Oggi sono uscito per qualche bordo, giornata di sole stupenda, quando di fronte a Cavallino (Jesolo) circa alle 13, per cui un'ora nemmeno troppo "sospetta", mi ritrovo immerso in un banco di nebbia fittissima, con visibilità variabile anche solo a una 50ina di metri.
Sicuramente sono io un pivello, che oltre ad essere alle prime veleggiate, mi sono ritrovato per la prima volta nella nebbia. In ogni caso prendendo un riferimento bussola appena e' arrivato il banco, che mi ha permesso di arrivare davanti al porto (per fortuna ero appena uscito e stavo facendo qualche bordo davanti), e poi al gps che mi ha permesso di trovare l'ingresso del canale, al terzo tentativo evitando le secche grazie all'eco, quasi andando addosso al palo verde visto che la visibilità era veramente bassa, sono riuscito ad entrare in porto.
Mi chiedo, ma quali sarebbero le procedure corrette di gestione di una situazione simile? Senza GPS come avrei dovuto fare (avevo solo google maps e non navionics dato che avevo lasciato l'ipad a casa, comunque non si è rilevato precisissimo)?
Sicuramente voi che avete vissuto e lavorato in laguna siete capaci di muovervi bendati ormai, per me è stato sicuramente formativo e anche divertente, ma mi ha lasciato un senso di dipendenza dalla tecnologia che non mi piace.
Bel tema
Non vissuto né lavorato in laguna, ma di nebbie ne ho prese un bel po'.
Dipende un po' da come si è attrezzati in barca, ma in linea di massima
a) segnali acustici: fà ridere suonare la trombetta, ma ok se una nave non ti sente, ti sentono tutti gli altri "piccoli" sottocosta; nel silenzio generale, quando uno comincia a suonare la trombetta si cominciano a sentire anche altre trombette altrove; talvolta suonando la trombetta appaiono dal null altre barchette che si mettono dietro in coda (specie se si è un po' più attrezzati)
b) prima priorità: togliersi di mezzo dal traffico. Sottocosta, opzione da considerare: andare vicino a riva, ancorare e aspettare che passi. Tecnologia necessaria un filo con un peso per sapere quale profondità ci sia. SE in barca si ha tecnologia minima, cercare di entrare in un porto commerciale con la nebbia sono brividi, direi più per non vedere gli altri che per sapere più o meno dove si sia/si vada.
c) prima di seguire il "gps/ipad/navionics/ecc" per una entrata in porto, bisogna averlo già fatto poco prima in condizioni di visibilità normale, nel senso già aver testato quali siano i margini di affidabilità esistenti della cartografia locale. Prenderlo come regola generale in posti sconosciuti sono scogli assicurati.
d) al largo/traversata, la nebbia entra nel discorso "visibilità della propria barca", un po' più complesso
In laguna senza radar di giorno segui i pali posti a 50 m. uno dall'altro o sotto riva la segui.
Dove eri tu senza radar ne plotter è seguire una batimetrica finchè arrivi davanti al porto e finchè è chiaro entri, di notte non vedi nulla conviene andar vicino alla spiaggia e dare fondo.
Non ricordo se faro Piave abbia un nautofono, ma se guardi sull'elenco dei fari e fanali c'è scritto.
Non ricordo di pali all'entrata di faro Piave ma di mede galleggianti.
Tanti anni fa uscendo andai in secca, guardavo la corrente in uscita dove correva di più pensando che fosse più profondo invece bisognava stare vicino ai sassi del faro, non c'erano mede non c'era nulla, pescavo solo 1,35 m.
Levami una curiosità, ma non hai visto il banco di nebbia che avanzava da garbino, anticipato prima da un piccolo rinforzo del vento.
Un esempio di navigazione per batimetriche, alla "cieca" il timoniere seguiva esclusivamente l'ecoscandaglio: se guardi si riescono anche ad evitare pericoli relativamente isolati, tipo la cardinale a SE che viene su relativamente veloce dal fondo. Con le spiagge adriatiche è una passeggiata
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la nebbia fitta è una brutta bestia. senza gps e ais rimane il radar senza di tutto ciò i consigli gia dati. aggiungo solo che in "odore di nebbia" molto meglio non uscire sopratutto senza le dotazioni minime necessarie. ricordo raramente situazioni di nebbia improvvisa inaspettata, una capitò in sardegna ad agosto molti anni fa, visibilità zero, molto traffico e niente gps o radar. Ed allora via di corno sperando di vedere almeno la costa. no bello non è stato ma tutto è andato bene anche perchè la costa alla fine si è vista in qualche modo e poi la nebbia si è dissolta.
Mi è capitato un sacco di volte, per fortuna non c'è molto traffico di diporto in fuori stagione estiva dalle nostre parti, eccetto i pescatori che hanno tutti il radar per cui ci sono poche probabilità di incidenti, inoltre in questi casi il mare è calmo.
In alto adriatico si può ancorare dovunque e attendere dandoci di tromba per passare il tempo.
Io ho sempre messo motore al minimo, pilota automatico in Track sulla foranea di Lignano, poi sul fanale verde, rada a W di Marinetta e infine entrata di Punta Faro (tutte posizioni memorizzate sul posto e quindi arcisicure), è una rottura ma meglio di passare la notte all'ancora nella bambagia.
(01-11-2020 09:25)bullo Ha scritto: [ -> ]Levami una curiosità, ma non hai visto il banco di nebbia che avanzava da garbino, anticipato prima da un piccolo rinforzo del vento.-
Diciamo che è sicuramente colpa della mia inesperienza. Quando mi sono reso conto fosse un banco di nebbia, anche prendendo la rotta del porto non ci sarei comunque arrivato in tempo. Ad esempio del rinforzo del vento non sapevo.
Cercando sul forum avevo trovato varie discussioni in cui anche tu racconti della nebbia a Venezia, per cui ero curioso di capire "chi sa andare per mare" come affronta queste cose.
Grazie per le risposte!
Ci sono alcuni trucchi che potrebbero esserti utili, ma oramai anche con il gps del telefonino puoi navigare alla cieca. Non ho capito se non avevi nè GPS, nè bussola.
In mancanza.
1) Per vedere se stai andando dritto guarda la tua scia.
2) Spesse volte ascoltando i rumori delle macchine o della città, riesci a capire dove è la terra.
3) La luminosità del sole attraverso la nebbia ti permette di stabilire il sud.
Ieri abbiamo fatto allenamento nella nebria, il gioco era "trova la piattaforma senza l'uso del gps ma solo delle carte e degli strumenti di bordo. Naturalnte ais acceso luci di testa accese e tromba a fiato a capire dov'erano le altre barche perche' sull'ais erano segnate a 50 metri, si sentivano le trombe, ma non si vedevano. Noi abbiamo seguito la batimetrica e l'angolo bussola che piu' o meno ci avrebbe portato alle piattaforme che dovevamo trovare. Rientrare in porto e' stato complicato dall'arrivo del buio, ma noi siamo a Ravenna e il porto lo prendi sempre (non siamo a Ravenna per caso)
(01-11-2020 19:02)mlipizer Ha scritto: [ -> ]Non ho capito se non avevi nè GPS, nè bussola.
Avevo entrambi, per cui nessun problema a ritrovare il porto.
Grazie dei consigli.