Buon giorno a tutti, ho bisogno di un vostro consiglio.
Sono di Genova e da un annetto ho un classe A piuttosto datato ma ben messo con cui mi cimento in uscite divertenti senza esagerare. Ho una buona manualità e mi piace riparare le cose.
Questa estate dopo una roccambolesca uscita con tramontana tesa mi sono trovato a farmi raccattare dalla guardia costiera appoggiato ad una diga di scogli ( e menomale che c'era). Al rientro, felice di poter raccontare l'avventura senza danni fisici,conto i danni alla barca.
Ora mi accingo a ripristinare il tutto dopo un lungo periodo di riposo.
Volevo domandare come devo procedere per riparare i danni che vedete nelle foto.
per il momento mi sono limitato a rimuovere con l'orbitale la vernice epossidica bicomponente ( che ho dato io a rullo sopra quella bianca originale che non sembrava gelcoat ma banale vernice ) fino alla vetroresina
-Il buco posso chiuderlo con diversi strati concentrici di fibra di vetro o conviene creare un tappo di balsa da incollare con epossidica prima e poi utilizzare la fibra di vetro sopra?
-la cosa che mi preoccupa di più e il fondo della poppa. Per effetto del peso di chi mi ha aiutato i due gusci di cui lo scafo è composto si sono sconnessi e scollati per una lunghezza di 50 cm circa; inoltre ci sono altri segni longitudinali che sotto una minima pressione si allargano visibilmente dimostrandomi definitivamente che la zona ha perso la sua rigidità. Come devo agire qui? pensavo di portare a vetroresina tutta la zona galleggiante interessata e poi rivestire tutto un grosso foglio di mat o di carbonio o più strati di vetroresina aumentando lo spessore via in corrispondenza della saldatura mediana per rinforzarla e contemporaneamente fare una toppa analoga all'interno o fare una " colata " a livella di resina bicomponente nella zona corrispondente con due piccole "dighe" agli estremi...
-ancora: devo rimuovere il materiale che si muove che incollato può incamerare umidità o altro?
scusate..sono molto inesperto ma mi vengono in mente un sacco di idee e non so quale sia il procedimento migliore e più sicuro.
attendo qualche consiglio per procedere e documentare
Grazie mille in anticipo
Federico
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Molto difficile capire dalle foto. Comunque per un lavoro ben fatto riparerei partendo dall'interno aprendo dei fori di ispezione che poi si richiudono con gli appositi tappi. Quindi fibra di vetro e poliestere o epossidica, poi solo all'esterno stucco e vernice and it will be done...
(27-10-2020 17:51)marmar Ha scritto: [ -> ]Molto difficile capire dalle foto. Comunque per un lavoro ben fatto riparerei partendo dall'interno aprendo dei fori di ispezione che poi si richiudono con gli appositi tappi. Quindi fibra di vetro e poliestere o epossidica, poi solo all'esterno stucco e vernice and it will be done...
Ciao Marmar grazie del consiglio. In effetti il lavoro a poppa si può fare tutto dall'interno perchè corrisponde al tappo di ispezione. Il buco a prua invece è inaccessibile e dovrei fare un foro che però richiuderei.
Per lavorare cosi, dall'interno, mi suggerisci di rimuovere tutto il materiale di troppo? Perchè per il danno a poppa dall'esterno non c'è granchè da stuccare visto che si tratta di uno "sfogliamento". l'impermeabilità dello scafo è saltata quindi mi devo preoccupare anche dell'impermeabilizzazione e non solo della struttura.
In che senso impermeabilizzazione?!? Ora non so se sia necessario usare strati in stuoia ma già facendo i primi strati in mat dall'interno, hai l'impermeabilità dello scafo. All'esterno puoi usare solo stucco a meno che tu non abbia già asportato materiale in maniera molto significativa. Dall'interno devi asportare un po' di materiale per il buon ancoraggio delle pezze che andrai a fare. Il buco è poca cosa mentre la "ricucitura" delle crepe richiede un lavoro più accurato forse vale la pena usare anche della stuoia.
Visto il danno allo scafo che ne compromettenla navigabilità, OCCHIO che se poi il danno non viene valutato preventivamente dal Rina od ente equivalente per altri paesi, non viene ripristinato da personale competente con tanto di documentazione che lonprova (fatture) e poi ispezionato nuovamente dal Rina od equivalenti; non solo PERDI la classe A di navigazione ma l’imbarcazione non potrebbe neanche navigare e, non tanto per i normali controlli che forse neanche se ne accorgono, ma se dovesse succedere qualcosa e vi fossero delle perizie di mezzo, l’assicurazione non paga e per il resto son dolori. Ovviamente con l’assicurazione non paga non intendo i danni alla propria imbarcazione ma quelli a terzi, a persone, l’eventuale rimozione del relitto e gli eventuali danni ambientali.
Non voglio spaventare nessuno ma ho un paio di persone che ci stanno perdendo la casa ed oltre per far fronte alle spese nel frattempo che i contenziosi vanno avanti.
A volte tutti noi me compreso valutiamo tante cose ma spesso tralasciamo l’aspetto legale.
(28-10-2020 09:29)orteip Ha scritto: [ -> ]Visto il danno allo scafo che ne compromettenla navigabilità, OCCHIO che se poi il danno non viene valutato preventivamente dal Rina od ente equivalente per altri paesi, non viene ripristinato da personale competente con tanto di documentazione che lonprova (fatture) e poi ispezionato nuovamente dal Rina od equivalenti; non solo PERDI la classe A di navigazione ma l’imbarcazione non potrebbe neanche navigare e, non tanto per i normali controlli che forse neanche se ne accorgono, ma se dovesse succedere qualcosa e vi fossero delle perizie di mezzo, l’assicurazione non paga e per il resto son dolori. Ovviamente con l’assicurazione non paga non intendo i danni alla propria imbarcazione ma quelli a terzi, a persone, l’eventuale rimozione del relitto e gli eventuali danni ambientali.
Non voglio spaventare nessuno ma ho un paio di persone che ci stanno perdendo la casa ed oltre per far fronte alle spese nel frattempo che i contenziosi vanno avanti.
A volte tutti noi me compreso valutiamo tante cose ma spesso tralasciamo l’aspetto legale.
Credo che A sia il tipo di catamarano “da spiaggia” non la classe di navigazione imho
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(28-10-2020 11:46)scornaj Ha scritto: [ -> ]Credo che A sia il tipo di catamarano “da spiaggia” non la classe di navigazione imho
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Si esatto. Cercherò di fare una riparazione dall'interno come ha suggerito marmar. Appena mi attivo posto delle qualche foto.
(27-10-2020 19:35)marmar Ha scritto: [ -> ]In che senso impermeabilizzazione?!?
nel senso che da quella falla a poppa entra acqua. Marmar quando dici " usare anche la stuoia" intendi utilizzare sia i fogli di vetroresina classica che la stuoia? come dovrei fare?
Voglio dire che il mix fibra di vetro + resina è impermeabile...quindi quando ripari ovviamente anche impermeabilizzi.
La fibra di vetro la trovi facilmente come mat cioè fibre non orientate in varie grammature che sono anche facili da utilizzare, impregnare e piegare. Può essere, ma dipende da come è fatto il tuo scafo, che in alcuni punti possa essere utile combinare un primo strato di mat, con uno o più strati di stuoia cioè fibra di vetro bidirezionale (trama/ordito).
Io ho utilizzato il tessuto intrecciato e resina epossidica, non utilizzare stucchi e cazzate varie, ma solo resina epossidica e microsfere x addenzare la resina a mo di stucco
Ottimo il consiglio di marmar
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(28-10-2020 11:46)scornaj Ha scritto: [ -> ]Credo che A sia il tipo di catamarano “da spiaggia” non la classe di navigazione imho
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Chiedo venia per il malinteso, credevo si parlasse di un’imbarcazione un pò più grande e che la “A” riferisse alla categoria di navigazione. Perdonate il mio intervento in questo caso fuoriluogo.
Mah, io userei l’epossidica solo se gli scafi sono già in epossidica. Se poliestere o vinilestere userei quelle. L’epox su poliestere si aggrappa alla maniera del velcro. Cioè non c’è unione molecolare. Rimane comunque attaccata ma se deve far struttura meglio usare la medesima resina.
(29-10-2020 11:26)osef Ha scritto: [ -> ]Mah, io userei l’epossidica solo se gli scafi sono già in epossidica. Se poliestere o vinilestere userei quelle. L’epox su poliestere si aggrappa alla maniera del velcro. Cioè non c’è unione molecolare. Rimane comunque attaccata ma se deve far struttura meglio usare la medesima resina.
Ciao osef,
Questa era la domanda successiva...come faccio a sapere che resina hanno usato?
(28-10-2020 23:16)orteip Ha scritto: [ -> ]Chiedo venia per il malinteso, credevo si parlasse di un’imbarcazione un pò più grande e che la “A” riferisse alla categoria di navigazione. Perdonate il mio intervento in questo caso fuoriluogo.
Figurati, anzi grazie. Ho imparato una cosa nuova!
Io lo sentirei dall’odore una volta grattata. Ma non so spiegartelo; quello della poliestere è molto pungente. Comunque se non c’è carbonio è molto difficilmente ci sia l’epossidica.
(29-10-2020 16:17)osef Ha scritto: [ -> ]Io lo sentirei dall’odore una volta grattata. Ma non so spiegartelo; quello della poliestere è molto pungente. Comunque se non c’è carbonio è molto difficilmente ci sia l’epossidica.
Ok allora procedo con la poliestere. Ho preso la.stuoia. la devo usare con le fibre a 90 gradi o in obliquo a 45° secondo te? Le crepe sono longitudinali lungo l'asse maggiore dello scafo.
(29-10-2020 16:17)osef Ha scritto: [ -> ]Io lo sentirei dall’odore una volta grattata. Ma non so spiegartelo; quello della poliestere è molto pungente. Comunque se non c’è carbonio è molto difficilmente ci sia l’epossidica.
Ok allora procedo con la poliestere. Ho preso la.stuoia. la devo usare con le fibre a 90 gradi o in obliquo a 45° secondo te? Le crepe sono longitudinali lungo l'asse maggiore dello scafo.
Fai prima una prova del dosaggio perché la poliestere catalizza (indurisce) velocemente. Quindi preparane poca e procedi a tappe. Alternerei mat e stuoia, 6 strati sempre più larghi. Stuoia a 45 ma non cambia molto, magari uno strato a 90. Buon lavoro.
(29-10-2020 20:36)osef Ha scritto: [ -> ]Fai prima una prova del dosaggio perché la poliestere catalizza (indurisce) velocemente. Quindi preparane poca e procedi a tappe. Alternerei mat e stuoia, 6 strati sempre più larghi. Stuoia a 45 ma non cambia molto, magari uno strato a 90. Buon lavoro.
allora, sono riuscito questo we a lavorare un pò. Aiutato da un socio del io circolo ho deciso di rinforzare gli scafi anche dall'esterno per cui ho fatto più strati a crescere sulle prue e sulla parte posteriore dello scafo ( 3 strati) e una volta asciutto lavorerò dall'interno. analogamente altre crepe e bugne che prima ho stuccato mettendo 1 o 2 pezze a rinforzo. Il buco a prua l'ho gestito così: un primo foglio di vetroresina, lasciato indurire un pò a fare da riscontro, poi resina addensata con microfibre di vetro a mo' di stucco, e successivamente atri due fogli di vetroresina a crescere. la resa è stata buona. domani faccio due foto
Domanda 1:è necessario mettere il gelcoat ( quello bianco sotto l'arancione non so se lo sia, forse si ) visto che la barca è in secca quando non la uso. o posso stuccare , mettere fondo e verniciare direttamente? o forse conviene usare direttamente del gelcoat colorato?
domanda 2: una volta arrivato alla fase di verniciatura ( se non è necessario mettere il gelcoat) che vernice devo usare?
devo sempre rispettare la regola epoxy su epoxy - poliestere su poliestere quindi usare poliestere?
grazie!
Grande, bravo bel lavoro!
Io lascerei perdere, alla fine, di dare il gel coat.
Devi anche pensare a non appesantire troppo.
Userei una vernice poliuretanica che si attacca molto bene, dopo stuccatura. Anzi vedrai che dopo la verniciatura dovrai ancora stuccare. La vernice ti fa vedere dei difetti che nel grezzo non vedi. E puoi stuccare sulla vernice.
(09-11-2020 09:38)osef Ha scritto: [ -> ]Grande, bravo bel lavoro!
Io lascerei perdere, alla fine, di dare il gel coat.
Devi anche pensare a non appesantire troppo.
Userei una vernice poliuretanica che si attacca molto bene, dopo stuccatura. Anzi vedrai che dopo la verniciatura dovrai ancora stuccare. La vernice ti fa vedere dei difetti che nel grezzo non vedi. E puoi stuccare sulla vernice.
grazie! procedo allora come dici. stucco e vernicio..vorrei verniciare a spruzzo pur sapendo di non essere capace. L'effetto che ho ottenuto con l'arancione dato con rullo proprio non è accattivante e ricorda più una grattugia da formaggio che una veloce barca da gara, a saperla portare ovviamente ( forse ho usato il rullo sbagliato a suo tempo). Quando lo passavo faceva un sacco di filamenti e bollicine che poi sono rimaste