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Versione completa: Collegamento Antenna vhf AIS
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sulla mia barca ho un vhf Ray55E e un AIS 500 della Raymarine.
Tutto collegato tramite la scatola che vedete nella foto. Dove è indicato ingresso antenna, TX(vhf), ais in e ais out.
Sapete dirmi che cos'è questa scatola? L'ais ha già lo splitter integrato e non riesco a capire cos'è e a cosa serve.
Grazie
Matteo
potrebbe seere un amplificatore
Non mi è chiaro perchè ci siano 4 cavi coassiali + (il rosso-nero di alimentazione). Un normale splitter avrebbe 3 connettori/cavi e non 4.
Hai per caso 2 antenne?
O forse hai 1 AIS ricevente (cosiddetto passivo)+ 1 trasmittente(o attivo)?
È soprattutto quello che non capisco, ho solo un ais che trasmette e riceve con splitter integrato. La scritta Ais in va sulla porta ingresso antenna dell ais. La ais out all'uscita del vhf del ais. L' Ais è un Raymarine A500.
Buongiorno a tutti.
Ogni tanto viene fuori sto discorso AIS antenna VHF ho già provato a esporre la mia esperienza di addetto alle telecomunicazioni da un pochino.
Da quel che vedo nella foto è un accrocchio artigianale,butta via tutto AIS un antenna dedicata VHF antenna dedica possibilmente vetta albero AIS perfettamente allineata disassata prime crocette sotto albero ELETRICAMENTE SITUAZIONE MIGLIORE LE ANTENNE NON SI VEDONO,no antennina a poppa o
da qualsiasi altra parte,il VHF usa la stessa banda di frequenze del AIS e quindi si interferiscono a vicenda,vedi prodotti di intermodulazione.

Vi è mai capitato di ascoltare il bollettino meteo su 16 e improvvisamente di sentire la barca accanto chiamare su tut'atro canale un amico magari sul 6,quelle sono intermodulazioni di conseguenza il vostro VHF O AIS in quel momento è sordo,poco male ma va sicuramente col tempo a deteriorare la sensibilità di uno o del altro,dovrei fare una disquisizione su le nuove generazioni di apparati VHF ma non credo sia il forum giusto,DUE ANTENNE DISSALLINEATE e poche seg....
(19-02-2022 17:01)dushka Ha scritto: [ -> ]Buongiorno a tutti.
Ogni tanto viene fuori sto discorso AIS antenna VHF ho già provato a esporre la mia esperienza di addetto alle telecomunicazioni da un pochino.
Da quel che vedo nella foto è un accrocchio artigianale,butta via tutto AIS un antenna dedicata VHF antenna dedica possibilmente vetta albero AIS perfettamente allineata disassata prime crocette sotto albero ELETRICAMENTE SITUAZIONE MIGLIORE LE ANTENNE NON SI VEDONO,no antennina a poppa o
da qualsiasi altra parte,il VHF usa la stessa banda di frequenze del AIS e quindi si interferiscono a vicenda,vedi prodotti di intermodulazione.

Vi è mai capitato di ascoltare il bollettino meteo su 16 e improvvisamente di sentire la barca accanto chiamare su tut'atro canale un amico magari sul 6,quelle sono intermodulazioni di conseguenza il vostro VHF O AIS in quel momento è sordo,poco male ma va sicuramente col tempo a deteriorare la sensibilità di uno o del altro,dovrei fare una disquisizione su le nuove generazioni di apparati VHF ma non credo sia il forum giusto,DUE ANTENNE DISSALLINEATE e poche seg....
Ne approfitto per carpire .Perché tutti si preoccupano di avere lo split?
Ma anche a livello di sicurezza non converrebbe avere una seconda antenne VHF dedicata che in caso estremi può essere anche un backup delle principale ?
Cosa vuol dire disallineata ?
Salve a tutti,disallineata vuol dire che per la fretta la gattina fece i gattini ciechi... Semplicemente volevo dire l'esatto contrario,cioè due antenne perfettamente allineate ,una sopra e una sotto non si vedono elettricamente.
Sicuramente due antenne offrono un infinità di sicurezza,lo spllitte è sicuramente valido la dove non vi è alternativa di montaggio purchè AIS ed VHF siano perfettamente compatibili.
Che ne dite se cominciassimo a chiarire le cose dal punto di vista tecnico magari con un linguaggio perfettamente comprensibile da tutti.Se vi è interesse possiamo iniziare e fare chiarezza.
(23-02-2022 16:20)dushka Ha scritto: [ -> ][cut]
Che ne dite se cominciassimo a chiarire le cose dal punto di vista tecnico magari con un linguaggio perfettamente comprensibile da tutti.Se vi è interesse possiamo iniziare e fare chiarezza.

Caro Dushka, sono d'accordo con te ma in questo forum (in ambito tlc) se esprimi concetti tecnicamente diversi (ma corretti) che per "lesa maestà" contraddicono alcuni "guru" o presunti tali, ti passerà la voglia...
Ciao Florenzo,si concordo con quanto mi dici,ma ormai over 75 ho sempre da imparare sia nella vela che nel camp IT anche dopo un cinquantennio di attività
ciò non toglie che tentar non nuoce al forum,comunque rimane certo che I=V/R e questa è legge.
(23-02-2022 09:39)lord Ha scritto: [ -> ]Ne approfitto per capire .Perché tutti si preoccupano di avere lo split?
Ma anche a livello di sicurezza non converrebbe avere una seconda antenne VHF dedicata che in caso estremi può essere anche un backup delle principale ?

La portata dipende molto dall'altezza quindi, sia per la radio che per l'AIS, conviene avere l'antenna in testa d'albero. Non e' possibile montare sullo stesso albero due antenne che sarebbero troppo vicine tra loro.
Per questo motivo lo splitter e' la soluzione ideale per una barca a vela.
Nessuno poi impedisce di avere anche una seconda antenna di riserva da fissare sul balcone, ma sara' meno efficace di quella in testa d'albero.
Quindi mi sconsigliate di metterla sulla prima crocetta sulla verticale dell' antenna vhf in testa d' albero?
Aggiungerei un paio di considerazioni operative totalmente personali sull'AIS, ho un ricevente (integrato al VHF) con antenna in testa d'albero e un ricetrasmittente con sua antenna specifica sul catafalco a poppa, circa 4m di altezza.
Il ricevente prende un numero enorme di bersagli, in zone con molto traffico si arriva anche al centinaio (in Opencpn va anche oltre la pagina intera della lista bersagli).
Il mio trasmittente è CSTDMA, l'antenna è più bassa e i segnali ricevuti sono molto di meno, direi chi trasmette -di navale- in un 15 miglia: quando la parte ricevente del transponder comincia a ricevere qualche decina di bersagli, i ritardi nell'invio della mia posizione diventano di vari minuti, il trasmittente non riesce a trovare uno slot libero per trasmettere, non invia e si mette in attesa, dopo 30s riprova ma se non c'è lo slot libero idem non invia niente e si mette in attesa per altri 30s, e così via. Risultato le unità attorno a me hanno sugli schermi la mia posizione di alcuni minuti prima rispetto a quella dove sono in realtà (alcuni filtrano i ritardi, altri no): se la parte ricevente del mio trasponder ricevesse un centinaio di segnali esterni riuscirebbe molto raramente a inviare la mia posizione, con il rischio di essere quasi sempre in ritardo.
I transponder classe B ma SOTDMA lavorano con gli stessi privilegi dei Classe A quindi non hanno questo difetto, personalmente in zone di traffico intenso con il mio CSTDMA sono ben contento che debba rispettare solo la presenza di segnali relativamente più vicini prima di emettere il suo segnale, nessuna voglia di aumentare la portata con un'antenna più in alto.

Sulla trasmissione del mio segnale, con l'antenna a 4m ho verificato che le navi mi ricevono fino a un 10-12 miglia (il che concorda con test tecnici), abbastanza/non abbastanza non saprei ma mia opinione è che non conti più di tanto perché quello che ho constatato è che il numero di navi che guardano l'AIS è sorprendentemente basso. Quando ci sono contatti radio anche a poche miglia, se si chiede "mi vedete all'ais" la risposta è quasi sempre "I have you on radar", se chiamano loro dicono sempre "vessel in position X - Y" quindi si è target radar (altrimenti dall'AIS avrebbero nome e sailing vessel). Al momento l'AIS non è previsto in nessun punto del RIPAM, il radar sì, normale che il traffico commerciale segua le regole. In zone con tanto traffico anche di Classe B poi le navi spesso mettono il selettore in ricezione solo dei classe A per togliersi di mezzo tutti i moscerini "B" dallo schermo.
Insomma con l'ais sono ancora molto circonspetto, per rilevare chi emette attorno ancora ancora per vedere i classe A, lasciamo perdere i B o chi non ha obbligo di trasmettere (o spegne); per farsi rilevare dagli altri, in condizioni di traffico o di isolamento nel mezzo del nulla, ho molti molti dubbi che gli si possano attribuire tutte queste capacità miracolose, "vedi tutti e tutti ti vedono"; per quel che ho potuto constatare neanche per idea.

Esempio di un "intruso" nell'ais, aereo SAR a occhio deve essere a un 80-90 miglia Smile
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Rob ma non ho compreso dal tuo scritto se effettivamente le minor perfomance sono legate all'altezza dell'antenna.
Sembra da quello che scrivi sia controproducente avere un' antenna alta e ricevere troppi segnali
(28-02-2022 15:01)lord Ha scritto: [ -> ]Rob ma non ho compreso dal tuo scritto se effettivamente le minor perfomance sono legate all'altezza dell'antenna.

Devo aver scritto male, non è che sia niente di sconosciuto: a parità di condizioni un'antenna più bassa ha una portata in ricezione e trasmissione più limitata. Antenna alta --> tanti bersagli in entrata e ricezione del nostro segnale da parte di unità situate relativamente più lontano; antenna bassa minor numero di bersagli in entrata e ricezione del nostro segnale solo da unità situate relativamente più vicino.
Come utilizzare questo fatto tecnico dipende dal tipo di apparecchi e di navigazione che si fà. Si può voler ricevere quanti più segnali possibile, provenienti da quanto più lontano, e cercare di inviare il proprio segnale verso unità quanto più possibile lontane, è un'opzione molto logica.
Per quanto mi riguarda, con il transponder B CSTDMA e navigazione in acque con traffico spesso importante, preferisco avere il transponder a portata limitata (il solo-ricevitore è comunque in testa d'albero); se poi aggiungo anche delle considerazioni/constatazioni strettamente personali sul come e se venga utilizzata la ricezione AIS da parte delle navi, mi viene da relativizzare ancora di più l'importanza della portata, al momento nessun desiderio di cambiare checchessia nella mia installazione. Ma ripeto sono solo considerazioni personali per un caso specifico.
Buongiorno Rob intervento mooolto interessante il tuo e sicuramente degno di approfondimento ma sarebbe prematuro se prima non si comprende cosa è
un AIS od un VHF si salterebbe al discorso finale privo di risultati.
Dovremmo cominciare a parlare di cosa sono le onde radio di come si propagano cosa è un antenna VHF quale sia il suo effettivo guadagno ( oltre a quello dei venditori di fumo) della perdita dei cavi coassiali,dei lobi di irradiazione,della curva di Fresnel ,per arrivare nei dettagli del digitale.
Step by step si crea sicuramente il pensiero libero.
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