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Versione completa: Nomenclatura vele di prua
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(05-11-2021 17:56)clavy Ha scritto: [ -> ]Se ne prendessi una probabilmente mi calcolerei tutto sugli apparenti, ma perché è più facile che la misurazione sia giusta (se hai log starato o non funzionante non puoi avere TWS e TWA dagli strumenti) e anche perché l'apparente, nelle casistiche in cui si va a rovinare la vela, è maggiore del reale, quindi hai uno spettro più ampio di percezione.

Gli angoli a scendere si misurano sul reale, anche se gli strumenti non funzionano (vedi increspature sull'acqua); per quanto riguarda l'integrità della vela, si starà attenti solo alle andature strette sopra il traverso dove l'apparente è più forte del reale.
ciao
Gli angoli a scendere si misurano sul reale, anche se gli strumenti non funzionano
(vedi increspature sull'acqua)98
Einstein, non c'è ancora un nobelvelico?
Si vira e si verifica l' angolo sul reale. Crafter come succede spesso ha un gran passo a capire... È come molti velisti fortissimi tutto intuizione e sensazioni.... La barca fa la differenza e scusate se insisto ma l' allungamento della vela la fa padrone . La portanza se la vede sempre con la resistenza e le ali lunghe e strette, quelle che non piacciono ai timonieri mediocri hanno tanti perché. Più
Come al solito non ho capito nulla! a parità di superficie le vele strette vanno meglio di bolina, angoli d'incidenza più stretti,
ai laschi rendono di più le vele larghe, angoli d'incidenza più grandi.
Cosa volevi dire? Miiiiiisssterriiiiii??????
(05-11-2021 19:18)oudeis Ha scritto: [ -> ]Gli angoli a scendere si misurano sul reale, anche se gli strumenti non funzionano
(vedi increspature sull'acqua)98
Einstein, non c'è ancora un nobelvelico?

Boh! Io misuro sul reale anche gli angoli a risalire. Immagino che se verrà istituito il “nobelvelico” nessuno mi proporrà Sad
Hello ZK vorrei seguire i consigli che hai dato nel tuo post ma non riesco a capirli.

Mi era venuto di chiedere la domanda perche' stavo pensando ad un approccio anti- intuitivo e matematico per unificare le descrizioni delle vele di prua usando le formule per convertire TWA, TWS + risultati di un WPP in AWA, AWS e quindi comparare vele che vengono descritte usando TW con quelle che vengono descritte usando AW.

Per esempio.
Prima di tutto, semplifichiamo: Immaginiamo di navigare in un magico e magnifico mare dove non ci sono correnti e quindi il vento reale = vento di superficie e non bisogna girare e spostare le polari.
Questo calcolatore
http://questeria.info/aw/help.html
usa le formule su questa pagina di wikipedia:
https://en.wikipedia.org/wiki/Apparent_wind
e questo e' il WPP che ho usato:
http://sailonline.org/wiki/attachments/list/SOL_Polars/

Per un First 40, il WPP dice che a 110 TWA e 20 KN TWS la barca va' a 9.9 nodi.
con questo dato, messo nel calcolatore, si ottiene:
AWS= 19.0 KN
AWA= 81 gradi.

Quindi per un first 40 una vela descritta per un range dove ricadono i valori di 110 TWA e 20 KN TWS dovrebbe essere equivalente a una vela descritta per un range dove ricadono i valori di 81 AWA e 19 KN AWS.

Questo sopra per quanto riguarda la matematica, ma ricadendo nella intuizione,19 mi sembra un po' il quesito di chi viene prima: l'uovo o la gallina:

Se scelgo la vela di prua basandomi su TW, vuol dire che ingnoro completamante lo stato del mare dove in oceano potrebbe avere anche due swells incrociate che possono arrivare da direzioni completamente diverse dal vento e/o corrente e quindi uccidere la velocita', i miei AWS e AWA saranno di gran lunga diversi di quelli derivati dalle formule e quindi la vela che ho deciso di mettere potrebbe non essere quella giusta.

Se scelgo la vela di prua basandomi su AW, come faccio a sapere cosa e' se non ho gia' messo la vela di prua giusta?

Thank you.
Se vai su Blur e ti scarichi le polari di farr per il 36.7 scopri che oltre alla vela giusta ti dà pure sbandamento della barca e angolo del boma.
Penso che nessuno le abbia mai usate, dovevano servire a fare capire che quella barca si pagavo il compenso. La realtà per il 99% dei velisti non è stare in coperta a fare conti da applicare alla regolazione. Comunque ognuno ha diritto a fare come gli pare.
L approccio al code 0 è stato cercare di modellare una vela che rientri nel corredo di quelle da poppa e che riesca a fare un po' di angolo al vento. Credo che le forme ottenute abbiano centrato l obbiettivo al punto che l' orc ha modificato i dati di stazza. Ma... Al crocierista e a quello che corre in Libera cosa gli importa se la sua vela lo penalizza in classifica a compenso?
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