Qualcuno tra i tanti sfortunati possessori di questo problematico avvolgifiocco sa dirmi la sezione esatta della scotta da usare in base alle specifiche del produttore? Sono sempre al limite tra una sezione troppo grossa (che rischia di ingolfare l'avvolgitore ed una troppo piccola che rischia di infilarsi tra i dischi e la gabbia esterna.... Grazie
Mmm, sul mio di allora, per il genoa del 31 la scottina era da 6, penso che un 8 sul 411 vada bene.
In pratica deve poter stare nel tamburo senza appunto ingolfarsi. Dipende in sostanza da quanti giri deve fare per completare l'ammaino. Mai avuto problemi con la gabbia, sicuro che la scottina esca allineata giusta?
Il problema non è il diametro della scottina ma del corretto angolo e allineamento d'ingresso nell avvolgitore
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Ma possibile che non ci siano specifiche del costruttore in base al modello?
(14-03-2021 11:12)kitegorico Ha scritto: [ -> ]Qualcuno tra i tanti sfortunati possessori di questo problematico avvolgifiocco sa dirmi la sezione esatta della scotta da usare in base alle specifiche del produttore? Sono sempre al limite tra una sezione troppo grossa (che rischia di ingolfare l'avvolgitore ed una troppo piccola che rischia di infilarsi tra i dischi e la gabbia esterna.... Grazie
Se la scottina cade tra gabbia e tamburo temo tu l'abbia passata nello spazio sbagliato ... forse perchè hai montato la gabbia ruotata di 90° rispetto a come dovrebbe stare.
La misura corretta dovrebbe essere da 8 mm. (in dyneema).
(15-03-2021 15:17)albert Ha scritto: [ -> ]Se la scottina cade tra gabbia e tamburo temo tu l'abbia passata nello spazio sbagliato ... forse perchè hai montato la gabbia ruotata di 90° rispetto a come dovrebbe stare.
La misura corretta dovrebbe essere da 8 mm. (in dyneema).
No Albert. La gabbia è stata montata correttamente (anche l'angolo di uscita della scotta è correttamente a 90 gradi). Provo a spiegare cosa è successo: in pratica quello che passa dallo spazio (vedi freccia nella foto) non è la parte di cima che esce dalla gabbia ma quella di una volta successiva immagazzinata in basso. In pratica mentre si avvolge il rollafiocco è accaduto che tra un tiro e l'altro la volta sotto quella in uscita è andata in bando, si è avvicinata alla fessura e poi quando ho ripreso a tirare si è incastrata in quello spazio. Ho continuato a forzare (ero col winch rite e non mi sono accorto se non troppo tardi dell'impedimento) quella parte di scotta anzichè liberarsi ha continuato a muoversi (sempre incastrata nello spazio) verso l'altra parte della gabbia e quando ci è arrivata è andata sotto il disco. Oltre al fatto che recuperavo col winch elettrico, credo non sarebbe successo se la scotta fosse stata nuova e a misura di progetto (mentre era vecchia e assottigliata).
Comunque al di là della circostanza dell'accaduto ti ringrazio per l'informazione circa la sezione della scotta (cosa che nelle istruzioni di montaggio non c'è). Grazie.
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PS: non uso più il winch rite x avvolgere il genoa....
Scusate se mi intrometto @Albert quale è il vantaggio mettendola in Dyneema? Scorre meglio? Grazie
Usando la vella di prua parzialmente avvolta la scotta dell'avvolgifiocco sarà sotto carico.
Se si usa una scotta di dyneema l'allungamento sotto carico sarà minore e qundi la vela di prua si srotolerà di meno.
b.v.
Ho rinnovato la scottina questo anno mettendo un prestirato da 8 mm più che sufficiente per i carichi e ancora maneggevole, chiudo sempre a mano il genoa nonostante i suoi 64 mq ed i miei quasi (a giorni) 80 anni.
La ho messa lunga in modo che, dopo aver sostituito le scotte con una fettuccia con asola cucita, messa a bocca di lupo, questa si avvolga a spirale discendente di almeno 10 giri lasciando ancora qualche giro sul tamburo.
Come vantaggio suppletivo, riempiendo di più il tamburo, si riduce di molto la forza necessaria per la chiusura, cosa importante con forte vento.
Avevo acquistato una bobina da 200 m di prestirato con cui ho rinnovato, oltre alla scottina dell'avvolgifiocco, le borose delle tre mani, i terminali tessili delle volanti e la manovra per avanzare sulla rotaia il carrello delle scotte genoa, vedi anche:
https://forum.amicidellavela.it/showthre...d439389524
(15-03-2021 22:53)sergiot Ha scritto: [ -> ]Scusate se mi intrometto @Albert quale è il vantaggio mettendola in Dyneema? Scorre meglio? Grazie
A differenza di quello che la maggior parte di noi pensa, la scottina, quando il genoa è parzialmente avvolto, deve contrastare il tiro della vela che tende a svolgerla e, se pensi a quanto ci dai sulla scotta con manovella e ridotte, puoi immaginare quali siano i carichi sulla scottina.
Perciò il "vantaggio" è che non ti scoppia sul più bello e il genoa si sfrulla ....
Ovviamente questo discorso non vale e per gli immagazzinatori, e per chi in condizioni dure chiude tutto e va di trinchetta ...
Scalza qualche metro, resta più spazio nell'avvolgitore.-
anche a livello di efficienza: assodato che per chiudere è tassativo evitare winch e affini, più il sistema è rigido e meno lavoro è necessario.
Immagina per assurdo che fosse un elastico: fai una bracciata da 1 metro, mezzo lo assorbe allungandosi e mezzo lo trasferisce al tamburo; ovviamente un prestirato poliestere non è un elastico ma su una linea di 10-12 metri anche l’1% di allungamento in più o in meno si percepisce (e ad ogni singola bracciata).
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(16-03-2021 20:01)shein Ha scritto: [ -> ]anche a livello di efficienza: assodato che per chiudere è tassativo evitare winch e affini, più il sistema è rigido e meno lavoro è necessario.
Immagina per assurdo che fosse un elastico: fai una bracciata da 1 metro, mezzo lo assorbe allungandosi e mezzo lo trasferisce al tamburo; ovviamente un prestirato poliestere non è un elastico ma su una linea di 10-12 metri anche l’1% di allungamento in più o in meno si percepisce (e ad ogni singola bracciata).
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Il ragionamento non mi torna! La scottina rimane sempre in tensione tra una bracciata e l'altra, lo sforzo cala man mano che la vela si riduce, per la minore esposizione al vento, anche se c'è un piccolo effetto contrario per la riduzione del diametro avvolto sul tamburo.
Comunque se non sei Maciste la forza sviluppata a mano è inferiore di almeno due ordini di grandezza rispetto alla resistenza del prestirato per cui in fase di avvolgimento l'allungamento è irrilevante.
L'allungamento è invece presente quando si bolina con genoa ridotto e scotta cazzata, oltre che per l'elasticità della scottina per l'impaccamento della parte avvolta per la maggiore sollecitazione; bisogna tenerne conto avvolgendo un po' di più, tanto è facile poi, se serve, rilasciare un po', anche sotto forte tensione, trattenendo su un winch o su una castagnola (è solo in questo caso che si utilizza un winch).
(16-03-2021 22:44)RMV2605D Ha scritto: [ -> ]Il ragionamento non mi torna! La scottina rimane sempre in tensione tra una bracciata e l'altra, lo sforzo cala man mano che la vela si riduce, per la minore esposizione al vento, anche se c'è un piccolo effetto contrario per la riduzione del diametro avvolto sul tamburo.
Comunque se non sei Maciste la forza sviluppata a mano è inferiore di almeno due ordini di grandezza rispetto alla resistenza del prestirato per cui in fase di avvolgimento l'allungamento è irrilevante.
L'allungamento è invece presente quando si bolina con genoa ridotto e scotta cazzata, oltre che per l'elasticità della scottina per l'impaccamento della parte avvolta per la maggiore sollecitazione; bisogna tenerne conto avvolgendo un po' di più, tanto è facile poi, se serve, rilasciare un po', anche sotto forte tensione, trattenendo su un winch o su una castagnola (è solo in questo caso che si utilizza un winch).
un cima in poliestere alta tenacità da 6 (diametro abbastanza comune per la manovra in questione) ha un CR di poco superiore a 800kg e un allungamento al 30% (250kg) del 5% e segue un andamento abbastanza lineare quindi a 50kg allungamento 1%, a 25kg 0,5%.
Come giustamente dici il grosso sta nei primi giri per, diciamo, un metro di cima. Ecco, quando c’è vento e onda e magari la scotta è leggermente in tensione per non far sbatacchiare la vela e per fare quei primi giri magari sono in piedi usando le gambe per fare più forza se non addirittura tonneggiando..... a me personalmente di persona sapere che parte della mia forza anziché ad avvolgere è servita ad assestare la tensione della linea di 10 m facendola allungare di 10cm (ma anche fossero 5cm sarebbe lo stesso)...scoccia!
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Tonneggiando? Cambi ormeggio?
Chissà cosa significa tonneggiare, oppppppinione.
Pensa se ti secca tirare 10 cm. in più di sagola da giovane, pensa quando diventerai vecchio.
RVM ha 80 anni e neanche ci pensa.-
Io sul mio 41 la ho da 8 in poliestere. Forse come suggerito da Albert in dynema sarebbe meglio.
(14-03-2021 11:12)kitegorico Ha scritto: [ -> ]Qualcuno tra i tanti sfortunati possessori di questo problematico avvolgifiocco sa dirmi la sezione esatta della scotta da usare in base alle specifiche del produttore? Sono sempre al limite tra una sezione troppo grossa (che rischia di ingolfare l'avvolgitore ed una troppo piccola che rischia di infilarsi tra i dischi e la gabbia esterna.... Grazie
Ho trovato questa tabella che può rispondere al tuo quesito . Bv
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(24-03-2021 10:14)Sole Rosso Ha scritto: [ -> ]Ho trovato questa tabella che può rispondere al tuo quesito . Bv
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(24-03-2021 10:14)Sole Rosso Ha scritto: [ -> ]Ho trovato questa tabella che può rispondere al tuo quesito . Bv
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Mi sembra che questa tabella lasci il quesito di kategorico irrisolto
("Groove 8 mm" è il diametro della ralinga di inferitura).
Ne suscita però un altro .... leggendo la prima riga, secondo Facnor l'avvolgifiocco SD 180, il suo profilo ed il suo tamburo per una barca di 41' sarebbero chiaramente sottodimensionati ...
Infatti è quello che ho notato anch io
180 sottodimensionato aggravato dal fatto che il 411 ha un genoa grandissimo di 50 m2