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Versione completa: Ripartitore di carica
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Devo sostituire la piastra diodi montata sulla barca che era abbinata al vecchio carica batterie,a bordo ci sono 2 batterie a acido 12V 80A 660AEN il ripartitore che intendo montare è Osculati 2x70A 100V in entrata.Per l'alternatore non so quanta corrente eroga perchè sprovvisto di etichette.Secondo i esperti va bene questo tipo di ripartitore ??
Devi s oprire che alternatore è

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Butta via la piastra diodi!

Se l'alternatore ha il regolatore interno "automobilistico" la caduta di tensione dei diodi lo inganna e carica poco.

Metti un relais che metta in parallelo la batteria motore con quella dei servizi quando questa supera i 13,6 V e lo tolga quando scende sotto i 13 V: avrai la batteria motore sempre carica senza dovere fare nulla!

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(02-02-2021 08:08)RMV2605D Ha scritto: [ -> ]Butta via la piastra diodi!

Se l'alternatore ha il regolatore interno "automobilistico" la caduta di tensione dei diodi lo inganna e carica poco.

Metti un relais che metta in parallelo la batteria motore con quella dei servizi quando questa supera i 13,6 V e lo tolga quando scende sotto i 13 V: avrai la batteria motore sempre carica senza dovere fare nulla!

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La piastra diodi lo già scollegata,adesso devo smontare l'alternatore e aprirlo penso che l'alternatore ha il regolatore interno già montato di serie.
(02-02-2021 08:08)RMV2605D Ha scritto: [ -> ]Butta via la piastra diodi!

Se l'alternatore ha il regolatore interno "automobilistico" la caduta di tensione dei diodi lo inganna e carica poco.

Metti un relais che metta in parallelo la batteria motore con quella dei servizi quando questa supera i 13,6 V e lo tolga quando scende sotto i 13 V: avrai la batteria motore sempre carica senza dovere fare nulla!

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Che relè hai messo???
Ciao,come ti hanno consigliato potresti valutare un Cyrix (Victron) o similare.
(03-02-2021 08:11)orteip Ha scritto: [ -> ]Che relè hai messo???

Un normale relè comandato dal regolatore intelligente NEXT che alimenta l'eccitazione all'alternatore e fa mettere le batterie in parallelo per caricare quella di avviamento quando il banco servizi raggiunge 13,6 v e lo toglie quando scende sotto 13,3 v.

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Forse ho sbagliato di postare la domanda,ho cambiato il carica batteria con uno normale marca Telwin per caricare le batterie con la corrente di banchina,il vecchio carica batteria era collegato a una piastra con 2 diodi e le due uscite andavano ai morsetti del boot 1-2 poi collegati con le batterie 1 e 2,quando ho fatto il collegamento con il nuovo cb che andava in blocco non erogava niente scollegata la piastra diodi a cominciato a caricare le batterie ma le caricava tutte due insieme,ho messo un deviatore manuale all'uscita del cb per selezionare la batteria da caricare.L'alternatore è collegato direttamente all'boot non ha nessun ripartitore praticamente carica la batteria 1 o 2 secondo dove è posizionato.
Adesso cerco di capire cosa posso mettere al posto del deviatore manuale per caricare le batterie separatamente.
I schemi di prima come era in origine e il secondo come ho modificato.
(02-02-2021 08:08)RMV2605D Ha scritto: [ -> ]Butta via la piastra diodi!

Se l'alternatore ha il regolatore interno "automobilistico" la caduta di tensione dei diodi lo inganna e carica poco.

Metti un relais che metta in parallelo la batteria motore con quella dei servizi quando questa supera i 13,6 V e lo tolga quando scende sotto i 13 V: avrai la batteria motore sempre carica senza dovere fare nulla!

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Il regolatore interno dell'alternatore è questo,
(03-02-2021 23:08)maurotss Ha scritto: [ -> ]Il regolatore interno dell'alternatore è questo,

I regolatori interni all'alternatore sono tipici di alternatori automobilistici, come sentono che la tensione all'uscita supera la soglia cui sono tarati (attorno ai 14 V)mettono l'alternatore al minimo, attorno ai 5 A.
Questo va benissimo in auto dove i consumi ci sono solo a motore acceso e la batteria è sempre carica, non va bene in barca a vela dove il motore è normalmente spento e i consumi hanno scaricato la batteria che si dovrebbe ricaricare rapidamente.
Inserire a valle dell'alternatore un ripartitore a diodi, giusto per evitare travasi di corrente tra le batterie, introduce una perdita di tensione (ca 0,8V) per cui l'alternatore si mette al minimo ancora prima, risultato le batterie non si caricano mai.
Ci sono due tipi di regolatori intelligenti, uno manda una tensione modulata al regolatore interno e così lo "inganna" facendogli modulare la carica, il più lineare manda direttamente la corrente di eccitazione all'alternatore che deve essere ad "eccitazione esterna".

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(04-02-2021 09:52)RMV2605D Ha scritto: [ -> ]I regolatori interni all'alternatore sono tipici di alternatori automobilistici, come sentono che la tensione all'uscita supera la soglia cui sono tarati (attorno ai 14 V)mettono l'alternatore al minimo, attorno ai 5 A.

Non sempre, generalmente non mettono l'alternatore al minimo ma, anche quando la soglia di richiesta da parte della batteria fosse superiore, questi continua a dare i 14,6 Volts per cui è tarato.
Altro discorso vale per il tempo di ricarica dove in genere i regolatori degli alternatori automobilistici hanno 3 step tarati in modo fisso a tempo: il primo step è breve e l'alternatore, se richiesto, fornisce il massimo delle sue disponibilità e non quelle eventualmente richieste maggiormente; il secondo step è lungo e l'alternatore fornisce una carica pari a circa il 20/30% (a secondo il tipo) della sua massima capacità e poi c'è il terzo step che è solo di mantenimento e copertura di eventuali consumi del momento.



Questo va benissimo in auto dove i consumi ci sono solo a motore acceso e la batteria è sempre carica, non va bene in barca a vela dove il motore è normalmente spento e i consumi hanno scaricato la batteria che si dovrebbe ricaricare rapidamente.

Più o meno giusto ma si può benissimo sopperire senza problemi a questo fatto montando alternatori automobilistici (come il mio) di una certa potenza (150/200 Ah) che sopperiscono alla lentezza di ricarica con la loro maggior potenza (il 30% di un alternatore da 200Ah è molto ma molto più maggiore di un 30% di un alternatore da 60Ah) e poi, un,alternatore da 150/200 Ah riesce a compensare anche il consumo istantaneo del salpancora che non è poco.

Inserire a valle dell'alternatore un ripartitore a diodi, giusto per evitare travasi di corrente tra le batterie, introduce una perdita di tensione (ca 0,8V) per cui l'alternatore si mette al minimo ancora prima, risultato le batterie non si caricano mai.

Pienamente daccordo, il ripartitore a diodi abbatte la tensione di 0,8 Volts ed in alcuni casi anche 1/1,1 Volts quindi, l'alternatore che eroga i 14,6 Volts di ricarica in realtà carica le batterie con 13,8/13,6 Volts e questo però non significa che non riesce a caricare le batterie completamente. Le carica tutte eccome ma molto più lentamente rispetto ai 14,6 di uscita normale ma anche qui; montando un'alternatore sempre automobilistico ma potente, il problema si può ovviare.
Io da sempre faccio mediamente 30/40 giorni di rada senza mai entrare in porto ed a bordo, 15 anni fa, ho montato un'alternatore automobilistico da 150 Ah. Per i primi 5 anni ho sempre caricato "totalmente" e senza problemi i miei 420 Ampere di batterie ad acido con circa un'ora/un'ora ed un quarto di motore al giorno.
Per i cinque anni successivi quando ho affiancato al regolatore standard dell'alternatore un'altro regolatore di potenza (sterling) che lo eccitava direttamente, ho sepre caricato "totalmente" e senza problemi i miei costanti 420 ampere di solite batterie con circa 30/40 Minuti di motore al giorno; poi ho montato i pannelli (non i pannellini) e smontato il regolatore di potenza e resto in rada anche 3 giorni consecutivi senza accendere mai il motore ma questo è un'altro discorso.


Ci sono due tipi di regolatori intelligenti, uno manda una tensione modulata al regolatore interno e così lo "inganna" facendogli modulare la carica, il più lineare manda direttamente la corrente di eccitazione all'alternatore che deve essere ad "eccitazione esterna".

Su di un comune alternatore automobilistico si può benissimo montare un regolatore esterno che lo eccita in modo lineare direttamente senza il bisogno di utilizzare alternatori così detti "specifici", parola di chi lo ha usato e di chi ne sta facendo utilizzare tanti.
Qualsiasi regolatore per alternatori, che sia interno o che sia esterno, questi regola appunto la carica aumentando o diminuendo la tensione di eccitazione sulla spazzola del positivo che agisce direttamente sull'indotto. Più è alta la tensione di eccitamento che arriva su questa spazzola, più la tensione di carica prodotta dall'alternatore è bassa e viceversa.
Aprendo la parte superiore di qualsiasi alternatore si scoprono le sue spazzole dove poi è collegato il regolatore interno; saldando un filo sulla spazola del positivo e collegando a questa un regolatore esterno si bypassa il regolatore interno.
Io avevo un'interruttore proprio su quel filo e l'ho fatto montare a molti che ormai usano questo sistema da più di una decina di anni senza problemi. Quando azioni l'interruttore entra in funzione il regolatore esterno bypassando quello interno dello stesso alternatore; spengendo l'interruttore il regolatore esterno va a riposo e torna a funzionare il regolatore interno dell'alternatore come nulla fosse.


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Come ben dici, oltre che utilizzare alternatori progettati per eccitazione esterna, è certamente possibile trasformare ad eccitazione esterna alternatori "automobilistici", magari di potenza decisamente superiore.
L'eccitazione può essere anche elevata con batterie ad acido libero con la necessità di aggiungere acqua spesso ma massimizzando la carica.
Con batterie al Gel è invece indispensabile una regolazione accurata con compensazione della temperatura della batteria per non provocarne prematura fine.

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Condivido tutto per quanto riguarda le temperature ma il fatto di mettere un'alternatore più potente non significa però che alzi le temperature delle batterie ad acido.
Con il mio alternatore potente da 150 Ampere io le batterie le ho sempre avute ad acido libero del tipo stagno e non ho mai avuto il minimo problema nonostante sia queste batterie che tutte quelle precedenti mi sono sempre durate una media di 7/8 anni.
Un'alternatore automobilistico o no, carica sempre e soltanto quanto richiesto dalle batterie che per questo non arriveranno mai a scaldare oltre quando possono sopportare senza rovinarsi, che queste siano al gel od ad acido libero la cosa non importa richiedono esattamente quanto possono sopportare e, che le batterie siano al gel o che siano ad acido libero, scaldano invece oltre i loro limiti solo per due motivi ben precisi: o perchè hanno un elemento in corto che gli falsa la richiesta costringendo l'alternatore a fornirgli più carica di quella che invece possono sopportare, oppure perchè il regolatore di potenza esterno in quanto tale, per caricare le batterie più velocemente falza volontariamente tale valore facendo credere all'alternatore che le batterie siano più scariche di quello che sono ed è per questo che, tutti i regolatori esterni di potenza, quando lavorano sono dotati di apposito sensore di temperatura che va montato sulle batterie.

PS - Ovviamente condivido anche il fatto che le batterie al gel siano delle batterie più performanti.
Ma allora posso mettere un ripartitore di corrente all'uscita dell'alternatore per caricare le 2 batterie da 80 A, se monto il ripartitore 2x70 le batterie si ricaricano ?? oppure devo montare quello da 3x80A.
Certo che puoi montare il ripartitore di carica all’uscita dell’alternatore. Il ripartitore serve proprio per caricare due o tre batterie in modo separato senza metterle in parallelo. Il ripartitore è per la corrente come una valvola di non ritorno per l’acqua; consente il passaggio della corrente in un senso soltanto verso ciascuna batteria ma evita che la corrente di ciascuna batteria possa tornare indietro per mettersi in parallelo con le altre. In pratica prende l’uscita dell’alternatore che è unica e la sdoppia o la triplica per mandare la carica a più batterie senza metterle in cottatto fra poro.

In tutto questo, le uniche cose che devi valutare bene nella tua scelta del ripartitore sono: quello a diodi abbatte la tensione diciamo di circa un Volt e quindi, come dice bene l’amico RMV2605D, le batterie non si caricano al massimo o meglio, per caricale al massimo ci vuole un’alternatore più grande e ci vuole più tempo però esistono invece ripartitori elettronici da miliardi di dollari che però sono intelligenti e non abbattono alcuna tensione.
Altra cosa da valutare, se prendi il ripartitore a diodi devi assicurarti che sia di marca e che sia per amperaggi molto superiori a quelli dell’alternatore. Quando ho montato il mio alternatore da 150 ampere ho bruciato due ripartitori che avevano portata nominale di 200 ampere, alla fine ne ho messo uno da 250 ampere con diodi industriali e non ho avuto più problemi ma io però tendo sempre ad esagerare per deformazione professionale...19
(04-02-2021 17:13)orteip Ha scritto: [ -> ]Condivido tutto per quanto riguarda le temperature ma il fatto di mettere un'alternatore più potente non significa però che alzi le temperature delle batterie ad acido.
Con il mio alternatore potente da 150 Ampere io le batterie le ho sempre avute ad acido libero del tipo stagno e non ho mai avuto il minimo problema nonostante sia queste batterie che tutte quelle precedenti mi sono sempre durate una media di 7/8 anni.
Un'alternatore automobilistico o no, carica sempre e soltanto quanto richiesto dalle batterie che per questo non arriveranno mai a scaldare oltre quando possono sopportare senza rovinarsi, che queste siano al gel od ad acido libero la cosa non importa richiedono esattamente quanto possono sopportare e, che le batterie siano al gel o che siano ad acido libero, scaldano invece oltre i loro limiti solo per due motivi ben precisi: o perchè hanno un elemento in corto che gli falsa la richiesta costringendo l'alternatore a fornirgli più carica di quella che invece possono sopportare, oppure perchè il regolatore di potenza esterno in quanto tale, per caricare le batterie più velocemente falza volontariamente tale valore facendo credere all'alternatore che le batterie siano più scariche di quello che sono ed è per questo che, tutti i regolatori esterni di potenza, quando lavorano sono dotati di apposito sensore di temperatura che va montato sulle batterie.

PS - Ovviamente condivido anche il fatto che le batterie al gel siano delle batterie più performanti.

I regolatori intelligenti hanno la sonda temperatura sulle batterie perché la "temperatura di bolla", che non si deve superare per evitare l'innescarsi dell'elettrolisi dell'acqua, varia molto con la temperatura per cui anche tra estate ed inverno la tensione durante la carica ottimale può variare di oltre 1 V.

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(05-02-2021 08:25)orteip Ha scritto: [ -> ]Certo che puoi montare il ripartitore di carica all’uscita dell’alternatore. Il ripartitore serve proprio per caricare due o tre batterie in modo separato senza metterle in parallelo. Il ripartitore è per la corrente come una valvola di non ritorno per l’acqua; consente il passaggio della corrente in un senso soltanto verso ciascuna batteria ma evita che la corrente di ciascuna batteria possa tornare indietro per mettersi in parallelo con le altre. In pratica prende l’uscita dell’alternatore che è unica e la sdoppia o la triplica per mandare la carica a più batterie senza metterle in cottatto fra poro.

In tutto questo, le uniche cose che devi valutare bene nella tua scelta del ripartitore sono: quello a diodi abbatte la tensione diciamo di circa un Volt e quindi, come dice bene l’amico RMV2605D, le batterie non si caricano al massimo o meglio, per caricale al massimo ci vuole un’alternatore più grande e ci vuole più tempo però esistono invece ripartitori elettronici da miliardi di dollari che però sono intelligenti e non abbattono alcuna tensione.
Altra cosa da valutare, se prendi il ripartitore a diodi devi assicurarti che sia di marca e che sia per amperaggi molto superiori a quelli dell’alternatore. Quando ho montato il mio alternatore da 150 ampere ho bruciato due ripartitori che avevano portata nominale di 200 ampere, alla fine ne ho messo uno da 250 ampere con diodi industriali e non ho avuto più problemi ma io però tendo sempre ad esagerare per deformazione professionale...19
OK cerchero di capire quanto eroga l'alternatore magari portandolo da un elettrauto,come detto in precedenza l'alternatore è sprovvisto di etichette e non è l'originale i precedenti proprietari l 'avevano cambiato.

(05-02-2021 08:44)RMV2605D Ha scritto: [ -> ]I regolatori intelligenti hanno la sonda temperatura sulle batterie perché la "temperatura di bolla", che non si deve superare per evitare l'innescarsi dell'elettrolisi dell'acqua, varia molto con la temperatura per cui anche tra estate ed inverno la tensione durante la carica ottimale può variare di oltre 1 V.

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OK capito.
Domanda per esperti,posso collegare l' entrata del partitore di tensione con l'alternatore e il carica batteria avendo solo un morsetto in entrata oppure è meglio avere un partitore con due entrate??
Salve a tutti, per il regolatore di carica ho chiesto nell'altra discussione, per il ripartitore di carica, chiedo, dopo avere guardato sul sito internet di una nota azienda (vict....), ripartitore ed isolatore di carica significano la stessa cosa? Tra un isolatore a diodi, più economico ed uno a mosfet, più caro, esiste effettivamente differenza e maggior pregio/efficienza? Infine questo tipo di regolatori, sono i cosiddetti "basici" rispetto a quelli "intelligenti" (sterl....)?
Grazie
I ipartitirori di carica (a due o più uscite) servono per dirigere la carica singola erogata dall’alternatore su due o più pacchi batteria diversi facendo peró in modo che i due o più pacchi di batterie diversi non entrino in contatto fra di loro trovandosi in parallelo e questo generalmente lo si fa con dei diodi (classici o mosfet) che fungono per la corrente come valvole di non ritorno per l’acqua. Consentono alla corrente di passare in un senso ma non nell’altro.
I ripartitori con i diodi classici abbattono la tensione di circa 0,8/0,9 Volts quindi dall’alternatore parte una carica ma ai pacco batterie arriva leggermente ridotta cosa che non consente di caricarle al 100%.
Anche con i diodi mosfet le batterie non si caricano al 100% perchè sempre di diodi si tratta, l’unica differenza che questo tipo di diodo ha un’abbattimento della tensione inferiore rispetto ai diodi classici (circa 0,4/0,5 volts) che per me comunque non giustifica i costi maggiori.
Altra cosa sono invece i ripartitori elettronici intelligenti che non hanno caduta di tensione e consentono la ricarica delle batterie al 100% ma poi peró, in questo caso occorre vedere se si ha un alternatore idoneo a tale ricarica in relazione ai pacchi batteria che si montano.
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