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Versione completa: Catalizzazione resina epossidica con basse temperature
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Sto completando il trattamento antiosmosi all'opera viva.
Purtroppo le temperature si sono abbassate e lo stucco epossidico (che preparo io utilizzando resina e additivi) oltre ad indurirsi molto lentamente (questo è normale) non diventa completamente sfarinabile con la levigatrice ma tende ad impastare la carta abrasiva. Anche dopo qualche giorno di essicazione.
Proverò a coprire e riscaldare le parti interessare ma non è semplice.
Qualche esperto sa se esiste un catalizzatore da aggiungere alla miscela per aiutare l'essicazione in queste circostanze?
So che la soluzione ideale sarebbe attendere la bella stagione, ma non posso tenere alata la barca per altri mesi.
(01-12-2021 12:41)Markolone Ha scritto: [ -> ]Sto completando il trattamento antiosmosi all'opera viva.
Purtroppo le temperature si sono abbassate e lo stucco epossidico (che preparo io utilizzando resina e additivi) oltre ad indurirsi molto lentamente (questo è normale) non diventa completamente sfarinabile con la levigatrice ma tende ad impastare la carta abrasiva. Anche dopo qualche giorno di essicazione.
Proverò a coprire e riscaldare le parti interessare ma non è semplice.
Qualche esperto sa se esiste un catalizzatore da aggiungere alla miscela per aiutare l'essicazione in queste circostanze?
So che la soluzione ideale sarebbe attendere la bella stagione, ma non posso tenere alata la barca per altri mesi.

Secondo me fare questa lavorazioni con il freddo ti provocherà problemi. Ci sono temperature di lavorazione che vanno assolutamente rispettate. Guarda sul prodotto che stai usando. Anche sbalzi di temperatura non aiutano.
Se e' resina epossidica e' difficile fare un buon lavoro sotto i 15°C.
Se proprio devi fare il lavoro adesso forse ti conviene una resina poliestere.
Comunque a seconda dei prodotti che usi ti conviene contattare direttamente il produttore per farti consigliare.
Con la chimica e' meglio non deviare troppo da cio' che e' gia' conosciuto e che e' definito nei datasheets.
Sicuro la resina West Sistem ha diversi catalizzatori a seconda della temperatura, il negoziante chiede sempre in che stagione si deve adoperare.
La mia oppppppinione, da più fastidio l'umidità che la temperatura.
In inverno scaldavo la resina e catalizzatore immergendo i contenitori in acqua calda.
Successo di perdere alcune gocce sul cemento, pavimento, alla notte il termometro scese sotto lo zero per cui il terreno ancora più freddo, il giorno dopo perfettamente catalizzato, duro come il marmo.
Controlla innanzitutto che la patina saponosa che si è creata sia facilmente lavabile con acqua (una spugna bagnata va benissimo). Poi asciuga e valuta con l'unghia o un cacciavite la compattezza del film epossidico che si è formato. Se appare duro e lucido allora è a posto. In questo caso comprati un cellophane un po' spesso da far cadere a terra dalla falchetta lungo tutto il perimetro della barca, come una gonna. Compra anche una stufetta elettrica da sistemare sotto la gonna e lasciala sempre accesa. A seconda del volume da riscaldare, della potenza della stufetta e del freddo fuori, dovresti riuscire ad ottenere una temperatura tra i 15 e i 18 gradi, sufficienti a reticolare. La superficie untuosa, comunque, continuerai a trovarla dopo ogni passaggio e a doverla rimuovere con spugna e acqua.
Se invece il lavoro fatto finora risulta morbido ancora dopo giorni e/o opaco, credo tu debba rimuoverlo. Senti Cecchi per consigli.
Grazie a tutti per i consigli.
La scelta della stagione ovviamente era obbligata, perchè col bel tempo tutti corrono a far carena e non avrei potuto far asciugare l'umidità neppure il tempo minimo sindacale.
Il risultato non sarà quello di un cantiere serio, ma neppure la spesa. 10k€ è superiore al valore commerciale della barca.

Domani provo a rimuovere la patina superficiale dopodichè stendo teli pesanti (ne ho giusto un paio enormi che avevo acquistato per le emergenze quando mi hanno rifatto il tetto di casa).
Finora sono stato fortunato ad aver goduto di un paio di mesi ventilati quasi sempre di tramontana con bassa umidità.
Mia esperienza: un paio di volte ho dovuto usare l'epossidica con temperatura bassa. Ho aiutato la catalisi con un phon, ovvero mi è bastato dare lo spunto termico per innescare la reticolazione, poi -sebbene lentamente- è andata avanti da sola. Ci ha messo più tempo del dovuto, ma non ho riscontrato patine e/o difetti nel tempo.
Un buon trucco è tenere il barattolo sopra un termosifone prima dell'utilizzo
Sintetizzando (poi vi dirò come è andata):
- preriscaldamento della resina prima della applicazione
- aiutino con una copertura e cannone per riscaldare (ne abbiamo uno non proprio potente ma meglio che niente)
- sulle parti già reticolate ma con patina saponosa provare a lavare con acqua, magari tiepida

incrociamo le dita
(01-12-2021 13:53)Architeuthis Ha scritto: [ -> ]...
Se invece il lavoro fatto finora risulta morbido ancora dopo giorni e/o opaco, credo tu debba rimuoverlo. Senti Cecchi per consigli.

In ogni caso, devi fare prima questo controllo sul lavoro già fatto. Se non ha catalizzato bene, devi rimuovere.
La catalizzazione epossidica parte, di solito entro un'ora, quindi è il momento più importante di tenerla al caldo.
Ti suggerisco di lavare bene la superficie appiccicosa, anche con detersivo, poi risciacquare. Se sotto è abbastanza duro mi accontenterei di stendere una mano di epossidica sopra. Prima o poi indurisce anche sotto. Come già detto è l'umidità più che la temperatura a fare danni. Se è solo freddo prima o poi la resina indurisce, se c'è acqua ne influenza la reticolazione ottenendo un risultato peggiore.

Tutti i suggerimenti sono corretti: scaldare la resina (a 20-5 °C non di più), scaldare la superficie e meglio ancora applicare la gonna e tenere stufette accese (meglio se quelle al quarzo). Puoi anche scaldare la resina o lo stucco appena stesi, non troppo perchè puoi bruciare la resina. Se tende a colare smetti e cura l'asciugatura.

Come già sottolineato esistono diverse miscele amminiche per l'indurimento, chiedi al fornitore se ne ha ad azione più rapida. Vedo più pericoloso (ma non impossibile) usare componente B di altra marca, in questo caso devi miscelare coerentemente con quanto indicato nel componente B. Farei prove a diversi rapporti prima comunque.

Penso che farò lo stesso lavoro in Aprile sperando di asciugare sufficientemente in due settimane...

Buon lavoro
(01-12-2021 12:41)Markolone Ha scritto: [ -> ]... tende ad impastare la carta abrasiva. Anche dopo qualche giorno di essicazione.

Mi sembra normale che, all’aperto e in questo periodo, dopo qualche giorno l’epossidica sia ancora gommosa e tenda ad impastare la carta.
Come minimo dovresti aspettare una settimana evitando di andarci a pastrocchiare sopra sperando di accorciare i tempi di reticolazione
Ben vengano invece tutti gli accorgimenti per aumentare la temperatura e tenere lontana l'umidità.
rivestire con pellicola di plastica ed eventualmente mettere sopra isolante termico aiuta
Dipende dalle superfici su cui devi andare a lavorare, io per piccole riparazioni avevo risolto con un banale lampada da ufficio (quelle con il braccio posizionabile), una lampadina da 100W in prossimità della superficie su cui hai applicato la resina ti fa raggiungere temperature più che adeguate, e la superficie è molto ampia, vai di teli e stufette, come scritto sopra.
Attenzione a iniziare a scaldare con adeguato anticipo, altrimenti rischi che in alcuni punti, con maggiore volano termico, non si raggiunga una temperatura adeguata e ti viene una schifezza a macchia di leopardo Big Grin
(01-12-2021 17:08)Markolone Ha scritto: [ -> ]- sulle parti già reticolate ma con patina saponosa provare a lavare con acqua, magari tiepida

La patina saponosa, che permane dopo molti giorni, potrebbe anche dipendere da una insufficiente miscelazione dei componenti A e B (dato per scontato che i rapporti siano stati rispettati alla perfezione) dovuta al breve tempo dedicato quest’operazione molto importante e che richiede (per piccole dosi) almeno 3 minuti in condizioni normali (20°) ma che possono aumentare sensibilmente se la miscela è molto viscosa per caratteristiche proprie o per basse temperature.

In quest’ultimo caso è utile intiepidire la miscela durante il mescolamento per fluidificarla e facilitare la completa unione dei due componenti. La reazione chimica partirà di conseguenza ma se la resina verrà poi utilizzata a basse temperature la reazione sarà ritardata o anche quasi bloccata (provate a mettere in frigorifero una miscela preparata a 25°).

Ho detto “intiepidire” perché un eccessivo riscaldamento accelera la reazione esotermica con un aumento improvviso e incontrollabile di calore che può far bollire la miscela e solidificarla in pochi minuti (mi è successo una volta mentre riempivo un foro, stretto e profondo, in piena estate a circa 30° di temperatura ambiente)
(08-12-2021 08:10)opinionista velico Ha scritto: [ -> ]La patina saponosa, che permane dopo molti giorni, potrebbe anche dipendere da una insufficiente miscelazione dei componenti A e B (dato per scontato che i rapporti siano stati rispettati alla perfezione) dovuta al breve tempo dedicato quest’operazione molto importante e che richiede (per piccole dosi) almeno 3 minuti in condizioni normali (20°) ma che possono aumentare sensibilmente se la miscela è molto viscosa per caratteristiche proprie o per basse temperature.

In quest’ultimo caso è utile intiepidire la miscela durante il mescolamento per fluidificarla e facilitare la completa unione dei due componenti. La reazione chimica partirà di conseguenza ma se la resina verrà poi utilizzata a basse temperature la reazione sarà ritardata o anche quasi bloccata (provate a mettere in frigorifero una miscela preparata a 25°).

Ho detto “intiepidire” perché un eccessivo riscaldamento accelera la reazione esotermica con un aumento improvviso e incontrollabile di calore che può far bollire la miscela e solidificarla in pochi minuti (mi è successo una volta mentre riempivo un foro, stretto e profondo, in piena estate a circa 30° di temperatura ambiente)

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Analisi precisa e corretta.
Alla fine sono riuscito a risolvere i problemi:

- Eliminazione superficie saponosa sulla prima resinatura, probabilmente dovuta ad una combinazione nefasta tra basse temperature notturne associate ad una maggiore umidità (lo dimostrerebbe il fatto che la superficie messa peggio era quella orizzontale, dove forse si era formata della condensa): risolto con accurato lavaggio con poco detersivo e molto risciacquo

- Reticolazione stuccature profonde su tutta l'opera viva: completata senza inconvenienti in 48 ore grazie alla copertura con teli e appositi cannoni che hanno mantenuto una temperatura intorno ai 15 gradi con bassa umidità. Risultata perfettamente carteggiabile.

In questi giorni ho scoperto che il produttore di questa resina ne sta mettendo in commercio una versione che reticola a bassa temperature ed alta umidità. Ovviamente era troppo tardi per me..
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