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Versione completa: Moana 33
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Buonasera a tutti,
spero mi possiate aiutare, dove posso recuperare ulteriori informazioni su questa famosa barca di Malingri?
L’ impressione di solidità che offre è ben diversa da un 33 piedi di serie; è un buon investimento per un usato?
Ogni consiglio è benvenuto.
Grazie.
Roberto
Io c'ho navigato 10 mesi dai Caraibi alla nuova Zelanda, quindi ci sono affezionato, per me rimane una piccola grande barca. È sicuramente molto solida anche se bruttina, tutto è sovradimensionato e qualcuno mi ha fatto notare che significa dimensionata non correttamente 19. Sartie del 12, spessori dello scafo importanti, tambuccio studiato per essere stagno, insomma se cerchi la sensazione di sicurezza contro un disastro improvviso, fa per te. Molto peso in più ma prestazioni decenti.
Non la comprerei ma neanche la sconsiglierei. Se ti piace e te ne innamori, non vedo motivi per scartarla.
Punto nr 1

Le barche non sono un investimento.
Hai giá chiesto al cantiere?
Buon Vento
ero uscito una volta su un Moana, tanti anni fa' ce n'era uno sul mio pontile. Dava l'impressione di essere robusta, anche se non velocissima, nonostante un'alberatura importante. Mi pare molte fossero finite custom, cioè si comprava lo scafo e si finiva la barca come si voleva. Buona ricerca
(28-03-2021 11:29)Argo74 Ha scritto: [ -> ]Punto nr 1

Le barche non sono un investimento.

+1
(28-03-2021 11:20)timisco Ha scritto: [ -> ]Io c'ho navigato 10 mesi dai Caraibi alla nuova Zelanda, quindi ci sono affezionato, per me rimane una piccola grande barca. È sicuramente molto solida anche se bruttina, tutto è sovradimensionato e qualcuno mi ha fatto notare che significa dimensionata non correttamente 19. Sartie del 12, spessori dello scafo importanti, tambuccio studiato per essere stagno, insomma se cerchi la sensazione di sicurezza contro un disastro improvviso, fa per te. Molto peso in più ma prestazioni decenti.
Non la comprerei ma neanche la sconsiglierei. Se ti piace e te ne innamori, non vedo motivi per scartarla.
condivido totalmente... mi sentirei di aggiungere che e' bene guardarle bene prima, poi quando te la sei sposata e' tardi.
Vi ringrazio per le vostre risposte....e concordo anch'io....usare il termine investimento per una barca è inappropriato...

Ho avuto i riferimenti del cantiere che lo ha costruito, ma in generale, dove posso chiedere informazioni generali su pesi, dimensioni vele ed altro? Direttamente a Malingri come progettista?

Grazie e BV.
La maggior parte sono custom, da vedere non è il massimo e con le ariette mediterranee neanche il massimo a livello prestazionale.
Molte montano il Mustafà che oltre ad avere un ingombro notevole pesa uno sproposito. Se sono ben allestite il prezzo è importante.
L'entrata in cabina scomoda.
Gli spessori sono importanti così come albero e sartiame.
Bisogna vedere se tutto questo serve.
Visto che centrare scogli o spaccare dighe non è il mio hobby preferito personalmente non la comprerei mai.
(29-03-2021 08:16)penven Ha scritto: [ -> ]La maggior parte sono custom, da vedere non è il massimo e con le ariette mediterranee neanche il massimo a livello prestazionale.
Molte montano il Mustafà che oltre ad avere un ingombro notevole pesa uno sproposito. Se sono ben allestite il prezzo è importante.
L'entrata in cabina scomoda.
Gli spessori sono importanti così come albero e sartiame.
Bisogna vedere se tutto questo serve.
Visto che centrare scogli o spaccare dighe non è il mio hobby preferito personalmente non la comprerei mai.

+1.....poi se il tuo obbiettivo è fare il giro del mondo (in solitario) allora puoi prenderla in considerazione
so che c'e' un legame tra corto maltese e moana.
a cecina c'e' un moana che si chiama corto maltese... l' armatrice si chiama Rossella, se capiti "di li"... meglio di lei per avere risposte che ti convincano sulla bonta dell' acquisto non riesco a immaginarne.
provalo il moana e poi prova una barca moderna... vedrai che capisci un po delle risposte dubbiose che trovi qui.
(29-03-2021 10:55)burrascaforza5 Ha scritto: [ -> ]obbiettivo è fare il giro del mondo (in solitario) allora puoi prenderla in considerazione

ma anche no 58
(29-03-2021 23:49)rob Ha scritto: [ -> ]ma anche no 58

io non la sceglierei mai, la penso come Peven......ma se la memoria non mi inganna c'è stato qualche italiano che ci ha attraversato l'oceano


so che c'e' un legame tra corto maltese e moana.
a cecina c'e' un moana che si chiama corto maltese... l' armatrice si chiama Rossella, se capiti "di li"... meglio di lei per avere risposte che ti convincano sulla bonta dell' acquisto non riesco a immaginarne.
provalo il moana e poi prova una barca moderna... vedrai che capisci un po delle risposte dubbiose che trovi qui.


saggia risposta Thumbsupsmileyanim
Grazie a tutti per i consigli e le opinioni, assolutamente valide e condivisibili.
Proverò a contattare l’armatrice di Corto Maltese, per avere altre dritte.


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Onestamente non mi e' mai piaciuta la filosofia dei Malingri nel sovradimensionare tutto senza calcoli che lo rendessero necessario .Tante' che nel giro del mondo di anni fa' ruppero il timone proprio all'altezza dell'australia proprio perche' era stato cosi sovradimensionato che alla fine si ruppe.
Cosa te ne fai di sartie del 12 su un 33 piedi , se non aggiungere peso senza senso in alto, quindi di seguito devi aggiungere peso in basso e cosi' via fino ad avere una corazzata senza senso.Per fare un esempio le nostre sartie sono del 7, e non abbiamo mai avuto problemi anche con venti importanti.
IMHO , non la vorrei neppure regalata...anche perche' poi non saprei a chi rivenderla. Smiley4
Non fissatevi sul fatto del giro del mondo (di solito quello facile della Milky Way) qualsiasi barca di serie di oggi lo puo' e lo fanno continuamente senza andare sui carri armati, se poi si vuole girare dai mari del Sud...altra storia.
Bv Angelo
burrascaforza5 Ha scritto:ma se la memoria non mi inganna c'è stato qualche italiano che ci ha attraversato l'oceano

Una traversata atlantica in solitario di un gondoliere veneziano.
Barca venduta poi ad un pizzaiolo di Grado che c'ha fatto il giro del mondo in equipaggio in 3 anni.
Entrambe le storie ampiamente coperte da Bolina, libri etc.
La barca è stata poi nuovamente venduta ed ha riattraversato l'Atlantico, ora in Martinica.
Non so...Moana 33...Pogo 30...scafo xyz...il tempo passa...
Ciao a tutti,
il Moana 33 era spesso stampato dal cantiere Rinaldi in zona Brescia e allestito da Ricci a Fano. Ho seguito l'allestimento di una di esse per conto di un cliente nel 1986-87. La nostra fu la prima ad avere la prua leggermente allungata, le precedenti avevano la prua verticale che era veramente brutta. Era una piccola grande barca, e con l'albero grande (Malingri aveva disegnato due alberature) camminava anche molto bene, al contrario di quello che pensano in molti. Io, da professionista, curai personalmente l'allestimento delle attrezzature e degli impianti. Come in tutti i Moana, il bulbo era inglobato nello scafo, cioe' le due stampate dello scafo venivano unite tra loro dopo i primi tre strati di vetroresina ad avevano gia' il bulbo stampato. Poi, completata la stratificazione, questo veniva riempito con pani di piombo annegati in resina e tra ogni strato di pani e il successivo venivano stesi strati di vetroresina a legare le fiancate del bulbo. Mi pare che il profilo del bulbo fosse un NACA 0018 come sul piu' grande Moana 39, quindi un profilo ben spesso, con ottime doti di portanza fino ad angoli di incidenza elevati. Lo scafo era realizzato a sandwich, con 3-4 striscie di sandwich larghe circa 40 cm. spaziate tra loro di 8-10 cm e resinate nel gap per creare longheroni longitudinali che prevenissero ogni possibilita' di delaminazione del sandwich. Poi si resinavano gli strati interni. In tutto il mondo delle costruzioni nautiche, ne' di allora ne' tantomeno di adesso, esistevano soluzioni costruttive anche solo lontanamente simili a questa. Internamente allo scafo venivano poi resinati dei madieri in compensato di legno (betulla) da 15 cm. ricoperti di vetroresina e correnti longitudinali da prua a poppa della stessa misura.
Tutti i Moana potevano saltellare sui sassi per giornate intere senza battere ciglio, rotolare a volonta' e fungere da parabordo ad una portaerei senza scomporsi. Il tutto al prezzo di qualche centinaio di kg. di vetroresina in piu' e di altrettante ore di manodopera.
Gli allestimenti interni del cantiere Ricci erano fatti molto bene, tutti in teak come non se vedono piu'. Sartiame ed attrezzature erano comunque superaffidabili, dire sovradimensionate non e' corretto, non esiste un sovradimensionamento al mare ma solo rispetto alla concorrenza, che e' generalmente miserabile. Vanno naturalmente controllate bene la linea d'asse, l'impianto carburante e l'installazione del motore, per scafo e attrezzatura non dovrebbero esserci problemi di nessun tipo. La timoneria era un po' difficoltosa da realizzare, passando sul cielo della cuccetta di poppa, va verificato che sia stata realizzata adeguatamente, se autocostruita.
L'abitabilita' e' sicuramente buona per un 33", ma non e' comunque una moderna rulotte galleggiante. Per una famiglia di tre-quattro persone e' sicuramente una barca eccellente.
Spero di essere stato utile,
tanti auguri per la ricerca
(27-04-2021 13:05)giorgio8596 Ha scritto: [ -> ]. In tutto il mondo delle costruzioni nautiche, ne' di allora ne' tantomeno di adesso, esistevano soluzioni costruttive anche solo lontanamente simili a questa.

...

Sartiame ed attrezzature erano comunque superaffidabili, dire sovradimensionate non e' corretto, non esiste un sovradimensionamento al mare ma solo rispetto alla concorrenza, che e' generalmente miserabile

Dato di fatto: siccome centinaia di migliaia di barche *non* fatte così (diciamo tutti i non-Moana?) navigano tranquillamente dappertutto, essendo addirittura "generalmente miserabili", qualche interrogativo su quanto sia eccezionale/straordinario questo approccio "Moana" alla concezione e costruzione di una barca viene da porselo 58
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