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Versione completa: Segnalatore individuale AIS considerazioni e richiesta consigli
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Sicurezza, chiedo parere a chi di voi ha fatto i corsi e è attrezzato meglio di me. Aspettavo sul mercato il plb a doppio segnale Ais e sat che al momento non commercializzano ancora. Ho a bordo jack lines, anche in pozzetto e giubbotti con cavi di sicurezza. Ho anche un modulo con asta ior con zavorra luce e bandiera autogonfiabile Rescue Marker Buoy (nuovo kit di riarmo a giorni). In caso di caduta in mare, con o senza giubbotti, oltre lanciare il ferro di cavallo con boetta non vincolato alla barca ho la possibilità di sganciare l'asta autogonfiabile che permette migliore visibilità diurna e notturna. Questo dispositivo ha la possibilità di inserire un segnalatore AIS. Quindi pensavo di acquistare 1 segnalatore AIS da inserire li che farebbe buono per mob sia con giubbotto indossato che senza anche se avrebbe il difetto che se il mob non si avvicina all asta, la posizione non è precisissima.
Quindi questa prima opzione, altra opzione spendendo il doppio 2 segnalatore AIS uno per giubbotto ma inutili se non hai il giubbotto addosso, altra opzione al triplo del costo 3 segnalatore AIS 2 nei giubbotti e uno nel modulo autogonfiabile.
Altra opzione segnalatore AIS nel modulo autogonfiabile e un Plb satellitare da tenere in barca che, in caso non riesca in autonomia a trovare il mob con l AIS, posso azionare per allertate il sistema di soccorso "vero" e non affidandomi al solo aiuto delle navi/imbarcazioni eventualmente in zona.
Navighiamo sempre in due, anche mia moglie in grado di manovrare. Gli devo insegnare solo a seguire il m. f. Che ne pensate? Eventuali Vs soluzioni o consigli? Certo più si spende più di ottiene, ma volevo cercare di trovare un valido equilibrio.
Ovviamente abbiamo anche un utile pulsante mob sull Axiom in pozzetto che da subito prua e distanza dal mob. Lo scorso anno di giorno è in pieno sole, lanciato in mare un gavitello piccolo colore arancio, lo si intravedeva appena dopo pochissimo.
Come reagisce il tuo plotter a una ricezione di segnale AIS con MMSI 972 xxx xxx ?


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In generale a me non convincono per questi motivi
1. Non si sa come reagisca il plotter/ricevitore AIS che si ha in barca, sia cosa mostri nel display sia se attivi o no un allarme acustico
2. Non si sa come reagiscano i plotter/ricevitori AIS delle unità vicine (né se ci siano ricevitori AIS in ascolto)
3. Tempo di fix del gps e invio della posizione variabile, nei test osservati fino a 5-10 minuti di ritardo
4. Antenna bagnata mezza immersa che non riesce ad emettere (problema comune ai PLB), ben diverso dai test fatti con la radioboa diritta tutta asciutta sulla piattaformina galleggiante.

Opinioni personali: per una barca con equipaggio da guerra (e fatti i test di ricezione di cui sopra) buon complemento, in due bisogna essere sicuri al 100% che almeno suoni un allarme per svegliare quello sotto a dormire; in solitario per me utilità estremamente marginale, non ce l'ho e non lo prenderei.
É un Raymarine Axiom. Dovrebbe, ma non so in realtà, presentate il segnale di soccorso con una grafica in rosso. Come potrei fare un test?
Cmq se ho tutti quei minuti che dici per la trasmissione della posizione per un recupero in autonomia sono troppi.
Per completezza nella discussione (per il segmento satellitare) occorre ricordare anche i dispositivi compatibili MEOSAR: non entro nel dettaglio ma tutto quello che riguarda ricezione, trasmissione, sensibilità sulla ricezione dei segnali, tempo di acquisizione della posizione ecc. ecc.) cambiano (in meglio) radicalmente. In sintesi... non solo GPS, LEOSAR, GEOSAR ma ricordiamoci che esiste anche MEOSAR.
Qualche info all'URL https://www.sarsat.noaa.gov/search-and-r...atellites/
Per il tempo dipende da vari fattori, se per esempio hai fatto un test recente del gps e rimani più o meno in zona, il fix+attivazione sarà molto rapido roba di secondi; se viceversa l'ultimo test è di un anno prima e hai cambiato emisfero... I test consumano un po' di batteria, ma farne uno ogni tanto o comunque se la zona di navigazione è cambiata è sempre meglio, personalmente li faccio con plb e epirb.

Per il plotter, se in barca tutti svegli ci si rende conto immediatamente che uno è cascato fuoribordo è un conto, se si fà affidamento su un allarme per segnalare l'incidente agli altri un'altra cosa: basta -e c'è- la zona rossa? Uno guarda sempre il plotter? ci vuole allarme acustico?
Per il test, qui ne erano stati fatti in reale con l'assistenza del CROSS (MRCC), mi sembra (?) che alcune radioboe abbiano una modalità "test" ma non so cosa invii esattamente, onestamente questi cosi non mi piacciono un granché per approfondire.

Sulla pertica gonfiabile, dove è previsto che vada la radioboa AIS MOB? Perché se in alto con l'antenna libera è un conto, ma se attaccata alla base a livello dell'acqua basta un po' d'onda per degradare la trasmissione molto fortemente.



ps considerazioni fatte su elementi rilevati in pratica qualche anno fa, come sia eventualmente evoluto il funzionamento con il sistema Meosar indicato da Florenzo non so niente.
Sicuro un'antenna sdraiata in acqua perché il salvagente non riesce a tenerla dritta e fuori dall'acqua continua a non transmettere niente nelle frequenze AIS.
prima delle regate lunghe piu importanti in porto e' tutto un mob.
gia che sei li.. ti segni l mmsi dei vari "link" che hai a bordo.
in genere i plotter lo sanno fare il fischio quando ricevono segnali di allarme, altro e' che ci sia qualcuno che li riceve. nel tirreno la vedo dura che nessuno riceva un mob radio nella mezz'ora, piuttosto e' imbarazzante vedere quanti ne compaiono che vanno a piu di 5 nodi.... ai prodieri andrebbe vietato di tenerli nel giubbotto autogonfiabile.
Rob ti riferisci a Ais o Plb sat?
Zk ti riferisci a Ais?
"Sulla pertica autogonfiabile ci sono duue posizioni, una bassa e una alta, va studiato come mettere il segnalatore perché si accenda in automatico.
si, penso che l' ais per il tirreno sia piu che sufficiente.
Si conosco il tuo pensiero. ROB da sempre non considera valido l'Ais perché da prove fatte in Francia non uscirono grandi prestazioni.
(22-05-2022 10:17)ZK Ha scritto: [ -> ]si, penso che l' ais per il tirreno sia piu che sufficiente.

Su questo nutro qualche dubbio (come ha scritto Rob le condizioni, in alcuni casi, non sono le migliori) anche nel Tirreno, per garantire una copertura di sicurezza. In linea di principio la soluzione migliore è l'uso di un dispositivo MOB dotato anche di DSC che, dialogando con l'imbarcazione "madre" sfrutti anche l'apparato e l'antenna di bordo per rilanciare l'allarme (nei settaggi è possibile chiedere il relay immediatamente o ritardarlo, non ricordo esattamente di quanto...). Ovviamente rimane autonomo nella trasmissione del messaggio di soccorso. Tutto questo non sostituisce in alcun modo il PLB.
(22-05-2022 10:43)kavokcinque Ha scritto: [ -> ]Si conosco il tuo pensiero. ROB da sempre non considera valido l'Ais perché da prove fatte in Francia non uscirono grandi prestazioni.

Diciamo che su una barca da corsa con bell'equipaggio, hanno tutti fatto il test gps il giorno prima, uno casca in mare, in barca se ne accorgono subito e cominciano a manovrare, nell'acqua si attiva il MOB AIS e comincia a mulinare per calcolare e inviare la posizione, il tipo in acqua lo tiene con l'antenna bella fuori dall'acqua, il tempo della manovra magari la radioboa ha già inviato una due posizioni, lì sì che è utile. Se poi ci sono altre dieci barche attorno tutte agguerrite ancora di più.

In due con uno che dorme e nessun allarme che lo svegli, chi casca in acqua magari poco pratico o in affanno non tiene l'antenna bella fuori, ecc ecc... tutt'altra efficacia; a ognuno di fare le proprie considerazioni, personalmente proprio non mi fido.

Fare affidamento sul soccorso di altri (tipo in solitario): questi affari hanno una portata di qualche miglio, molto semplicemente se non c'è nessuna altra barca con ricevitore ais e allarme a massimo qualche miglio di distanza, la radioboa non serve assolutamente a niente; fai le tue considerazioni su quante volte navighi in condizioni analoghe.



Sulle antenne, c'è una relazione di un incidente (mi sembra in Australia) barca da corsa ribaltata, svariati PLB dell'equipaggio attivati, sono arrivati (e dopo un bel po') solo i segnali dei plb delle persone che erano salite sullo scafo rovesciato, di quelle in acqua nessuno. Antenna semi in acqua ha un rischio molto elevato di non trasmettere, meglio trasmette ma non irradia da nessuna parte, che sia plb o radioboa ais.
bv r
Non se ne esce... La notte per quanto possibile la evitiamo è magari se sta uno solo su magari legato sempre. Forse allora meglio una asta ior tradizionale con un segnalatore Ais montato alto da azionare meccanicamente al momento dell impiego? Cmq dato che devo riarmare la pertica gonfiabile e testare per 12ore se cmq sta gonfia, vedo dove andrebbe montata come altezza e come dovrebbe attivarsi.
Scusate, ma ragionare in modo da evitapre il problema? NON SI DEVE CEDERE IN MARE non e' meglio investire su una cintura, non un giubbotto, particolarmente leggera ed ergonomica, che si possa tenere sempre indossata e con un ombelicale pratico e facile da usare, in modo da non doversi porre il problema di come farsi rintracciare quando si tfinisce in acqua. Poi in doppio, per me, non ha senso l'ais. Se finisci in acqua quando il tuo compagno dorme, ho hai una sirena da nave oppure chi dorme continua a farlo

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(22-05-2022 16:46)kavokcinque Ha scritto: [ -> ], vedo dove andrebbe montata come altezza e come dovrebbe attivarsi.

e se sta su, nel senso se l'asta resta verticale oppure se mettendo quel peso addizionale troppo in alto magari basta un velo di vento perché si sdrai sull'acqua.

Altra cosa: come si aggancia alla pertica? Nel senso, quando è attaccata sul giubbotto, la persona va in acqua, il giubbotto si gonfia e si mette circa parallelo all'acqua, la radioboa è parallela al giubbotto e l'antenna perpendicolare --> antenna verso il cielo (più o meno bagnata/immersa).
Se la radioboa fosse fissata parallela all'asta, una volta aperta l'antenna sarebbe magari alta, ma parallela all'acqua: non so nel dettaglio se sia un'eventualità che hanno considerato nel diesgno dell'antenna ma se l'antenna irradiasse come un'antenna VHF normale c'è una bella proporzione di energia che viene diretta contro l'acqua sotto, una parte in verticale verso il cielo, e magari delle zone quasi senza energia radiata (quelle coassiali all'antenna: oltre la "punta dell'antenna e al di sotto della radioboa).
Se invece la radioboa è fissata alla pertica in modo da aprire l'antenna in verticale almeno da quel lato nessun problema.
(22-05-2022 17:09)Nimbo Ha scritto: [ -> ]Scusate, ma ragionare in modo da evitapre il problema? NON SI DEVE CEDERE IN MARE non e' meglio investire su una cintura, non un giubbotto, particolarmente leggera ed ergonomica, che si possa tenere sempre indossata e con un ombelicale pratico e facile da usare, in modo da non doversi porre il problema di come farsi rintracciare quando si tfinisce in acqua

Pragmaticamente (e molto OT perché non c'entra niente con le riflessioni del nostro Kavok), in termini generali penso sia un'illusione, o meglio ancora è lunga da venire (l'abitudine o anche solo il pensare di mettersi giubbotto e cinture). Per dire, l'altro giorno ho visto un video di una barca grossetta in navigazione con vento e mare (scrivevano 35 nodi e 4m d'onda, scrivevano), mese di novembre, ore 7 di mattina dopo la notturna, traversata dell'Adriatico, barca da quel che ho capito di una scuola vela: a bordo si vedono 7-8 persone (di cui uno oscilla in piedi vicino al bordo della poppa, aperta), ci fosse stata una-persona-una con un giubbotto o con una cintura. Ho provato a scrivere una parola, "io sono istruttore esperto, attraversato l'Adriatico decine di volte in scuola vela senza mai perdere nessuno in mare, i giubbotti li ho tutti nei gavoni, organizzo addirittura i corsi OSR", seguito da epiteti di "marinai da pc" a chi ha fatto questo tipo di osservazioni.
Che vuoi, metterti a discutere? Sad

Discutendone qui si riesce almeno a cercare di diffondere un'idea dei rischi esistenti, poi oh, ognuno nella propria barca faccia come crede, ma troppi ma-cho-ma-cho-meeeeeen-succede-solo-agli-altri ci sono...
Anche a me i trasmettitori individuali AIS non finiscono di convincermi, sostanzialmente per i motivi espressi da Rob.
Io navigo essenzialmente in coppia con mia moglie e affidiamo la nostra sicurezza principalmente ai penzoli, che usiamo sempre la notte (anche se andiamo a motore) e di giorno quando le condizioni iniziano a peggiorare.
Come strumentazione utilizziamo il “vecchio” Life Tag Raymarine che, nonostante qualche falso allarme (e conseguente spavento) secondo me il suo dovere lo fa: avverte immediatamente della caduta in mare e marca il punto sul plotter. Poi sta al superstite darsi d’affare.
Ciao
Gino
Per rimanere assicurati alla barca abbiamo tutto, compreso due Jack lines in pozzetto che consentono di uscire da giù già agganciati e con possibilità di manovrare in tutto il pozzetto senza sganciarsi.
E' l'utilizzo della tecnologia elettronica che pone dubbi, come quelli di Rob sull orientamento Dell antenna sulla pertica gonfiabile oltre che quelle sulla pertica rigida che magari si sdraia.
(22-05-2022 20:19)kavokcinque Ha scritto: [ -> ]Per rimanere assicurati alla barca abbiamo tutto, compreso due Jack lines in pozzetto che consentono di uscire da giù già agganciati e con possibilità di manovrare in tutto il pozzetto senza sganciarsi.
E' l'utilizzo della tecnologia elettronica che pone dubbi, come quelli di Rob sull orientamento Dell antenna sulla pertica gonfiabile oltre che quelle sulla pertica rigida che magari si sdraia.

Difficile trovare certezze: la tecnologia elettronica è semplicemente un ausilio alla sicurezza che non garantisce da sola il 100% di successo. Si sta facendo un'analisi con degli esempi che statisticamente non hanno nessun valore. L'analisi corretta andrebbe fatta sugli "n" utilizzi di questa o quella tecnologia valutando anche i successi nel recupero o nel soccorso grazie proprio a questi dispositivi . Personalmente preferisco utilizzare MOB e PLB, DSC ecc.: non mi privo di questa tecnologia solo perché in alcune situazioni potrebbero degradare a livello di affidabilità.
Non dimenticherei il lato pratico, a forza di attaccarsi roba addosso plb, mob ais, vhf portatile e compagnia alla fine si rischia di andare a fondo oppure averne talmente le scatole piene di tutta sta roba appesa addosso da lasciare tutto in un gavone, nel senso si hanno due braccia per utilizzarli (con uno dei due si presume essenzialmente destinato ad aiutare il galleggiamento) quindi annaspando in acqua alla fine non è che posso fare l'albero di natale con tutti gli apparecchi pr aria, ne potrò usare uno, quale apparecchietto si sceglie? o se prima di buttare una pertica devo fare X attivazioni manuali di tutto quel che ci è attaccato; o se un sistema di sicurezza richiede che passi il tempo col naso sopra uno schermo quando sono rimasto solo a bordo. Una persona, che sia caduta in acqua o quella restata in barca, ha comunque capacità limitate (di reazione, di azione, di comprensione dell'emergenza, eccetera eccetera), dato tale limite penso sia utile ipotizzare come sfruttarlo al meglio con apparecchi che hanno efficacia diversa a seconda delle condizioni specifiche.
Chiarisco, non dico che non bisogna avere certi ausili (attaccati alla mia cintura c'e' sia il plb che un trasmettitore satellitare bidirezionale) pero' mi piacerebbe vedere gente che naviga (non l'uscita per il bagnetto estivo) con addosso le cinture e legati alla barca. Io ho imparato perche' ho la fortuna di far parte di un gruppo di regatanti con un allenatore serio che se non ti vede sempre legato sono guai (sia per vhf che a terra quando si torna). Finito questo chiarimento O.T. ritengo piu' efficace un plb, perche' se riesce a mandare un segnale c'e' sicuramente chi lo riceve, mentre l'ais non e' detto che venga ricevuto

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