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Versione completa: uso corretto del carrello randa
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Ciao,

sul mio piccolo grande first 210 ho già montato un carrello randa.
Lunghezza utile 800mm.
Vorrei imparare ad usarlo bene !

Sotto raffica, io sapevo, che prima scarello sotto vento il carrello randa e poi
... se non tengo la nuova raffica, allora filo scotta randa !
Nota. Intuitivamente, con poco vento , l'uso del carrello randa mi è facile !

E con vento rafficato, come da noi con la Bora, che mi è stato suggerito di imparare ad usarlo.
Riporto dall'amico France, che nuovamente ringrazione per la lezione impartitami !:
- "... scaricare significa lascare carrello, mantenendo inalterata la tensione della scotta randa, il risultato è che il boma si apre,... "
domanda:
1) ciò ,(il boma si apre), cosa comporta ?
a) sbando di meno ?; B) mantengo vento apparente ?; c) mantengo velocità ?
d) altro ?
2) scaricare, lascare carrello oppure scarellare sono sinonimi ?

Ringrazio.
Ciao
boh , io sapevo che all'aumentare del vento , si porta il carrello sopravento e si lasca la scotta . in questo modo il boma ha sempre la medesima apertura ma si alza (vang smollato...) e si sventa la parte alta della randa .
Allora, andiamo per gradi, tu mi hai chiesto cosa significava scaricare il carrello randa (ed io ti ho appunto detto che significava lascare carrello), ok, non che questa però sia l'unica cosa da fare con vento rafficato.

Dipende da moltissimi fattori, primi fra tutti l'armo! La regolazione che fai su una barca di una certa metratura, con un albero rigido e crocette acquartierate non è la stessa che faresti su uno IOR o su una barca più moderna come la tua ma con albero leggero e flessibile.
Stando alla tua barca (non l'ho mai provata ma me la immagino) nella condizione in cui hai vento forte e rafficato e vai (presumo) di bolina, io cazzerei ben bene il vang (questo ti fa piegare l'albero stendendo la randa che risulterà più piatta, quindi meno panciuta e più scorrevole, quindi meno sbandante), poi a quel punto con carrello e scotta giochi un pò sulle raffiche e valuti quale e quanto dell'una e/o dell'altra lascare per evitare straorze, sbandamenti eccessivi, velocità. Considera che il vang sopperisce in parte al carrello (il vang oltre che piegare l'albero tiene pure basso il boma).
In linea di massima tanto più la barca è piccola quanto più si usa il vang in bolina, sui barconi il vang è quasi inutile in bolina. Sugli IOR invece si gioca di paterazzo e tensioni di volanti.
Quando si arriva al punto che in bolina devi mollare vang, carrello e scotta perchè sennò non la tieni allora hai già superato il momento in cui dovevi decidere se prendere dei terzaroli.
La velocità della barca e la pressione che hai sul timone, poi, dicono praticamente tutto!
Ciao Carlo,
non prendere per oro colato quello che ho scritto !

Mi sto informando ! ma ancora non ho trovato le vecchie discussioni.
Si certo, lasco scotta !
Questo è cosa semplice e giusta !
Ma prima ? come uso il carrello ? ... perchè ?
Tra l'altro non conosco bene il "gergo" usato per questa manovra !
Devo studiare Smile
Ciao,

ringrazio tutti.
Ringrazio France. Ottima descrizione.
Io ho appreso (da ragazzo) l'arte (della vela) veleggiado con vento a raffiche (Bora) ![lavorando sulla scotta randa]
Ma non avevo il carrello !
Ora da grande, avrei piacere di dilettarmi ad imparare ad usalo, sta macchinetta e divertirmi !
Diciamo che mi manca, cosa fare e come fare da una sistuazione di :
- bolina 10 kt vento reale;
- carrello randa al centro;
- fiocco (105%) tutto aperto , ed a segno.

E poi mi arriva una seconda raffica !
Ciao
Mah, temo che la tecnica del "vang sheeting" su un armo come quello del 210 NON abbia molti effetti, è una tecnica adottabile su derive con albero molto fino, alla fine il 210 ha un albero tranquillo.

Una cosa di cui tenere conto è la forma della rotaia e il punto di attacco della scotta, se la rotaia è dritta ed il punto di attacco sulla sua verticale scarrellando si avrà un leggero effetto di aumento del tiro verticale (a causa dell'arco che fa il boma), per mitigare il problema o si usa una rotaia curva, o si mette il punto di attacco della scotta sul boma leggermente a poppa della rotaia.

In generale penso sia utlle pensare al carrello come un modo per poter regolare quanto tiro verticale (che chiude la balumina) e quanto tiro laterale (apertura del boma) si vuole sulla vela (ovviamente a vang mollato)

Altra cosa da considerare è che in golfo di Trieste le raffiche di bora sono spesso di tipo catabatico, quindi hanno una componente verticale molto pronunciata e lo sbandamento invece di depotenziare la vela la espone ulteriormente, dovresti fare delle prove, ma così a naso cercherei una regolazione del carrello fissa che ti permetta di aprire molto la parte alta della vela lavorando di scotta, in questo modo andresti a depotenziare la parte di vela che ti fa sbandare di più.
Clavy,

rileggo, riflettoe poi ti rispondo, punto su punto.

Intanto tante grazie.
Hai messo tanta carne al "fuoco" .

Ciao
Con poco vento carrello un poco sopravvento per portare su il boma e chiudere ulteriormente il cucchiaio della vela. Con vento medio carrello al centro, poi il modo di depotenziare la vela dipende anche dalla barca, magari il carrello non scorre bene, magari sulle raffiche importanti non è sufficiente lascare solo il carrello ed allora il timoniere/ranista si trova in difficoltà a prendere in mano la scorta randa. Con vento forte carrello sottovento per diminuire l'angolo di incidenza della vela.
In ogni caso su una barca piccola credo che sotto raffica sia più efficace lavorare di randa piuttosto che di carrello, troppo evidenti gli effetti delle raffiche e troppo lavoro per il timoniere.
Ovvio che poi il carrello ti aiuta appena allarghi l'andatura a tenere il boma nella posizione corretta senza fare riferimento solo al vang.
Queste sono le poche cose che "mi hanno imparato", nella pratica per esempio in catamarano sotto raffica uso senz'altro la scotta anche se i bravi dicono di lavorare di carrello.
Se sei bravo e il carrello scorre bene tutto fila liscio, ma se ti distrai oppure il carrello si impunta sei nei guai e non hai neanche il tempo di pensare a cosa è andato storto. Su barche come il J24 l'uso del carrello è più facile, anche e sopratutto per gestire la forma della randa piuttosto che per scaricare pressione sotto raffica. Immagino che si barca più importanti ci sia un randista che possa lavorare, in accordo con il timoniere, su carrello e su scotta, ma stiamo parlando di un altro livello rispetto al nostro mondo.
in linea di massima carrello e scotta incidono su 2 fattori che generano la potenza della vela: svergolamento e angolo di incidenza. siamo in bolina o suoi parenti laminari

se molli carrello sposti il boma (e la randa ad esso attaccato) sottovento SENZA far alzare il boma (il vang chiaramente è cazzato il giusto). cambi angolo di incidenza ma non svergolamento
se molli scotta (poco) il boma va in alto, e svergoli la parte alta. se molli ancora, il boma inizia ad andare di lato e cambi l'angolo d'incidenza depotenziando definitivamente la vela. se molli ancora la metti a bandiera e ti fermi (il vang che non hai mollato fin ora ti farà comunque puntare in orza. se vuoi proprio fermarti molla anche vang e cunny).

ok bene, ma chi mollare? la distinzione non è così semplice. esistono delle logiche macroscopiche ma il verdetto finale è "la manovra delle due più efficace" cosa che scoprirai provando.
in generale con barche plananti, veloci, leggere e randocentriche si va di scotta, con barche più dislocanti e meno nervose usi prevalentemente il carrello. su acqua piatta il carrello, con onda la randa. ma non è scritto nella pietra, bisogna provare provare provare.
Sembra che queste barche corrano su un binario.
Ma il timone a cosa serve? Se sei al limite con tutto il timone alla poggia scarella sotto vento.
Lascia che la barca venga all'orza e perda potenza.
Il problema è che non sai stare al timone non hai sensibilità, fra una quarantina di anni lo imparerai, forse, non ti servirà il randista e farai tutto da solo stando al timone.
E' vero, provare e riprovare, perchè ogni barca ha la sua "oppinione", e persino la stessa barca, se il rig è regolato diversamente (rigido vs. "abbananabile").

La cosa non è peraltro semplicissima, soprattutto se NON sei in equipaggio, e se il vento è rafficato/ballerino, o c'è onda, dato che il gioco ti cambia in continuazione. A me, finora, è riuscito solo in piccola parte da quando ho la barca "nuova", una volta c'è poco vento, una volta ce n'è troppo e sei da solo, una volta hai il rig regolato in un modo....

Il vang avrebbe la funzione di mantenere il boma all'altezza prefissata, per cui se vogliamo "sostituisce" il carrello.....lascando scotta, il boma si sposta solo lateralmente senza salire, grosso modo come lascando il carrello. Inoltre, dati i suoi punti di tiro e attacco, contribuisce a flettere l'albero e spianare la randa più del carrello (che usa la balumina, mi si passi l'ardita analogia, come un paterazzo aggiuntivo).

In condizioni severe, uno potrebbe lascare scotta con vang lasco, per far salire il boma sotto raffica e quindi scaricare la parte alta. Non è che la randa goda molto, ma se non si è presa la mano per qualche ragione CREDO sia l'unico modo per non sdraiarsi e quindi forzare sul timone o straorzare.
ciao,

ancora grazie per gli interventi numerosi ! E' un piacere leggervi.

Quello che sicuramente ho compreso è che :" dipende" !
E poi ancora :... che c'è da provare,... che la cosa non è peraltro semplice !
Grazie.
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