E' vero, non me ne vogliano i moderatori, esistono altre discussioni sull'argomento ma non con quello che cerco, eventualmente comunque chiedo scusa e bannate pura questa mia.
Comunque il dubbio è questo, la mia barca ha la coperta in teak vero, che poggia, incollato non c'è una vite se non nei trincarini, su delle tavole di compensato marino di 10 mm di spessore.
L'idea è di iniziare a girarci veramente con la barca, quindi l'estetica conta il giusto, non farei mai la coperta in quei finti legni che sembrano linoleum, con tutto il rispetto, ma mi domando se vale la pena invece passare ad un bel compensato opportunamente protetto con epossidica magari di 20/25 mm di spessore e poi un'antiscivolo sopra.
Domande, consigli?
Grazie a tutti e BV
Fabio
Perché non un trattamento epossidico direttamente sul compensato che hai già? Poi la finisci con un antisdruciolo che ti piace
ciao, non ho ben capito cosa vuoi fare, io non sono un ingegnere nucleare fotonico (come molti altri presenti nel forum) non posso dirti cosa sia realmente giusto ma ho (a fatti) ricostruito da zero la tuga e parte della coperta, ma se ho capito cosa vuoi fare forse sono due lavori diversi. comunque se vuoi sapere cosa ho fatto ho hai qualche domanda specifica chiedi pure. nel mio piccolo magari posso darti qulache spunto...
Ciao Skipper81 sicuramente non mi sono spiegato bene, provo a farlo meglio.
La barchetta ha 38 anni, la coperta in teak poggia su uno strato di compensato al quale è incollata. La coperta circonda la sovrastruttura o tuga anch'essa in compensato e teak.
Il teak è ormai finito ed alcune infiltrazioni hanno dato luogo a marcescenze, visto che ho intenzione di intraprendere navigazioni un po' più impegnative ho deciso che era l'ora di mettere mano e rifare tutto nuovo. Le opzioni sono due, la prima rifare tutto com'era in origine, 10 mm di spessore di compensato e teak sopra, la seconda 20/25 mm di compensato opportunamente protetto e antisdrucciolo.
Indubbiamente anche la sovrastruttura, o tuga, avranno lo stesso trattamento.
Inoltre sulla tuga, all'altezza della dinette attualmente ci sono 3 finestre sulla parte prodiera e 2 su ciascun lato di dimensioni piuttosto generose, hanno bellissime cornici in acciaio inox a specchio ma le vetrature sono in plexiglas e la cosa mi turba non poco.
Vorrei sostituire tutte le parti in plexiglas di prua con altre in vetro ad hoc ma per farlo devo rifare praticamente la tuga, le finestre laterali voglio sostituirle con oblò "seri" dotati di chiusura a corrazzetta e zanzariera, inoltre sopra la tuga c'erano 2 inutili osteriggi, molto piccoli che voglio eliminare.
Quindi, come vedi, il lavoro è piuttosto impegnativo ed anche io non sono un ingegnere nucleare, ma ci provo e mi diverto.
Fabio
Il compensato è avvitato su dei bagli in legno, anche loro?
I bagli da sotto sono a vista?
Sei i bagli sono in ordine io opterei per un doppio strato di compensato da 10 mm. Il secondo strato incollato sopra al primo. In maniera da sfasare i punti di giunzione tra i pannelli del primo e secondo strato. Anche se questi punti di giunzione per entrambi gli strati andrebbero fatti a “palella“, ove possibile. Per una resa strutturale migliore dell’intera coperta.
Credo di aver capito la situazione ma forse non capisco molto che tipo di lavoro vorresti fare perché se é tutto (e solo) legno seppur in diversi strati e tipi di legno, se ti é arrivata anche solo una goccia all'interno, credo sia tutto compromesso (cosa che ovviamente verrà contestata dai puristi) soprattutto se come dici hai intenzione di navigare seriamente, l'estetica va dimenticata e ci vuole la struttura... ma la mia barca è la meta della tua... io mi ci sono spaccato la schiena e ho prosciugato il mio conto corrente ma ora ho finalmente finito. Io sono partito dalle vecchie forme e ho usato la vecchia struttura come basesulla quale ho costruito uno "stampo" poi ho fatto il primo strato di vetroresina poi multistrato poi di nuovo vetroresina più tanto carbonio e Kevlar.... per quanto riguarda ifinetrini vari ti sconsiglio il vetro, puoi semplicemente sostituire con nuovo plexiglass da 10 mm. Io ho comprato sia passouomo che oblo della plastimo, costano la meta degli altri e sono fatti bene...
@osef il compensato è avvitato sui bagli che sono in legno anche loro, non sono, anzi non erano a vista, ho eliminato i vecchi cielini per rifarli nuovi e con sistema di fissaggio fit look. Pensavo anche io di mettere 2 strati di compensato sfalsati tra di loro ed interconnessi o a palella o a coda di rondine. Passeresti entrambi gli strati sotto epox o solo quello che rimane in coperta?
@skipper81 la struttura è sana, nonostante i 38 anni della barca, i bagli su cui intervenire saranno si e no 7/8, ti dico la verità ho pensato di fare un fondo di vetroresina e poi andare sopra con il legno, ma, in questo momento, devo propendere per i puristi, preferisco rimanere con il legno.
Il plexiglas è già da 10 mm, ma le superfici sono grandi, quelle di prua sono circa 70 x 80 cm e quelle laterali mediamente 120 x 50/60 in caso di onda ho paura che non reggano.
Ok, per il legno non so dirti nulla. Si in effetti le superfici dei vetri sono ampi ma anche il vetro su queste dimensioni ha bisogno di grandi spessori o materiali particolari per dare struttura e i costi salgono MOLTO velocemente. Alla fine credo che con diversi spessori e costi siano entrambi sicuri quindi diventa una scelta personale.
Le giunzioni a coda di rondine si usano per le unioni a 90°; sul piano la palella è la migliore. Con l’epossidica arrivi a “vetrificare” il legno. Io la darei soltanto allo strato superficiale insieme all’antisdrucciolo ma non sono un esperto in questo. Per l’incollaggio dei due strati opterei per colla poliuretanica che lascia una certa elasticità. Piuttosto, trattandosi di un 45 piedi, aumenterei lo spessore del compensato marino di mogano: almeno 12mm per ogni strato. Comunque sentirei un perito o quantomeno un direttore di cantiere navale. O meglio il cantiere Franchini.
Grazie Osef per gli ottimi consigli, non sapevo che le giunzioni a coda di rondine si usassero solo per gli angoli a 90°, strano, non lo capisco, ma mi adeguo.
Per lo spessore anche io pensavo appunto tra 20 e 25 ed in 2 fogli per poterlo lavorare meglio.
Ho pensato di vetrificare solo il foglio superiore per lasciare respirare il resto, che ne pensi?
Fabio
Perchè rifiuti a priori il rifacimento con teak sintetico ? Le ultime proposte, peraltro molto care, lo capisco, sono anche gradevoli alla vista e soprattutto definitive.
Ti parla uno che ha venduto la precedente barca proprio per non affrontare il rifacimento del ponte e quando ha comprato la nuova uno dei must era l'assenza di legno in coperta. Comunque se dovessi cimentarmi in un opera del genere sicuramente userei materiale "definitivo".
@penven, non mi rifiuto a priori per motivi tecnici o economici, credo solo che utilizzare un teak sintetico ... mi verrebbe un'espressione troppo toscana... sia fuori luogo, una barca che potremmo definire quasi d'epoca per la data di costruzione, 1982, non la vedo con teak sintetico tutto qui.
Si, poi dimenticavo che l'epossidica non va esposta ai raggi UV perché tenderebbe ad opacizzarsi, andrebbe quindi comunque verniciata a mio parere sempre con una poliuretanica. Il legno che deve respirare è quello in massello, il compensato praticamente è più colla che legno, soprattutto il multistrato. Per questo è stabile.
PS in barca non esistono finestre o finestrini, quelle stanno nelle case e sui treni.
(30-09-2020 15:24)Fabino Ha scritto: [ -> ]@penven, non mi rifiuto a priori per motivi tecnici o economici, credo solo che utilizzare un teak sintetico ... mi verrebbe un'espressione troppo toscana... sia fuori luogo, una barca che potremmo definire quasi d'epoca per la data di costruzione, 1982, non la vedo con teak sintetico tutto qui.
Non vendo teak sintetico quindi ti assicuro che non ho interessi in merito. Quello che volevo solo dirti che le ultime versioni hanno indubbi vantaggi: non scaldano più come una volta al sole, non si macchiano con olii e cose simili e soprattutto non richiedono manutenzione il che mi sembra fondamentale. Qualsiasi soluzione tu possa trovare con il legno prima o poi dovrai rimetterci le mani. La tua barca, pur essendo costruita nell'82, non ha la connotazione di una barca classica quindi secondo me un ponte non di legno ci può stare anche tenendo conto del fatto che rispetto ai primi l'estetica è notevolmente migliorata.
Grazie penven, se riesco ad andare a Genova a visionare di persona quello di cui mi parli lo prenderò in considerazione.
Buon vento, aggiornamento sulla coperta e strutture varie.
Il teak è stato eliminato del tutto, sotto era incollato su del compensato impiallacciato quindi anche quello è stato eliminato.
Sono stati sostituiti circa 20 bagli sopra i quali sono stati incollati ed avvitati 4 strati di compensato marino, buono, da 8 millimetri ciascuno chiaramente installati sfalsati tra loro nelle eventuali giunte.
i Bagli ed i pannelli di compensato sono stati trattati con antitarlo/funghicida ed impregnante in più mani onde evitare il proliferare di animaletti e/o batteri e l'assorbimento di acqua e umidità.
Non è stato e non sarà usato nessun prodotto sigillante tipo epossidica o altro in quanto, durante la rimozione del vecchio materiale, abbiamo constatato che in corrispondenza dell'applicazione di resine le parti erano maggiormente danneggiate rispetto a zone che ne erano prive. La ragione va ricercata nell'impossibilità alla traspirazione dovuta allo strato di resina che di fatto sigillava e disgiungeva in maniera meccanica gli stati di legno, ovvero, la condensa prodottasi all'interno del cielino si fermava sul pannello interno della coperta e, l'eventuale infiltrazione di acqua da pioggia o altro, si infiltrava tra gli strati superiori senza poter evaporare così come quella sotto coperta.
La coperta e la sovrastruttura saranno a breve verniciate di bianco, nei camminamenti sarà dato un prodotto antisdrucciolo, sia la vernice sia l'antisdrucciolo devono ancora essere decisi, quindi si accettano, come sempre, consigli.
A presto
Fabio
Ciao se vuoi un consiglio sull antisdrucciolo ti posso far parte delle mie esperienze, i kiwi grip é molto duro e costa un botto, puoi scegliere la grana tirandolo piu volte con il suo rullo apposta, poi ci sono l awl grip con aggiunta della polvere di quarzo, anche lei costa un occhio ed é difficile darla omogenea se non la fai a spruzzo, la pittura devi continuamente girarla altrimenti la polvere si accumula in basso nel barattolo, poi cé la Interdeck della international, monocomponente e pronta all uso, da dare a rullino, quest ultima é la mia preferita, facile da applicare, si raggiunge risultato ottimo in poco sforzo e il barattolo costa circa 35€. e' la pittura da ponte che do sulla mia barca, un flush deck di 40 piedi, 3 barattoli e mezzo, esiste in diversi colori, azzurro, bianco, grigio, e color sabbia, tutti colori , che secondo me sono un po' troppo "scuri", quindi caldi, io con il grigio o con il blu, lo taglio con il bianco e la tinta viene molto piu' chiara scaldando meno.
La tenuta sul bagnato é perfetta e non aggressiva quando ci si siede sopra.
La durata di questo prodotto, ovviamente in condizioni normali, é di circa 5 anni, poi comincia a sgranarsi, si pulisce e ci si da su un altra mano.
@Luca un consiglio, sto aspettando la bella stagione per riverniciare la coperta della mia barchetta (cabinatino 6m), e sto valutando varie opzioni; secondo te l'Interdeck può essere dato su tutta la coperta pozzetto compreso, o meglio darlo solo nelle zone "delimitate" dove una volta c'era il diamantatato?
Sto pensando di eliminare completamente il teak dalla coperta, escluso il pozzetto, perché irrecuperabile. Sotto il teak c'è il gel coat con una superficie antiscivolo su cui hanno incollato una sagoma gia' pronta, fatta di compensato marino e teak. Forse la parte piu' complicata e' togliere la colla. La barca e' un Jeanneau del 2008 Qualcuno l'ha già fatto?? Grazie.
@mpxy_pc E' meglio darlo solo sulle parti antisdrucciolo, le altre parti é meglio farle con uno smalto lucido.
L interdeck é abrasivo e inoltre é piu complicato tenerlo pulito