Buongiorno.
Ho due ripartitori di carica della Cristec che, per sicurezza avendo 12 anni, vorrei sostituire con qualche prodotto più recente.
Quelli che ho trovato non hanno l'attacco per i due cavetti che ho evidenziato in giallo. Devo per forza continuare con i Cristec o c'è qualche prodotto analogo ma di più recente concezione?
Perché pensi che sia necessario cambiarli?
Non sono oggetti soggetti a deterioramento.
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Hai ragione. Funzionano benissimo ma hanno molti anni. Di vita.
È anche per averne uno di rispetto, nel caso che...
Prendi un buon ripartitore a mosfet da tenere di riserva e lascia stare quelli che hai dove sono (Victron, Sterling, ...).
Sono oggetti semplici con elementi a stato solido che non si deteriorano. 12 anni non sono un problema.
Ovviamente, mia "oppinione".
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(18-09-2021 14:20)AndreaB72 Ha scritto: [ -> ]Prendi un buon ripartitore a mosfet da tenere di riserva e lascia stare quelli che hai dove sono (Victron, Sterling, ...).
Sono oggetti semplici con elementi a stato solido che non si deteriorano. 12 anni non sono un problema.
Ovviamente, mia "oppinione".
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Grazie, farò sicuramente come dici anche se mi rimane il dubbio dei due cavetti da collegare che, in alcuni ripartitori, non sono presenti.
Alfredo
Il cristec che hai è già un oggetto avanzato.
È un isolatore a mosfet con una caduta più bassa rispetto ai diodi tradizionali. I due cavetti in più sono la massa e l'eccitazione dell'alternatore. In pratica l'isolatore attiva l'alternatore in base allo stato delle batterie (più o meno).
In quelli normali a diodi (che non hanno dentro elettronica particolare) l'eccitazione dell'alternatore si prende direttamente dalla batteria servizi.
In pratica collegheresti il cavetto rosso direttamente al terminale che va alla batteria e lasceresti quello nero libero.
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(19-09-2021 09:32)AndreaB72 Ha scritto: [ -> ]Il cristec che hai è già un oggetto avanzato.
È un isolatore a mosfet con una caduta più bassa rispetto ai diodi tradizionali. I due cavetti in più sono la massa e l'eccitazione dell'alternatore. In pratica l'isolatore attiva l'alternatore in base allo stato delle batterie (più o meno).
In quelli normali a diodi (che non hanno dentro elettronica particolare) l'eccitazione dell'alternatore si prende direttamente dalla batteria servizi.
In pratica collegheresti il cavetto rosso direttamente al terminale che va alla batteria e lasceresti quello nero libero.
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Caspita sei stato chiarissimo. Dissipati tutti i miei dubbi. Come avrai capito ci capisco poco ma ora mi è tutto più chiaro.
Grazie ancora. Alfredo