Buonasera a tutti.
Sono mesi che passo ore a leggervi ed è un gran piacere.
Sono musicista,ho costruito 5 chitarre elettriche e da un anno a questa parte vorrei mettermi alla prova con una barca(nessuna esperienza di navigazione,solo voglia di "costruire").
Dopo una lunghissima ricerca e tenendo conto dello spazio,e del budget a disposizione,ho optato per il Buonvento.
Sono riuscito a creare una piattaforma in giardino e ci ho messo sopra un tendone in pvc 550 da 6x3 con impianto elettrico e messa a terra dedicata.Ho sentito Foschi in aprile per esprimergli le mie volontà così come i dubbi sulla fattibilità di un 550x200 in un 6x3.Arrivammo alla conclusione che si poteva scalare al 90% e siamo rimasti con la sua benedizione alla partenza dei lavori.
Ho intanto importato il progetto su Rhino,copiato le forme di tutti i pannelli con linee di interpolazione(lavoro lungo ma così potrei stampare dal tipografo ed evitarmi la tracciatura) e scalato a 1:1.Riscalato al 90 e al 95% e riportato nel tendone con nastro le linee di ingombro a terra al 95%.In pratica rimane poco spazio.
Premesso che comunque vorrei realizzare un invaso di partenza a carrello per permettermi di spostare lo scafo di qua e di là all'interno del tendone e guadagnare qualche centimetro, e che ho a disposizione altro spazio in giardino per lavorare quando non piove,arrivano di nuovo,prima di "imbarcarmi" nell'impresa altri dubbi,e qui pongo a voi le mie domande.
A questo punto mi converrebbe sfruttare al massimo lo spazio e costruire a 1:1 dato che lo spazio,realizzando al 95% sarebbe comunque poco?
Questa estate ho letto un favoloso libro,Principles of Yatch design,uno dei primi capitoli rende ben noto il fatto che quando si scala un progetto bisogna farlo con dei criteri sempre diversi per mantenere le caratteristiche di coefficienti quali quello prismatico e di blocco in primis.Non vorrei ritrovarmi in sostanza una barchetta che si pianta o che non è in grado di navigare di bolina e oltretutto con una cabina meno "vivibile" solo per guadagnare 30 cm in lunghezza e 10 in baglio massimo.
Dati gli impegni di famiglia,ho 2 figli di 8 e 6 anni,e di lavoro,per quanto sia un tipo molto pratico e rapido con il legname e realizzazioni in generale,questa "follia" mi porterà via bei soldini e almeno 2 o tre anni considerando anche il fatto che avrò a che fare con la resina,materiale che non ho mai utilizzato,e tutta una serie di componenti da produrre per effettuare magari solo alcune o addirittura una lavorazione.
Che faccio?
Se non hai esperienze di navigazione come puoi valutare le dimensioni? Se ti interessa il fatto di costruire lo scafo, che alla fine non è che il 30% di una barca, falla ma poi?
Se vuoi navigare e stare sul mare e trasmettere la passione ai tuoi figli trova qualcosa di finito che pur sempre ti darà da farema intanto navighi e per mè è più importante.
Non mi esprimo sui pro e i contro dell’autocostruzione perché sono valutazioni molto influenzate da aspetti individuali e personali (qualcosina l’ho costruita anch’io e non ho mai rimpianto le tantissime ore trascorse in “cantiere” invece che in mare, anzi….).
Concordo con l’arch. Foschi che un 10% di riduzione non influisca più di tanto (ancora meno se si tratta del 5%), soprattutto in barche così piccole le cui prestazioni (più crocieristiche che corsaiole) sono molto influenzate anche dal peso dell’equipaggio e di quant’altro viene caricato a bordo. Usando correttamente Rhino l’operazione di scalatura sarà anche precisa. Personalmente tra il 95% scalato e il 100% del progetto originario, mi farebbe propendere per quest’ultimo, allargando e/o allungando casomai un pochino il tendone (ho lavorato anche in spazi più stretti rispetto alle proporzioni descritte, tra cui un angolo del soggiorno di casa).
Concordo altresì con l’arch. Foschi sulla grande utilità di realizzare prima un modellino in scala 1:10. In tutte le mie autocostruzioni (che sono state anche autoprogettazioni seguendo gli insegnamenti di Larsson ed Eliasson, ma anche di tanti altri in lingua italiana per me molto più comprensibile dell’inglese……) ho sempre proceduto in questo modo, realizzando prima un modello in cartoncino pressato per poi passare al modello in compensato di betulla sottile per modellismo. Se poi si lavora su un progetto scalato da chi non ha esperienza progettuale e neppure esecutiva in queste lavorazioni, lo riterrei un passaggio inevitabile che con qualche decina di euro e di ore di lavoro potrebbe evitare spese e perdite di tempo ben più grosse per rimediare gli errori durante la costruzione in scala 1:1.
Orientativamente i rapporti tra spessore del compensato di betulla per il modello 1:10 e spessore del compensato di okume per l’originale 1:1 sono i seguenti:
- betulla 0.8 mm equivalente a okume 4 mm
- betulla 1,2 mm equivalente a okume 6 mm
A chi non ha esperienza nell’impiego della resina epossidica suggerisco di scaricarsi da Internet il manuale della West System (c’è anche la versione italiana), di stamparlo, di leggerlo attentamente (incluse le caratteristiche e l’uso dei vari additivi) e poi di tenerlo sempre in cantiere per consultarlo al bisogno.
piccolo OT: Io ho una domanda a monte: scrivi di aver costruito chitarre le finivi come? con la vernice alla nitro dopo aver passato il turapori? mai pensato alla resina?
IT:
il mio consiglio è stai sul 1:1, il guadagno in spazio relativamente allo sbattimento di scalare tutto è pari a zero. Se dovessimo parlare di scalare qualcosa da 15 metri (con 1,5 metri di guadagno) ok, ma così con 25/50 cm si guadagno, a me non pare chissà che positività.
Io personalmente, avendo fatto più di qualcosa, ho imparato che:
1 - Le condizioni ambientali sono più importanti dello spazio, è inutile avere 4 metri di spazio in più se poi non si riesce a scaldarli e quindi quando è troppo freddo non puoi resinare, allo stesso modo controlla di poter agevolmente alzare i lati del telo per poter aerare perchè nemmeno il troppo caldo ti permette di resinare;
2 - Prepara ed organizzati un banco, il mio consiglio è 4 di lunghezza x 1,5 di profondità, un tavolaccio fatto anche di bancali con sopra un foglio di compensato commerciale, qualsiasi cosa ma più o meno di quelle misure in cui dividi, 2 metri circa per le resinature (quindi barattoli, vasi, bicchieri, utensili, tessuti ecc) e 2 metri per le lavorazioni (attrezzatura, utensili, vaschettine, divisori, morsa, morsetti, e due ciabatte da 8);
3 - Un frigorifero, un bollitore, una radio, tre postazioni per le camere: il frigo perchè quando fa caldo non puoi tutte le volte entrare in casa (sporco lasciando polvere ovunque) per berti qualcosa di fresco; un bollitore perchè nelle sere d'inverno un bel the caldo con latte sarà il miglior compagno mentre pensi a "come agire"; una radio perchè certe lavorazioni saranno iper noiose (vedasi resinare gli angoli e tirare la resina a tondo) e la radio ti tiene compagnia; tre postazioni per le camere perchè io ne avevo una... ho pensato che tre sarebbero il meglio come bilanciamento tra possibilità di visione e sbattimento per scaricare i video e caricare le batterie.
4 - un compressore per "spolverarti" dalla polvere di quando gratti e per pulire in velocità pezzi grattati; un aspiratore a bidone per aspirare tutto, perchè, credimi, aspirare, pulire e ripassare sarà il lavoro più grosso che avrai da fare.
5 - una cassetta del pronto soccorso tenuta in ordine e completa, farsi male è all'ordine del giorno, se quando ti apri un dito (sperando non succeda) devi entrare in casa, sporcando tutto di polvere, gocciolando sangue entrando in bagno dove hanno appena pulito facendo un macello con prodotti disinfettanti and co.... verrai decapitato nel giro di mezza giornata.
Per le resine la via più semplice per iniziare è guardarsi i video di Cecchi su youtube, per poi leggersi bene le istruzioni, ogni "marca" ha le proprie e se devo consigliarti, evita le resine "smarcate" che spesso sono abbastanza impure. Il grande dilemma sarà Poliuretanica o Epossidica? il progetto cosa prevede?
Magari consigli non voluti ma va bhe...
Nel libricino di Foschi sul progetto Buonvento parla solo di epossidica e da come spiega come gestirla la fa anche semplice. Una volta fatto i giusti dosaggi resina+catalizzatore consiglia di addensarla, dove serve, con legno sfarinato (ad esempio il recupero dal sacchetto della rotorbitale) , Foschi lo definisce il pastone.
Il libro è anche bello da leggere con i piani del Buonvento disegnato a mano libera, vecchia maniera.
(12-09-2022 20:23)Carlo Emanuele Ha scritto: [ -> ]Buonasera a tutti.
...
Vedo che è il tuo primo messaggio.... magari passa a dare un saluto in Welcome on Board...
(12-09-2022 22:42)Giosep66 Ha scritto: [ -> ]Ciao Carlo, avevi visto questo topic?
https://forum.amicidellavela.it/showthre...=Buonvento
Si grazie,letto tutto d'un fiato manco a dirlo!
(13-09-2022 09:19)zarzero3 Ha scritto: [ -> ]piccolo OT: Io ho una domanda a monte: scrivi di aver costruito chitarre le finivi come? con la vernice alla nitro dopo aver passato il turapori? mai pensato alla resina?
IT:
il mio consiglio è stai sul 1:1, il guadagno in spazio relativamente allo sbattimento di scalare tutto è pari a zero. Se dovessimo parlare di scalare qualcosa da 15 metri (con 1,5 metri di guadagno) ok, ma così con 25/50 cm si guadagno, a me non pare chissà che positività.
Io personalmente, avendo fatto più di qualcosa, ho imparato che:
1 - Le condizioni ambientali sono più importanti dello spazio, è inutile avere 4 metri di spazio in più se poi non si riesce a scaldarli e quindi quando è troppo freddo non puoi resinare, allo stesso modo controlla di poter agevolmente alzare i lati del telo per poter aerare perchè nemmeno il troppo caldo ti permette di resinare;
2 - Prepara ed organizzati un banco, il mio consiglio è 4 di lunghezza x 1,5 di profondità, un tavolaccio fatto anche di bancali con sopra un foglio di compensato commerciale, qualsiasi cosa ma più o meno di quelle misure in cui dividi, 2 metri circa per le resinature (quindi barattoli, vasi, bicchieri, utensili, tessuti ecc) e 2 metri per le lavorazioni (attrezzatura, utensili, vaschettine, divisori, morsa, morsetti, e due ciabatte da 8);
3 - Un frigorifero, un bollitore, una radio, tre postazioni per le camere: il frigo perchè quando fa caldo non puoi tutte le volte entrare in casa (sporco lasciando polvere ovunque) per berti qualcosa di fresco; un bollitore perchè nelle sere d'inverno un bel the caldo con latte sarà il miglior compagno mentre pensi a "come agire"; una radio perchè certe lavorazioni saranno iper noiose (vedasi resinare gli angoli e tirare la resina a tondo) e la radio ti tiene compagnia; tre postazioni per le camere perchè io ne avevo una... ho pensato che tre sarebbero il meglio come bilanciamento tra possibilità di visione e sbattimento per scaricare i video e caricare le batterie.
4 - un compressore per "spolverarti" dalla polvere di quando gratti e per pulire in velocità pezzi grattati; un aspiratore a bidone per aspirare tutto, perchè, credimi, aspirare, pulire e ripassare sarà il lavoro più grosso che avrai da fare.
5 - una cassetta del pronto soccorso tenuta in ordine e completa, farsi male è all'ordine del giorno, se quando ti apri un dito (sperando non succeda) devi entrare in casa, sporcando tutto di polvere, gocciolando sangue entrando in bagno dove hanno appena pulito facendo un macello con prodotti disinfettanti and co.... verrai decapitato nel giro di mezza giornata.
Per le resine la via più semplice per iniziare è guardarsi i video di Cecchi su youtube, per poi leggersi bene le istruzioni, ogni "marca" ha le proprie e se devo consigliarti, evita le resine "smarcate" che spesso sono abbastanza impure. Il grande dilemma sarà Poliuretanica o Epossidica? il progetto cosa prevede?
Magari consigli non voluti ma va bhe...
La prima l'ho finita con gommalacca a tampone.La seconda con nitro a spruzzo prima bianca e poi 6 mani di slo220 e tirata a lucido.La terza tutta in mogano prima colorante nero,poi colorante noce scuro,poi 8 mani di slo220 e tirata a lucido.La quarta l'ho finita tru oil a tampone e la quinta Danish oil a tampone.
Grazie!Come prevedevo i vostri consigli sono davvero preziosi.Credo che se mi deciderò a partire questo posto sarà una miniera d'oro per me...
A breve,prima di cominciare dovrò comunque prima passare uno strato di sabbia e cemento per rifinire un pochettino la piattaforma altrimenti per pulire sarà sempre un disastro...
Zarzero3 ho fatto la presentazione.
Un banchetto da falegname 50 x 140 ce l'ho,ma credo che una volta avviato lo scafo e messo questo tavolo ci entrerà poco altro nel tendone.Quest'ultimo è provvisto di teli laterali che ho lasciato smontati ora nel periodo estivo.Adesso in sostanza appare come un gazebo.Appena comincia a rinfrescare,chiuderò tutto.
Il frigorifero non è utile solo per dissetarsi con bevande fresche ma anche per custodire la resina che si prepara in eccesso (circostanza abbastanza ricorrente quando si è alle prime armi e non si dispone ancora dell’occhio allenato nello stimare le quantità necessarie al lavoro che dobbiamo fare), ritardando così la sua catalizzazione e poterla utilizzare nel lavoro successivo anziché lasciarla indurire e buttarla.
Circa le resine epossidiche “smarcate”, posso dire che negli ultimi 3-4 anni ho usato solo queste e dopo averne consumati oltre 20 kg in lavori vari (costruzione di un kayak e di una tavola da SUP in legno e vetroresina, costruzione di una decina di pagaie in legno, legno e vetroresina, vetroresina, vetroresina e carbonio, legno vetroresina e carbonio, oltre ad alcuni lavori sul camper e altre piccole realizzazioni in legno o in composito) credo che non siano poi così male rispetto alle resine di “marca” che costano 3, 4 o addirittura 5 volte tanto (anche di queste ne ho utilizzate alcune decine di kg). Da quanto mi risulta anche alcuni cantieri utilizzano queste resine che, in realtà, la marca ce l’hanno ben stampata sulla confezione, ma sono state concepite prioritariamente per lavori di colata e per la realizzazione di oggetti artistici in legno. In linea di massima possono essere equiparate alle resine per impiego generale (quindi con un valore di TG abbastanza basso intorno ai 60-65°). Forse l’unico inconveniente (tra quelle che ho utilizzato io) è la catalizzazione piuttosto ritardata. Lavorando 30° occorre aspettare almeno 7-8 ore per togliere i morsetti, con tempi che si avvicinano al triplo abbondante lavorando a 15° (sotto 15° non le ho mai usate).
Ciao e intanto complimenti per l'intraprendenza, ti stai infilando in un lavoro che come potrai leggere da altri post di auto costruttori qui sul forum, è una faccenda non da poco.
Anch'io sono per il "partito della scala 1:1" senonaltro perché listelli, pannelli, non li trovi di spessori in scala e per recuperare "poco" spazio rischi di infilarti in problematiche inutili.
Per quanto riguarda gli spazi, visto che sono davanti al PC mi sono dilettato a schizzare sul software che uso, le dimensioni del tendone e metterci dentro la sagoma del buonvento e ho visto che anche mettendolo di traverso, non resta molto spazio per eventuali banchi di lavoro o materiali vari, è vero anche che se prima ti costruisci tutti i particolari da assemblare in seguito, arrivi a primavera, prima di aver bisogno di molto spazio e di iniziare a resinare, a quel punto puoi eventualmente aprire a "mo" di veranda un lato del tendone.
In passato ho costruito un ULM Tubi e tela in un capannone da 8x5 dove dentro avevo anche altri attrezzi, la salvezza fu ridisegnare tutto in 3D con SolidEdge ed avere un modello completo persino di viti e poi assemblare a blocchi i vari materiali tagliati a misura.
Per ora, buon lavoro!
Io.... Sono il velaio del Foschi. per l ultima abbiamo tirato su le vele in piazza... La piazza di un paesino di montagna dove l aveva costruita senza nessuna copertura. A me non piacciono le barche del Foschi, lui invece è una persona piacevolissima e la moglie pure di più. L' ho sempre immaginato come il progettista ideale dei fiorentini un po' snob che volevano la barca ad personam, chiedigli che pensa di una costruzione all aperto, non credo ti mandi dal Cecchi, sono sicuro che abbia un paio di assi nella manica
(14-09-2022 09:46)mpxy_pc Ha scritto: [ -> ]Ciao e intanto complimenti per l'intraprendenza, ti stai infilando in un lavoro che come potrai leggere da altri post di auto costruttori qui sul forum, è una faccenda non da poco.
Anch'io sono per il "partito della scala 1:1" senonaltro perché listelli, pannelli, non li trovi di spessori in scala e per recuperare "poco" spazio rischi di infilarti in problematiche inutili.
Per quanto riguarda gli spazi, visto che sono davanti al PC mi sono dilettato a schizzare sul software che uso, le dimensioni del tendone e metterci dentro la sagoma del buonvento e ho visto che anche mettendolo di traverso, non resta molto spazio per eventuali banchi di lavoro o materiali vari, è vero anche che se prima ti costruisci tutti i particolari da assemblare in seguito, arrivi a primavera, prima di aver bisogno di molto spazio e di iniziare a resinare, a quel punto puoi eventualmente aprire a "mo" di veranda un lato del tendone.
In passato ho costruito un ULM Tubi e tela in un capannone da 8x5 dove dentro avevo anche altri attrezzi, la salvezza fu ridisegnare tutto in 3D con SolidEdge ed avere un modello completo persino di viti e poi assemblare a blocchi i vari materiali tagliati a misura.
Per ora, buon lavoro!
Ottimo a sapersi,sulla resina parto veramente da zero!
Ottima scelta costruire una barca, sono sicuro che ne uscirai vincente e più consapevole delle tue già ottime capacità, almeno per me è così e anche per molti altri che hanno costruito in proprio, a tutti i livelli, da i "meglio che professionisti" ai "resinatori" di un guscio in kit . A mio avviso è già un'avventura costruire una barca poi se ci navighi anche ...
Non entro nei particolari tecnici in quanto non saprei che dire più di quello che è stato ottimamente portato nella discussione. Quello che ti posso dire è quello che faccio io (e probabilmente tu già sai); ascolta tutti, leggi quello che reputi interessante e poi fatti una tua idea personale, credo che questo spirito critico che ti costruirai a misura tua e della tua barca, sarà il bagaglio più importante che ti rimarrà.
Per i tempi calcola che o sei uno stacanovista o, da padre di famiglia, il doppio del tempo che ti immagini (per me siamo quasi a tre volte) . Sembra incredibile ma certe volte per fare un foro in coperta (a parte la strizza) ci vuole mezza giornata, è meglio così o cosà, ma poi non andrà ad intralciare qualcosa che ancora non ho pensato? ecc. Quindi dubbi a non finire (da cui la preziosità dello spirito critico ) e tempo (non perso) . Molte cose te le dovrai prima immaginare per un bel po di tempo e dovrai fare "sedimentare" le idee da cui emerge dal subconscio il "lavoro che ti convince", poi dovrai pensare a come eseguirlo e magari a farti attrezzi appositi, ma secondo me questo è il bello della costruzione in proprio (dalle chitarre alle barche) !
Avanti tutta!
Io mi sono costruito un tender annidiabile di 270 cm, che vorrebbe dire che si divide a metà e una parte va nell'altra.
Progetto comprato. Un anno di lavoro pigro e a tempo perso nell'ingresso di casa.
Se mi fossi messo all'aperto sotto una copertura avrei impiegato di meno.
Si fa tranquillamente. I progetti ti accompagnano passo passo.
Qui c'è una serie di video sulla costruzione in compensato marino col sistema cuci e incolla, forse ti possono tornare utili
https://www.youtube.com/watch?v=bPjfXCXA...ZX-4QOZCzL
Ho anche comprato un paio di pannelli di OSB 3 da 18 mm per fare le selle, un tavolaccio e ritagli vari da buttare alla fine del lavoro.
Il legno prendilo in fogli grandi da un grossista che, alla fine, costa veramente poco.
La spesa maggiore è per le resine epox che, nel mio caso, sono state adoperate anche per la verniciatura di fondo di tutta la barchetta in tre mani.