Ho navigato poco sulle derive, a parte il dinghi, praticamente niente, ma questa scotta della randa che deve essere regolata di continuo? Una volta dato lo svergolamento voluto con la scotta poi agendo sul carello del trasto più chiusa più aperta, l'unico caso che se c'è vento al limite 18 di apparente e qualche raffica un pò più forte avere uno alla randa che mi scarelli sottovento è utile, ocio che se sono al timone sono io che sento la barca e sono io che do l'ordine " scarella" quando? Quando non ce la faccio a tenerla perchè troppo orziera o perchè vedo che troppo sbandati diminuisce la velocità. Questo se sto facendo un bastone dove dopo poco più di un miglio deve fare il lato in poppa e devo avere tutta la randa, momento per cambiare la vela a prua se neccessario, in una lunga avrei cambiato il genoa con un fiocco e fatto una bolina più piena, si cambia prima a prua i genoa tirano giù la prua poi si danno le mani alla randa.
Navigando quasi sempre da solo non ho mai sentito la neccessità di avere la scotta in mano, una volta regolato la barca la porto col timone.-
@ Bullo: il problema che quella barca non ha la rotaia della randa quindi puoi aprire solo di scotta ed avendo le crocette moooolto acquartierate (non ha paterazzo) sei subito sulla crocetta.
Per quello suggerivo un paranco sopravento e lavoro di wang.
Personalmente farei rinforzare anche la vela nei punti di contatto con la crocetta.
(29-09-2021 09:26)penven Ha scritto: [ -> ]@ Bullo: il problema che quella barca non ha la rotaia della randa quindi puoi aprire solo di scotta ed avendo le crocette moooolto acquartierate (non ha paterazzo) sei subito sulla crocetta.
Per quello suggerivo un paranco sopravento e lavoro di wang.
Personalmente farei rinforzare anche la vela nei punti di contatto con la crocetta.
Tieni conto però che, quando vai a fare un tiro sopravento, con quell'archetto, otterrai anche un tiro verso il basso dovuto al contrasto della briglia sottovento, in quella situazione il vang andrà in bando.
Vero, ma siccome una volta partito non puoi più fare regolazioni dell'albero qualcosa ti devi inventare.
Sui Solaris di ultima generazione la rotaia della randa è sparita sostituita da un punto fisso ed ho visto che in regata usano un paranco sul boma e qualcosa riescono a fare, personalmente ritengo insostituibile la rotaia ed è anche per questo che sconsigliavo vivamente di regatare con quella barca.
MMAh, prima di tutto le regate sono divertimento e allenamento ad avere confidenza con la barca, il che esula da CA e olimpiadi, ma giova molto poi alle uscite in crociera. Ovvio che se ho velleità di classifica mi provvedo di mezzo ed equipaggio al top, il che porta a situazioni al limite del ridicolo quando alla regata dei fagioli si vedono imbarcare personaggi da coppa.
Solidarietà quindi con l'amico Matymaty, e concordo con chi sconsiglia paterazzo là dove non è previsto. Un vang efficace e una scotta robusta -con eventuale aiutino volante per regolare lo svergolo- ti permette di bolinare decentemente anche con poco vento. Il consiglio con le barche crocierone è di lasciarle camminare e non cercare gli angoli di bolina dei regatanti, alla fine il vmg ci guadagna.
Per esempio su una priva di trasto e con la scotta sulla tuga usai con soddisfazione un paranchino da agganciare alla falchetta per portare su il boma mentre scotta e vang regolavano la forma della randa. Una manovra in più ma bastava un moschettone per liberarla.
(28-09-2021 12:25)matymaty Ha scritto: [ -> ]La nostra TITTI è perfetta per la crociera ma ha qualche difetto in regata.
Guardando l'unica foto direi innanzitutto questo, anche se non si vede bene al 100%.
Verificare la corsa del vang rigido perchè sembra che abbia un fine corsa con boma ancora molto alto e potrebbe - dico potrebbe perchè dipende da come è stata progettata la randa - incidere nella possibilità di regolarla.
Poi è chiaro che se si fa regata sarebbe bene ingegnarsi per poter avere in bolina il boma a centro barca e poter controllare lo svergolamento.
In parte è vero quel che dice Bullo soprattutto con poco vento, però ci sono condizioni in cui il boma a centro barca paga.
(28-09-2021 13:32)bullo Ha scritto: [ -> ]La randa quando il fiocco a prua non ha sormonto non va cazzata più di tanto, col boma al centro si ferma la barca.
Mah, si parla di stravolgere un'onestissima barca da crociera per poter regolare al meglio le vele (vele ????), quando per partecipare alla regata non si è avuto nemmeno il tempo e la voglia di togliere il bimini (telaio e cappotta) e di disarmare il lazy bag e il lazy jack.
Sì, è vero ... son vecchio e brontolone.
Non solo...ci sarebbe anche un parabordo...
Grazie oudeis per il supporto morale
Questa è la prima volta che andiamo in regata e abbiamo fatto a posta un trofeo su due weekend per per preparare la barca con calma e prendere le misure prima dell’invernale. durante la settimana lavoriamo tutte, abbiate pietà ? stiamo svuotando la barca, smonteremo il criticatissimo Bimini e magari pure l’easy jack
In passato ho regatato seriamente sui Laser e devo dire che sto approcciando questo giro con un po’ più di leggerezza e mi sto divertendo lo stesso. È un modo per viversi la barca d’inverno e migliorarsi. Ma ovviamente oh ognuno è libero di fare come preferisce. Quel che mi piacerebbe è stare nel gruppo, non puntiamo alla coppa, vediamo se ci riusciamo. L’idea di marmar di mettere una regolazione in più con moschettone sulla randa è da provare. Se combino qualcosa vi mando la foto (che sarà senza parabordo
)
Ciao a tutti! E grazie per le dritte!
Prego. L'esperienza in deriva fa la differenza tra un autista e un timoniere, basati su quella piuttosto che sull'hardware per ottenere il meglio. E soprattutto divertiti!
(28-09-2021 18:25)penven Ha scritto: [ -> ]Fare regate con quella barca è come fare motocross con una vespa.
(30-09-2021 12:03)albert Ha scritto: [ -> ]Mah, si parla di stravolgere un'onestissima barca da crociera per poter regolare al meglio le vele (vele ????), quando per partecipare alla regata non si è avuto nemmeno il tempo e la voglia di togliere il bimini (telaio e cappotta) e di disarmare il lazy bag e il lazy jack.
Sì, è vero ... son vecchio e brontolone.
ci manca solo il tender al traino!!
Buongiorno a tutti, questa è la prima volta che scrivo un contributo sul forum che comunque seguo per raccogliere utili e interessanti punti di vista su varie problematiche tecniche delle barche e sulla vela in genere. Mi sento di dare un piccolo contributo su questo tema perché sono l'armatore di un GL360 del 2018 dove ho aggiunto paterazzo e trasto randa in tessile. Non mi sento di dare nessun giudizio tecnico degno di nota ma posso solo portare la mia giovane esperienza sul campo.
Il paterazzo, a Y rovesciata, l'ho realizzato in tessile, installando un "butta fuori" in acciaio inox, in testa d'albero che mi è stato ispirato osservando l'albero dei Solaris. sulla coperta è fissato con due golfari negli spigoli esterni della poppa proprio di fianco a dove è fissato il pulpito. Di qui un particolare tecnico, i golfari sono praticamente fissati sullo scafo e non sulla parte superiore della coperta dove è effettuato l'incollaggio dei due sandwitch. Sul tema performance non mi esprimo perché l'ho messo solo per stare tranquillo quando utilizzo le vele per le andature portanti visto che sono un velista di primo pelo (anzi praticamente senza pelo).
Relativamente al trasto randa, ci ho messo un pochino a studiarlo, è realizzato in tessile, non è comodissimo da utilizzare ma indubbiamente, per esperienza personale, da molta più soddisfazione del punto fisso che c'è di serie, in sintesi, di bolina viaggia sicuramente meglio permettendomi di stringere qualche grado in più di bolina rimanendo nell'intorno basso dei 30° (sotto i 30°).
La barca è sicuramente più divertente da portare non fosse altro perché hai più opzioni con cui giocare quando viaggi a vela con la famiglia.
Non uccidetemi.
Ma come primo approccio a zero costi... utilizzare l'amantiglio per controllare lo svergolamento della randa non puo' essere un'idea invece di armare un paterazzo?
BV
Suzuki
Ciao!
Grazie per averci riportato la tua esperienza gnateri. Sarei davvero troppo curiosa di vedere delle foto del tasto randa in tessile!
Io nel frattempo ho in effetti installato le volanti, che fanno il loro lavoro quando il vento rinforza troppo e mi aiutano un po’. Certo la performance non è splendida comunque ma almeno sento di avere uno strumento in più per la sicurezza e per giocare con le regolazioni. Poi per la stagione di regate sbarco il tavolo e rinvio la randa su un golfare fisso in pozzetto. Funziona bene ma è un tale sbattimento smontare e rimontare il tavolo ogni 6 mesi che sto valutando soluzioni alternative. Magari quella tua col tessile potrebbe essere la svolta! Se mi mandassi delle foto mi faresti davvero un piacere!
Non so come ringraziarti! Sicuro adotterò il sistema anche io!
@matymaty, fammi saper se ti occorrono ulteriori dettagli, io per esempio ho anche "alleggerito" il circuito della scotta randa perché "ho già la mia età".
Bella soluzione.
occhio solo al dimensionamento dei punti fissi ai lati della tuga perché con la geometria “ad arco” i carichi non sono affatto banali e comunque di preferenza quando serve cercherei, con vento, di chiudere la balumina aiutando il tutto col vang.
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Grazie ad entrambi!
@gnateri, se hai anche foto del circuito randa mi aiuteresti parecchio, l’ho cambiato anche io ma al momento non mi soddisfa per nulla, c’è un grosso margine di miglioramento
Matilde