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Versione completa: barca senza gelcoat
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ho da 10 anni un first 210. già dai primi anni avevo capito che c'era qualcosa di strano ma avevo sempre rimandato. alcuni giorni fa ho alato la barca per rifare l' antivegetativa che non facevo da 3 anni e pulendo con l' idropulitrice in modo un po' aggressivo si è staccato un pezzo di vecchia antivegetativa con parte del fondo (verdognolo). abbiamo asportato in una zona più ampia ed abbiamo verificato che manca il gelcoat, c'è subito la vetroresina. Non so perchè è così, credo sia stato un intervento del vecchio proprietario. Ora come è meglio procedere? stacco tutto, aspetto la primavera e rimetto la resina? o meglio il gelcoat? o ci metto una pezza e rimando di altri 10 anni?
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Se hanno tolto tutto hanno fatto il peggior lavoro che ti toccava, ora dovresti capire se hai osmosi, se non c'é e le superfici asciutte una passata con l'orbitale e poi Gelshield 200, a farlo mi sono trovato bene, lascia un pó ruvida la superficie ma se ogni 2 mani dai una passata viene a specchio ovviamente aggiungi una mano.
Per quanto ne so, non puoi dare il Gelshied 200 direttamente sulla vetroresina. Se non hai più gelcoat devi togliere tutto e andare a vetroresina, lasciar asciugare lo scafo e rifare la protezione con resina epoxy, Gelshied plus o altre marche.
Quoto i precedenti interventi, con qualche piccolo consiglio aggiuntivo. -come dice Wally, non solo ci protrebbe essere osmosi, ma mancando da oltre tre anni il gelcoat, che ha funzione protettiva oltre che estestica, e non avendo fatto un trattamento di tipo epossidico, c'é sicuramente osmosi. Forse poca, ma c'é.
-E' vero che si può dare il Gelshield (che altro non è che un trattamento a base epossidica) direttamente sulla vetroresina, ma con alcune accortezze, perché se dai un trattamento epoxy su vetroresina umida anzichè migliorare la situazione sicuramente la peggiori. Devi controllare il livello di umidità con un aparacchio tipo questo (é solo un esempio) https://www.cecchi.it/skinder-il-rilevatore-dumidita/ : -metti la barca in secca, lavala con pulitrice e come se fosse una "gonna" avvolgi un cellophane ancorandolo con del nastro adesivo forte in alto (e lasciando libero in basso) all'altezza della waterline o meglio ancora 3-4 cm più in alto. Servirà a proteggere lo scafo dalla pioggia ed evitare che assorba altra acqua e/o sporco. -dopo qualche giorno quando la vetroresina è abbastanza asciutta dai una scartavetrata gossolana con rotorbitale con grana 40-60, senza pretesa di fare un lavoro perfetto, serve solo a migliorare la successiva asciugatura. Non serve calcare. - procurati delle lampade al quarzo (alcuni cantieri le affittano) o come seconda scelta a infrarossi, anche se non sono valide come le prime, e falle andare per qualche ora al giorno per una settimana; dopodichè misura il livello di umidità.
Se serve ripeti l'asciugatura con le lampade e settimanalmente prova l'umidità con il tester. - appena l'umidità dello scafo rientra nei parametri consigliati, ricarteggia, stavolta con una grana più fine, es. 120-180. Pulisci bene con acetone. A quel punto puoi passare un trattamento epoxy come consigliato da sm5. Sopra l'epoxy potrai dare l'antivegetativa dopo. Ma ricorda ! NON dare mai epoxy su vetroresina umida o farai un danno ancora peggiore di quello che già hai. Smiley59
Concordo in parte con i pareri espressi. In passato evidentemente è stato rimosso il gel (e questo, non ci piove), ma è stato applicato probabilmente direttamente un trattamento epossidico - o una sorta di trattamento (dal colore potrebbe essere ad esempio International...uno dei vari Gelshield...). Andrebbe indagato cosa si sta staccando, se solo il primer o che cosa...
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ho letto un po' di post sulla' argomento. Ammetto che non sapevo che per fare un trattamento anti osmosi si dovesse togliere il gelcoat. E' sicuramente quello che è stato fatto dal vecchio proprietario più di 13 anni fa. Probabilmente era stato fatto male o comunque passati un tot di anni era comunque destinato a saltar via. L'osmosi senz'altro è presente, devo capire in che misura. Ho deciso di togliere tutto (con l' idropulitrice sembra sia abbastanza facile) e lasciare asciugare. Purtroppo i lavori li dovrò fare in piazzale con la barca accostata ad un muro e ricoprendola con un telo (lasciando comunque abbastanza aperto per lasciarla respirare). Chiedero' per le stufate. Ho letto che è anche molto importante lavare con acqua, possibilmente calda, una volta a settimana e questo mi sembra un controsenso se vi vuole far asciugare la vetroresina. Mi spaventano i tempi: ho letto da alcuni mesi a più di un anno! allego due foto dello stesso pezzo di antivegetativa che si è staccata: da una parte si vede l' AV scura e all' altra, credo, il trattamento anti osmosi verde. Il tutto molto sottile.
ps: essendo l' AV la VC17 a base di rame ho letto che falsa le letture degli strumenti (in cantiere usano un tramex skipper (non plus) del quale non trovo il manuale.
Se con idropulitrice rimuovi tutto sei "fortunato". Poi dovresti leggermente sabbiare o carteggiare lo scafo e lasciarlo fino a primavera. Quando le misure saranno ok, scegli un trattamento.
Chissà cosa hanno fatto nell'interno scassa deriva...
Per fare un trattamento “preventivo” antiosmosi non bisogna togliere il gelcoat, anzi! Se il gelcoat è presente, la carena va carteggiata leggermente proprio per non rovinare il gelcoat. Poi si applicano 5 mani di Gelshied 200 che è il trattamento preventivo. Diversa la situazione di avere il gelcoat danneggiato, poco presente o già asportato. In quel caso hai due possibilità. Rifare il gelcoat, operazione non facile, oppure fare quello che è stato già scritto. Il trattamento “totale”, per ricostruire il guscio protettivo alla vetroresina, mediante un trattamento epossidico!
Io non sono lí a vedere la barca, ma da quello che scrivi, potrebbero aver tentato di fare un trattamento epoxy con prodotti tipo Gelshield. Quel tipo di trattamento se fatto bene é quasi eterno, quindi se si é staccato, hanno sbagliato alcuni passaggi, tra cui forse, anche non aver aspettato che l'interno della vetriresina fosse asciutto. Come scrivi é un lavoro lungo, ma se vuoi tenerti la barca devi aver pazienza e farla asciugare bene, ma ricordati che solo "il sole del buon Dio" non é assolutamente sufficiente, devi usare lampade o stufe. Per il resto qui é già stato spiegato il 90% di quello che devi fare e non credo di dover aggiungere molto altro, se non, buona fortuna e tieni duro.
Grazie a tutti per i consigli. Ora ho un po’ di tempo per approfondire. Cercherò sui siti dei vari produttori. Oltre a Cecchi e international quali alternative ci sono? Quale è la più consigliata per il fai da te?
Passavo di qua per caso e ho letto questa discussione. prima cosa, l'osmosi non ha niente a che vedere con l'umidità, o l'assorbimento di acqua salata dovuta a mancata protezione dello scafo. L'osmosi è un processo che dipende da qualche errore in fase di laminazione, mentre l'umidità, in se per se non fa danni,...le barche stanno in acqua e sono in genere umide...Se fai misurare l'umidità dell'opera viva e i valori sono alti, allora puoi lasciare la barca fuori dall'acqua per il tempo necessario a farla asciugare, e poi proteggerla con una resina epossidica. tre mani sarebbero indicate. Qualsiasi resina epossidica puo andar bene, poi una mano di Primocon o equivalente primer al clorocaucciu, infine antivegetativa.
La carteggiatura, fossi in te la farei con grana grossa senza paura, l'aggrappaggio della resina avviene meccanicamente, non chimicamente, percui una grana 40 offre una presa molto migliore rispetto a una grana 120/180...noltre la resina epossidica chiude facilmente una carteggiatura grana 40, percui eviterei certe fighetterie e opterei sul lavoro che dia piu garanzie di durata nel tempo. Se però, prima di fare tutto questo, riesci a trovare qualcuno capace di esaminare lo scafo e capire cosa è stato fatto e che prodotti sono stati usati in precedenza...molto meglio!
É vero che tra le varie cause dell'osmosi ci sono, anche, errori di laminazione; ma la parola "osmosi" presuppone comunque un passaggio di liquidi attraverso una membrana. Cito:
Fenomeno per cui si ha un flusso di solvente (in genere acqua) tra due soluzioni separate da una membrana semipermeabile; il fenomeno è generalmente dovuto a differenze di concentrazione, e in tal caso il solvente fluisce dalla soluzione meno concentrata a quella più concentrata.
Molto interessante un articolo scritto da una nota rivista del settore, che parla delle varie cause, tra cui anche, la scarsa impermeabilità degli strati di gelcoat e conseguente impregnazione dell'opera viva: Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI ....per cui in definitiva dire che, -non c'entra nulla con l'acqua o l'umididità-, é quanto meno una "forzatura"...
rieccomi. ho trovato delle foto fatte 10 anni e mezzo fa in occasione del primo MIO intervento all'opera viva. c' erano già delle bolle ed avevo già capito che non c'era il gelcoat. Poi ho cancellato tutto (quasi) dalla memoria.
avendo usato la rotorbitale si vedono meglio gli strati del ciclo antiosmosi che era stato fatto dal precedente proprietario le bolle aperte avevano un diametro di un paio di cm.
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Quello che mi sembra strano è che si sia staccato tutto il trattamento preventivo in blocco. E', di fatto, una resina e come tale si aggrappa allo strato sottostante, e non può essere rimosso, soprattutto con l'idropulitrice. Quello che può venire via è uno strato di tessuto e questo sarebbe più preoccupante. Oppure il punto in cui è venuto via il primer dell'antivegetativa non aveva sotto il trattamento. A guardar bene le immagini, il trattamento gelshield dovrebbe essere quello bianco. Quello che si è staccato è marrone ed è primer o antivegetativa.
la foto é di uno dei pezzi staccati con l' idropulitrice (usata "di taglio") sono le due facce dello stesso pezzo: la parte scura è l' antivegetativa VC17 e quella verde quella a contatto con la VTR
@mosè Secondo me ti hanno già dato ottimi consigli. Gratta con rotorbitale e con grana 60 o 40 fino ad ottenere una superficie liscia e omogenea, assicurati che la carena sia asciutta (serve un igrometro), stucca se necessario. A questo punto, nel dubbio (di cosa c'è, non è stato dato, o applicato male) darei 4/5 mani di gelshield che sicuramente male non faranno e infine AV.
@Sikander Non ho mai letto il manuale del piccolo fai da te, però sono in cantiere tutti i giorni percui posso dire che di scafi umidi è pieno il piazzale, anzi...è molto piu difficile trovare uno scafo asciutto, però non tutti gli scafi umidi hanno l'osmosi...se lo scafo é stato laminato bene, l'acqua non gli fa niente, ma al di la questi insignificanti dettagli, resta valido il suggerimento dato. Auguri e buon lavoro!
Ciao Mosè qualche tempo addietro ho fatto un intervento anti osmosi sulla mai barca. Ti confermo che è NECESSARIO lavare più volte a distanza di giorni lo scafo con acqua calda che è un metodo sicuro per eliminare l'acido acetico che si forma con l'osmosi. Lavare non è in antitesi con l'asciugatura dell'opera viva in quanto l'umidità che l'acqua calda apporta è molto inferiore a quella che le stufette tolgono ed è assolutamente necessario eliminare il più possibile l'acido acetico oppure il successivo intervento con epossidica rischia di non essere pienamente efficace.
grazie a tutti. ora devo parlare con il cantiere per le stufette ed i lavaggi
Lo strato verdognolo potrebbe essere:
- un primer (di solo aggrappaggio, nel qual caso lo spessore risulterà sottile; di solo riempimento o c.d. fondo, quindi con spessore maggiore e che funge un pochino anche da barriera antiosmosi; o con entrambe le funzioni);
- un semplice strato isolante (tipo le pitture al clorocaucciu) tra vetroresina e antivegetativa;
- un vero e proprio trattamento antiosmosi con epossidiche colorate specifiche per lo scopo.
In ogni caso credo che il distacco dipenda da un’applicazione fatta male, forse perché il supporto (cioè la vetroresina) non era perfettamente asciutto, pulito e sgrassato (che non significa dargli una strofinata con uno straccio, magari unto e sporco, imbevuto di acetone, come ogni tanto vedo fare da qualche "esperto" della banchina).

Era capitato anche a me dopo il mio primo anno in acqua (seguito da 5 anni del precedente proprietario). La pulizia molto energica, con l’idropulitrice, aveva staccato parti del trattamento antiosmosi (Acquastop Veneziani) con sovrastante primer e antivegetativa, creando alcuni “buchi” fino a 50-60 cm di diametro. Sotto era però rimasto il gelcoat.
Stesso problema sul timone che si stava vistosamente sfogliando a partire dal trattamento (sempre Acquastop). Il timone l’ho rifatto completamente con qualche mano di epossidica (credo West-System, ma non ricordo bene, comunque, per lo scopo, una vale l’altra, anche se economica) e una mano di primer epossidico (mi sembra dell’Attiva Marine, ma va bene anche quello epossidico che si usa per lavori di carrozzeria e che costa circa la metà).
Stesso trattamento per rifare le “pezze” alla carena.
Dopo 13 anni è ancora tutto lì.
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