Meglio così e poi, è giusto che ognuno abbia le proprie opinioni e le proprie esperienze che qui sul forum rappresentano fonte di ricchezza per tutti...
Ho anche io (ereditata da precedente armatore) la Carboway con due perni. Ho capito che la cosa funziona molto bene se la passerella è montata perfettamente centrata rispetto alla drizza che la tiene su. Se - come nel mio caso - è disassata perchè sulla spiaggetta c'è la scaletta al centro purtroppo tende a saltare dal doppio bicchiere quando ci appoggi peso sopra. Carmelo mi ha detto che ha una possibile soluzione, devo sentirlo quest'inverno per fissare. Una domanda per voi intanto: ma quando lasciate la barca nel marina per andare via (giorni, settimane...) togliete la passerella o la tenete comunque attaccata magari con dei venti per evitare ribaltamenti? Prima avevo una molto più semplice e pesante e la lasciavo giù, ora con questa la tolgo ogni volta per sicurezza ma non so...
Ho fatto a meno della passerella, sono 2 anni che è in garage e non me ne sono mai pentito. Ho vista tanta gente farsi male e poi secondo me le sollecitazioni che la testa d'albero subisce con circa 100 kg attaccati in basso non penso possano fare bene. Personalmente quando sono in porto l'albero lo tengo a riposo, attaccare dei peri con tutto il sartiame in bando non mi dava nessune fiducia.
In effetti la mia passerella é in asse con lo scafo e idem la drizza, non ci sono trazioni laterali, sarà per questo che non ho mai avuto problemi. La passerella, durante l'inverno, la lascio sempre montata, con un grosso elastico (anche lui in asse) che la tira verso il basso per evitare che si ribalti.
Ecco svelato l'arcano. Forse è per questo che quelle che ho visto io avevano tutte lo stesso problema, da buon crocerista frequento croceristi che la passerella non la tolgono mai e quindi nessuno di loro la aveva montata al centro barca in asse con la drizza come del resto anche la mia non è in asse altrimenti ogni volta che scendi sulla spiaggetta dovresti levarla....
La staffa a "C" regge meglio...La staffa a "C" regge meglio...La staffa a "C" regge meglio...Pappappero...Pappappà...
PS - Per quanto riguarda i 100 Kg (130 nel mio caso) che salgono sulla passerella e trasmettono il carico sulla testa dell'albero non ci sono controindicazioni neanche lontanamente: primo perchè già la sezione stessa dell'albero senza altri rinfonzi a contribuire è di gran lunga sufficiente a reggere tale carico e se non lo fosse non staremo parlando di alberi di barche ma di alberi di optimist; secondo perchè a contrastare il carico c'è lo strallo di prua che notoriamente regge molto di più del peso di una persona anche se questa saltasse sulla passerella.
Immaginiamo una randa cazzata a ferro quanti quintali (se non tonnellate) di trazione (o meglio, compressione) continuativa applica all'albero, contro una quintalata per pochi secondi!
ho letto del problema di oscillazione laterale della passerella con doppio bicchierino, ho avuto una carboway per 8 anni e 5 sulla barca precedente, che mettevo e toglievo tutte le volte, ma questo problema del gioco dei bicchierini (se ho capito bene) non lo ho mai verificato. Adesso ho una carbonautica, un pochino piu pesante, ma decisamente mooolto meno costosa di carboway, e anche un pochino piu lunga che non guasta. Anche questa bella ferma, anche se in effetti la lascio sempre armata, in navigazione piegata e fermata dalle draglie del pulpito.
@orteip Complimenti per i 130 kg, Se lasci l'albero a riposo la sartie compreso lo strallo sono in bando e tutti gli sforzi vegono assorbiti dalla testa che, nel mio caso ha un diametro ridicolo,
@andante Stiamo parlando di un albero "a riposo" quindi senza zeppe e con il sartiame in bando. Se lasciassi tutto in tiro per un periodo di tempo pari alle soste in porto si deformerebbe la barca.
chissà come fa' un albero con diametro ridicolo a sostenere venti di oltre 50 nodi senza spaccarsi...con le sartie lascate hai presente quanto sia la forza che agisce sulla superficie del tuo albero che immagino alto poco meno di 20m? valuta quanto sbanda la tua barca a secco di tela quando arriva la raffica da 50kn ormeggiata, e poi calcola se un peso di 130kg appesi ad una drizza riescono ad ottenere lo stesso effetto...dai, per favore, non parliamo senza riflettere adeguatamente. Il tuo albero, sicuramente in carbonio, ha una resistenza ed una elasticità migliore dei nostri alberi in estruso di alluminio.
Non può sostenere vento senza zeppe e con le sartie lascate se lo guardi in porto già con 20 nodi "oscilla" paurosamente. Comunque quando avevo provato a mettere la passerella con la drizza della randa (poi subito tolta) avevamo visto che si "inbananava" non poco. Per portare il genny o lo spi in testa abbiamo un limite di sicurezza degli 8 nodi. E' in previsione un diamante ma fatico a trovare qualcuno che mi faccia il lavoro.
Scusa Peven, non per polemica ma solo per curiosità, ma vuoi dire che dopo ogni uscita tu allenti il paterazzo, l’arridatoio dello strallo e gli addidatoi di tutte le sartie ?Oppure allenti solo il paterazzo come fanno tutti ??
PS - nel caso si lasciasse tutto cazzato, a lungo andare la deformazione non avviene nello scafo come hai detto nel tuo post; la deformazione avviene nell’albero che tende a prendere la forma che gli viene imposta per un periodo abbastanza lungo da consentire all’estruso di stirarsi dal lato sottoposto a trazione (verso prua) ed a comprimersi nel lato opposto (verso poppa).
Ogni volta faccio la regolazione di tutto il sartiame comprese le diagonali, comunque per lasciarlo a riposo non serve mollare gli arridatoi ma solo togliere le zeppe da sotto e abbiamo un escursione (non mi ricordo con quante atm) di più di 4 cm che sul sartiame sono un enormità. La deformazione avviene anche sullo scafo cioè praticamente la barca si chiude come dimostra il fatto che per pompare troppo ho già avuto un distacco scafo coperta. La testa d'albero non è controventata dallo strallo cge è circa 3 m più in basso. Il diametro della testa, che non ho mai misurato, per dare un idea delle dimensioni porta l'archetto della stazione del vento e la luce. Non ci sta altro. Per il windex c'è una staffa verso poppa. L'albero, in carbonio, non può subire deformazioni permanenti perciò il punto debole nella distribuzione delle forze è lo scafo.
Alcune barche da regata hanno un sistema idraulico (mast jack) che solleva l'albero per consentire l'inserimento di cunei calibrati per dare la giusta tensione all'insieme strallo, paterazzo, sartie. Per ogni intensità di vento c'é il suo cuneo/zeppa. A fine regata smolli il tutto.
Chiedo venia se sono un crocierista e non mi sono mai interessato di attrezzatura da regata e loro tecnologie innovative che consentono il sollevamento e l'abbassamento dell'albero come ulteriore regolazione. Però sapevo che il pompaggio dell'albero scolla le coperte. Lo sa bene un'amico a cui l'albero che pompava gli ha aperto la coperta di un X34 e nonostante fosse in garanzia ha dovuto pagare anche le spese legali alla controparte perchè pare che, se l'albero pompa, non è un difetto di fabbrica ma una cattiva gestione delle vele da parte dello skipper che doveva cambiare andatura e ridurre... sarà vero o meno bhoo...però intanto ci ha perso la causa (
). Però dicono anche che gli X sono barche che costano perchè sono fatte meglio dei bavaria ...
@andante Esatto funziona così. La regolazione non è cosi facile perché con il tensiometro devi costruire una tabella e poi se cambia il vento sei fregato perché in regata non puoi variare l altezza dell albero. Alla fine non molli tutto ma metti una zeppa che ti consenta un minimo di tensione per non fare sbattere il sartiame e non fare oscillare L albero alla prima raffica.
@orteip Gli X sono barche costruite in modo sontuoso, ma se cazzi il paterazzo con un tenditore idraulico in maniera sconsiderata fare danni non é improbabile.
Sono perfettamente d accordo con una pompa idraulica se ad un certo punto non ti fermi apri la barca. È quello che è successo a me che o distaccato la coperta all’ altezza delle sartie per almeno un cm di altezza. Ma la colpa è stata mia sono andato oltre le specifiche del cantiere.
Non era il paterazzo cazzato normalmente a creare problemi ma era proprio l'albero che pompava di brutto e si vedeva benissimo quando uscivamo. Io gli avevo suggerito di montare un paio di volanti ma lui invece, ritenendo che fosse un difetto progettuale, ha voluto intraprendere un'altra strada. Da qui la X contattata all'occorrenza bonariamente, dopo aver mandato i suoi tecnici a visionare e provare la barca, gli ha risposto che il velaio aveva sbagliato a fare le vele troppo potenti per quella barca e che se lo skipper vedeva pompare l'albero in quel modo doveva ridurre in tempo e se necessario anche cambiare rotta per alleggerire gli sforzi. Da qui in poi, è partita la causa che poi ha perso e nel frattempo gli si è anche scollata tutta la coperta.
Anche nella vecchia barca da regata di mio padre, quando ci si andava di idraulica (paterazzo) bisognava ricordarsi di mollarlo prima di accendere il motore perché altrimenti l'asse dell'elica entrava tutto in vibrazione per disallineamento.
cavolo...probabilmente il velaio aveva davvero esagerato...