06-09-2021, 08:56
Buon giorno.
Voglio raccontarvi l'avventura di ieri, magari a qualcuno può tornare utile sapere come ne siamo usciti, o meglio, dirmi cosa potevo fare altrimenti.
La giornata si preannunciava bella: sole, borino sui 12-15 nodi, poca onda, insomma, l'ideale per divertirsi. Usciamo col mio JOD35 da Porto Buso verso le 12 e ai fari issiamo la randa, subito dopo issiamo il genoa, la barca fila a 8 nodi senza regolare al meglio le vele, non vogliamo strafare visto che al timone c'è un neofita che vuole imparare. Dopo un un'oretta di veleggiata noto che il vento sta leggermente calando, decido quindi di approfittarne per fare un bagnetto, calo il genoa e subito dopo sblocco lo stopper della randa con la drizza già sul winch, con mio sommo stupore, non succede nulla, la drizza non fa il solito scatto al quale sono abituato. Provo allora a tirare la randa dall'infieritura, nulla, non si muove di un millimetro, provo cazzando il cunningam, nulla, allora aguzzo la vista, guardo la testa d'albero e, con orrore, noto che la drizza sembra essere di fianco alla puleggia, non ne sono certo, ma se è così continuare a tirare peggiora solo la situazione. Mi confronto sul da farsi con il mio amico che ha molta più esperienza di me, mi dice che salire in testa d'albero con quella seppur piccola onda, non è simpatico, bisogna quindi trovare il modo di rientrare e ormeggiare con la randa issata. Issiamo di nuovo il genoa e andiamo a riprenderci il canale di Porto Buso, nel frattempo decidiamo di entrare a motore con randa lasca e poi, prima di entrare in marina, di sciogliere la gassa sulla bugna della randa e lasciarla che sventoli a mo di bandiera, in questo modo dovrebbe portare poco o niente e permetterci di ormeggiare. Nel frattempo il vento che sembrava calare, torna a soffiare a 12-15 nodi, questo non ci facilita le cose, ma siamo fiduciosi che nell'entroterra, sul canale dove si trova il marina, sia più calmo, infatti è così, ma comunque abbiamo delle raffiche a 10-12 nodi che non mi permettono di sciogliere la gassa sulla bugna, neanche con la barca controvento, allora decido di usare una borosa, la faccio passare nella bugna e la cazzo a mano in un momento di calma di vento e ci faccio un paio di giri a collo sulla varea, in questo modo mi ritrovo la gassa finalmente lasca e riesco a scioglierla. A questo punto approfitto dell'accrocchio con la borosa per non far sbattere la randa inutilmente per i 100metri di canale che rimangono e libero la randa solo al momento dell'entrata in marina. Con gioia noto che il motore riesce a fermare la barca, come previsto la randa porta poco o niente, senza vergogna alcuna, entriamo di prua e ormeggiamo la barca. Bene, ora la barca è ormeggiata e non abbiamo fatto danni, ma cosa ne facciamo di quella povera randa? C'è poco da fare, bisogna salire in testa d'albero. Per fortuna anni fa ho aggiunto un bozzello in testa d'albero per poter issare uno spinnaker più grande per venti leggeri, questa drizza ci consente anche di salire. L'ingrato compito tocca al mio amico dal momento che io peso 115 kg. La cosa non è facile poiché la barca oscilla con la randa che sbatte e se provo a fissarla in qualche modo ovviamente sbanda, provo a mettere la bugna al piede dell'albero per provare ad avvolgerla un po' sullo stesso, ma in alto mi fa "sacco" e la barca sbanda, finalmente per alcuni minuti il vento cala e riesco a far salire il mio amico in testa, appena su taglia la drizza e finalmente la randa scende. A questo punto la barca, anche sotto raffica, non oscilla più di tanto e quindi decidiamo di smontare la puleggia, non senza difficoltà l'amico ci riesce e l'avventura finalmente finisce con lui di nuovo in pozzetto.
Come visto dal pozzetto la drizza era finita di fianco alla puleggia, come abbia fatto è un mistero visto che lo spazio è veramente ridotto al minimo, ma tant'è. Posso solo dire che la puleggia ha la scanalatura piccola per una drizza da 12 e inoltre ha due parti cilindriche ai lati della scanalatura di 3-4 mm ciascuna, ciò può facilitare l'uscita dalla sede, credo che ne cercherò una con la scanalatura più grande e che arrivi fino ai fianchi.
Qualcuno ha suggerimenti sul da farsi con la carrucola?
A qualcun' altro è capitata la stessa cosa?
Voglio raccontarvi l'avventura di ieri, magari a qualcuno può tornare utile sapere come ne siamo usciti, o meglio, dirmi cosa potevo fare altrimenti.
La giornata si preannunciava bella: sole, borino sui 12-15 nodi, poca onda, insomma, l'ideale per divertirsi. Usciamo col mio JOD35 da Porto Buso verso le 12 e ai fari issiamo la randa, subito dopo issiamo il genoa, la barca fila a 8 nodi senza regolare al meglio le vele, non vogliamo strafare visto che al timone c'è un neofita che vuole imparare. Dopo un un'oretta di veleggiata noto che il vento sta leggermente calando, decido quindi di approfittarne per fare un bagnetto, calo il genoa e subito dopo sblocco lo stopper della randa con la drizza già sul winch, con mio sommo stupore, non succede nulla, la drizza non fa il solito scatto al quale sono abituato. Provo allora a tirare la randa dall'infieritura, nulla, non si muove di un millimetro, provo cazzando il cunningam, nulla, allora aguzzo la vista, guardo la testa d'albero e, con orrore, noto che la drizza sembra essere di fianco alla puleggia, non ne sono certo, ma se è così continuare a tirare peggiora solo la situazione. Mi confronto sul da farsi con il mio amico che ha molta più esperienza di me, mi dice che salire in testa d'albero con quella seppur piccola onda, non è simpatico, bisogna quindi trovare il modo di rientrare e ormeggiare con la randa issata. Issiamo di nuovo il genoa e andiamo a riprenderci il canale di Porto Buso, nel frattempo decidiamo di entrare a motore con randa lasca e poi, prima di entrare in marina, di sciogliere la gassa sulla bugna della randa e lasciarla che sventoli a mo di bandiera, in questo modo dovrebbe portare poco o niente e permetterci di ormeggiare. Nel frattempo il vento che sembrava calare, torna a soffiare a 12-15 nodi, questo non ci facilita le cose, ma siamo fiduciosi che nell'entroterra, sul canale dove si trova il marina, sia più calmo, infatti è così, ma comunque abbiamo delle raffiche a 10-12 nodi che non mi permettono di sciogliere la gassa sulla bugna, neanche con la barca controvento, allora decido di usare una borosa, la faccio passare nella bugna e la cazzo a mano in un momento di calma di vento e ci faccio un paio di giri a collo sulla varea, in questo modo mi ritrovo la gassa finalmente lasca e riesco a scioglierla. A questo punto approfitto dell'accrocchio con la borosa per non far sbattere la randa inutilmente per i 100metri di canale che rimangono e libero la randa solo al momento dell'entrata in marina. Con gioia noto che il motore riesce a fermare la barca, come previsto la randa porta poco o niente, senza vergogna alcuna, entriamo di prua e ormeggiamo la barca. Bene, ora la barca è ormeggiata e non abbiamo fatto danni, ma cosa ne facciamo di quella povera randa? C'è poco da fare, bisogna salire in testa d'albero. Per fortuna anni fa ho aggiunto un bozzello in testa d'albero per poter issare uno spinnaker più grande per venti leggeri, questa drizza ci consente anche di salire. L'ingrato compito tocca al mio amico dal momento che io peso 115 kg. La cosa non è facile poiché la barca oscilla con la randa che sbatte e se provo a fissarla in qualche modo ovviamente sbanda, provo a mettere la bugna al piede dell'albero per provare ad avvolgerla un po' sullo stesso, ma in alto mi fa "sacco" e la barca sbanda, finalmente per alcuni minuti il vento cala e riesco a far salire il mio amico in testa, appena su taglia la drizza e finalmente la randa scende. A questo punto la barca, anche sotto raffica, non oscilla più di tanto e quindi decidiamo di smontare la puleggia, non senza difficoltà l'amico ci riesce e l'avventura finalmente finisce con lui di nuovo in pozzetto.
Come visto dal pozzetto la drizza era finita di fianco alla puleggia, come abbia fatto è un mistero visto che lo spazio è veramente ridotto al minimo, ma tant'è. Posso solo dire che la puleggia ha la scanalatura piccola per una drizza da 12 e inoltre ha due parti cilindriche ai lati della scanalatura di 3-4 mm ciascuna, ciò può facilitare l'uscita dalla sede, credo che ne cercherò una con la scanalatura più grande e che arrivi fino ai fianchi.
Qualcuno ha suggerimenti sul da farsi con la carrucola?
A qualcun' altro è capitata la stessa cosa?