Salve,
In questa travagliata estate sono riuscito a ricavarmi una piacevolissima settimana di vela in cui mi sono trovato a fare un po' di bolina con onda: nessuna esperienza da super-eroe, un 10/14kn con qualche raffica ed una fastidiosa onda incrociata da mezzo metro abbondante. Scendendo nel cavo dell'onda pur riuscendo a non sbattere con qualche poggiata ho notato la tendenza dell'albero a pompare, soprattutto dal secondo ordine di crocette in su. La barca è armata con uno Sparcraft 2 ordini di crocette con quartiere (non ricordo quanto, ma modesto) e paterazzo con tenditore a vite.
Assetto della barca:
- Genoa 120% un po' spanciato.
- Randa con una mano.
- Paterazzo ben cazzato.
- Aggolettamento albero modesto, un 20cm tra drizza e trozza.
- Flessione albero circa il 50% del suo spessore.
- Diagonali alti sicuramente troppo tese per un errore di gioventù.
L'assetto dell'albero sopra descritto (a parte l'errore delle diagonali alte) è quello consigliato come punto di partenza dal manuale della sparcraft che ho recuperato in rete.
Domanda per i più esperti: aumentando un filo la tensione dell sartie alte e, quindi, aumentando un pochino la flessione dell'albero (come limite massimo il manuale riporta il 100% del suo spessore) si potrebbe ridurre il fenomeno?
Grazie,
Buon vento
Non ci hai detto se il sartiame è interrotto e le diagonali alte si fermano alle crocette o se è continuo e le diagonali arrivano alle lande.
Vero, non pensavo fosse importante... pignoli che siete
- Armo 19/20
- Sartiame interrotto: V1 fino alla prima crocetta (10mm spiroidale), V2 (7mm spiroidale) passante sulla crocetta alta entra sull'albero a 19/20.
- Diagonale bassa (D1): dalla landa a poco sotto la prima crocetta (8mm spirodiale).
- Diagonale alta (D2): dalla prima crocetta a poco sotto la seconda crocetta (5mm spiroidale).
- Crocette con quartiere.
- Strallo 7mm spiroidale a 19/20
- Paterazzo 6mm spiroidale
Spero di aver messo tutto.
Grazie
Fallo fare da un professionista e ti semplifichi la vita
(15-09-2020 18:35)soravia Ha scritto: [ -> ]Fallo fare da un professionista e ti semplifichi la vita
Eh eh vabbeh, si grazie. Direi che vale un po' per qualsiasi cosa! Non mi dispiaceva capire il principio!
Perchè non cominciare a mollare tutto e ripartire dalla giusta tensione delle D2 !?
La sensazione è che sia tutto troppo cazzato e che l'albero, decisamente dritto ( rake 200 mm )fletta in quanto precompresso dalle tensioni del sartiame, dopo tutto le condizioni di mare e vento che citi sono nella norma e non dovresti avere quel problema.
(16-09-2020 08:15)nedo Ha scritto: [ -> ]Perchè non cominciare a mollare tutto e ripartire dalla giusta tensione delle D2 !?
La sensazione è che sia tutto troppo cazzato e che l'albero, decisamente dritto ( rake 200 mm )fletta in quanto precompresso dalle tensioni del sartiame, dopo tutto le condizioni di mare e vento che citi sono nella norma e non dovresti avere quel problema.
Grazie hai centrato in pieno le mie perplessità. Il dubbio di fondo è esattamente quello che hai ben esposto, sicuramente proverò a muovermi come dici. Col senno di poi mi vien da dire che potrei anche aver ecceduto col paterazzo che se da una parte riduce catenaria contribuisce a comprimere l'albero e potrebbe arrivare a produrre l'effetto inverso. Il genoa catenaria praticamente non ne faceva, ma avrei potuto provare a ridurre un po' la tensione del paterazzo per vedere cosa succedeva... purtroppo li per li non mi è venuto in mente.
Mi sarebbe piaciuto avere un chiarimento "teorico" sul comportamento prodotto dall'intervento sui vari segmenti di sartiame in modo da fare delle prove con una "ratio" di fondo. In particolare se l'incremento di tensione delle alte col relativo incremento di pre-bending (ora sono al minimo da manuale sparcraft) possa ridurre o amplificare il fenomeno.
Grazie Nedo
Poi ci pensa Albert a dirti esattamente come funzionano quelle dinamiche !
Per quanto mi riguarda ho avuto per certi versi un problema analogo dovuto dalla eccessiva tensione del sartiame, (barca usata ) alte e basse risuonavano al tocco e la barca di conseguenza era sorda e poco incline alle regolazioni.
Un rake eccessivo ben oltre i 3° consigliati, contribuiva a crearmi confusione su come procedere.
Mollato tutto in occasione della sostituzione dello strallo di prua ho ripreso un rake inferiore ( 2.5° ) la barca di suo è molto ardente già con vento medio, ma sopratutto riducendo la tensioni delle alte e regolando le basse come più volte consigliato anche qui, bolina 10/12 kn si recupera semplicemente l'imbando .
Le D2 ad albero scarico appena puntate .
Il pre bend che citi va bene ad albero scarico, quando lo chiami col paterazzo deve poter raggiungere la sua massima flessione senza eccedere ( tensione D1 fondamentale )
Si ad Albert ci sarebbe da fare un monumento per la pazienza prima ancora che per l'innegabile competenza!
Ho trovato la barca esattamente nella tua stessa situazione con aggolettamento pazzesco, alte cazzatissime ed albero in flessione "spinta": era decisamente troppo ardente. Ora va molto meglio, molto più piacevole da portare e a mio parere sensibilmente più veloce.
Con la regolazione che descrivi bolinando contro onda (tipo con barca a circa 6Kn con mezzo metro d'onda) noti del pompaggio nella parte alta dell'albero? Le nostre barche a parte le linee d'acqua sono praticamente identiche (stessa costruzione, stessa attrezzatura, stessi materiali). Immagino che un minimo sia fisiologico.
Direi di no, in condizioni medie decisamente non ho mai avvertito il fenomeno, l'albero risulta ben tenuto dalle regolazioni di base e col paterazzo in tessile si può correggere di fino .
Domenica c'erano almeno 18kn e onda oltre il metro, la barca perfetta ed equilibrata , randa piena, fiocco medio e 4 in falchetta, D2 leggermente in bando, paterazzo cazzato alla bisogna senza eccedere e lieve catenaria per dare potenza al fiocco 105 % ...uno spasso !!
Sabato farò quello che rimando da troppo tempo e dicevi pure tu: sistemo le D2 che sicuramente ora sono mal regolate. Effettivamente il problema lo vedevo solo nella parte alta dell'albero, non vorrei che dipenda proprio da queste D2 messe proprio "ad cazzum".
Grazie Nedo, gentilissimo e complimenti per la bella veleggiata!
Ti diranno sicuramente come fare.
Io che sono vecchio non capisco l'armamento usato, Uno stralletto e due volantine e l'albero non pompa più.
Dare più o meno quartiere è l'angolo tra la sartia e l'albero, le crocette sono inclinate verso poppa rispetto al piano trasversale,-
(16-09-2020 13:30)bullo Ha scritto: [ -> ]Ti diranno sicuramente come fare.
Io che sono vecchio non capisco l'armamento usato, Uno stralletto e due volantine e l'albero non pompa più.
Dare più o meno quartiere è l'angolo tra la sartia e l'albero, le crocette sono inclinate verso poppa rispetto al piano trasversale,-
Grazie Bullo,
E' proprio quello che ho pensato li per li... servirebbero le volanti, ma concordo con Nedo la situazione era ancora troppo tranquilla per evidenziarne così la necessità!
Però colgo l'occasione per ringrazziarti doppiamente perché ho messo in pratica le istruzioni che lessi in un tuo post tempo fa per tangonare il genoa! Ho goduto non poco: 2 ore costantemente sopra i 6Kn in assoluto relax, barca piatta, famiglia dentro a pranzo e timone leggerissimo gestito con 2 ditina! Ci sarebbe stato bene lo SPI, ma non volevo divorziare
(15-09-2020 17:08)Krecker Ha scritto: [ -> ]Vero, non pensavo fosse importante... pignoli che siete
Allora, te l'ho chiesto perchè se il sartiame è interrotto, aumentando la tensione della verticale aumenti di più in proporzione quella della diagonale che è più corta, dunque ottieni l'effetto opposto di quello desiderato.
L'instabilità della parte alta è dovuta quasi certamente alla tensione insufficiente del tratto di verticale dalla prima crocetta all'attacco sull'albero, tensione che probabilmente si scarica sulla diagonale.
Lasca le diagonali di pari giri se l'albero è diritto, finchè non hai più tensione; ristabilisci la tensione delle verticali che si saranno lascate, ovviamente il prebend dell'albero sarà aumentato, dunque ridai una moderata tensione alle diagonali fino a stabilire il bend desiderato: di solito al massimo un giro di arridatoio più di quel che si riesce a fare a mani nude.
Queste sono "le basi" i passi successivi richiedono di uscire in mare, vedere come si comporta l'albero e sapere o verificare con che giro d'albero è stata progettata la randa.
Grazie Albert,
copio, incollo e metto da parte !!
(17-09-2020 12:47)albert Ha scritto: [ -> ]Allora, te l'ho chiesto perchè se il sartiame è interrotto, aumentando la tensione della verticale aumenti di più in proporzione quella della diagonale che è più corta, dunque ottieni l'effetto opposto di quello desiderato.
L'instabilità della parte alta è dovuta quasi certamente alla tensione insufficiente del tratto di verticale dalla prima crocetta all'attacco sull'albero, tensione che probabilmente si scarica sulla diagonale.
Lasca le diagonali di pari giri se l'albero è diritto, finchè non hai più tensione; ristabilisci la tensione delle verticali che si saranno lascate, ovviamente il prebend dell'albero sarà aumentato, dunque ridai una moderata tensione alle diagonali fino a stabilire il bend desiderato: di solito al massimo un giro di arridatoio più di quel che si riesce a fare a mani nude.
Queste sono "le basi" i passi successivi richiedono di uscire in mare, vedere come si comporta l'albero e sapere o verificare con che giro d'albero è stata progettata la randa.
Grazie Albert,
Ah si certo, mi torna! Hai descritto a posteriori il motivo per cui adesso ho le D2 troppo tese: per pigrizia/inesperienza le avvitai un minimo con l'albero a terra fiducioso di velocizzare poi il lavoro aereo (mi parevano ampiamente molli con l'albero a terra), ma poi andando a cazzare il resto mi trovai con le D2 tiratissime. Le allentai un pochino, ma sicuramente non a sufficienza.
Non credevo che le diagonali alte troppo tese potessero manifestarsi un questo modo, ma ora che mi hai aiutato nella riflessione mi pare ovvio.
La randa non ho la minima idea di come sia stata progettata ed è inutile contattate il precedente armatore. Banalizzo troppo dicendo che stesa la randa su un piano si tratta di misurare quanto la parte centrale dell'inferitura è proravia rispetto alla retta che passa da mura a penna? E che in buona sostanza deve essere uguale alla profondità del pre-bending?
(17-09-2020 16:06)Krecker Ha scritto: [ -> ]Banalizzo troppo dicendo che stesa la randa su un piano si tratta di misurare quanto la parte centrale dell'inferitura è proravia rispetto alla retta che passa da mura a penna? E che in buona sostanza deve essere uguale alla profondità del pre-bending?
In effetti banalizzi troppo
Normalmente, se la vela è stata progettata correttamente in 3d, con un "piegone" che spiani i primi 20/30 cm di vela verso l'inferitura, e mettendo questa in tensione, riesci a rilevare il giro che dovrebbe corrispondere al bend di progetto.
Se però la vela è usata, la tensione della ralinga può interferire nella misurazione.
Se non si sa nulla della vela, conviene issarla con un po' di vento laterale all'ormeggio e poi regolare l'albero con le diagonali finchè le strisce di forma non assumano la curva desiderata.