Ho le drizze in acciaio su questi vecchi winch Lewmar, in particolare quello della randa ruota male in fase di allentamento del freno. Siccome ho il rollaranda nel boma, in fase di ammainata non riesco ad avere una frizione costante perché appena allento il vitone, il tamburo compie un giro intero senza freno facendo cadere di colpo mezzo metro di randa, questo accade ad ogni giro. Probabilmente il meccanismo di frenata sarà usurato al suo interno, ma prima di smontarlo preferirei trovare uno spaccato per capire il meccanismo ma purtroppo non riesco a trovare qualcosa in rete.
Qualcuno di voi ha qualche suggerimento?
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Cerca sul web digitando “Lewmar service manual”, trovi in giro almeno un paio di decine di volumi in formato pdf che, da quel che ho inteso, seguono un ordine di annate. Poi serve pazienza per vedere se c’è il tuo verricello perchè sono scansioni da cartaceo. Il tutto è in ordine sparpagliato o, almeno, io non ho trovato un posto in cui ci fossero tutti insieme.
tipo così:
https://www.hisse-et-oh.com/system/asset...1450341213
http://2mor.com/wb/LewmarWinch.pdf
ci sono esplosi e identificativi delle parti di ricambio.
Anche sul mio Comet 420 la drizza randa è metallica, recuperata da un avvolgitore della Antal.
Basta allentare il freno che la randa caschi tutta nel Lazy-Bag, questo è un pregio per la randa full-battei, probabilmente è un difetto per la tua che deve avvolgersi lentamente nel boma.
Ho smontato e fatto manutenzione qualche volta all'avvolgitore e, se ricordo bene, il freno è a nastro metallo su metallo buono per regolazione tutto-niente ma non facilmente graduabile.
Ottimo, grazie! Vedrò di rintracciare gli esplosi e poi far manutenzione. Altre idee alternative per frenare una drizza in acciaio non me ne vengono. L’alternativa è montare un winch tradizionale e drizza in tessile.
Onestamente eliminerei tutte le drizze in acciaio ancora esistenti e passerei al tessile.
(15-10-2020 08:34)penven Ha scritto: [ -> ]Onestamente eliminerei tutte le drizze in acciaio ancora esistenti e passerei al tessile.
Perché?
-La drizza in acciaio è più inestensibile delle migliori moderne fibre tessili.
-Avvolta nell'accumulatore non c'è nulla da riporre, niente intralci da cime in giro.
-Basta avvolgere con una mano sulla maniglia e l'altra è libera per scansare i terminali delle stecche dall'impigliarsi sui venti del Lazy-Bag mentre si alza o per incocciare nei corni la brancarella delle mani.
-Sono praticamente eterne se maneggiate con cura, le mie sono ancora le originali di fabbrica (1987).
Oggi le moderne drizze in tessile hanno, a parità di diametro, un coefficente di rottura e un grado di allungamento decisamente migliore rispetto all'acciaio, non richiedono un winch dedicato e non consumano le pulegge in testa, pesano molto di meno ed inoltre non richiedono i guanti per essere maneggiate. D'altra parte la soluzione tutto acciaio è stata abbandonata per quella misto acciaio tessile e poi per il tutto tessile. Ci sara un motivo ?
Premesso che anch'io, potendo, sostituirei, ma per precisione nei dati, non mi risulta che neanche il nobilissimo DSK99 abbia coefficienti di allungamento migliori dell'acciaio: da sito armare DSK99: coefficiente di allungamento a SWL (30% BL) = 1,7% mentre per un cavo di acciaio 133 fili siamo allo 0,5% in SWL. Ribadisco è solo per non dare informazioni errate.
All inizio anch'io volevo passare al tessile ma poi ho cercato un po' di dati e sono rimasto sul misto acciaio tessile proprio per gli stessi numeri che tu citi. Se poi ci mettiamo anche la durata nel tempo se esposto a raggi del sole ecc per le mie necessità non vedo proprio motivo di cambiare. Con un po' di fortuna se anche il tuo winch ha il freno a nastro, potresti recuperare un nastro compatibile da un freno a tamburo a nastro. Il nuovo nastro avrà uno strato di materiale di attrito come le pastiglie dei freni, che dovrebbe permetterti di controllare meglio la discesa.
Scusate ma se l'acciaio, che tra l'altro è molto più economico, fosse migliore del tessile, come mai è completamente sparito?
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Vedi messaggio #8
Ma non è così, sulle barche da regata dove non ci sono problemi di economicità comunque non viene usato l'acciaio, personalmente ho 4 winch in tuga e tutto tessile. C'è anche un ulteriore limite l'acciaio non ti permette di " balestrare" gli ultimi cm e l' issata è molto più lenta.
(16-10-2020 08:33)penven Ha scritto: [ -> ]Scusate ma se l'acciaio, che tra l'altro è molto più economico, fosse migliore del tessile, come mai è completamente sparito?
Sta tutto in "migliore del tessile", in realtà lo è sotto il solo aspetto della percentuale di estensione sotto carico, motivo per cui è stato mantenuto dove questa caratteristica è imprescindibile o il possibile sostituto ha costi veramente esorbitanti: sartie e strallo ed eventualmente il paterazzo per gli armi a crocette ortogonali.
Negli altri casi (soprattutto manovre correnti) dove il peso, maneggevolezza e possibilità di regolazione diventano prioritarie si è optato per i materiali sintetici.
Leggevo che nei vecchi IOR da regata più grandi, prima dell'avvento del Kevlar, si usava l'acciaio anche sulle manovre correnti più sollecitate, per esempio il tratto di scotta che partiva dalla bugna del genoa fino praticamente al winch: così si limitava il cedimento dellla scotta sotto raffica, alla fine é sempre una questione di compromesso ed evoluzione dei materiali.
Vero, anche il paranco delle volanti o il braccio dello spi. Conservo la varea di un tangone con i solchi dello spiroidale ma era roba da bestie molto grosse: a parte che "dove tocca, sega" l'avere dello spiroidale che scodinzola in manovra non è niente simpatico.
Rimango dell'idea che nel 2020 l'acciaio per le manovre correnti non abbia senso.
(20-10-2020 08:49)penven Ha scritto: [ -> ]Rimango dell'idea che nel 2020 l'acciaio per le manovre correnti non abbia senso.
Anche secondo me, ma se hai già l'immagazzinatore e non devi fare piombe tra spiroidale e tessile, potrebbe avere un suo senso mantenerlo.