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Versione completa: Carbonera su uno sloop
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Copio e incollo da "Ricordi di mare e di vela" del grande Giancarlo Basile.
"Avevo pensato che, vista la notevole distanza esistente su Mabruk tra la varea del boma e il paterazzo, potevo usare questo al posto dell'albero di mezzana degli yawl, e avevo preparato un carrellino che scorreva sul cavo d'acciaio a cui ammigliavo la penna della vela, simile in tutto a un gennaker da 16 mq.
La mura veniva fissata alla falchetta di sopravento [...] e la scotta a poppa estrema. Come drizza usavo l'amantiglio del boma ammanigliato al carrellino.
Con il vento al lasco la velocità delle due barche che navigano in paranza era praticamente uguale, cinque nodi circa. Appena alzavo la carbonera Mabruk accelerava di un nodo buono [...]"

Mabruk è un Bringand di 9,5 m
Visto che ho una barca con pozzetto centrale e di spazio tra varea del boma e paterazzo ne ho da vendere sarei tentato di provare. Dovrei solo procurarmi una vela adatta. Magari un gennaker dismesso di una barca molto più piccola.
Ma il paterazzo è dimensionato per tenere oltre all'albero anche uno spinnaker che con con un pó di onda o qualche raffica da degli strappi in avanti?

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Il paterazzo è 12 mm in acciaio a 19 fili.
Non ho ancora preso delle misure ma se su una barca da 9,5 m utilizzava una vela da 16 mq, sulla mia che è un 45 piedi credo che saremmo tra i 25 e i 30 al massimo.
In ogni caso la utilizzerei solo in condizioni di vento leggero. Più che altro per "giocare". Naturalmente, come ogni gioco, per divertire deve avere un suo senso.
Stando a quanto dice Basile un senso pare averlo: facile da armare e da gestire e offre un apprezzabile incremento di velocità.
Io l' avevo fatto, sul mio Scaramouche 38 pozzetto centrale, utilizzando una vela direcupero che era con un taglio tipo gennaker, con all' inferitura un cavo d' acciaio, murata a mezza barca sulla falchetta, ed a poppa, tesata dall' amantiglio usato come drizza, nella foto ero in poppa piena, randa da una parte e genoa tangonato + vela inventata dall' altra parte, la barca la ricordo bella stabile e la vela non interferiva col genoa, il vento non era molto ma sufficente a tener gonfie le vele. non so quanto ho guadagnato di velocità, ma mi divertivo. Provo ad allegare una foto.
Se si fa per giocare va bene tutto.
Se veramente vuoi incrementare la velocità alle portanti con vento debole per la tua barca consiglio uo spi maggiorato 220/230 mq. e tangone maggiorato un metro più lungo della j.
Bullo hai ragione.
In effetti per passare da 5 a 6 nodi al lasco aggiungendo solo 16 mq di tela il vento non doveva essere così debole (mi riferisco a quanto scritto da Basile).
L'ipotesi (da verificare) potrebbe essere quella di utilizzarla quando il gennaker sembra troppo (specialmente da solo o con equipaggio ridotto/inesperto), per cercare di guadagnare qualcosina senza troppo impegno.
(19-10-2021 13:11)brubix Ha scritto: [ -> ]Bullo hai ragione.
In effetti per passare da 5 a 6 nodi al lasco aggiungendo solo 16 mq di tela il vento non doveva essere così debole (mi riferisco a quanto scritto da Basile).
L'ipotesi (da verificare) potrebbe essere quella di utilizzarla quando il gennaker sembra troppo (specialmente da solo o con equipaggio ridotto/inesperto), per cercare di guadagnare qualcosina senza troppo impegno.

Infatti quel giorno della foto era proprio il mio caso, il vento c' era al limite ma mi sembrava troppo sfacciato mettere lo spi in gennaio in pieno Golfo del Leone, che sicuramente si sarebbe incazzato, pertanto per avanzare un po' di più con randa e genoa ho messo quella vela.
Fontma, la tua situazione è un po' differente da quella indicata da Basile. Tu eri in poppa piena con il punto di scotta della Carbonera riportato alla falchetta di sopravvento e gonfio a farfalla. Mentre Basile parla di lasco (neanche gran lasco) quindi presumibilmente il suo punto di scotta è riportato in falchetta sottovento e non sopravvento.

(19-10-2021 15:02)fontma Ha scritto: [ -> ]Infatti quel giorno della foto era proprio il mio caso, il vento c' era al limite ma mi sembrava troppo sfacciato mettere lo spi in gennaio in pieno Golfo del Leone, che sicuramente si sarebbe incazzato, pertanto per avanzare un po' di più con randa e genoa ho messo quella vela.
(19-10-2021 22:39)BornFree Ha scritto: [ -> ]Fontma, la tua situazione è un po' differente da quella indicata da Basile. Tu eri in poppa piena con il punto di scotta della Carbonera riportato alla falchetta di sopravvento e gonfio a farfalla. Mentre Basile parla di lasco (neanche gran lasco) quindi presumibilmente il suo punto di scotta è riportato in falchetta sottovento e non sopravvento.

Si ma se avessi strambato la randa tolto il tangone genoa ed orzato finchè la vela lo consentiva mi sarei trovato nella stessa situazione, salvo il fatto che io non avevo ingarrocciato nello strallo la penna, (che poi basterebbe anche uno stroppo) che essendo la balumina della "carbonera" più corta dell' albero mi discosterebbe la penna dalla randa e me la stabilizzerebbe migliorando la stabilità della vela. Non l' ho fatto perchè la rotta che dovevo seguire aveva il vento in poppa piena.
Poi si può giocare avanzando o arretrando il punto di mura in falchetta per trovare la soluzione giusta, mentre per la scotta in ogni cado dev' essere l' aggancio più a poppa disponibile.
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