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Versione completa: Chiglia Pogo 44
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Non so, dimmi tu. Il ristorante lo hai tirato fuori tu Smile

(27-08-2023 18:21)Stranizzadamuri Ha scritto: [ -> ]Daccordissimo su questa affermazione, ma il punto e' cosa c'entra col tema del post , e visto che questa e' una sezione tecnica mi aspetterei piu' un analisi tecnica dei vari tipi di derive o chiglie mobili che piutosto un mero confronto tra barche che non hanno nulla a che fare una con l'altra.
Bv Angelo

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(27-08-2023 11:35)luca boetti Ha scritto: [ -> ]La chiglia del pogo é un pezzo di alta tecnologia...
Finot ha disegnato barche da piccole a grandi con chiglie pivotanti si può dire "da sempre" e quindi ne deriva una lunghissima esperienza, su un tema che è di per sé concettualmente semplice.
La difficoltà è nel trasferimento su progetti di dimensioni maggiori, nel progettare comunque sistemi strutturalmente efficaci che siano in grado di assorbire una caduta accidentale del sistema o un ribaltamento dello scafo senza rotazione della pivotante, eccetera. Chiaro che lo sviluppo tecnologico aiuti, ad ogni modo prevedere l'apertura di un pistone idraulico per un urto non è complesso.
Per la caduta accidentale mi ricordo che anni fa sono affondate due barche, una addirittura all'ancora.
Mi sembra si trattasse di RM
Se non ricordo male nel caso degli RM una navigava a chiglia sollevata in med e una all'ancora (Caraibi?) in entrambi i casi sempre se non ricordo male il difetto era nell'assemblaggio tra idraulica e deriva, con distacco e caduta e quindi una conseguente incapacità di contenere la caduta, si parla comunque di scafi "in legno". Se viene a mancare - per assenza o cedimento - un fine corsa alto posteriore a impedire una controrotazione in avanti della deriva si ha la rottura dello scafo inevitabile.
Una chiglia pivotante è un sistema che richiede manutenzione e capacità di utilizzo a livello di navigazione perché piaccia o meno è comunque un sistema dinamico, si muove.
Fatto un calcoletto molto approssimativo sul Pogo44 giusto per avere un ordine di grandezza, disl. 6000kg, chiglia 3800, immersione max chiglia bassa 3.1m, min 1.4 chiglia tirata su, supponendo il centro di gravità della chiglia 30-40cm dall'estremità, rialzare la chiglia porta a perdere circa 3000kgm di momento raddrizzante a 30°, non ho trovato la curva di stabilità specifica della barca ma confrontando con altre barche da corsa simili a occhio direi riduce la stabilità a meno della metà.
Vi ho letto e non ho capito nulla.
visto dei disegni mi sembra che la deriva sia basculante, se la zavorra è di 3000 kg secondo me è in sentina, con pinna fissa sarebbe bastato molto meno peso messo a 3 m. di profondità.
La stabilità di peso si fa sentire dopo i 45° di sbandamento prima fino a 30° conta quella di forma.
Poi Finot avrà fatto qualche calcoletto.
La chiglia del pogo si tira su solo per entrare e uscire dai porti, é una barca particolare derivata dalle regate lunghe, molto veloce e versatile
é costruita molto bene robustissima e ti permette un sacco di errori, il paragone con RM e ovni é solamente rispetto alla deriva e al tipo di costruzione, se potessi tra i tre sceglierei il Pogo senza esitazioni personalmente
Sarebbe interessante sapere come funziona il sistema di sollevamento della deriva zavorrata del Pogo, visto che potrebbe essere il punto debole di tutto il sistema.
Immagino che con quei pesi ci sia un sistema idraulico , o ha solo un sistema di paranchi ?
In tutti i casi sono sistemi che necessitano molta manutenzione.
Perché punto debole? Non è che si solleva la chiglia tutti i giorni...
Già il Pogo 30 ha un sistema idraulico che in caso di blackout elettrico è attivabile manualmente.
Nei Pogo il pistone è in posizione posteriore e di fatto è anche un riscontro in cassa.
Negli RM credo sia stata la posizione anteriore del pistone a rivelarsi progettualmente più debole perché in caso di cedimento del collegamento pistone deriva si potrebbe avere una extra rotazione in avanti della chiglia.

Banalmente, rimanendo a Finot, già un firstino o un 260 che hanno un sistema verticale posteriore di sollevamento manuale a vite senza fine, hanno un disegno di chiglia con un fine corsa posteriore che va a riscontrare una porzione posteriore e superiore di scassa in grado di contenere la caduta della pinna impedendo una extra rotazione in avanti. Hanno invece un sistema assente o molto debole di tenuta della chiglia in caso di ribaltamento dello scafo (però te la devi andare a cercare...).
Ma ce un disegno o qualche foto del sistema del Pogo 44 ?
Ma il 44 riprende quanto già fatto negli altri modelli...non è innovativo...
Qualcosa del genere https://www.pinterest.it/pin/131026670388653869/
(27-08-2023 22:29)rob Ha scritto: [ -> ]Fatto un calcoletto molto approssimativo...

Ahah... c'è da dire che non credo che "salendo" quel po' di randa a corno poi uno si dimentichi di "scendere" la pinna!
mah. io sono pure molto curioso di capire il funzionamento di questo sistema pivotante. la struttura in tutti i suoi pregi e difetti, le condizioni di utilizzo eccetera. Per chi dice che una barca scarna negli interni... beh non penso proprio. credo di aver capito che c'è pure una versione 4 cabine e 2 bagni. Frigo, cucina, tavolo da carteggio, tavolo in pozzetto, boh secondo me c'è di tutto per vivere una crociera in serenità. C'è una ampissima finestratura che illumina il quadrato e crea una bella e particolare linea tra l'altro, le rifiniture non sono eccellenti a vedere dalle foto, con tanto composito a vista, ma ci sta è un progetto che deriva da un racer puro e quindi più scarno. In ogni caso per capirne di più credo che faro un salto al gran pavois di La Rochelle per capirne un po' di più sia da punto di vista tecnico, con particolare attenzione al sistema della chiglia, sia dal punto di vista delle comodità di crociera. in caso inserirò qualche foto di dettagli salienti. Certo chissà pure che prestazioni ha, sopratutto di bolina con poco vento. vedrò sono molto curioso di questa barca e nell'internet ci sono poco info riguardo il pogo 44

(27-08-2023 23:44)bullo Ha scritto: [ -> ]Vi ho letto e non ho capito nulla.
visto dei disegni mi sembra che la deriva sia basculante, se la zavorra è di 3000 kg secondo me è in sentina, con pinna fissa sarebbe bastato molto meno peso messo a 3 m. di profondità.
La stabilità di peso si fa sentire dopo i 45° di sbandamento prima fino a 30° conta quella di forma.
Poi Finot avrà fatto qualche calcoletto.-

Secondo me la zavorra non è in sentina. credo che sia all'estremità della pinna

https://www.pinterest.it/pin/90423905009586601/

dovrebbe corrispondere all'area colorata in foto


Poi oh. non ho visto disegni tecnici del pogo 44 quindi. la mia è una supposizione
In sentina di zavorra non c'è niente.

Il vincolo principale per andare in crociera con queste barche è il limite di carico. Le barche leggere devono restare leggere, se le si caricano perdono non solo in velocità ma soprattutto in sicurezza (tutti i dimensionamenti hanno il dislocamento come parametro fondamentale).
Si può benissimo andare in crociera, ma dimenticarsi due dinghy quattro sup tre fuoribordo trenta casse di vino bombole da sub e compagnia. I limiti sono da progetto e sono molto drastici, ho incontrato Roséo (il designer degli interni dei Pogo) in crociera alle Azzorre con il suo 1050, erano quattro amici ognuno con uno zainetto, una minuscola cassetta degli attrezzi, da mangiare/bere risicato e via, null'altro. Facevano dieci nodi e si divertivano un sacco.
Allora andare ci si va senz'altro, bisogna vedere se il livello di confort soddisfa oppure no.
Poi, un 44' comincia a essere grandino, quindi magari in crociera in due il carico ammesso consente di imbarcare più materiale per due, ma "4 cabine 2 bagni" partirci in 8 bisogna cominciare a pensare di tagliare i manici degli spazzolini da denti Smile
Tutte le barche piatte sopportano male il carico, un centimetro di pescaggio in piu' sullo sviluppo della superfice diventa magari dei metri quadrati supplementari, é un problema che riscontro spesso sulle barche quando intervengo, montagne di cose inutili doppie o triple, quando presi la mia barca trovai a bordo almeno 20 moschettoni, 20!! 4 ancore, chilometri di cime e drizze... Passai due giorni a buttare materiale, almeno 500kg
La mia oppppppinione è che le barche piatte anche se leggere hanno una grande superficie bagnata.
La sezione che a parità di peso offre la minore superfecie bagnata è quella tonda.
Oppppinione mia e di Finot.
Penso che i Pogo siano barche ben costruite e negli anni meglio rifinite.
Poi per gli aspetti progettuali - e anche di costo - che le caratterizzano personalmente vedo eventualmente più interessanti per fare crociera in mediterraneo i piccoli Pogo rispetto ai grandi, cioè i 30/36 piedi rispetto a taglie che superano i 40. Cioè con le piccole si possono acquisire vantaggi di velocità e comodità in navigazione significativi rispetto a progetti più “tradizionali” di pari dimensione, peraltro non così frequenti e innovativi come taglia oggi.
Dico questo perché poi quando si superano i 40 piedi, la velocità, il passaggio sull’onda si acquisiscono già in buona parte con la LWL e ci sono diversi progetti, senza stabilità di forma e appendici così significative, a dislocamento medio, veramente eccellenti in questo senso e probabilmente anche più adatti a un mare che non ha trade winds e dove i passaggi più lunghi che uno si può inventare sono tipo Alghero Mahon o Malta Creta, ecc.
Un pogo 44 in med non è che lo metti su un binario e va per giorni, comunque sulle vele fi lavoro da fare ce ne vuole…
Un 44 in crociera famigliola con gommone E sup Smile
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vicino a un 36, quattro signori tutti agguerriti.
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ps campo boe di un villaggetto che compete spesso in "Il più bel paesino francese", notte a 11 euro; una parte delle boe sono messe apposta in acque poco profonde per riservarle alle barche piccole.
In diretta da Ste Marine dove c'è la fabbrica, un 44 con la tavola per mangiare in pozzetto Smile
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Nel porto c'è anche un Pogo40 S4, un class40, poi dei 30, dei 36. Il wifi sembra a carbone per mettere le foto ci si sta un sacco, se interessano le metto sennò meglio Smile
Sarebbe interessante se ti facessero vedere il sistema di movimentazione.
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