Se possibile meglio usare la drizza randa (io faccio così) oppure l’ammantiglio. Ti consiglio di provare entrambi i sistemi e poi scegli quello che più ti è congeniale per le tue caratteristiche e la tua barca.
BV
(20-04-2021 06:15)bellatrix Ha scritto: [ -> ]Se possibile meglio usare la drizza randa (io faccio così) oppure l’ammantiglio. Ti consiglio di provare entrambi i sistemi e poi scegli quello che più ti è congeniale per le tue caratteristiche e la tua barca.
BV
Uno vale l'altro credo.
(17-04-2021 16:00)kitegorico Ha scritto: [ -> ]Il mio dubbio non è sul dove piazzare il bozzello ma su come farlo in modo indolore x lo strallo. Non solo lo sforzo dovuto al peso di una passerella con una persona sopra concentrati sui trefoli di una porzione di uno/due cm di strallo (tra l'altro con una trazione trasversale), ma anche il sistema di bloccaggio del punto di attacco che immagino sia "pressato" sugli stessi trefoli. Insomma vorrei capire se sono sistemi fai da te oppure specifici x questa funzione.
PS: lo chiedo non in modo polemico, anzi. Se si potesse fare in tranquillità per me sarebbe molto comodo.
io da molti anni ho un bozzello fissato con un nodo prusik...mai avuto problemi.
Io fisso sempre la drizza randa, tutta in spiroidale con avvolgitore dedicato, a randa ammainata, alla varea boma.
La passerella in porto sfrutta l' amantiglio boma, per brevi uscite con condizioni tranquille talvolta non ripongo in gavone la passerella ripiegata e resta attaccata al mantiglio (ho vang rigido). Riprovevole pigrizia!
Ritorno sull'argomento.
Io la mia passerella in carbonio la tengo collegata alla drizza randa. Mi dicono e leggo che potrei utilizzare l'amantiglio avendo il vang rigido. Il problema è se il vang mi abbandona e manda giù il boma.
Premetto che normalmente faccio poggiare la passerella sul pontile (legno) quindi non stresso ne albero ne drizza.
Avrei avuto una idea anche per velocizzare.
Se a X altezza fisso sull'amantiglio una cima che mi serve per sorreggere la passerella e poi quando la ripiego questa cima la fisso sempre al grillo dell'amantiglio sul boma?
Avrei l'amantiglio che fa il suo lavoro di garantire il vang, la drizza randa che non è stressata e non occorre ogni volta smontarla dal triangolo della passerella. Avrei solo questa cimetta che in riposo blocco al grillo dell'amantiglio.
Ma poi perche' il vang dovrebbe schiantarsi? Eppoi sta seconda cimetta non starebbe a riposo ad altezza gola delle persone in piedi nel pozzetto?
Il pistone/molla cede col tempo. La cimetta, quando è a riposo starebbe bloccata, raccolta al boma.
Altra idea sarebbe quella di utilizzare la drizza della tormentina che non utilizzo. Anche se anterioremente all'albero potrebbe girarci ed andare dietro ed essere utilizzata per la passerella.
(27-05-2022 18:16)angelo2 Ha scritto: [ -> ]Ma poi perche' il vang dovrebbe schiantarsi?
Non so perché ma succede.
Quest’anno, dopo la sosta invernale e senza nessun carico (avevo tolto anche le vele), la molla a gas del mio Selden Rodkicker è morta all’improvviso. Senza amantiglio avrei trovato il boma schiantato nel pozzetto.
L'amantiglio e' una manovra ed in crociera e' utile nella presa di terzarolo. Vedo all'omeggio , se non utilizzato , vang ipercazzati dalla scotta randa per tenere fermo il boma. Per quanto tutto sia sovradimensionato, ritengo la molla o il gas del vang non siano fatti per rimanere sempre compressi a tuono.
Il circuito di tessile ( concordo con chi consiglia dyneema ) a tenuta della passerella, mi sembra sia molto legato all'armamento della barca. Magari con una foto chi ha una situazione simile può dare un consiglio piu' puntuale.
Dopo tanto riflettere oggi ho montato la mia passerella in carbonio senza utilizzare amantiglio o drizza.
Premettendo che la faccio poggiare sul pontile ho collegato le due estremità , dx e sx, sul tientibene. Funziona alla perfezione.
Quando vado via la sollevo avendo inserito a circa 20 cm dall'estremità delle cime due moschettoni che attacco agli anelli di estremità.
Per precauzione, non volendo sforzare, i tintibene, ho messo due molle in modo che se c'è escursione di marea, quindi si alza il livello, con la molla si estende quel tanto che me la fa poggiare al pontile senza mettere sotto sforzo il sistema.
O poggiata sul pontile con due venti o con la drizza randa in dynema appena sollevata così quando ci si sale scende molto poco
io attraverso da due a 10 passerelle al giorno, le peggiori sono quelle che vanno dalla passerella di una barca a quella di un altra, magari per 3 o piu metri di "luce libera".
le piu percolose sono quelle che non poggiano in banchina al momento del passaggio, si aprono a meta, molla il fissaggio sul paterazzo, cede il divaricatore, si torcono di 60 gradi proprio mentre sei a meta.
l' incidente peggiore l' ha avuto il mio amico Giancarlo, quasi due mesi in rianimazione, poi vengono i crociati strappati, le abrasioni, il mento in banchina, qualche braccio rotto e non parliamo di telefonini distrutti che ormai un velista che si rispetti ce l' ha impermeabile se non subacqueo.
le passerelle migliori sono tutte in un pezzo, hanno un supporto in barca e poggiano in banchina, poi ci sono quelle telescopiche col telecomando che si alzano fino a diventare scale ma... in genere le hanno i motoscafi, gente che non rischia la vacanza per risparmiare cinquanta kg e qualche migliaio di euro. ho visto passerelle da piu di 100k euro... l' attraversamento della passerella e' il momento piu delicato e pericoloso della navigazione, meglio una palanca di legno che quegli accrocchi per vedove che vedo comparire ogni giorno su barche con armatori svogliati.
(28-05-2022 09:13)stravento96 Ha scritto: [ -> ]Ammantiglio e due venti
Esatto uso anch'io questo sistema classico. Potrei mettere la u e togliere i venti ma sinceramente mi sembra che la U possa finire a fare troppa leva e quindi usoprno unico centrale girevole.
Quando ho amantiglio su passerella la drizza randa è sul boma. il mio vang ex rigido tiene poco ma comunque eviterei di tenerlo in forza a tener su boma e randa oltre pesi vari per evitare di usare la drizza.
Non userei qualcosa di dedicato, peraltro serve solo quando sei in porto.
Non faccio mai appoggiare passerella, carboway pezzo unico, in banchina. Non ho neppure le ruote.
Unico incidente che ho avuto è stato su una barca a nolo che aveva una tavola di quelle gialle da muratori. Si è rotta in due, tra barca ed appoggio banchina, menre scendevo con un borsone e non è stato bello.
La mia passerella ha la U quindi non può ruotare, pero potrebbe stressare lo specchio di poppa. I venti sono collegati al tientibene a sicurezza della rotazione ma cosa più importante per tenere su la passerella quando non sono in barca. La distanza, in estate, dal pontile non è più di 2 mt, non potrebbe essere altrimenti vista la lunghezza della passerella.
E' un vecchio tema: personalmente ritengo che siano indispensabili solo con le poppe IOR dove è oggettivamente difficile salire senza. Dopo aver visto davvero tanti incidenti ho deciso per l eliminazione e non mi sono mai pentito.
(30-06-2022 10:52)penven Ha scritto: [ -> ]E' un vecchio tema: personalmente ritengo che siano indispensabili solo con le poppe IOR dove è oggettivamente difficile salire senza. Dopo aver visto davvero tanti incidenti ho deciso per l eliminazione e non mi sono mai pentito.
non sono d'accordo, una barca senza passerella va bene forse per regatanti in un porto con poca risacca, ma se devi tenere la barca lontana, al netto di paranchi e paranchini, è una questione di sicurezza, non tutti possono saltare in barca, considerando le altezze diverse, le diverse forme degli specchi di poppa e, peraltro, anche bagagli e cambusa da caricare.
e una passerella pensata e montata a regola d'arte è una sicurezza
poi chiaramente gli accrocchi pensati male sono pericolosi, su questo siamo d'accordo
io ho passerella in carbonio, senza venti, fissata allo specchio di poppa in modo da potersi muovere solo su e giù, non lateralmente.
cima per sollevarla che passa su un bozzello fissato in testa d'albero (per me l'amantiglio deve fare l'amantiglio e non mi piace il boma che poggia sempre e solo sul vang, ho la randa rullabile quindi la drizza di randa non si può usare) ed è regolabile a un violino al pulpito di poppa
A me mi piace così con i suoi pro e contro:
Passerella fissata alla spiaggetta con due cerniere che permettono la salita ma non il brandeggio trasversale.
La passerella e sostenuta da un paranco formato con due bozzelli a violino.
Il bozzello superiore, con strozzascotte ed arri-cavo, e fissato con un loop in tessile ed un nodo a bocca di lupo al bozzello del paterazzo.
La cima di regolazione del paranco è fissata ad una galloccia sul pulpito di poppa, non fidandomi appieno dello strozzascotte. La cima interferisce con il tessuto del bimini che però è protetto da fermi in plastica (prima mettevo un tubo di plastica tagliato per lungo e che regolarmente perdevo).
L'appoggio al pontile protetto da un parabordo sotto la passerella, che lascio sollevato dal pontile una decina di centimetri.
Quando lascio la barca all'ormeggio, agendo dal pontile, sollevo a mano la passerella ed intreccio le cime di sostegno.
In navigazione tengo la passerella completamente sollevata, raramente la piego in due fermando le cime di sospensione con due moschettoni agli anelli sulle cerniere della passerella.
Uso, vantaggi e svantaggi:
-Il sistema è sempre pronto, non uso devo spostare amantiglio o drizza.
-Durante il passaggio per l'elasticità sul paterazzo (che non è cazzato a ferro) la passerella cede e si appoggia sul parabordo mettendo in trazione le sue cime di sospensione a cui ci si può appoggiare per mantenere l'equilibrio, danno un senso di stabilità. Scendendo sul pontile è bene sollevare il piede con calma ed evitare il contraccolpo della risalita.
-Benissimo dal pontile galleggiante, mentre dalla banchina occorre regolare l'altezza con la marea.
-Il sistema spiaggetta + passerella risulta particolarmente indifeso da colpi di poppa sul pontile e dagli spostamenti laterali della poppa anche dalle colonnine per acqua ed elettricità, perché la passerella non può brandeggiale lateralmente, quindi devo ormeggiare la barca restando ben distante dal pontile, nei giorni di vento sono costretto a mettere dei traversini alle gallocce sottovento.
-Quando mi porto il tender, Invece di lasciarlo al traino lo infilo trasversalmente sulla passerella, abbassata ed in acqua, e poi sollevo e lascio appoggiare il tender di lato sulla spiaggetta.
Ho utilizzato per un certo tempo un piccolo parabordo sotto la passerella, poi visto che il pontile, fisso, è in legno l'ho reputo superfluo.
Come detto quando usavo la drizza non la ho mai fatta lavorare a trazione/strappo, la passerella sempre poggiata in pontile, non piace l'effetto trampolino.
Con questo sistema usato quest'anno, al momento pare più semplice e veloce non avendo a che fare con drizza etc...
Per consentire le variazioni in altezza a causa della marea per il momento ho messo due molle che consentono l'estensione fino a toccare il pontile, non escludo che possa sostituirle con la cima elastica che sicuramente ha un maggiore allungamento.
Comunque ogni sistema è buono, ognuno utilizza il più congeniale al proprio pensiero