazione, sono in crociera e non mi interessa andare al massimo ma andare in sicurezza.
Andare in sicurezza vuol dire prendere un'andatura che mi faccia rollare di meno, mi dia più stabilità, lo ottengo non ammainando la randa, orzando di quel tanto che il vento mi faccia gonfiare il fiocco, la velocità mi da stabilità e manovrabilità.
si può prendere una o due mani alla randa.-
Bullo ha espresso perfettamente il mio pensiero.

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Anche io concordo con i commenti precedenti, orzare un po' con randa terzarolata.
Ne guadagni in manovrabilità e salute.

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(31-08-2020 18:41)nape Ha scritto: [ -> ]Io penso che le cose le si debbano sapere valutare e fare, tutte. Poi si sceglie cosa fare in base all'equipaggio, alla serata, al meteo, a quello che ti viene voglia al momento.

ma certo, se si parla di senso marino/"saper andare in barca", difficile trovare migliore definizione.
Saranno forse le eco di altri fili dove avere un decimo di nodo in meno pone immediatamente nella categoria degli imbecilli che avrebbero fatto meglio a scegliere un motoscafo (data la ripetitività di tal tipo di esortazioni, su adv ci devono essere dei concessionari Smile ), ma la massima velocità di avvicinamento è solo una variabile da gestire come tante altre. Di più, di meno, in regata è in genere solo di più, tanto se non si vince meglio spaccare tutto -materiale e equipaggio- provandoci comunque, o lo si accetta nelle proprie tasche o comunque c'è lo sponsor, o tanto è la barca di qualcun altro. 38
In crociera (direi in non-regata, parlare di crociera sembra che uno passi il tempo a prendere aperitivi al tramonto dentro alla propria baita) è una variabile potente di aggiustamento.
Esempio, il "routing" non è solo un modo di avere una soluzione analitica che teoricamente porta dal punto A a B nel minor tempo, può anche essere un modo di scegliere la rotta per avere condizioni più o meno tollerabili a bordo.
I triangoloni sono l'orientamento del moto ondoso primario, le freccette il vento/onda da vento.
Lasciamo perdere oceano non oceano, stessa roba vale in Mediterraneo, invece dell'onda lunga si può mettere il vincolo "costa", i risultati sono molto simili.
Dipende da come si muove la depressione ma un routing/velocità fa all'ingrosso fare una curva più o meno spianata sotto al centro.
Guardare le differenze che ci sono fra orientamento di onda primaria e vento/onda da vento nei vari cerchi ovali: ci sono zone dove si rischia di passare ore molto, molto antipatiche, tipo a ovest delle isole britanniche, o la differenza fra cerchio ovest e cerchio più a nord.
Non ho voglia di prendere tutte le sequenze di sei ore in sei ore, ma per un routing "corsa" è un semi massacro.
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Le barche da corsa hanno più un'ottica la va o la spacca, ma le stesse informazioni lette in ottica di barca che non ha imperativi di tempo suggeriscono dei comportamenti razionali talvolta radicalmente diversi. Prima di mettersi lì a cercare di minimizzare i tempi "giocando di trasto", un occhio anche a tutto il resto. Con buona pace dei venditori di motoscafi. Smiley45
Grazie a tutti dei commenti e suggerimenti!
Direi che siamo mediamente allineati.
BV
ps. sono sceso ieri dalla barca....e già quanto mi manca
(31-08-2020 20:10)rob Ha scritto: [ -> ]Esempio, il "routing" non è solo un modo di avere una soluzione analitica che teoricamente porta dal punto A a B nel minor tempo, può anche essere un modo di scegliere la rotta per avere condizioni più o meno tollerabili a bordo.
I triangoloni sono l'orientamento del moto ondoso primario, le freccette il vento/onda da vento.
Lasciamo perdere oceano non oceano, stessa roba vale in Mediterraneo, invece dell'onda lunga si può mettere il vincolo "costa", i risultati sono molto simili.

Casini di vento e onde del genere (comunque su tragitti relativamente brevi) in Mediterraneo sono possibili credo solo nello ionio meridionale e nel mediterraneo occidentale (Leone). Quando capitano, si rischia tanto per il periodo delle onde...Parsifal ma anche altri casi non finiti bene...
(31-08-2020 21:31)marmar Ha scritto: [ -> ]Casini di vento e onde del genere (comunque su tragitti relativamente brevi) in Mediterraneo sono possibili credo solo nello ionio meridionale e nel mediterraneo occidentale (Leone). Quando capitano, si rischia tanto per il periodo delle onde...Parsifal ma anche altri casi non finiti bene...

si c'è una manciata di posti dove diventa "sensibile" nel senso sicurezza, altrove magari è scomodità aggiuntiva.
Era più per suscitare una piccola scintilla questionatoria nei confronti di questa specie di generico assioma ceh viene regolarmente tirato fuori, "andiamo sempre al massimo, cerchiamo la massima velocità possibile di avvicinamento/minimo tempo", morte al pezzente che molla il decimo di nodo; ok, basta sapere che a seconda dei casi può far passare dei periodi molto molto miserevoli.
D'accordo su quello d'accordo su tutto.
Rispetto ad alcuni di voi io ho molta molta meno esperienza, però quando è successo ho sempre preferito avere anche la randa a riva con una o due mani di terzaroli. Uno dei motivi è sempre stata qualora fosse stato necessario la maggiore facilità di ridurre il genoa perché coprendolo con la randa gli si toglie pressione..
(31-08-2020 23:26)bellatrix Ha scritto: [ -> ]Rispetto ad alcuni di voi io ho molta molta meno esperienza, però quando è successo ho sempre preferito avere anche la randa a riva con una o due mani di terzaroli. Uno dei motivi è sempre stata qualora fosse stato necessario la maggiore facilità di ridurre il genoa perché coprendolo con la randa gli si toglie pressione..

il mito della randa sempre su è una questione di fede molto spesso, pare un controsenso, come togliere una ruota ad un auto e lo capisco, pure io sono stato per anni un fedele discepolo della randa come prima vela che si issa e l'ultima che si ammaina (così ci dicevano a scuola vela).
La randa (qua si parla di poppa, per la bolina ne abbiamo già parlato lungamente in passato con scontri ideologici forti ricordo), la si può togliere eccome, ed il rig intero ringrazia, soprattutto si scongiurano danni seri all'attrezzatura ed alla randa nell'eventualità di una strapoggiata.
Ora, nell'esempio da te posto (randa su seppur con una o due mani per facilitare la rollata del genoa) mi posso immaginare un bel vento fresco (diciamo sui 25 nodi?), con quel vento il vantaggio di avere la randa che copre il genoa in fase di rollata lo perdi nel momento in cui devi ammainare la randa stessa, per la quale devi metterti al vento (con quel vento in poppa non scende manco se hai i carrelli fighi su sfere) ed allora la fatica -ed il rischio- che corri in ammainata della randa va a vanificare il vantaggio della rollata del genoa. Un genoa lo si ammaina in quasi tutte le condizioni, il rollafiocco fa il suo lavoro tranquillamente pure con vento forte e basta una persona a farlo, due meglio certo, ma ammainare una randa con 25 nodi è roba dura dura in due, molto rischioso poi.

Poi beh, dipende dai casi, bisogna entrare in porto con motore in avaria? Beh, tutto su, randa compresa ci mancherebbe.. dobbiamo coprire 80 miglia con ventone e mare in poppa in crociera con famiglia? beh, randa giù, rischi meno!

Per la regata ci sarebbe un altro capitolo ma per esperienza ne ho già vinte due di lunghe (roba da 600 miglia) facendo decine di miglia senza randa, ed in altre occasioni in cui non siamo andati a podio, ma al di la del risultato la sicurezza di conduzione e le prestazioni quasi ininfluenti fra le due modalità ci hanno premiato.
anch'io in crociera alle portanti non sono un fanatico della randa su, complice equipaggio sempre ridotto e barca vecchiotta con randa piccola e Genoa enorme. Stesse condizioni di Frinky, tra Favignana e Sciacca quest'estate (ma di giorno), randa giù, solo Genoa, rotta leggermente orzata per stabilizzare (non ho il tangone), media di 6,5 kn e persino l'ST2000 è riuscito a fare il suo sporco lavoro (quando ero stanco di godere al timone, ovviamente...). Poi tutto dipende, il periodo delle onde può fare un'enorme differenza.
Frinchi parlava di 18/20 di reale in poppa di app. ne senti 12.-
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