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Versione completa: Che vela è ?
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per quel che puo' valere la mia esperienza. avevo un FFR di nota, notissima veleria, in nylon, spacciato per vela che faceva tutto dalla bolina al lasco.
Cui chi sun bun a fe' tut i sun bun a fe' niente, dicono dalle mie parti. (quelli capaci di far tutto non sanno fare niente, mi scuso per eventuali errori di scrittura).
bolina max 60/70 gradi, dal traverso in giu era come averlo, estremizzo un po, ma per rendere l'idea. inoltre facevo gran fatica a chiuderlo, rimaneva sempre una piccola caramellina vicino all'albero, che rendeva obbligatorio ammainarlo tutte le volte, a rischio riaperura involontaria.
passato a un normale code 0 in laminato, almeno dai 50 ai 100 gradi fa il suo bel lavoro, oltre non è il suo mestiere. quando lo rollo rimane un salamino molto sottile, ben avvolto, gia' tenuto a riva con 25 nodi non ha fatto una piega.
Credo che - alla fine, banalmente - limitandosi alle esigenze "crociera", sia importante interpretare il cliente consigliandolo per il meglio, se tende a deragliare...
Sul tessuto ad esempio il nylon (es Maxilite, visto che si è citato Stormlite) su una barca fino a 8 metri ci può stare. Oltre ha certo più senso il poliestere. I temi qui sono quindi il costo, la durata e la capacità di gestire il grasso in funzione di andatura e vento. Ovvero se scelgo nylon risparmio, ma devo anche saper gestire di più la vela.
Sui tagli dipende dai limiti di compromesso che accetta il cliente, il taglio "code D" (per intendersi) forse (non avendolo mai provato) è efficace solo intorno all'andatura al traverso, se il vento è pochetto, e mi lascia la sensazione di vela magari facile da gestire ma difficile da portare. Avere due vele, una triangolare e una asimmetrica "spalluta" (non scarna come se ne vedono troppe...) fa guadagnare tanto in termini di velocità. I temi qui sono di nuovo il costo (due vele invece che una) e la gestione dei cambi...
la domanda ?
"e' un Co 0"

non so se quel "Co" sia una abbreviazione di "code 0"da banchina, come non so capire che che vela sia ne dove sia armata dalla foto.
reacher secondo i traduttori significa "puntare in alto", temo che la fantasia dei velai prevarichi sia il senso che la realta delle cose.
alla fine si ritrovano un po tutti a chiamare le vele per quello che non hanno o per quello che non fanno, senza tetto (drifter) solo per nominarne un altra che di differenze col reacher ha solo la latidudine del velaio che l' ha prodotta. non saprei neanche se sia un asimmetrico... magari dai e dai alla fine pure sta volta bullo ha ragione!
Vabbè...il nominalismo...
Gennaker in Francia è una cosa, in Italia un'altra...noi chiamiamo gennaker l'asimmetrico...
Alla fine basta intendersi...però una cosa è certa...le foto mostrano una vela (forse e dico forse, non ben armata e portata) che NON è un code 0, per forma, taglio, tessuto...
Alla fine assomiglia ai nomi commerciali code D o FFR...per forma, taglio e tessuto...

Cosa ti turba? Vorresti dire che è un simmetrico a cui hanno stirato una balumina "come una corda di violino" per "frullarlo" e "frollarlo" meglio?
Tutto è possibile!!!
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