sabato scorso, in partenza da Varazze per Chiavari, bellissima giornata, con leggero est sudest, , srotolo il code zero, e navigo dolcemente in bolina larga a 5/6 nodi. avvicinandomi a Genova il vento diminuisce sempre di piu', fino a mollare completamente. in lontananza vedo l'onda da terra, chiaro segno della tramontana, prevista dal meteo, per cui arrotolo il code, do motore e aspetto per vedere cosa succede. in pochi minuti il reale arriva a 17/18 nodi, per cui essendo in buona compagnia, ma unico abile a bordo, e valutando la possibilità che davanti alle valli genovesi potesse rinforzare ulteriormente, prima di aprire il fiocco, ancora con il motore acceso, allargo un po l'andatura e decido di prendere una mano.
svento la randa, apro lo stopper, ma dopo pochi centimetri la drizza si blocca.
"leggermente" preoccupato cerco di capire cosa sta succedendo, guardando verso l'alto vedo che la prima o la seconda stecca si era incastrata sulla prima crocetta, impedendo alla randa di scorrere verso il basso. Per risolvere decido di drizzare di nuovo un po di randa ed andare decisamente all'orza. la manovra funziona, la randa si libera, e posso ridurre come avevo previsto.
la barca è nuova, grande randa, autovirante, crocette acquartierate.
Sento spesso parlare di riduzione della randa alle andature portanti, io ero intorno al traverso, ed è bastato ad incasinarmi. quindi mi sorge spontanea la domanda se ho sbagliato qualcosa, facendo presente che ho fatto tutto con pilota e da solo.
In genere la randa si issa e si ammaina prua al vento.
In regata c'e gente che riduce la randa al lasco/gran lasco, ma aprono i lazy jack e la randa viene fatta scendere col mezzo marinaio incocciato nella brancarella della prima mano
la randa prua al vento non è un dogma, ci si può ingegnare diversamente, alle portanti si cazza il fiocco come se fossi di bolina larga (a seconda dell'armo più o meno, valutalo sulla tua), i rifiuti del fiocco riescono a staccare la randa dalle crocette, provaci qualche volta anche se poi non prendi i terzaroli così piano piano conosci i limiti e le caratteristiche del tuo armo e della tua barca, prima o poi ti torna utile!
Io prendo e levo le mani di bolina larga, ma con il fiocco bordato che genera rifiuto sulla randa
come già ti han detto la randa si ammaina quando sei col naso al vento. Non c'è alcuna ragione di fare diversamente quando mare e vento sono tranquilli ammainare alle portanti è foriero di casini a volte ci tocca farlo, quando ad esempio abbiamo corso di poppa e il mare è ingrossato troppo: se riesci ti porti al traverso con scotta lasca dopo avere bordato la vela di prua, i rifiuti di questa andranno sulla randa che fileggerà permettendoti di ammainare o ridurre
Grazie del consiglio, farò sicuramente la prova
Chiaramente per ottenere un risultato " accettabile " in quelle condizioni, sincerati che almeno in issata vada su liscia e senza impuntamenti
(15-09-2020 10:16)niko57 Ha scritto: [ -> ]... , grande randa, autovirante, crocette acquartierate ...
? cosa si intende per randa autovirante ? cosa ha di diverso dalle altre rande ?
rileggendo effettivamente si poteva equivocare. grande randa, (fiocco) autovirante...
Potrebbe essere un'alternativa mettersi alla cappa per ammainare o
terzarolare?
Beh, come alternativa allora vale anche giocare a golf.....SCHERZO!
Si sta parlando di ridurre tela tenendo + 0 - la prua: mettersi alla cappa implica una virata e, quindi, una nuova prua.
I terzaroli sono un' OPPPINNNIONNE!!!
Beh, se sono solo o unico abile a bordo, viro, mi metto alla cappa e con comodo faccio quello che devo fare...specialmente nel mio caso in cui non ho un autopilota.
Alla cappa la randa non scende.. ma perchè complicarsi la vita? Per farla scendere il fiocco deve essere sul suo stesso lato (insomma, sottovento) e bordato, si orza un pochino finché la randa non rifiuta sottovento al punto da staccarsi dalle crocette ed a quel punto si ammaina.
Alla cappa ci si mette se il pilota non funziona, siamo distanti da terra, dobbiamo fare dei lavori sottocoperta tipo in sentina, aggiustare l'impianto elettrico per riaccendere il motore.. insomma, tutte quelle situazioni in cui ti puoi permetter di scordarti delle vele perchè hai altri cavoli a cui pensare e vuoi tenere la barca più "ferma" possibile con tempaccio, ma mettersi alla cappa par ammainare è un AUTOGOL annunciato: mettiamo che ti riesce far scendere la randa, a quel punto l'equilibrio della cappa viene meno, la barca parte alla poggia (manca la componente orziera della randa) ed inizia a prender velocità, magari poggia al punto di strambare (strambata involontaria), il malcapitato che manovra alla trozza (sperando che non sia più a poppavia a sistemare la randa sul boma) vola in acqua, insomma, la cosa più pericolosa che esista!
A me pare che la stai buttando troppo sul tragico. La randa viene giù lo stesso perchè alla cappa si mette per un pò di tempo nel letto del vento e non porta. Col solo fiocco a collo e timone all'orza la barca non scappa alla poggia. La cosa più pericolosa che esista è fare le cose in fretta.
ad essere sincero non ho mai provato la cappa col solo fiocco a collo e timone all'orza
ci sta che funzioni
Naturalmente ogni barca avrà il suo comportamento...Comunque a far scendere la randa, meglio con il lazy-jack, si fa prima che a tirarla sù. Sono manovre che forse interessano più il solitario che ad un equipaggio.
Avendo l'autovirante il flusso d'aria non "stacca" la randa dalle crocette. Devi andare almeno di bolina larga. Questa la mia esperienza dopo che in un'altra discussione Rob aveva spiegato il suo metodo per ridurre alle portanti ed ho fatto varie prove. Con poco vento e soprattutto poca onda sono riuscito mettendomi con il vento in poppa, randa al centro, ma ho predisposto un retriiver sulla penna.
ho provato diverse volte a prendere i terzaroli al lasco perchè avevo aspettato che il vento rinforzasse troppo e volevo evitare la straorza ma mi sono sempre incasinato, quindi sempre prua al vento e se sono in ritardo chiudo il fiocco
Domanda forse fin troppo banale: come ci si mette in cappa con l'autovirante ?